16/10/2025
Importante pezzo della storia della mia specialita’ “Ginecologia e Ostetricia”. Questo “índice numérico” si usa ancora in tutte le sale parto del mondo per indicare il livello di benessere del neonato 🤩
Grazie dott.ssa Apgar 🙏🏼
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Nel 1952, in una sala parto di New York, il silenzio riempì l’aria. Era appena nato un bambino — blu, immobile, senza emettere alcun suono. Per un istante, la disperazione avvolse la stanza. I medici esitarono, incerti se continuare a tentare. Poi, una voce ferma e tranquilla si alzò sopra il panico:
«Segniamo il neonato.»
Era la voce della dottoressa Virginia Apgar.
Quella semplice frase avrebbe cambiato la medicina per sempre.
Virginia Apgar aveva sognato di diventare chirurga, ma negli anni ’40 le porte delle sale operatorie si aprivano raramente per le donne. Le dissero che nessun ospedale l’avrebbe accettata. Lei non si arrese — semplicemente cambiò direzione. Scelse l’anestesiologia, una decisione che avrebbe finito per salvare milioni di vite.
Lavorando nel reparto maternità del Columbia-Presbyterian, Apgar osservava impotente neonati morire pochi minuti dopo la nascita. Non esistevano criteri, né un sistema — solo supposizioni. Così, una mattina del 1952, prese una penna e un pezzo di carta e creò qualcosa di rivoluzionario: un semplice test in cinque punti per valutare il battito cardiaco, la respirazione, il tono muscolare, i riflessi e il colore della pelle.
Lo chiamò “Indice Apgar.”
L’idea si diffuse come un incendio in un campo secco. In meno di dieci anni, praticamente tutti gli ospedali degli Stati Uniti lo utilizzavano. Le percentuali di mortalità infantile crollarono. Per la prima volta, i medici disponevano di un linguaggio universale per valutare la vita — e innumerevoli neonati, che prima sarebbero stati considerati senza speranza, vennero salvati.
Ma Virginia non si fermò lì. Ottenne un diploma in Sanità Pubblica, si unì alla March of Dimes e divenne una voce globale in difesa delle madri e dei neonati.
Quando le chiesero come fosse riuscita a farsi strada in un mondo dominato dagli uomini, sorrise e rispose:
«Le donne sono come bustine di tè — scoprono quanto sono forti solo quando finiscono in acqua bollente.»
La dottoressa Virginia Apgar è morta nel 1974.
Ma il suo lascito è ancora vivo.
Ogni due secondi, da qualche parte nel mondo, un neonato prende il suo primo respiro — e un’infermiera, un medico, qualcuno, pronuncia un numero in silenzio.
Un numero che rende omaggio a una donna che si è rifiutata di arrendersi — né ai neonati, né a se stessa.