Elena Scaffidi Psicoterapeuta in Lugano

Elena Scaffidi Psicoterapeuta in Lugano Psicoterapeuta, psicosioanalista. Terapia duale, di coppia, di gruppo e dell'istituzione.

(...) Nel caso di Maya avevo fatto ricorso ad un confronto molto diretto, mentre in genere è di gran lunga più efficace ...
04/11/2025

(...) Nel caso di Maya avevo fatto ricorso ad un confronto molto diretto, mentre in genere è di gran lunga più efficace condurre i pazienti a scoprire certe cose da soli. In quanto terapeuti, noi mettiamo a disposizione delle possibilità e poniamo domande che suscitano riflessione, che spesso portano i pazienti a considerare come stanno vivendo, se le loro azioni sono in linea con i loro valori, e se le loro convinzioni sono d’aiuto, e a comprendere nel frattempo che il cambiamento profondo deve prove**re dall’interno.
Qui ci troviamo di fronte a una complessa ironia, perché i pazienti di solito entrano in terapia in preda ad un’angoscia significativa. In linea di massima, desiderano una soluzione alla sofferenza che provano in quello stato, poco importa che il problema sia esterno o interno. E spesso immaginano che questa soluzione sia un consiglio su cosa fare. Ma, di nuovo, il vero cambiamento deve necessariamente ve**re dal paziente che riconsidera le proprie inclinazioni e opera un mutamento, e non dal sentirsi dire cosa fare in una determinata situazione. Quasi sempre è molto meno utile che si dica cosa fare invece di aiutare la persona a superare qualsiasi ostacolo interiore abbia, in modo da poter giungere alle conclusioni che meglio si allineano ai suoi valori più profondi.
(Irvin D. Yalom e Benjamin Yalom. L’ora del cuore. Neri Pozza Editore)

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

25/10/2025

L’OGGETTO DEL DESIDERIO
Da un punto di vista generale la passione della gelosia e quella dell’invidia non hanno la stessa natura: la prima ha a che fare con la proprietà dell’oggetto unita al timore di perderne l’esclusività, la seconda invece con l’odio nei confronti della vita dell’Altro in quanto tale. Mentre dunque la gelosia implica una scena triangolare caratterizzata dal timore di perdere l’oggetto amato a causa dell’irruzione di un terzo, quella invidiosa si sviluppa nello stretto del rapporto a due. È invidia della vita dell’Altro, della sua ricchezza e della sua gioia, è invidia non di qualcosa che l’Altro possiede, ma della sua capacità di vita – per la sua vita viva – che io sento di non possedere. Nel caso del rapporto originario tra fratelli e sorelle queste due passioni tendono a convergere per il fatto che l’oggetto della gelosia e dell’invidia è lo stesso. Il bambino che guarda il fratello di latte nutrirsi al seno soffre della gelosia dell’esclusione, di essere stato sostituito da un altro simile, ma soffre altresí perché l’oggetto del suo desiderio coincide con l’oggetto del desiderio dell’altro. Infatti, i fenomeni di gelosia invidiosa tra bambini hanno sempre la loro radice più profonda in una sorta di immedesimazione reciproca. Lo sguardo torvo del fratello maggiore che non può condividere il godimento del fratello appena nato manifesta, in realtà, il desiderio invidioso di riprendere il suo posto, di restaurare la scena dell’Uno tutto solo.
(Massimo Recalcati. Uno diviso due. Fratelli e sorelle. Feltrinelli)

Psicoterapeuta, psicosioanalista. Terapia duale, di coppia, di gruppo e dell'istituzione.

PRESENZE IMPRESCINDIBILILa qualità relazionale va costruita, coltivata e compresa con le stesse modalità in ogni situazi...
12/10/2025

PRESENZE IMPRESCINDIBILI
La qualità relazionale va costruita, coltivata e compresa con le stesse modalità in ogni situazione che implichi il prendersi cura della mente dell’altro. Si potrebbe dire che di questo sviluppo emotivo della vita psichica si può divenirne lettori attenti e coscienti oppure si può essere ignari soggetti immersi in un groviglio affettivo senza averne nessuna capacità di osservarlo e interpretarlo. In maniera più precisa, si può dive**re consapevoli dei transfert in gioco e dei controtransfert che vanno a colorare emotivamente il campo comune. Questa lettura potrà essere molte volte silente, ma non per questo non presente durante l’incontro.
(Paola Scalari. La supervisione relazionale. Metodologia applicata all’individuo e ai gruppi. Edizioni La Meridiana)

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

PENSARE INSIEMEIl supervisore è un personaggio interno a cui il supervisionato chiede aiuto sia durante l’esperienza di ...
04/10/2025

PENSARE INSIEME
Il supervisore è un personaggio interno a cui il supervisionato chiede aiuto sia durante l’esperienza di supervisione, ma ancor di più quando nel lavoro solitario sente il bisogno di dialogare con qualcuno. Il pensiero per nascere ha bisogno di accoppiamenti. Il suo prototipo è una madre che pensa, che pensa il bambino e per il bambino. La supervisione dunque non è una visione superiore, bensí una visione dentro la relazione che si costruisce tra persone capaci di ascoltare e ascoltarsi in quanto sono state ascoltate. Ed è da questa attenzione dentro e fuori di sé che nasce la possibilità di fantasticare e produrre trasformazioni simboliche che sappiano produrre nuove visioni.
(Paola Scalari. La supervisione relazionale. Metodologia applicata all’individuo e ai gruppi. Edizioni La Meridiana)

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

ADOLESCENZA E ADOLESCENTIPer gli amici bresciani e per tutti coloro che sentono necessario  riflettere e confrontarsi su...
25/09/2025

ADOLESCENZA E ADOLESCENTI
Per gli amici bresciani e per tutti coloro che sentono necessario riflettere e confrontarsi su un tema importante che riguarda non solo i professionisti e i genitori, ma ci riguarda tutti perché gli adolescenti di oggi saranno gli adulti di domani.

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

IL CARICO MASSIMO(IL CARICO EMOTIVO VISTO DA UN INGEGNERE)Il carico massimo sostenibile cambia a seconda del materiale c...
21/09/2025

IL CARICO MASSIMO
(IL CARICO EMOTIVO VISTO DA UN INGEGNERE)

Il carico massimo sostenibile cambia a seconda del materiale che consideri. A parità di spessore, un solaio in laterocemento porta quattrocento chilogrammi al metro quadro, uno in calcestruzzo armato seicento e passa, un solaio in legno ne tiene la metà, ma in compenso è più elastico.
Funziona cosí anche con le persone, la vita è una gara di resistenza alle deformazioni e agli urti.
Non tutti vi reagiscono allo stesso modo. Ma il vero problema è che, quando si tratta di persone, non esistono regole matematiche universalmente valide. Ognuno di noi è un impasto unico che c’entra solo in minima parte con la biologia, e che ha a che fare principalmente con la propria storia, con il periodo in cui si vive, con la maniera in cui si riesce ad adattarsi oppure a ribellarsi allo sguardo degli altri. L’umano è un materiale che muta le caratteristiche meccaniche nel tempo, attraverso crepe o fenditure spesso difficili da scorgere, a volte addirittura sotterranee. Per vederle servono occhi attenti, desiderio di conoscere, capacità di mettersi in discussione e nessuna soluzione pronto uso.
(Matteo Bussola. La neve in fondo al mare. Einaudi)

INDIVIDUI, ISTITUZIONI E RESISTENZA AL CAMBIAMENTOA un mutamento istituzionale non può accompagnarsi uno “sbalzo” nella ...
28/07/2025

INDIVIDUI, ISTITUZIONI E RESISTENZA AL CAMBIAMENTO
A un mutamento istituzionale non può accompagnarsi uno “sbalzo” nella struttura psicologica degli esseri umani e, d’altra parte, un cambiamento istituzionale radicale può prodursi soltanto in seguito a una presa di coscienza, cioè a una modifica della struttura psicologica.
Quello che a noi interessa sapere è fino a che punto gli uomini si sforzino di non cambiare le istituzioni, benché d’altro canto cerchino di cambiarle, considerandole inadeguate o insoddisfacenti.
E ci preme molto anche capire fino a che punto gli individui alienati, sottoposti a istituzioni alienate, si chiudano in un circolo vizioso di resistenze al cambiamento. Le cose hanno forza perché in esse sono alienate le forze degli esseri umani.
Le istituzioni appaiono depositarie delle ansie psicotiche e costituiscono dei sistemi di difesa e di controllo di fronte a tali ansie; ma non sono soltanto le istituzioni a esercitare questa funzione, bensì anche, in egual misura, l’immagine che l’uomo ha di se stesso e di esse.
Ogni istituzione è il mezzo attraverso il quale gli individui possono arricchirsi o impoverirsi e svuotarsi dal punto di vista umano; quello che comunemente si chiama adattamento non è altro che l’assoggettamento all’alienazione e alla stereotipia istituzionale.
Adattamento e integrazione non sono la stessa cosa; nel primo si richiede all’individuo la massima omogeneizzazione, nella seconda egli s’inserisce con un determinato ruolo in un ambiente eterogeneo che funziona in modo unitario.
Evidentemente, si confonde con estrema facilità l’integrazione con l’agglutinazione per quanto riguarda gruppi e istituzioni omogeneizzati formati da individui spersonalizzati.

(José Bleger. Psicoigiene e Psicologia Istituzionale. Edizioni La Meridiana)

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

IO SONO UN GRUPPOÈ a una catastrofica perdita di potenzialità umane che una supervisione potrebbe offrire il suo contrib...
25/07/2025

IO SONO UN GRUPPO
È a una catastrofica perdita di potenzialità umane che una supervisione potrebbe offrire il suo contributo, affinché i professionisti del prendersi cura, anziché darsi per vinti di fronte a strutture di personalità sofferenti, disadattate e disfunzionali, possano esplorare il vissuto interiore con sonde adeguate.

La supervisione relazionale si propone quindi di andare in profondità non vedendo il singolo separato dai suoi contesti gruppali, bensí osservando la sua mente come il deposito di parti o intere figure che animano la sua esistenza e che stanno in relazione tra di loro.

(Paola Scalar. La supervisione relazionale. Metodologia applicata all’individuo e ai gruppi, Edizioni La Meridiana)

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

Ci sono momenti in cui non possiamo più fingere.Dobbiamo arrenderci all’evidenza e prendere atto delle cose, come stanno...
16/07/2025

Ci sono momenti in cui non possiamo più fingere.
Dobbiamo arrenderci all’evidenza e prendere atto delle cose, come stanno, anche se non ci piacciono.
Finalmente arriva il momento in cui gettiamo la maschera e ci arrendiamo all’evidenza.
Allora possiamo davvero guardare cosa sta succedendo.
Solo allora possiamo sperare in un altro punto di vista e conoscere veramente cosa ci sta attorno.
E permettere agli altri di guardarci per come siamo.
Finalmente guardarci dentro davvero.

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

10/07/2025

IL NARCISISTA SA DI ESSERLO?
Si parla molto di narcisismo, un termine entrato nel linguaggio comune con numerose accezioni. A volte si pensa che questa parola faccia obbligatoriamente riferimento a qualcosa di negativo, altre che una buona dose di narcisismo sia auspicabile per sopravvivere in questo mondo.
Non bisogna confondere il narcisismo con la vanitosità. Si può essere vanitosi o più semplicemente tenere al proprio aspetto senza essere narcisisti, così come un narcisista può essere molto trascurato nella propria persona.
Nonostante gli indubbi successi raggiunti nei diversi ambiti di interesse nei quali si cimenta e gli atteggiamenti apparentemente sicuri fino a sfiorare l'aggressività, il narcisista non è una persona forte, dal carattere definito e dalle idee chiare, che si impone agli altri in ragione della sua “forza del carattere”, ma nasconde una fragilità dovuta al mancato raggiungimento di un Io sano e coeso che gli impone un continuo bisogno di essere apprezzato ed ammirato e che non regge la frustrazione del confronto, del contradditorio, dell’opposizione, della messa in discussione, del rifiuto.
Immediatamente si sente giudicato, svalutato, misero e frammentato e a questi sentimenti risponde con ostilità, crudeltà e vendicatività.
Il narcisista è una persona molto fragile, a dispetto del suo atteggiamento tronfio, che alterna fasi ipomaniacali a rebound depressivi molto intensi e dolorosi.

Ci sono pensieri dolorosi che non possiamo condividere. Timori di futuro che suggeriscono scelte difficili, alle quali n...
07/07/2025

Ci sono pensieri dolorosi che non possiamo condividere. Timori di futuro che suggeriscono scelte difficili, alle quali non vogliamo guardare. In quei momenti siamo tentati di muoverci, di agire, di fare qualcosa per uscire dall’impasse emotivo che stiamo vivendo. Ma quando siamo confusi non possiamo avere la lucidità necessaria per generare pensieri creativi. E allora dobbiamo solo stare, accettare di non capire, di non sapere. Cercare di tenere il mare mentre fuori infuria la tempesta. Aspettando che torni il sereno e che un amico ci permetta di dar parola a quei pensieri per dare nuovamente forma al nostro futuro.

La pratica terapeutica che si avvale dei principi fondanti la psicologia clinica e la psichiatria alla quale ci si rivolge per porre rimedio a diversi disturbi psicopatologici o semplicemente in concomitanza di eventi di vita o situazioni particolarmente impegnative per l’individuo…

Gentili Colleghe e Colleghi, inoltriamo, di seguito, la lettera aperta elaborata dalla Consulta Organizzativa e dall'Ass...
23/06/2025

Gentili Colleghe e Colleghi, inoltriamo, di seguito, la lettera aperta elaborata dalla Consulta Organizzativa e dall'Assemblea Coirag sulla situazione internazionale.
Cordialmente
Cristiana Novero
Segretario Coirag

Lettera aperta sull’orrore e sull’urgenza del pensiero

Coirag, Confederazione di organizzazioni italiane per la ricerca analitica sui gruppi, associazione che da sempre pone il dialogo, la relazione e l’ascolto al centro del proprio operare clinico, sente oggi il dovere di esprimere, con partecipazione e fermezza, la propria posizione contro ogni forma di guerra e di violenza armata che ferisce il nostro tempo.
Le guerre, in qualunque luogo si combattano e per qualunque ragione si invochino, sono sempre una sconfitta per l’umanità. Generano sofferenze senza misura, distruzione materiale e simbolica, lacerano i legami tra le persone e tra i popoli. Negano alle persone, bambini, donne, uomini, il diritto alla vita, alla dignità, alla speranza.
Come comunità di professionisti che lavorano per la salute mentale e la coesione sociale, Coirag rifiuta la logica della sopraffazione e della violenza. Nessun conflitto, per quanto doloroso e complesso, trova soluzione vera e duratura attraverso le armi. La corsa agli armamenti, il moltiplicarsi degli strumenti di distruzione, non obbediscono a una logica vincente: con la promessa di una falsa sicurezza alimentano invece paura, disgregazione, insicurezza, perdite.
La guerra propone la logica primitiva del “o tu o io”, la logica arcaica della sopravvivenza, che riduce l’altro a oggetto minaccioso, disumanizzato e cancella la possibilità di un incontro. L’impegno per rendere degna la vita di ogni essere umano ci chiama a non restare indifferenti davanti alla sofferenza. Sappiamo, purtroppo, che il dolore inflitto oggi darà luogo domani a generazioni di faide, di odio, di nuove ferite che si trasmettono come eredità amara e distruttiva.

In questo paesaggio devastato, ci interroga profondamente in quanto psicoterapeuti, la condizione degli adolescenti e dei giovani adulti, incastrati in un sentimento di invivibilità, testimoni quotidiani di un mondo lacerato e contraddittorio, privo di speranza quindi di futuro.

Voler scordare, pensare ad altro, fa parte delle difese che mettiamo in campo di fronte all’insopportabile. È umano e tutti possiamo esserne vittime. Proprio per questo è necessario riconoscere questa tendenza e impegnarci a contrastarla: per non tacere, per non dimenticare gli orrori del passato, per non ripeterli.
Ci riconosciamo nei principi sanciti dal diritto internazionale e nelle convenzioni che proteggono la dignità e i diritti fondamentali della persona. Condanniamo ogni atto che umili la vita e la libertà delle persone e delle comunità e distrugga l’ambiente.
Crediamo che questo tempo di crisi richieda il coraggio di costruire gruppi di pensiero: spazi di confronto, ascolto e riflessione collettiva in cui elaborare insieme le sfide, i conflitti e le inquietanti derive del presente. Solo così si può salvaguardare la democrazia sul nostro pianeta e mantenere viva la possibilità di un futuro condiviso.

In questo mondo segnato da troppe guerre — visibili e invisibili — ci uniamo a chi chiede con forza il cessate il fuoco, la protezione dei civili, il ripristino delle condizioni per costruire la pace. Una pace che non sia soltanto assenza di armi, ma impegno quotidiano per la giustizia, l’equità, l’ascolto reciproco.
Invitiamo tutti — istituzioni, cittadini, comunità professionali — a continuare a credere nella possibilità di un mondo più giusto e più umano.

In un tempo che premia la reazione e punisce la riflessione, ribadiamo che pensare è un atto politico.
E che ogni guerra inizia quando smettiamo di pensare insieme.

Con dolore e impegno,

La comunità COIRAG

Confederazione di Organizzazioni Italiane per la Ricerca Analitica sui Gruppi
Viale Gran Sasso 22, Milano
www.coirag.org

Adresse

Piazzetta San Carlo 4
Lugano
6900

Benachrichtigungen

Lassen Sie sich von uns eine E-Mail senden und seien Sie der erste der Neuigkeiten und Aktionen von Elena Scaffidi Psicoterapeuta in Lugano erfährt. Ihre E-Mail-Adresse wird nicht für andere Zwecke verwendet und Sie können sich jederzeit abmelden.

Die Praxis Kontaktieren

Nachricht an Elena Scaffidi Psicoterapeuta in Lugano senden:

Teilen

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram