27/02/2022
Da leggere. Sperando che la violenza finisca presto, prestissimo, subito!
Le caratteristiche della violenza, in opposizione a quelle del conflitto sono sostanzialmente tre:
1) Il concetto di danno irreversibile
2) Il concetto di identificazione del problema con la persona
3) Il concetto di risoluzione unilaterale del problema
Forse l’elemento più importante in questa formulazione è la connotazione di violenza come danno irreversibile.
Sia dal punto di vista fisico che psicologico intendo per danno irreversibile un’azione estemporanea o prolungata nel tempo volta a creare intenzionalmente un danneggiamento permanente in un’altra persona.
Abusi fisici, abusi sessuali, abusi psicologici rientrano ovviamente in questa categoria, non rientrano azioni non intenzionali tra bambini piccoli, sostanzialmente sotto il sesto anno di vita, come i morsicatori a due anni, che possono effettivamente produrre un danno irreversibile, anche se molto raramente, ma il cui scopo non è quello, venendo pertanto a mancare un’intenzionalità consapevole.
Questa caratterizzazione presenta eccezioni e confutabilità, ma consente comunque di avere un orientamento per individuare il fenomeno violento come tale.
Inoltre, la violenza appare un’azione, più o meno premeditata, volta proprio a sospendere la relazione ritenendo che la problematicità della relazione corrisponda alla persona stessa e che quindi sia necessario eliminare la persona per eliminare la problematicità della relazione stessa.
Appare pertanto una strategia arcaica, banale, semplicistica, ma proprio per questo in grado di far uscire dall’ansia e dall’incertezza per raggiungere uno spazio ripulito dalle complicazioni conflittuali.
La violenza insomma non risulta, come nel pensiero o senso comune, una sorta di conseguenza del conflitto, ma proprio al contrario un’incapacità di stare nel conflitto, visto il conflitto come momento fondativo, differenziativo della relazione e capace di creare una distanza che preservi la relazione stessa dalle sue componenti inglobanti e tiranniche.
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Testo tratto dall'articolo di Daniele Novara "La distinzione fra conflitto e violenza: una necessità imprescindibile"