Fisioterapia Y Rehabilitacion Neuro-Muscular

Fisioterapia Y Rehabilitacion Neuro-Muscular Tratamientos :
Lesiones Neuro - Musculo - Esqueléticas y Rehabilitación Física En General.

28/08/2025
28/08/2025
28/08/2025

Scopri consigli pratici e approfondimenti sul benessere fisico e la fisioterapia. Leggi i nostri articoli su EduCare Fisio.

28/08/2025

Eccoci di nuovo insieme in questo lunedì di “Anatomia Spassosa: esploriamo il corpo umano con un sorriso!” 😄

Oggi saliamo lungo la colonna vertebrale per incontrare una vertebra famosa, che tutti abbiamo toccato almeno una volta, anche senza sapere come si chiamasse: la vertebra prominente!

Sì, proprio lei: C7, la sporgenza che fa capolino alla base del collo come una piccola gobbetta ossea!

Tra tutte le vertebre cervicali, la settima ha un ruolo speciale: si fa notare! È l’unica che si sente chiaramente alla palpazione, e per questo viene usata come punto di riferimento in anatomia, clinica e fisioterapia.

È la “caposquadra” che chiude il tratto cervicale.. con stile! 😄

Cos’è e dov’è?

La C7, detta vertebra prominente, è la settima e ultima vertebra cervicale, situata tra C6 e T1, cioè alla base del collo.

La sua caratteristica principale?

Ha un processo spinoso lungo e sporgente, più marcato rispetto alle altre vertebre cervicali. Può essere palpata facilmente alla base del collo, soprattutto quando flettiamo la testa in avanti.

Cosa fa o a cosa serve?

Fa da punto di passaggio tra la regione cervicale e dorsale, contribuendo alla mobilità del collo e all’inserzione di muscoli e legamenti. È un punto di repere anatomico fondamentale per valutazioni posturali e cliniche.

In pratica, è come un segnalibro osseo che dice: "da qui inizia il dorso!"

Curiosità divertente

Hai mai toccato quella “pallina ossea” sporgente dietro il collo? Quasi sicuramente era C7! E sai che, in certi casi, la vertebra prominente può essere.. T1 travestita da C7? 😲

Infatti, in alcune persone è T1 ad essere più sporgente.. ma C7 è la regina nella maggior parte dei casi.

Funzionamento buffo

Immagina C7 come la vedetta della colonna cervicale: osserva l’alto e il basso, collega la mobilità del collo con la stabilità del dorso, e sorregge l’attacco di importanti muscoli come il trapezio, i muscoli spinali profondi e il legamento nucale.

Senza di lei.. il nostro collo finirebbe “senza bordo”!

Nella vita di tutti i giorni

Quando fletti o estendi il collo, quando giri la testa per fare retromarcia, quando senti tensione alla base del collo dopo ore al computer, quando ti metti un cuscino dietro il collo e senti “quell’ossicino”.. è quasi sempre lei, la C7, che lavora (o si fa sentire!)

Parole complicate, spiegate semplici

Processo spinoso: la parte posteriore della vertebra, quella che puoi toccare con le dita.

Vertebra prominente: nome “pop” della C7, proprio per la sua sporgenza.

Articolazione intersomatica: la connessione tra due corpi vertebrali.

Lordosi cervicale: curvatura naturale della colonna cervicale.

Come può soffrire?

Artrosi cervicale: C7 può essere coinvolta in processi degenerativi.

Tensioni muscolari: spesso collegate ai muscoli che si inseriscono su C7.

Irritazione radicolare: il forame tra C6-C7 è attraversato dalla radice C7, responsabile di sintomi irradiati lungo il braccio.

Fratture (rare): possibili in traumi cervicali severi.

Momento educativo leggero

Mantieni una buona postura al pc per evitare sovraccarico sulla zona di C7, allenando il controllo posturale con esercizi di estensione cervicale.

Cammina con la testa “alta” e il mento leggermente indietro: la tua C7 ti ringrazierà..

Se senti formicolii al medio della mano, potresti avere coinvolta la radice.. indovina? Proprio C7!

Curiosità scientifica

La vertebra C7 è spesso usata come punto di riferimento radiologico per contare le vertebre cervicali e valutare scoliosi, cifosi o disallineamenti posturali.

In anatomia comparata, è considerata l'elemento di transizione tra la colonna mobile (cervicale) e quella più stabile (toracica).

Conclusione

La prossima volta che ti massaggi la base del collo o ti sistemi la postura.. saluta la tua vertebra prominente, sempre pronta a ricordarti dove finisce il collo e inizia la schiena!

Ci vediamo la prossima settimana per esplorare un’altra meraviglia del corpo umano.. sempre con il sorriso! 😁

28/08/2025
28/08/2025

Finalmente è martedì! Benvenuti al quinto episodio di “Neurolandia: il sistema nervoso come non lo avete mai visto!”

Oggi parliamo di un nervo potente, spesso silenzioso, ma quando smette di fare il suo lavoro.. te ne accorgi al volo. Letteralmente.

È il nervo radiale, il responsabile dell’estensione di gomito, polso e dita. Il che significa: ciao, saluti, stop, dammi il cinque, pugno chiuso, e “non toccarmi!” ..tutto lui.

Quando funziona, non ci pensi.
Quando non funziona.. la mano “cade”.

Dove sta?

Il nervo radiale nasce dal plesso brachiale, in particolare dai tronchi posteriori (C5–T1),
e segue un decorso lungo e articolato, passando per punti chiave (e vulnerabili).

Scende posteriormente lungo il braccio, nella doccia radiale dell’omero, insieme all’arteria brachiale profonda.

Emerge nella parte anteriore del gomito, tra brachiale e brachioradiale. Si divide poi in un ramo profondo e motorio (nervo interosseo posteriore), e in un ramo superficiale e sensitivo (versante dorsale della mano).

Un tragitto da equilibrista, tra muscoli e ossa!

Che cosa fa?

Dal punto di vista motori estende il gomito (tricipite), estende il polso e le dita (estensori del carpo e delle dita), partecipa all’abduzione del pollice, e contribuisce alla supinazione dell’avambraccio (assieme al muscolo supinatore).

Dal punto di vista sensitivo porta la sensibilità dalla faccia posteriore del braccio e dell’avambraccio, e dal dorso della mano, soprattutto zona tra pollice e indice (versante laterale dorsale).

Insomma: senza di lui, addio movimenti eleganti.. e saluti decisi!

Come si lamenta?

Quando è in difficoltà, il nervo radiale può manifestarsi così.

Drop wrist (mano cadente): impossibilità di estendere il polso e le dita.

Debolezza o paralisi della supinazione e dell’estensione del gomito.

Ipoestesia o formicolio sul dorso dell’avambraccio e della mano.

Nei casi lievi, solo intorpidimento notturno o alterata presa degli oggetti.

Molto spesso, i sintomi si associano a compressione transitoria in situazioni “banali”, tipo dormire con il braccio sotto al corpo.

Ruolo nella vita quotidiana

Hai mai appoggiato il braccio sullo schienale di una sedia e ti sei svegliato con la mano che “non rispondeva”? Benvenuto nella palsy del sabato sera.

Il nervo radiale lavora ogni volta che afferri qualcosa, spingi una porta, digiti sulla tastiera, o anche solo quando saluti qualcuno con un cenno del polso.

Senza di lui, ti resta.. la flessione rassegnata.

Patologie e disfunzioni

Palsy del sabato sera: compressione nella doccia radiale dopo prolungata posizione scorretta (braccio “abbandonato”).

Fratture dell’omero (a metà diafisi): rischio altissimo di lesione.

Sindrome del tunnel del supinatore (compressione del ramo profondo a livello del gomito).

Neuropatia da attrito: da uso eccessivo di mouse o strumenti vibranti.

Lesioni iatrogene: dopo interventi ortopedici, gessi compressivi, traumi diretti.

Curiosità neurologica

Lo sapevi che il radiale può essere leso anche senza trauma diretto? Un gesso troppo stretto, una compressa antalgica mal posizionata o un semplice appoggio prolungato possono bloccarlo.

E.. è il nervo più frequentemente coinvolto nelle lesioni iatrogene da gesso o interventi sull’omero.

Approccio fisioterapico

Valutazione del livello lesionale: test di forza selettivi (estensori polso e dita).
Tecniche di neurodinamica del radiale ed esercizi di reclutamento selettivo e rinforzo progressivo.

Taping correttivo per il polso cadente e stretching del supinatore se coinvolto nella compressione del ramo profondo.

Rieducazione propriocettiva per il recupero fine del gesto e, nei casi avanzati, splint funzionali per evitare retrazioni in flessione.

Conclusione

Il nervo radiale è il tuo alleato nei movimenti decisi, nei saluti eleganti e nei gesti quotidiani che spesso dai per scontati.

Se un giorno ti svegli e non riesci più a “dire ciao” col polso.. forse è lui che ti sta chiedendo una pausa (o una valutazione professionale!).

Ci vediamo martedì prossimo su Neurolandia.. perché quando i nervi parlano, noi impariamo ad ascoltarli. 🤗

Nota bene
Anche se a Neurolandia i nervi parlano.. la diagnosi medica la fa il medico. Quindi, se i sintomi ti fanno compagnia da troppo tempo, ascolta i segnali e confrontati con un neurologo o uno specialista medico. Noi siamo qui per spiegarti come funzionano le cose, ma la cura parte sempre da una valutazione sanitaria. E spesso, il fisioterapista è proprio il primo professionista sanitario a intercettare quei segnali e indirizzare nel modo giusto. 👏

28/08/2025

Scopri consigli pratici e approfondimenti sul benessere fisico e la fisioterapia. Leggi i nostri articoli su EduCare Fisio.

28/08/2025
28/08/2025

BIOMECCANICA DEL TENNISTA: IL SERVIZIO È UNA SINFONIA!

Hai mai pensato che un colpo di servizio sia molto più di una spalla potente? E se ti dicessimo che il segreto sta anche nei polpacci? 😮

Cosa stai guardando?

Questa immagine non mostra “solo” un tennista. Mostra una catena cinetica integrata, una vera sinfonia muscolare in cui ogni nota (cioè ogni muscolo) deve suonare al momento giusto.

Dal soleo che spinge contro il terreno, fino al piccolo rotondo che stabilizza la spalla durante il servizio, ogni fibra contribuisce a generare e trasmettere forza con precisione millimetrica.

Focus muscolari (con sorpresa)

Soleo e gastrocnemio: lo slancio parte da lì, dove la spinta plantare si trasforma in energia ascendente.

Grande e medio gluteo: stabilizzano, ruotano e.. caricano.

Obliqui interni ed esterni: i veri maestri della torsione. Se mancano loro, il servizio è.. piatto.

Retto dell’addome: non è lì per la tartaruga. Stabilizza la colonna nella fase aerea.

Infraspinato: stabilizza la spalla contro le forze rotatorie esplosive.

Quadricipite: propulsione in estensione, ammortizzazione in atterraggio.

Il messaggio che vogliamo lasciare?

Il servizio non è solo un movimento di spalla.

È un movimento globale, dal piede alla mano, che richiede sincronizzazione, forza, mobilità e, soprattutto, trasferimento di energia lungo le catene muscolari funzionali.

Test per te (interattivo e divertente)

1. Mettiti scalzo e prova a servire una pallina (anche a vuoto).
2. Ora fallo bloccando la rotazione del bacino: rigidità totale.

Noti qualcosa? Esatto: la potenza crolla. Perché hai spezzato la catena.

Per fisioterapisti e sportivi

Fisioterapisti: valutate mai l’attivazione del core e l’appoggio plantare nei tennisti con dolore alla spalla?

Atleti: avete mai pensato che la vostra spalla “dolorante” sia in realtà il sintomo.. di un gluteo pigro?

Condividete sotto le vostre esperienze. E ricordate: un servizio potente parte da terra. E no, non è solo filosofia. È biomeccanica!

28/08/2025

Scopri consigli pratici e approfondimenti sul benessere fisico e la fisioterapia. Leggi i nostri articoli su EduCare Fisio.

28/08/2025
28/08/2025

🎉 È di nuovo giovedì! Benvenuti ad un nuovo episodio di “Muscolandia: esplorando la mappa dei muscoli!” 🎉

Oggi andiamo in una zona profonda e sofisticata del viso, dove si muove un muscolo fondamentale per aprire la bocca, parlare e masticare in modo fluido: lo pterigoideo esterno!

Dettagli anatomici

Il muscolo pterigoideo esterno (musculus pterygoideus lateralis) è un muscolo della masticazione, profondo e orientato orizzontalmente.

È formato da due capi: il capo superiore origina dalla faccia infratemporale dell’osso sfenoide (grande ala), mentre il capo inferiore origina dalla faccia laterale del processo pterigoideo dell’osso sfenoide.

Sì inserisce nella capsula e nel disco dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e nel collo del condilo mandibolare.

L’innervazione è a carico del nervo mandibolare (V3), ramo del nervo trigemino.

Funzioni principali

Apre la bocca (protrusione e depressione della mandibola) e spinge in avanti il condilo mandibolare, tirando anche il disco articolare.

Permette i movimenti laterali della mandibola (in sinergia con il controlaterale) e stabilizza l’ATM durante la masticazione e la fonazione.

Tipi di dolore

Lo pterigoideo esterno è uno dei principali responsabili dei disturbi temporo-mandibolari (DTM). Può essere coinvolto in diverse situazioni.

Dolore davanti all’orecchio, irradiato a tempia, zigomo e mandibola. Rumori articolari (click, scrosci, blocchi) legati a disfunzioni del disco dell’ATM. Mal di testa tensivo associato a iperattività muscolare e difficoltà ad aprire la bocca, masticare o parlare.

Può portare a disallineamento mandibolare e bruxismo.

Funzione quotidiana

Lavora ogni volta che apri la bocca (mangiare, parlare, sbadigliare), porti la mandibola in avanti (protrusione), mordi qualcosa di duro, come una mela, parli a lungo o canti e serri o digrigni i denti (bruxismo).

È il direttore d’orchestra dell’ATM!

🏋️ Esercizio di allungamento (Stretching mandibolare controllato)

1. Siediti in posizione comoda davanti a uno specchio
2. Appoggia gli indici sulla parte anteriore della mandibola, appena sotto le labbra
3. Apri lentamente la bocca in linea retta, senza deviazioni laterali, mantenendo il movimento lento e controllato
4. Mantieni per 5–10 secondi, poi richiudi
5. Ripeti 5–8 volte

Aiuta a distendere lo pterigoideo esterno e favorire un’apertura mandibolare simmetrica.

🏋️ Esercizio di rinforzo (Protrusione mandibolare contro resistenza)

1. Appoggia il palmo della mano sul mento
2. Spingi delicatamente la mandibola in avanti, come per protruderla, resistendo con la mano
3. Mantieni la contrazione per 5 secondi, poi rilassa
4. Ripeti 5–10 volte

Rinforza lo pterigoideo esterno e migliora la stabilità dell’articolazione temporo-mandibolare.

Curiosità scientifica

Lo pterigoideo esterno è l’unico muscolo della masticazione che si inserisce nel disco articolare dell’ATM, ed è anche uno dei pochi muscoli scheletrici attivi in fase di apertura (la maggior parte degli altri chiude la bocca). È stato studiato a fondo nei pazienti con click articolari e nei trattamenti integrati con logopedia, fisioterapia e bite.

Conclusione

Lo pterigoideo esterno è uno dei muscoli più delicati e strategici del cranio: permette di aprire la bocca, parlare, masticare e stabilizzare l’ATM. Allenarlo, rilassarlo e trattarlo in modo consapevole è essenziale per il benessere mandibolare e cranio-facciale.

Ci vediamo giovedì prossimo per un nuovo episodio di Muscolandia, dove la mandibola ha sempre l’ultima parola! 🤣

Dirección

Santa Rosa/El Oro/
Santa Rosa

Notificaciones

Sé el primero en enterarse y déjanos enviarle un correo electrónico cuando Fisioterapia Y Rehabilitacion Neuro-Muscular publique noticias y promociones. Su dirección de correo electrónico no se utilizará para ningún otro fin, y puede darse de baja en cualquier momento.

Contacto El Consultorio

Enviar un mensaje a Fisioterapia Y Rehabilitacion Neuro-Muscular:

Compartir

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram