29/05/2025
Vedi Lugano e ti rendi conto di come sia possibile conciliare la bellezza con la calma, la passione italiana con l’efficienza svizzera. Il calore umano delle persone non risulta mai invadente, ma premuroso quanto basta per farti sentire a casa.
Lugano è una foto, un quadro, un’emozione… una donna affascinante ed elegante, passionale, dolce ma non melensa, intelligente e soave, un’illusione di altri tempi, un sogno da rincorrere, una persona da aspettare all’infinito sulle sponde del lago.
Ma Lugano è anche altro: è incontro, è sintesi di mondi che altrove si sfiorano appena, é luogo dove una libreria adotta l’idea del “libro sospeso”, ispirata al celebre “caffè sospeso” napoletano, quel gesto gentile in cui si lascia pagato un caffè per chi verrà dopo. Qui, tra scaffali ordinati e silenzi carichi di storie, puoi lasciare un libro pagato per chi ha, anche se non ha voce per chiederlo.
Proprio qui a Lugano ho vissuto la vittoria dello scudetto del Napoli, in una pizzeria dove un murales di Maradona troneggia sulle pareti, e le cameriere indossano con orgoglio la maglia Buitoni numero 10. Intorno, svizzeri, italiani, turisti, tutti insieme in una festa che ha il sapore della pizza napoletana ed é arrivata con la precisione di un orologio elvetico.
In questa città, le culture non si accavallano, si intrecciano con naturalezza. Lugano non è una somma di elementi, è una fusione viva, una melodia suonata in più lingue ma con un solo cuore.
Poi ci sono loro: le persone che scelgono di esserci, ogni giorno, con silenziosa determinazione. C’è chi fa l’educatrice e accompagna i più piccoli nel difficile cammino della crescita, con pazienza, tenerezza e fermezza. C’è chi fa lo psicologo, o lo è stato per anni, aiutando chi porta ferite invisibili a ritrovare la propria voce, la propria strada. Ci sono colleghi che continuano a formare e trasmettere conoscenza emotiva con energia, passione, umiltà e competenza vera, con quella luce negli occhi che non si insegna, ma si trasmette.
Lugano, una città che senza clamore ti insegna che l’equilibrio non è assenza di movimento, ma una danza silenziosa tra emozione e misura, tra radici profonde e orizzonti da esplorare. 💙❤️