28/08/2025
Finalmente è martedì! Benvenuti al quinto episodio di “Neurolandia: il sistema nervoso come non lo avete mai visto!”
Oggi parliamo di un nervo potente, spesso silenzioso, ma quando smette di fare il suo lavoro.. te ne accorgi al volo. Letteralmente.
È il nervo radiale, il responsabile dell’estensione di gomito, polso e dita. Il che significa: ciao, saluti, stop, dammi il cinque, pugno chiuso, e “non toccarmi!” ..tutto lui.
Quando funziona, non ci pensi.
Quando non funziona.. la mano “cade”.
Dove sta?
Il nervo radiale nasce dal plesso brachiale, in particolare dai tronchi posteriori (C5–T1),
e segue un decorso lungo e articolato, passando per punti chiave (e vulnerabili).
Scende posteriormente lungo il braccio, nella doccia radiale dell’omero, insieme all’arteria brachiale profonda.
Emerge nella parte anteriore del gomito, tra brachiale e brachioradiale. Si divide poi in un ramo profondo e motorio (nervo interosseo posteriore), e in un ramo superficiale e sensitivo (versante dorsale della mano).
Un tragitto da equilibrista, tra muscoli e ossa!
Che cosa fa?
Dal punto di vista motori estende il gomito (tricipite), estende il polso e le dita (estensori del carpo e delle dita), partecipa all’abduzione del pollice, e contribuisce alla supinazione dell’avambraccio (assieme al muscolo supinatore).
Dal punto di vista sensitivo porta la sensibilità dalla faccia posteriore del braccio e dell’avambraccio, e dal dorso della mano, soprattutto zona tra pollice e indice (versante laterale dorsale).
Insomma: senza di lui, addio movimenti eleganti.. e saluti decisi!
Come si lamenta?
Quando è in difficoltà, il nervo radiale può manifestarsi così.
Drop wrist (mano cadente): impossibilità di estendere il polso e le dita.
Debolezza o paralisi della supinazione e dell’estensione del gomito.
Ipoestesia o formicolio sul dorso dell’avambraccio e della mano.
Nei casi lievi, solo intorpidimento notturno o alterata presa degli oggetti.
Molto spesso, i sintomi si associano a compressione transitoria in situazioni “banali”, tipo dormire con il braccio sotto al corpo.
Ruolo nella vita quotidiana
Hai mai appoggiato il braccio sullo schienale di una sedia e ti sei svegliato con la mano che “non rispondeva”? Benvenuto nella palsy del sabato sera.
Il nervo radiale lavora ogni volta che afferri qualcosa, spingi una porta, digiti sulla tastiera, o anche solo quando saluti qualcuno con un cenno del polso.
Senza di lui, ti resta.. la flessione rassegnata.
Patologie e disfunzioni
Palsy del sabato sera: compressione nella doccia radiale dopo prolungata posizione scorretta (braccio “abbandonato”).
Fratture dell’omero (a metà diafisi): rischio altissimo di lesione.
Sindrome del tunnel del supinatore (compressione del ramo profondo a livello del gomito).
Neuropatia da attrito: da uso eccessivo di mouse o strumenti vibranti.
Lesioni iatrogene: dopo interventi ortopedici, gessi compressivi, traumi diretti.
Curiosità neurologica
Lo sapevi che il radiale può essere leso anche senza trauma diretto? Un gesso troppo stretto, una compressa antalgica mal posizionata o un semplice appoggio prolungato possono bloccarlo.
E.. è il nervo più frequentemente coinvolto nelle lesioni iatrogene da gesso o interventi sull’omero.
Approccio fisioterapico
Valutazione del livello lesionale: test di forza selettivi (estensori polso e dita).
Tecniche di neurodinamica del radiale ed esercizi di reclutamento selettivo e rinforzo progressivo.
Taping correttivo per il polso cadente e stretching del supinatore se coinvolto nella compressione del ramo profondo.
Rieducazione propriocettiva per il recupero fine del gesto e, nei casi avanzati, splint funzionali per evitare retrazioni in flessione.
Conclusione
Il nervo radiale è il tuo alleato nei movimenti decisi, nei saluti eleganti e nei gesti quotidiani che spesso dai per scontati.
Se un giorno ti svegli e non riesci più a “dire ciao” col polso.. forse è lui che ti sta chiedendo una pausa (o una valutazione professionale!).
Ci vediamo martedì prossimo su Neurolandia.. perché quando i nervi parlano, noi impariamo ad ascoltarli. 🤗
Nota bene
Anche se a Neurolandia i nervi parlano.. la diagnosi medica la fa il medico. Quindi, se i sintomi ti fanno compagnia da troppo tempo, ascolta i segnali e confrontati con un neurologo o uno specialista medico. Noi siamo qui per spiegarti come funzionano le cose, ma la cura parte sempre da una valutazione sanitaria. E spesso, il fisioterapista è proprio il primo professionista sanitario a intercettare quei segnali e indirizzare nel modo giusto. 👏