Egizi Maya Aztechi Sumeгi Dei o Extгateггestгi?

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Egizi Maya Aztechi Sumeгi Dei o Extгateггestгi? E' difficile risalire alle origini remote della religione egizia. (Da libri vari autori)

Si dice ke le testimonianze archeologiche, gettano appena una luce tenue con pochi elementi che possano rischiarare la quasi oscurità del periodo preistorico.

"Cesare fu l'unico genio che Roma abbia dato, e l'ultimo dell'antichità." Cesare era un vero polimata. Parlava diverse l...
07/07/2025

"Cesare fu l'unico genio che Roma abbia dato, e l'ultimo dell'antichità." Cesare era un vero polimata. Parlava diverse lingue o dialetti, si sapeva che dettava quattro corrispondenze diverse a quattro segretari contemporaneamente.
Era tatticamente eccellente e aveva una maggiore abilità nel motivare le sue truppe rispetto a qualsiasi altro generale della sua epoca. Era un ingegnere talentuoso, un avvocato di successo e (secondo Cicerone, che lo disprezzava) uno dei migliori oratori del suo tempo.
Fu un generale d'onore, combattivo e coraggioso che diede sempre l'esempio e che non temette mai la morte. Nella battaglia di Munda, quando per la prima volta fu più vicino alla morte, Cesare si tolse l'elmo, prese lo scudo di un legionario morto e disse ai suoi ufficiali: «Questo sarà il fine della mia vita e del vostro servizio militare». Iniziò a correre tra le file dei suoi soldati esortandoli a non permettere la vergogna di essere catturato dai giovani figli del suo maggiore rivale.
Accompagnato dai suoi tribuni, chiese loro di non concludere con una sconf***a una carriera militare così brillante. Fu la vergogna più che il valore a farli resistere.
Sembrava sempre essere un passo avanti rispetto ai suoi nemici. Lo odiavano per molte ragioni, ma la più grande era semplicemente che promuoveva in base al talento piuttosto che alla posizione sociale. Cioè, ampliò i diritti delle classi basse a Roma e diede cittadinanza a persone in tutta Italia e persino alcune in Spagna.
Confiscò terre che erano state costantemente rubate da famiglie ricche per generazioni e le distribuì tra soldati e veterani affinché potessero essere realmente lavorate. Promosse riforme bancarie e leggi che permettevano alle classi alte di essere perseguite per crimini contro classi basse e stranieri, cosa che prima era funzionalmente impossibile.
E fece dei Senatori talentuosi e laboriosi una prerogativa che in precedenza apparteneva esclusivamente a persone che (per definizione) erano così ricche da non dover lavorare. L'élite di Roma pensava che avrebbe distrutto tutto ciò che conoscevano come Roma.
Non aveva molto a che fare con i poteri dittatoriali, poiché i romani accettarono sia Silla prima di lui che Augusto dopo di lui. Lo temevano e avevano già cercato (e fallito) di colpirlo politicamente e sul campo di battaglia.
L'unica cosa rimasta era l'assassinio, e con numeri così schiaccianti che non poteva difendersi, in un momento in cui si stava preparando a lasciare Roma per una campagna di molti anni.
Penso che parte della sua negligenza fosse dovuta al fatto che era già stanco di Roma e voleva partire per la Persia: “È una gabbia di grilli in cui non si risolve quasi nulla” si lamentava con Marco Antonio.
La sua figura è così grande che i suoi successori portarono il nome di Cesare come titolo fino a poco più di un secolo fa, poiché le parole per designare l'imperatore di Germania, kaiser, o di Russia, zar, provengono da lì; e persino il mese di luglio si chiama così per lui. Fu un grande oratore e un abile politico, ma soprattutto, un brillante stratega: sapeva come trarre il massimo dalle sue qualità in ogni momento per raggiungere i suoi obiettivi.

Gli antichi Sumeri avevano una vasta conoscenza del nostro quartiere cosmico. Da chi avevano avuto questa conoscenza?Più...
07/07/2025

Gli antichi Sumeri avevano una vasta conoscenza del nostro quartiere cosmico. Da chi avevano avuto questa conoscenza?
Più di 6.000 anni fa, la misteriosa civiltà conosciuta come Sumeri aveva mappe dettagliate del nostro Sistema Solare. 🌌
I Sumeri, usando l'argilla, hanno creato tavolette sopravvissute al passare del tempo, mostrando di aver capito che il Sole è una stella al centro del sistema solare e che i pianeti ruotano intorno a esso.
Le sue mappe mostravano con precisione le orbite e le posizioni dei pianeti. Intrigantemente, alcuni dei loro dipinti rappresentano entità giganti che consideravano divinità, e alcuni disegni di questi dei mostrano persino simboli che assomigliano a sequenze di DNA umano. Inoltre, avevano simboli legati alla medicina che assomigliano molto ai simboli medici moderni. 🧬
Questa profonda conoscenza dell'astronomia da parte dei Sumeri pone la domanda su come e da chi abbiano ottenuto tutta questa saggezza. Forse ricevettero questa conoscenza da un architetto universale che visitò anche altre civiltà?

Avete mai creduto nell'esistenza dei "portali spazio-temporanei"? Qualsiasi cosa si pensi, un incredibile monumento perd...
07/07/2025

Avete mai creduto nell'esistenza dei "portali spazio-temporanei"? Qualsiasi cosa si pensi, un incredibile monumento perduto sulle Ande, sembra corrispondere alla descrizione di una vera "porta" o "portale. ” Circa 1300 km a sud-est di Lima, in Perù, vicino alle rive del lago Titicaca, si trova la "Puerta de Hayu Marca" o "Porta degli Dei" o anche "Porta delle Stelle". È una specie di porta, scavata all'interno di un'enorme roccia di granito rosso in mezzo al nulla, ad un'altitudine di oltre 4000 metri. Questo tipo di "porta" nella roccia non porta da nessuna parte. O almeno così sembra La "Puerta de Hayu Marca" ha una storia che osiamo definire a dir poco bizzarra. Anche se, secondo gli archeologi, questa porta esiste da millenni, è rimasta virtualmente invisibile, o almeno sconosciuta, fino ad oggi. Fino a quando improvvisamente, durante un'escursione per trovare nuovi sentieri da mostrare ai suoi clienti, questa porta è stata trovata da una guida.. Ma siamo già nel 1996. Ma come è possibile che una struttura del genere, alta oltre sette metri, perfettamente visibile a chiunque passasse, e non coperta da nulla non sia mai stata segnalata da nessuno? Inoltre, c'è una antica leggenda della gente del posto che racconta la storia di un "sacerdote" sfuggito all'ira distruttiva dei conquistadores spagnoli nel XVI secolo. Questo strano personaggio, possedeva una sorta di "chiave" a forma di disco capace di aprire un passaggio spazio-temporale. La leggenda narra che abbia messo la "chiave" nella porta di roccia delle Ande, e questa si sia trasformata in luce, aprendo un passaggio. Solo dopo la "scoperta" della "Puerta de Hayu Marca", i ricercatori hanno notato che c'è in effetti una piccola depressione a forma di "disco" al suo centro, proprio come dice la leggenda. Nessuno sa chi ha scolpito questa gigantesca porta a questa altezza, nessuno sa cosa sia questa depressione a forma di cerchio ad altezza uomo. Fino a un paio di anni fa, nessuno sapeva che esistesse. Abbiamo solo questa incredibile leggenda, e questa misteriosa struttura gigante a 4.000 metri di altezza.

L'Alicanto è una creatura mitologica del deserto della Regione di Atacama, appartenente alla mitologia cilena.L'Alicanto...
24/06/2025

L'Alicanto è una creatura mitologica del deserto della Regione di Atacama, appartenente alla mitologia cilena.
L'Alicanto si dice sia un uc***lo di dimensioni da media ad enorme, con una bellezza quasi magica che possiede grandi ali di colore dorato, la testa delicata come quella di un cigno, un becco curvo e gambe allungate con grandi artigli. Si nutre di metalli preziosi, il che spiega il motivo del suo spiccato colore dorato. Questo mitico
uc***lo sembra abiti sulle colline del Cile settentrionale, dove si crede che ci siano giacimenti minerali e metalli preziosi, di cui si nutre l'uc***lo, quindi l'avvistamento di Alicanto risulterebbe essere una cosa di grande fortuna, perché, se si riesce a vederlo e a seguirlo fino al suo rifugio, il fortunato troverà oro, argento o altri metalli preziosi. Tuttavia, non sempre risulta essere un buon segno incontrarlo, poiché Alicanto possiede il potere di conoscere le intenzioni di chi lo segue, quindi, se questa persona è avida o ha qualche cattiva intenzione, l'Alicanto lo farà perdere portandolo per strade diverse pericolose e sconosciute, da dove non potrà più tornare, né tanto meno trovare il suo rifugio. A causa delle tradizioni del Cile settentrionale, le persone che si perdono, spesso pregano la vergine di Punta Negra affinché possano ritrovare la strada per tornare a casa. Si racconta che l'Alicanto possa accecare con la sua luminosità coloro che lo osservano, poiché il suo piumaggio è di un brillante colore dorato, poiché si nutre d'oro.

Alveari nella tomba di Pabusa del 600 a.C nella Valle delle regine a Luxor. Per millenni il miele, per molte popolazioni...
24/06/2025

Alveari nella tomba di Pabusa del 600 a.C nella Valle delle regine a Luxor. Per millenni il miele, per molte popolazioni, ha rappresentato ben più di un semplice alimento, infatti ad esso furono attribuiti anche significati simbolici, magici e terapeutici. In Egitto, i primi documenti sull’apicoltura risalgono all’Antico Regno: la professione di apicoltore è menzionata in molti testi, dove si parla di arnie in terracotta a forma di cilindro e disposte orizzontalmente, popolate da api egiziane, ancora oggi presenti nella vallata del Nilo come migliaia di anni fa: infatti, grazie alle sue ridotte dimensioni, l’ape egiziana ha sempre sfruttato come “dimora” spazi ristretti non accessibili ad altre specie di api più grandi, in questo modo il suo patrimonio genetico ha subito ben poche contaminazioni giungendo a noi quasi immutato.
L’apicoltura, si sviluppò lungo le sponde del Nilo provviste di abbondanti fioriture e di un clima favorevole, ma non si trattava di un’attività statica, bensì transumante: dopo che il Nilo depositava il limo fertile sulle sue sponde, alcuni campi venivano seminati con erba medica, fave e cotone favorendo con la loro crescita, il popolamento delle api. Poiché lungo il corso del Nilo la semina avveniva in periodi leggermente diversi, veniva praticata l’apicoltura nomade. Nell’ Alto Egitto gli spostamenti degli alveari avvenivano con l’impiego dei muli: ne troviamo conferma in un papiro del III secolo a.C. dove si legge una lamentela di apicoltori rivolta ad un funzionario che aveva loro confiscato i muli utilizzati proprio per questo scopo. Le testimonianze non finiscono qui: sui dipinti di un sarcofago dell’Antico Regno conservato al British Museum e su un rilievo della tomba di Pa-bu-sa a Tebe, si vede raffigurato in modo molto simile il defunto inginocchiato presso file di api. Il geroglifico, raffigurante un’ ape, come ideogramma è traducibile sia con “ape” sia con “miele” e simboleggiava la sovranità del Basso Egitto così come il giunco era quella dell’Alto Egitto.
L’importanza del miele a quel tempo va imputata anche all’impiego che ne veniva fatto in medicina, infatti era un elemento frequentemente usato per la cura di malattie del tubo digerente, dei reni, degli occhi e nei preparati da applicare sulle ferite, come si può leggere in numerosi casi del papiro chirurgico infatti già allora erano note le sue proprietà cicatrizzanti; inoltre veniva anche impiegato nella preparazione di creme di bellezza e saponi.Testimonianze della sua notorietà ci giungono anche attraverso i caratteri cuneiformi della lingua ittita, idioma indoeuropeo del gruppo anatolico, dove viene indicato col termine “melit."
Anticamente, il miele era l'unico alimento zuccherino reperibile, e se ne trovano tracce in svariate arnie databili al VI millennio a.C. e sappiamo che veniva usato dai Sumeri mescolato con argilla, acqua e olio di cedro per formare creme di bellezza; inoltre compare nei racconti mitologici di questo popolo, uno dei quali ad esempio narra che Emesh ed Enten (rispettivamente dio dell’Estate e dio dell’Inverno) in seguito ad una lite, si riappacificarono e insieme consumarono miele e vino. Molte civiltà hanno una bevanda a base di miele: ad esempio il melikraton presso i paesi nordici è ottenuto da un miscuglio di miele e sangue così come l'idromele è una delle bevande fermentate più antiche, composta da acqua, miele e lievito. Possiamo ricordare inoltre che i Babilonesi, oltre ad utilizzarlo per fini terapeutici, lo impiegavano anche, miscelandolo con farina, sesamo e datteri per cucinare focaccine. Non sono pochi gli studi scientifici che hanno evidenziato nel miele, un effetto antibiotico, antimicotico e di promozione della cicatrizzazione su ferite chirurgiche, bruciature e ferite infette, in particolare nel miele derivato da timo, anice, pino, castagno, dente di cane e dal Manuka proveniente dalla Nuova Zelanda. Alcuni studiosi hanno anche testato mieli in diverse condizioni di conservazione (invecchiato, fresco, esposto a raggi ultravioletti, scaldato) su patogeni umani di diverso tipo. Il test è stato riproposto anche in condizioni di acidità diverse. I risultati hanno chiarito che miele in concentrazione variabile dal 30 al 100% inibisce con efficacia proporzionale via-via maggiore, la proliferazione di batteri tipo Escherichia coli e Haemophilus influenzae. L’invecchiamento e il riscaldamento del miele ne diminuivano le capacità antimicrobiche, mentre l’esposizione ai raggi UV e una maggiore acidità dell’ambiente la potenziavano. Il miele grezzo applicato su ferite infette ha dimostrato una riduzione del rossore, gonfiore, tempo di guarigione e carica batterica delle lesioni infettate da batteri come Staphylococcus aureus e Klebsiella sp. Tale attività era comparabile con quella di alcune pomate antibiotiche.
E’ stata ottima anche la risposta contro le infezioni della congiuntiva causate dai molti batteri e miceti analizzati, fra cui anche la Candida albicans. Altri studi maggiormente dedicati all’attività del miele su colture fungine, hanno evidenziato come una certa quantità di miele grezzo puro riusciva ad inibire completamente la proliferazione microbica, attività che si andava a ridurre fino ad esaurimento col decrescere della concentrazione fino al 20%. Nel papiro E. Smith è scritto:"
Se esaminassi un uomo con una frattura delle ossa del naso e una ferita infetta che giunge fino all’osso […]
Si dovrà pulire la ferita con dei tamponi di lino […]. La cute lacerata dovrà essere fasciata con grasso e miele ogni giorno fino a completa guarigione."

Un team di archeologi in Spagna ha portato alla luce un'antica lastra di roccia contenente un alfabeto completo scritto,...
24/06/2025

Un team di archeologi in Spagna ha portato alla luce un'antica lastra di roccia contenente un alfabeto completo scritto, che credono appartenga alla civiltà "perduta" di Tartesso. Gli esperti hanno suggerito che si tratta effettivamente di un alfabeto antico . Se la loro interpretazione della lastra ritrovata è corretta, si tratterebbe del terzo “alfabeto paleo-ispanico meridionale di cui esistono prove”, secondo il Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifica (CSIC). Il CSIC ha spiegato che la pietra è stata scoperta nelle Casas del Turuñuelo, nelle rovine tartessiane situate nel sud-ovest della provincia sp****la di Badajoz. L'ardesia misura circa 20 centimetri e risale al 600-800 a.C. La civiltà di Tartesso occupava il sud della pen*sola iberica più di 3.000 anni fa. La civiltà è considerata “perduta” a causa delle poche vestigia che ne rimangono, e la scoperta dell’ardesia fa parte di un progetto chiamato “ Build Tartessos ”. Il sito del CSIC spiega la scoperta come segue: “Lo studio ha come obiettivo principale quello di caratterizzare la cultura materiale tartessiana attraverso l’analisi architettonica dei grandi edifici in mattoni portati alla luce negli ultimi decenni e di introdurre il concetto di architettura come elemento integrato nel territorio.” Tartesso era l'antica civiltà che occupava il sud della pen*sola iberica più di 3.000 anni fa. Ora gli esperti stanno lavorando per decifrare l'alfabeto della civiltà, ed hanno trovato una sequenza di 21 segni o lettere. Sulla lapide gli esperti hanno individuato “quella che sembra essere una sequenza di 21 segni disegnati nella cornice della lapide in cui sono state rinvenute anche figure di guerrieri”. Joan Ferrer i Jané , ricercatore dell'Università di Barcellona , ​​ha riconosciuto il manufatto come tartessiano. Ferrer ha detto: “Al di là delle figure, quando ho guardato la targa, ho visto che su uno dei volti sembrava esserci un segno paleoispanico, un segno che non può essere confuso con nessun altro. Sono state riscontrate anche altre tracce compatibili con segni di una sequenza nota. Questo alfabeto ha 27 segni ed è l'unico completo che conosciamo fino ad oggi. Un altro è stato rinvenuto nello scavo di Villasviejas del Tamuja (Cáceres) ma è molto frammentato, presenta solo alcuni segni centrali… questo sarebbe il terzo e fornirebbe molte informazioni”. Secondo il CSIC, sulla tavoletta sono disegnati 21 segni, o lettere. Tuttavia, alla roccia manca un segmento triangolare su uno dei suoi lati, il che significa che “almeno 6 segni” sono andati perduti come parte di questo pezzo. Ferrer ha aggiunto: “Nella zona spaccata del pezzo sarebbero andati perduti almeno 6 segni, ma se fosse completamente simmetrico e i segni occupassero completamente tre dei quattro lati del piatto, potrebbero esserci 32 segni, quindi i segni perduti potrebbe arrivare ad essere undici o forse più se un eventuale segno, 'Tu', isolato nel quarto laterale, facesse parte dell'alfabeto. Dopo lo studio delle immagini, tutto indica che si tratta di un alfabeto di scrittura meridionale con la sequenza iniziale ABeKaTuIKeLBaNS?ŚTaUE”. In altre parole, se i ricercatori trovassero il pezzo mancante, potrebbero avere un quadro completo di una lingua che non si parla più da millenni.

Nikola Tesla? È stato uno dei massimi scienziati vissuti nel secolo scorso. Tra le altre cose, i suoi studi sulla corren...
23/06/2025

Nikola Tesla? È stato uno dei massimi scienziati vissuti nel secolo scorso. Tra le altre cose, i suoi studi sulla corrente alternata ha permesso la creazione dei motori elettrici a corrente alternata, che hanno prodotto la cosiddetta “seconda rivoluzione industriale”. In suo onore, l’unità di misura della induzione magnetica porta il suo nome. Ma Nikola Tesla è noto a molti per tutta una serie di teorie sull’elettromagnetismo che, se provate e applicate, avrebbero potuto modificare sostanzialmente la vita quotidiana della maggior parte dell’umanità. Secondo Hrvoje Zujić, Nikola Tesla si proponeva di approntare un dispositivo che generasse fulmini in aree desertiche prive di copertura nuvolosa e in tal modo provocare precipitazioni. Come base di questo congegno Tesla prefigurava una piramide a otto facce con un emisfero sulla cima. Non tutti sanno che la cosiddetta piramide di Cheope è una piramide ad otto facce. Quindi, secondo questi studi, alla sommità della Piramide di Cheope ci sarebbe una tensione pari a 14.600 V. Non siamo in grado di dire se le parole di Hrvoje Zujić, che afferma di citare Nikola Tesla, siano del tutto corrette o meno. Quello che sappiamo è che molti altri scienziati di chiara fama considerano oggi che la costruzione della Grande Piramide (o Piramide di Cheope) sia strettamente legata all’elettromagnetismo. Ad esempio, sulla rivista scientifica Infinite Energy, Numero 73 del 2007, nell´articolo intitolato “The Pyramidal Electric Transducer: A DC to RF Converter for the Capture of Atmospheric Electrostatic Energy”, il professor Peter Grandics dice testualmente: “Abbiamo inoltre scoperto che un’antenna piramidale, modellata sulle misure della Grande Piramide di Giza, può interagire con l'atmosfera e trasferire la potenza degli impulsi ESD in un nuovo circuito risonante, a elementi concentrati che converte gli impulsi casuali in serie regolari di treni di onde sinusoidali a decadimento esponenziale. In questo modo, gli impulsi ESD possono essere trasformati in una corrente alternata di frequenza prevedibile. Questo sistema potrebbe diventare una fonte di energia elettrica rinnovabile utilizzando l'attività elettrica dell'atmosfera”. Il riscaldamento globale causato dalle emissioni di gas serra di origine antropica sta ora determinando importanti cambiamenti ambientali che minacciano di sconvolgere il nostro ecosistema con conseguenze potenzialmente catastrofiche. L'elettricità atmosferica è una fonte di energia rinnovabile e pulita che potrebbe dare all'umanità l'opportunità di iniziare a invertire una tendenza ecologica pericolosa e autodistruttiva, oltre a proteggere da danni fisici importanti aree minacciate dall'umidità.” Riassumendo, per il professor Grandics la Grande Piramide di Giza è una sorta di antenna a banda larga che trasforma l’energia elettrostatica della Terra in energia elettrica sfruttabile. Purtroppo, il mondo della archeologia tace su queste scoperte fatte non “sui social”, ma su rispettabilissimi centri di ricerca in giro per il mondo, e pubblicati nei circuiti ufficiali della comunità scientifica. Oramai, per alcuni, la piramide è una sorta di religione. Credono che siano state costruite dai faraoni nel 2.500 a. C., che siano delle tombe, e non ammettono altre opinioni, nonostante gli si presentino risultati provenienti dai laboratori e comprovati da prestigiose riviste scientifiche. Paura che un intero “mondo” crolli sotto i colpi della scienza? Può darsi.

Si racconta, che durante la Notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, una trave di fuoco percorra il cielo e sopr...
23/06/2025

Si racconta, che durante la Notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, una trave di fuoco percorra il cielo e sopra di essa, ci sarebbero Erodiade e Salomè, la quale ottenne da Erode la testa di San Giovanni Battista su un piatto d’argento. Entrambe vagherebbero disperate urlando al cielo “Mamma perché me lo chiedesti! Figlia perché l’hai fatto”. La notte di San Giovanni, è forse la notte più incredibile dell’anno, celebrata da centinaia d’anni con riti ed usanze popolari è di origine pagana, commemorata già dai romani dei primi secoli, dove culti ed incantesimi si mescolano sotto la luce delle stelle. In questa notte, è usanza popolare, posare di fronte alla soglia di casa un mucchietto di sale o una grande scopa per proteggersi contro l’intrusione delle streghe. In questa notte, alcune erbe raccolte bagnate di rugiada in questa speciale oscurità diventano prodigiose, come: la ruta, celebre per le sue proprietà contro lo stress e l’ansia, tonificante per le arterie e vasi capillari riduce l’infiammazione dell’artrite. L’artemisia, ritenuta erba con poteri anticancro, la salvia usata contro il mal di pancia, la menta, rimedio contro l’influenza, l’iperico, noto anche come “erba di San Giovanni”-, un tempo usato per cicatrizzare le ferite, il rosmarino per contrastare le calvizie, e per ultimo ma non ultimo, il proverbiale aglio: “Chi non prende aglio a San Giovanni, è povero tutto l’anno”.

Il filmato è stato registrato da personale militare al confine tra Pakistan e Afghanistan. Un UFO a forma di disco è sta...
22/06/2025

Il filmato è stato registrato da personale militare al confine tra Pakistan e Afghanistan. Un UFO a forma di disco è stato avvistato in Medio Oriente. Il video, ripreso presumibilmente con una telecamera termica nel 2020, mostra quello che sembra essere un grande oggetto a forma di disco, appena visibile in mezzo a una f***a coltre di nuvole, ed è stato recentemente pubblicato dai giornalisti investigativi Jeremy Corbell e George Knapp. Corbell ha dichiarato al Mail Online : "Questa è la prima volta nella storia che l'esercito filma un UFO a forma di disco , definito tale dall'esercito, ripreso da una telecamera e diffuso, dalle implicazioni enormi. Il filmato, visibile di seguito, comprende diverse clip, tra cui il video originale non modificato e una versione migliorata creata dal governo degli Stati Uniti. “Disco sailing tra le nuvole” Secondo Corbell e Knapp, i documenti interni relativi all'oggetto lo descrivono come un "disco" e affermano che stava "navigando" tra le nuvole. L'assenza di segnali termici evidenti provenienti dall'oggetto contribuisce ad accentuarne la natura anomala. Corbell ha confermato. "Non si vedono pennacchi di calore uscire da questo oggetto a forma di disco. Questo è stato catturato con un sensore termico, che avrebbe dovuto rilevare il calore se ci fosse stato un qualsiasi tipo di propulsione tradizionale. Ma non c'è nulla. Questo è uno degli aspetti più sorprendenti. Cos'è questo oggetto a forma di disco? “Il video è reale”, affermano i ricercatori. Si dice che i due abbiano impiegato due anni per autenticare le immagini. Knapp ha detto: "La fonte è affidabile. Sappiamo che è vera. Non sarebbe stato reso pubblico. Ma avrebbe dovuto esserlo. C'è profondità di campo. C'è distanza relativa. La forma è innegabile." Knapp fa inoltre riferimento al movimento anomalo dell'oggetto: E il movimento? È straordinario. Lo si può vedere tuffarsi tra le nuvole, poi riemergere e cambiare direzione. È un vero oggetto in movimento.

La tavoletta di Dispilio, è una tavoletta in legno recante delle incisioni, e portata alla luce durante gli scavi di Geo...
22/06/2025

La tavoletta di Dispilio, è una tavoletta in legno recante delle incisioni, e portata alla luce durante gli scavi di George Hourmouziadis a Dispilio in Grecia e datata con il metodo del carbonio-14 a circa 7300 a.C. Venne scoperta nel 1993 in un insediamento sulla riva del lago neolitico che occupava un'isola artificiale nei pressi dell'attuale villaggio di Dispilio sul lago Kastoria . Grecia. L'insediamento lacustre stesso venne scavato a partire dal 1992. Il sito sembra essere stato occupato dagli stadi finali del Medio Neolitico (5600-5000 a.C.) fino al Neolitico Superiore (3000 a.C.). Furono trovati diversi oggetti, incluso ceramica, elementi strutturali in legno, semi, ossa, statuette, ornamenti personali, flauti e la tavoletta scritta. La scoperta della tavoletta venne annunciata ad un simposio nel febbraio del 1994 all'Università di Tessalonica. Il paleo-ambiente del sito, la botanica, le tecniche da pesca, gli utensili e le ceramiche vennero pubblicate in modo informale in un'edizione nel giugno del 2000 della Επτάκυκλος, una rivista greca di archeologia e da Hourmouziadis nel 2002.
La tavoletta stessa venne parzialmente danneggiata quando fu esposta all'ambiente esterno ricco di ossigeno dopo essere stata tratta fuori dall'acqua e dal fango dove giaceva, ed è ancora in fase di conservazione. La pubblicazione accademica completa della tavoletta sembra aspetti che finisca il completo lavoro di conservazione

Il matematico e scrittore Albert Slosman ( data di nascita: 1925Morte: 28 ottobre 1981, Parigi, Francia ) ha scritto una...
22/06/2025

Il matematico e scrittore Albert Slosman ( data di nascita: 1925
Morte: 28 ottobre 1981, Parigi, Francia ) ha scritto una trilogia dedicata alle origini dell'Egitto i libri sono: The Great Cataclysm (1976), i sopravvissuti di Atlantide (1978) e Dio cresciuto a Dendera (1980). Slosman aveva acquisito una solida base di conoscenze egittologiche, grazie agli studi sulla mitologia e religione egizia espressi nella lingua geroglifica; ma soprattutto, alle varie prove geografiche, filologiche, antropologiche e archeologiche che si era fatto, durante i suoi viaggi. Ma ci sarebbe ancora un terzo elemento essenziale, il celebre bassorilievo zodiacale nel tempio di Hathor a Dendera, che gli facilitò i dati importanti e i percorsi di ricerca. E 'stato durante un soggiorno in Marocco, che Slosman iniziò a costruire la sua tesi eretica, cercando di trasformare l'antica mitologia egizia, in una storia reale. In effetti, aveva già identificato alcune curiose analogie tra alcuni nomi di luoghi del Marocco, e alcuni termini letti nel Libro dei Morti. Ma una volta nel paese, i risultati e le opportune connessioni cognitive, gli fecero completare uno scenario abbastanza rivoluzionario per l'egittologia. Così, Slosman, iniziò a ricostruire le origini di antiche divinità egizie, che in realtà, sarebbero stati solo i sopravvissuti di un continente perduto, che si trovava ad ovest, come citato nei testi sacri egiziani stessi. Nella ricerca geologica, geografica ed archeologica, Slosman , ha identificato in Marocco le tracce di forti cambiamenti geologici, compresa una possibile inversione dell'asse terrestre, con il conseguente spostamento dei poli, il che conferma uno scenario catastrofico. Ha anche scoperto un posto chiamato Tamanar (a nord di Agadir) che potrebbe essere la mitica terra nominata in lingua geroglifica egiziana Ta Mana. Inoltre, gli anziani berberi della regione, gli hanno raccontato che loro sono i discendenti di una parte dei superstiti di un continente sommerso, che si fermarono per la ricchezza agricola e mineraria dell'area. Inoltre, per mezzo di geologi tedeschi, Slosman, ha scoperto che a sud, si trova un paese che potrebbe essere correlato al Ta Uz (o Terra di Osiride), quasi al confine con l'Algeria, nel deserto del Sahara. E, grazie a questi due riferimenti, Slosman è riuscito a trovare inconfondibili tracce di un intervento umano in quel territorio, sotto forma di pitture rupestri, miniere, pozzi enormi, tombe "giganti", etc. E con questo scenario si presume che l'Africa occidentale del Nord sia stata una colonia di Atlantide e una parte dei superstiti, si mosse da ovest a est lungo i secoli. Su queste basi, a Slosman mancava un unica prova fisica che collegava l'antica visione del mondo egizio. Così, cercò di trarre una sorta di storia degli ultimi giorni di Atlantide dalla mitologia e dalla religione dell'antico Egitto, seguendo i testi funerari del Libro dei Morti e in particolare i testi di Hathor nel tempio di Dendera. Slosman, sempre seguendo una particolare interpretazione filologica dei geroglifici, ci presenta un mondo scomparso molte migliaia di anni fa, che è stato considerato come semplice mitologia dagli storici occidentali. Secondo Slosman, decine di migliaia di anni fa, c'era un grande continente atlantico, chiamato nei testi egizi Aha-Men-Ptah, che letteralmente significa "Primogenito-Sleeping-di-Dio" o "Primo Cuore di Ptah", anche se questo nome è stato poi semplificato nel libro dei morti, come Amenta. Inoltre, questo nome rivela l'identità della divinità primordiale, Ptah, che poi, sarebbe l'origine della parola 'faraone', una derivazione fonetica greca dell'espressione Phtah-Ahan (dopo il Per-Aha) o "Figlio di Dio ". Inoltre, la parola greca Aegyptos (Egitto) è basata sull'espressione originale Ath-Ka-Ptah ( "secondo cuore di Dio"), implicando che era la seconda divinità, arrivata sulla Terra. Bene, questo continente, che godeva di un clima temperato e ricca vegetazione e di una fauna selvatica, nutriva una civiltà avanzata che osservava in dettaglio il firmamento. Quindi, dopo aver subito un primo crollo parziale nel 21.312 a. C. a causa delle forti eruzioni vulcaniche, gli scienziati, intensificarono lo studio delle stelle disciplinato da congiunzioni basati sul ciclo di precessione, al fine di prevedere cataclismi cosmici. Così, riuscirono a calcolare il seguente disastro. Specificamente, circa 10.000 a. C, il sommo sacerdote An-Nu annunciò che, secondo le esatte combinazioni matematiche del cielo, in un paio di secoli si sarebbe verificata una catastrofe di immani proporzioni che avrebbe disintegrato Aha-Men-Ptah. Questa previsione, li costrinse ad un esodo di massa. E questa è la fine della storia di Aha-Men-Ptah. Prima, del cataclisma, Geb e Nut generano l'ultimo re, Usir (Osiris) e i suoi fratelli Seth , Nefti e Iside. Come è noto, Usir sposò sua sorella Iset ed ebbe un figlio Hor (Horus). E seguendo la storia, alla fine scoppiò la guerra tra Osiride e Seth, pochi anni prima del terribile cataclisma, che portò alla quasi sparizione di quella civiltà.

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