15/03/2024
La medicina di genere consiste in un approccio metodologico trasversale volto a studiare l’influenza del sesso e del genere sulle malattie. La medicina di genere mira a comprendere come le malattie di tutti gli organi e sistemi si manifestano nei due sessi e, soprattutto, a valutare le differenze dei sintomi, la necessità di percorsi diagnostici e di interpretazioni diverse dei risultati, le differenze nella risposta ai farmaci o anche la necessità di assumere farmaci diversi. Anche in questo caso esistono differenze relative alla prevenzione di tutte le malattie. Infatti, la risposta al trattamento varia tra uomini e donne; queste differenze sono dovute principalmente a fattori anatomici, fisiologici e ormonali. (Allegra, Chiara, De Francia, 2024)
I dati attuali suggeriscono che la dieta ottimale per la salute è una dieta povera di carboidrati, ricca di grassi omega 3, ricca di micronutrienti e ricca di proteine. (Hujoel, Lingström, 2017) Si può affermare con un elevato grado di certezza che una dieta di questo tipo previene le carie dentali e migliora la salute parodontale.
Dal punto vista culturale (Salmi, 2018) le donne sono hanno tendenza a cucinare maggiormente e a consumare i pasti in gruppo in situazioni stressanti. La pressione sociale sul controllo del peso le porta a scegliere pietanze ricche di frutta, verdura, ricche di fibre e povere in grassi.
Gli uomini al contrario sono maggiormente soggetti a pressione lavorativa e preferiscono cibi pronti prevalentemente a base di carboidrati, carne e grassi saturi accompagnati da bibite zuccherate o alcool.
“Le abitudini alimentari vengono determinate anche da altri fattori che possono essere fortemente influenzati da differenze di genere, quali l’educazione, l’etnia, le tradizioni culturali, le motivazioni religiose e/o ideologi-
che, l’istruzione e lo stato socio-economico individuale. Ne consegue che le differenze tra maschi e femmine possono implicare un diverso accesso a una nutrizione corretta, rappresentando quindi un determinante di salute molto forte”. (Salmi, 2018, p. 131)