15/09/2025
La balbuzie – la soluzione esiste!
Molte persone si trovano ad affrontare il problema della balbuzie. Può diventare motivo di complessi, di gravi difficoltà nella vita. La causa principale della balbuzie è l’ansia elevata, in cui la persona comincia a temere il parlare. Due aspetti influiscono sull’aumento dell’ansia durante una conversazione. Tutto ciò accade a livello subconscio, e spesso la persona non si rende conto di ciò che le accade realmente.
Quando bisogna pronunciare una frase o un testo lungo, il subconscio valuta quanto la situazione sia importante, quali rischi esistono e altro. Così si stabilisce a livello inconsapevole quanto la persona si agiterà parlando. Questa valutazione avviene in frazioni di secondo, e generalmente non si percepisce che si stia valutando “pro” e “contro”. Perciò non è possibile correggere la balbuzie senza riconoscere le sue cause.
Fattori che favoriscono l’aumento dell’ansia
Probabilità di balbuzie. È il primo aspetto che incide sul livello d’ansia. Prima di parlare, il subconscio chiede: quanto è grande la probabilità di balbettare in quella situazione specifica? Si può dire che la valutazione avvenga su una scala ipotetica da uno a dieci. Se la persona pensa che potrà parlare liberamente senza balbettare, il cervello attribuisce probabilità pari a zero. Se il rischio pare basso, il cervello dà 2‑3 punti. Dieci punti, invece, quando si è assolutamente convinti che appena si parlerà, inizierà la balbuzie. Ovviamente la maggior parte delle persone non fa questo calcolo consapevolmente. È un’intuizione basata sull’esperienza accumulata. Con gli anni, questa valutazione diventa sempre più inconscia.
Conseguenze della balbuzie. Il secondo quesito che il subconscio si pone è: «Cosa rischia se balbetto». Anche questa valutazione avviene sulla stessa scala da zero a dieci. Se il cervello attribuisce 9‑10 punti, si scatena un’ansia quasi incontrollabile o attacco di panico. Se le conseguenze sembrano lievi, si dà un punteggio 1‑3. Zero punti, se la balbuzie non ha conseguenze percepite (non importa se balbetti o no in quella situazione).
Come si determina il livello complessivo dell’ansia
Consideriamo una situazione ipotetica: il cervello valuta la probabilità di balbuzie con 3 punti e le conseguenze con 2. In questo caso il livello complessivo d’ansia è pari a 6 su 100. Se normalmente inizi a balbettare quando il punteggio totale è 20 o più, significa che in quella situazione probabilmente parlerai liberamente. Tuttavia non c’è garanzia che la balbuzie non appaia: forse qualche esitazione o lentezza, ma per te e per gli altri sarà quasi impercettibile. Le esitazioni o la lentezza saranno dovute all’abitudine di riflettere molte parole o parlare lentamente, non all’ansia elevata.
Prendiamo un altro esempio: l’ansia totale è 48 su 100 (8 punti per la probabilità, 6 per le conseguenze). Sebbene sia meno del 50%, in una situazione del genere la persona probabilmente balbetterà in modo visibile durante il discorso.
Balbuzie e ansia
La correlazione fra questi due fattori è evidente: curare la balbuzie negli adulti è impossibile se non si impara a ridurre l’ansia. E per ridurre l’ansia è fondamentale capire cosa la alimenta. La matematica è semplice: per diminuire l’ansia complessiva, bisogna abbassare sia la probabilità della balbuzie sia il timore delle sue conseguenze.
Lavorare con un professionista della parola porta indubbi benefici: riduce la probabilità che la balbuzie compaia. Però spesso succede che, anche dopo che la balbuzie è molto diminuita o quasi sparita fisicamente, resti l’ansia che possa tornare. Ed è su questo secondo aspetto che serve concentrare attenzione: l’ansia per le conseguenze che fa riaffiorare la balbuzie.
Da dove vengono le aspettative sulle conseguenze della balbuzie
Nella vita moderna è difficile evitare situazioni stressanti o liberarsi completamente dalle paure. Per chi tende alla balbuzie, i problemi di eloquio emergono quando l’ansia supera una certa soglia (che chiamiamo “soglia d’ansia”). Il meccanismo esatto non è ancora del tutto chiaro alla scienza, quindi ognuno propone un suo approccio terapeutico. Secondo una delle teorie, al raggiungimento della soglia d’ansia, nell’organismo si attiva un programma riflesso di tipo “lotta o fuga”: il corpo si prepara ad affrontare o fuggire, e molte risorse vengono ridistribuite. La parola, considerata non prioritaria, resta tagliata fuori.
Un’altra teoria si chiama “evitamento del conflitto”. Si dice che dentro la persona esistano due parti: l’adulto e il bambino. Una vuole affrontare la situazione, l’altra evitarla. Mentre le due parti lottano, la parola resta bloccata. Alcuni ricercatori affermano che l’ansia incide sui muscoli della voce, che partecipano al parlare. In ogni caso, è provato che quando l’ansia cresce, aumentano anche le interruzioni del flusso verbale.
Come liberarsi dalla balbuzie
Bisogna capire che l’ansia la aumenti tu stesso: è il prodotto di valutazioni inconsce della probabilità di balbuzie e delle sue conseguenze. Anche il tuo grado di eccitabilità influenzerà la situazione. La reazione a un determinato stimolo, che fa scattare nel subconscio il conteggio dei “punti”, è un riflesso basato su esperienze passate. Eppure, ogni persona può imparare a “riproggrammare” questi riflessi condizionati, e iniziare a reagire diversamente a quegli stimoli.
Metodi di trattamento della balbuzie
Auto‑affermazioni positive, PNL (Programmazione Neuro Linguistica), tecniche cognitive-comportamentali, ipnosi, meditazione e visualizzazione fanno parte delle metodologie che aiutano a cambiare le reazioni interne della persona verso situazioni difficili, modificare pensieri e sentimenti.