Elena Scaffidi Psicoterapeuta in Lugano

Elena Scaffidi Psicoterapeuta in Lugano Psicoterapeuta, psicosioanalista. Terapia duale, di coppia, di gruppo e dell'istituzione.

INDIVIDUI, ISTITUZIONI E RESISTENZA AL CAMBIAMENTOA un mutamento istituzionale non può accompagnarsi uno “sbalzo” nella ...
28/07/2025

INDIVIDUI, ISTITUZIONI E RESISTENZA AL CAMBIAMENTO
A un mutamento istituzionale non può accompagnarsi uno “sbalzo” nella struttura psicologica degli esseri umani e, d’altra parte, un cambiamento istituzionale radicale può prodursi soltanto in seguito a una presa di coscienza, cioè a una modifica della struttura psicologica.
Quello che a noi interessa sapere è fino a che punto gli uomini si sforzino di non cambiare le istituzioni, benché d’altro canto cerchino di cambiarle, considerandole inadeguate o insoddisfacenti.
E ci preme molto anche capire fino a che punto gli individui alienati, sottoposti a istituzioni alienate, si chiudano in un circolo vizioso di resistenze al cambiamento. Le cose hanno forza perché in esse sono alienate le forze degli esseri umani.
Le istituzioni appaiono depositarie delle ansie psicotiche e costituiscono dei sistemi di difesa e di controllo di fronte a tali ansie; ma non sono soltanto le istituzioni a esercitare questa funzione, bensì anche, in egual misura, l’immagine che l’uomo ha di se stesso e di esse.
Ogni istituzione è il mezzo attraverso il quale gli individui possono arricchirsi o impoverirsi e svuotarsi dal punto di vista umano; quello che comunemente si chiama adattamento non è altro che l’assoggettamento all’alienazione e alla stereotipia istituzionale.
Adattamento e integrazione non sono la stessa cosa; nel primo si richiede all’individuo la massima omogeneizzazione, nella seconda egli s’inserisce con un determinato ruolo in un ambiente eterogeneo che funziona in modo unitario.
Evidentemente, si confonde con estrema facilità l’integrazione con l’agglutinazione per quanto riguarda gruppi e istituzioni omogeneizzati formati da individui spersonalizzati.

(José Bleger. Psicoigiene e Psicologia Istituzionale. Edizioni La Meridiana)

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

IO SONO UN GRUPPOÈ a una catastrofica perdita di potenzialità umane che una supervisione potrebbe offrire il suo contrib...
25/07/2025

IO SONO UN GRUPPO
È a una catastrofica perdita di potenzialità umane che una supervisione potrebbe offrire il suo contributo, affinché i professionisti del prendersi cura, anziché darsi per vinti di fronte a strutture di personalità sofferenti, disadattate e disfunzionali, possano esplorare il vissuto interiore con sonde adeguate.

La supervisione relazionale si propone quindi di andare in profondità non vedendo il singolo separato dai suoi contesti gruppali, bensí osservando la sua mente come il deposito di parti o intere figure che animano la sua esistenza e che stanno in relazione tra di loro.

(Paola Scalar. La supervisione relazionale. Metodologia applicata all’individuo e ai gruppi, Edizioni La Meridiana)

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

Ci sono momenti in cui non possiamo più fingere.Dobbiamo arrenderci all’evidenza e prendere atto delle cose, come stanno...
16/07/2025

Ci sono momenti in cui non possiamo più fingere.
Dobbiamo arrenderci all’evidenza e prendere atto delle cose, come stanno, anche se non ci piacciono.
Finalmente arriva il momento in cui gettiamo la maschera e ci arrendiamo all’evidenza.
Allora possiamo davvero guardare cosa sta succedendo.
Solo allora possiamo sperare in un altro punto di vista e conoscere veramente cosa ci sta attorno.
E permettere agli altri di guardarci per come siamo.
Finalmente guardarci dentro davvero.

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

10/07/2025

IL NARCISISTA SA DI ESSERLO?
Si parla molto di narcisismo, un termine entrato nel linguaggio comune con numerose accezioni. A volte si pensa che questa parola faccia obbligatoriamente riferimento a qualcosa di negativo, altre che una buona dose di narcisismo sia auspicabile per sopravvivere in questo mondo.
Non bisogna confondere il narcisismo con la vanitosità. Si può essere vanitosi o più semplicemente tenere al proprio aspetto senza essere narcisisti, così come un narcisista può essere molto trascurato nella propria persona.
Nonostante gli indubbi successi raggiunti nei diversi ambiti di interesse nei quali si cimenta e gli atteggiamenti apparentemente sicuri fino a sfiorare l'aggressività, il narcisista non è una persona forte, dal carattere definito e dalle idee chiare, che si impone agli altri in ragione della sua “forza del carattere”, ma nasconde una fragilità dovuta al mancato raggiungimento di un Io sano e coeso che gli impone un continuo bisogno di essere apprezzato ed ammirato e che non regge la frustrazione del confronto, del contradditorio, dell’opposizione, della messa in discussione, del rifiuto.
Immediatamente si sente giudicato, svalutato, misero e frammentato e a questi sentimenti risponde con ostilità, crudeltà e vendicatività.
Il narcisista è una persona molto fragile, a dispetto del suo atteggiamento tronfio, che alterna fasi ipomaniacali a rebound depressivi molto intensi e dolorosi.

Ci sono pensieri dolorosi che non possiamo condividere. Timori di futuro che suggeriscono scelte difficili, alle quali n...
07/07/2025

Ci sono pensieri dolorosi che non possiamo condividere. Timori di futuro che suggeriscono scelte difficili, alle quali non vogliamo guardare. In quei momenti siamo tentati di muoverci, di agire, di fare qualcosa per uscire dall’impasse emotivo che stiamo vivendo. Ma quando siamo confusi non possiamo avere la lucidità necessaria per generare pensieri creativi. E allora dobbiamo solo stare, accettare di non capire, di non sapere. Cercare di tenere il mare mentre fuori infuria la tempesta. Aspettando che torni il sereno e che un amico ci permetta di dar parola a quei pensieri per dare nuovamente forma al nostro futuro.

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

Conosci un narcisista?
05/07/2025

Conosci un narcisista?

Gentili Colleghe e Colleghi, inoltriamo, di seguito, la lettera aperta elaborata dalla Consulta Organizzativa e dall'Ass...
23/06/2025

Gentili Colleghe e Colleghi, inoltriamo, di seguito, la lettera aperta elaborata dalla Consulta Organizzativa e dall'Assemblea Coirag sulla situazione internazionale.
Cordialmente
Cristiana Novero
Segretario Coirag

Lettera aperta sull’orrore e sull’urgenza del pensiero

Coirag, Confederazione di organizzazioni italiane per la ricerca analitica sui gruppi, associazione che da sempre pone il dialogo, la relazione e l’ascolto al centro del proprio operare clinico, sente oggi il dovere di esprimere, con partecipazione e fermezza, la propria posizione contro ogni forma di guerra e di violenza armata che ferisce il nostro tempo.
Le guerre, in qualunque luogo si combattano e per qualunque ragione si invochino, sono sempre una sconfitta per l’umanità. Generano sofferenze senza misura, distruzione materiale e simbolica, lacerano i legami tra le persone e tra i popoli. Negano alle persone, bambini, donne, uomini, il diritto alla vita, alla dignità, alla speranza.
Come comunità di professionisti che lavorano per la salute mentale e la coesione sociale, Coirag rifiuta la logica della sopraffazione e della violenza. Nessun conflitto, per quanto doloroso e complesso, trova soluzione vera e duratura attraverso le armi. La corsa agli armamenti, il moltiplicarsi degli strumenti di distruzione, non obbediscono a una logica vincente: con la promessa di una falsa sicurezza alimentano invece paura, disgregazione, insicurezza, perdite.
La guerra propone la logica primitiva del “o tu o io”, la logica arcaica della sopravvivenza, che riduce l’altro a oggetto minaccioso, disumanizzato e cancella la possibilità di un incontro. L’impegno per rendere degna la vita di ogni essere umano ci chiama a non restare indifferenti davanti alla sofferenza. Sappiamo, purtroppo, che il dolore inflitto oggi darà luogo domani a generazioni di faide, di odio, di nuove ferite che si trasmettono come eredità amara e distruttiva.

In questo paesaggio devastato, ci interroga profondamente in quanto psicoterapeuti, la condizione degli adolescenti e dei giovani adulti, incastrati in un sentimento di invivibilità, testimoni quotidiani di un mondo lacerato e contraddittorio, privo di speranza quindi di futuro.

Voler scordare, pensare ad altro, fa parte delle difese che mettiamo in campo di fronte all’insopportabile. È umano e tutti possiamo esserne vittime. Proprio per questo è necessario riconoscere questa tendenza e impegnarci a contrastarla: per non tacere, per non dimenticare gli orrori del passato, per non ripeterli.
Ci riconosciamo nei principi sanciti dal diritto internazionale e nelle convenzioni che proteggono la dignità e i diritti fondamentali della persona. Condanniamo ogni atto che umili la vita e la libertà delle persone e delle comunità e distrugga l’ambiente.
Crediamo che questo tempo di crisi richieda il coraggio di costruire gruppi di pensiero: spazi di confronto, ascolto e riflessione collettiva in cui elaborare insieme le sfide, i conflitti e le inquietanti derive del presente. Solo così si può salvaguardare la democrazia sul nostro pianeta e mantenere viva la possibilità di un futuro condiviso.

In questo mondo segnato da troppe guerre — visibili e invisibili — ci uniamo a chi chiede con forza il cessate il fuoco, la protezione dei civili, il ripristino delle condizioni per costruire la pace. Una pace che non sia soltanto assenza di armi, ma impegno quotidiano per la giustizia, l’equità, l’ascolto reciproco.
Invitiamo tutti — istituzioni, cittadini, comunità professionali — a continuare a credere nella possibilità di un mondo più giusto e più umano.

In un tempo che premia la reazione e punisce la riflessione, ribadiamo che pensare è un atto politico.
E che ogni guerra inizia quando smettiamo di pensare insieme.

Con dolore e impegno,

La comunità COIRAG

Confederazione di Organizzazioni Italiane per la Ricerca Analitica sui Gruppi
Viale Gran Sasso 22, Milano
www.coirag.org

È evidente che, come specie, abbiamo imparato a dominare gli eventi naturali e la natura, a costruire e a usare strument...
21/06/2025

È evidente che, come specie, abbiamo imparato a dominare gli eventi naturali e la natura, a costruire e a usare strumenti, tecniche e oggetti, ma non abbiamo ancora imparato abbastanza per poter orientare la vita e le relazioni degli esseri umani, siano esse di carattere individuale, di gruppo, istituzionale o comunitario (nazionale e internazionale). Credo che la psicologia abbia smesso totalmente di essere una conoscenza “di lusso”, e sia anzi diventata una necessità irrinunciabile, perché se conosciamo le leggi psicologiche che regolano il movimento di un oggetto, ancora non conosciamo bene le leggi psicologiche che stanno alla base della vita umana. E credo che da queste dipendano, in qualche misura, le situazioni di enorme tensione che stiamo vivendo attualmente, lo stato d’insicurezza, di rischio permanente, di caos che possono portare all’autosterminio di gran parte dell’umanità e alla distruzione delle sue conquiste.

(José Bleger. Psicoigiene e Psicologia Istituzionale. Edizioni La Meridiana)

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

IL LAVORO DELL’ADOLESCENTELo stato di salute degli adolescenti si misura anche dalla capacità di stare in più gruppi di ...
21/06/2025

IL LAVORO DELL’ADOLESCENTE
Lo stato di salute degli adolescenti si misura anche dalla capacità di stare in più gruppi di appartenenza, trampolini di lancio per sviluppare l’abilità sociale di attraversare più gruppi collettivi.
Il compito dell’adolescente è quello di sapersi separare. Gli adulti hanno sin dall’infanzia la responsabilità di accompagnarlo in questo processo di separazione dal gruppo famigliare per diventare Persona con una propria individualità, pur appartenendo a quel gruppo.
(Paola Scalari, psicosocioanalista)

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

Il peccato mortale dello psicopatologo è lasciar cadere la domanda di senso inscritta in ogni sintomo.Bruno Callieri, ps...
14/06/2025

Il peccato mortale dello psicopatologo è lasciar cadere la domanda di senso inscritta in ogni sintomo.
Bruno Callieri, psichiatra

Dipinto del Maestro Rodolfo Viola. Luce di Primavera.

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

14/06/2025

Il peccato mortale dello psicopatologo è lasciar cadere la domanda di senso inscritta in ogni sintomo.
Bruno Callieri, psichiatra

Dipinto del Maestro Rodolfo Viola. Luce di Primavera.

Non possiamo inocntrare l'altro all'oscuro di noi stessi.(Paola Scalari, psicosocioanalista)
06/06/2025

Non possiamo inocntrare l'altro all'oscuro di noi stessi.
(Paola Scalari, psicosocioanalista)

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

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Piazzetta San Carlo 4
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6900

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