Dott.ssa Cattaneo Stefania

Dott.ssa Cattaneo Stefania Biologa nutrizionista esperta in Sindrome Ovaio Policistico, fertilità, insulino-resistenza, obesità

Laurea Magistrale in Farmacia,
Laurea Magistrale in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione Umana,
Master internazionale di II livello in nutrizione e dietetica con indirizzo nutrizione nello sport. Master I livello in Nutrizione Sportiva
Già Professore AC presso SUISM, Università di Torino nel corso "Alimentazione dello sportivo"
Founder LotusFlowerPCOS Nutrition Center
Founder Global Sport Analysis Center

Qualche giorno fa una mia paziente mi ha scritto: “ho trovato nel piano alimentare una sensazione di serenità, non di co...
20/10/2025

Qualche giorno fa una mia paziente mi ha scritto: “ho trovato nel piano alimentare una sensazione di serenità, non di costrizione”. Mi ha fatto riflettere.

Oggi mangiare è diventato difficile, soprattutto quando si parla di . Siamo immersi in metodi, protocolli e mode che promettono risultati immediati, spesso senza alcuna base scientifica.

La PCOS è una condizione complessa: coinvolge , , , benessere psicologico.
Non può essere gestita con un “metodo” o una “dieta magica”, ma con un approccio scientifico, personalizzato e sostenibile.

Pensiamoci: nessuno inventerebbe un “protocollo detox” per l’insufficienza renale, né una “dieta miracolosa” l'infarto. Se sì, nessun darebbe credito a qualcosa di così "serio". In questi casi ci si affida alle linee guida, ai professionisti, alla medicina.
Con la PCOS invece no: tutto diventa terreno fertile per mode, eliminazioni inutili, confusione.

E i social, che potrebbero essere un aiuto, spesso peggiorano le cose. Le ricerche mostrano che la maggior parte dei contenuti su TikTok e Instagram legati alla PCOS riguarda peso e dieta, e molti hanno fini commerciali. Le informazioni sono spesso poco accurate e difficili da interpretare.

I social possono offrire confronto e supporto, ma non possono sostituire la competenza.
Perché nella PCOS non serve privarsi, serve capire, scegliere con consapevolezza, ritrovare equilibrio.

Mangiare non deve spaventare.
Deve diventare un modo per prendersi cura di sé, con serenità e rispetto.

Le International Evidence-Based Guidelines for the Assessment and Management of PCOS (2023) confermano un messaggio fond...
17/10/2025

Le International Evidence-Based Guidelines for the Assessment and Management of PCOS (2023) confermano un messaggio fondamentale: lo stile di vita è la prima linea di trattamento per tutte le donne con PCOS, indipendentemente dal peso.

L’associazione tra sindrome dell’ovaio policistico, eccesso ponderale e insulino-resistenza rappresenta oggi una delle sfide più complesse per la salute femminile. Circa il 75% delle donne normopeso e fino al 95% di quelle con BMI superiore a 25 presentano una qualche forma di resistenza insulinica, condizione che amplifica i sintomi ormonali, metabolici e psicologici.

Le evidenze scientifiche dimostrano che una riduzione del peso corporeo anche minima (5%) è in grado di determinare benefici significativi:
– miglioramento del profilo glicemico e lipidico,
– riduzione dell’adiposità addominale,
– maggiore regolarità mestruale e ovulatoria,
– miglioramento del tono dell’umore e della qualità della vita.

Ma non si tratta solo di “perdere peso”. I benefici di un sano stile di vita sono presenti anche in assenza di dimagrimento, a conferma che alimentazione, attività fisica e benessere emotivo restano i cardini della terapia.

L’intervento ideale è multicomponente, composto da:
- alimentazione equilibrata, di tipo mediterraneo, ricca di verdure, legumi, cereali integrali e grassi buoni;
- attività fisica regolare, anche moderata ma costante;
- supporto comportamentale e motivazionale, per migliorare aderenza e consapevolezza.

La gestione nutrizionale nella PCOS deve essere sempre personalizzata, costruita in team con la paziente e priva di giudizio. Il focus non è solo il numero sulla bilancia, ma la qualità del metabolismo, l’energia quotidiana e il benessere globale.

Prendersi cura della PCOS significa imparare a conoscersi, a nutrirsi con equilibrio e a muoversi con regolarità.
Non si tratta di restrizione, ma di educazione e consapevolezza.

La diagnosi di sindrome dell’ovaio policistico   richiede una valutazione medica completa: anamnesi, esami ormonali e, s...
15/10/2025

La diagnosi di sindrome dell’ovaio policistico richiede una valutazione medica completa: anamnesi, esami ormonali e, se necessario, indagini strumentali. È un percorso che serve a distinguere la PCOS da altre condizioni con sintomi simili.

- Step 1: il medico valuta la presenza di cicli mestruali irregolari insieme a segni clinici di iperandrogenismo (acne severa, perdita di capelli, irsutismo). Se entrambi sono presenti ed escluse altre cause (TSH, prolattina, 17-OH progesterone, FSH), si può confermare la diagnosi.

- Step 2: se i segni clinici non sono evidenti, si passa alla valutazione biochimica del testosterone totale e libero. Valori elevati, con altre cause escluse, confermano la diagnosi. Durante l’assunzione di contraccettivi ormonali, i risultati possono non essere affidabili.

- Step 3: se è presente solo uno dei due criteri (ciclo irregolare o iperandrogenismo), l’approccio varia: nelle adolescenti si osserva nel tempo, nelle adulte si può eseguire un’ecografia ovarica o dosare l’AMH (uno dei due, non entrambi).

Un ciclo è irregolare quando, oltre i 3 anni dal menarca, dura meno di 21 o più di 35 giorni o ci sono meno di 8 cicli all’anno.

L’ecografia valuta la morfologia ovarica (≥20 follicoli o volume ≥10 ml), mentre l’AMH riflette la riserva ovarica e può essere usato in alternativa.

Le linee guida ricordano che la PCOS non è solo una questione ormonale: tutte le donne dovrebbero eseguire controlli metabolici e cardiovascolari, come profilo lipidico, glicemia o OGTT ogni 1-3 anni, e misurare regolarmente la pressione.

📚 Fonte: International Evidence-Based Guideline for the Assessment and Management of Polycystic O***y Syndrome, 2023.

Ricorda: la diagnosi spetta sempre al medico, ma conoscere il percorso aiuta a sentirsi più consapevoli e coinvolte nella propria salute

***y

Lo stigma del peso è una forma di discriminazione ancora troppo accettata, anche in ambito sanitario. Le  linee guida in...
13/10/2025

Lo stigma del peso è una forma di discriminazione ancora troppo accettata, anche in ambito sanitario. Le linee guida internazionali sulla PCOS (2023) riconoscono che molte donne vivono esperienze di giudizio legate al peso, dentro e fuori dagli studi medici.

Questo stigma non solo ferisce, ma peggiora salute, comportamenti e qualità di vita.
È associato a maggiore ansia, depressione, disturbi alimentari, evitamento dell’attività fisica.

Ogni corpo può subire stigma quando non risponde alle aspettative sociali o ai modelli estetici dominanti. Anche la magrezza può essere oggetto di giudizio, sospetto o discriminazione.

Per questo motivo, le linee guida raccomandano che i professionisti della salute adottino pratiche di cura inclusive del peso, che promuovano accettazione e rispetto per la diversità corporea, concentrandosi sul miglioramento dei comportamenti e degli esiti di salute, indipendentemente dalla taglia.

Nel caso della PCOS questo significa:
- riconoscere che un peso più elevato può essere un fattore di rischio, ma è solo uno dei tanti indicatori di salute, e che vanno sempre considerati anche altri aspetti (metabolici, ormonali, psicologici, ambientali);
- chiedere sempre il consenso prima di parlare o misurare il peso, e utilizzare strategie per ridurre il disagio;
- evitare termini stigmatizzanti come “sovrappeso” o “obesità”, preferendo espressioni neutrali come “peso più elevato”;
- offrire la possibilità di scegliere tra percorsi di cura più centrati sul peso (che includono la perdita di peso intenzionale) oppure approcci inclusivi, focalizzati su cambiamenti dello stile di vita e sul benessere, indipendentemente dal numero sulla bilancia
- garantire a tutte le donne la migliore assistenza possibile, a prescindere dal peso, riconoscendo che in alcuni casi il peso può essere un fattore non modificabile solo con la modifica dello stile di vita

Serve un approccio che mette la persona, non il peso, al centro.

Parlare di alimentazione nella   non significa applicare protocolli rigidi o diete standardizzate.Ogni donna ha una stor...
25/08/2025

Parlare di alimentazione nella non significa applicare protocolli rigidi o diete standardizzate.
Ogni donna ha una storia diversa, sintomi diversi, obiettivi diversi.

Le raccomandazioni internazionali sottolineano che l’approccio migliore è la personalizzazione: partire dalle basi di un’alimentazione equilibrata e sostenibile (come la piramide alimentare aggiornata al 2025) e adattarle alla propria realtà.

Non c’è un “cibo vietato”, ma ci sono scelte più favorevoli al benessere metabolico e ormonale.
Non serve eliminare interi gruppi alimentari, ma imparare a gestire frequenza, quantità e combinazioni.
Non serve aver paura di mangiare, perchè questo apre a disinibizioni senza controllo e pensieri intrusivi che minano la tua serenità.
Non esiste “la dieta per la PCOS”, ma il tuo modo di mangiare che ti aiuta a sentirti meglio, a lungo termine.

Questi caroselli non sono un protocollo da copiare, ma una guida alle scelte consapevoli, da declinare con il tuo professionista di fiducia.

L'alimentazione non è mai solo nutrizione: è cura, ascolto e costruzione di equilibrio.

Chi vive con la   spesso ha un lungo passato di diete fallite, indicazioni contraddittorie e magari non sostenibili nel ...
25/08/2025

Chi vive con la spesso ha un lungo passato di diete fallite, indicazioni contraddittorie e magari non sostenibili nel tempo, aspettative irrealistiche.

C’è chi ha provato tutto: senza zucchero, senza glutine, chetogenica, intermittente. Ma nessuno forse ti ha mai chiesto: “Come ti fa sentire tutto questo?”

La verità è che non esiste una dieta perfetta per la PCOS. Esiste la persona.
Esisti tu.
Esiste il tuo corpo, la tua storia, le tue esigenze. Esiste una nutrizione che si costruisce insieme a te, passo dopo passo, con ascolto, pazienza e rispetto.

Nel mio approccio clinico, non ti proporrò uno schema precompilato o un elenco di divieti. Ti accompagnerò a trovare un modo di mangiare che ti sostenga davvero.

Che tenga conto degli aspetti metabolici, ma anche del piacere, della cultura alimentare, della tua quotidianità.

Mangiare NON è un atto da correggere nè tanto meno da stravolgere.
È un linguaggio da riconnettere.�
E per molte donne con PCOS, questo è il punto di svolta più profondo: tornare a fidarsi del proprio corpo, anche a tavola.

Spesso la parte più difficile non è capire cosa sia la PCOS, ma cosa non è.NON è una condizione che riguarda solo chi è ...
30/07/2025

Spesso la parte più difficile non è capire cosa sia la PCOS, ma cosa non è.

NON è una condizione che riguarda solo chi è in sovrappeso.
NON è una diagnosi che si risolve semplicemente “perdendo peso”.
NON è un insieme di cisti sulle ovaie, come il nome potrebbe far credere.
E soprattutto, NON è un difetto.

La PCOS è una sindrome endocrina e metabolica molto complessa. Colpisce donne diverse, con corpi diversi, con storie molto diverse tra loro.

Ridurla a una "questione di chili" o a una "soluzione facile", è un modo per banalizzarla e, anche, per colpevolizzare chi la vive.

Nel mio lavoro, come nutrizionista, ogni giorno aiuto donne che si portano addosso il peso di una diagnosi mal spiegata, a volte affrettata, quasi sempre carica di giudizio. La mia prima cura è sempre questa: l'ascolto e cercare di restituire chiarezza e dignità al percorso di ogni donna.

***y

Oggi ho ricevuto un messaggio che mi ha fatto molto riflettere. Una donna mi ha scritto, con grande dolore, quasi implor...
28/07/2025

Oggi ho ricevuto un messaggio che mi ha fatto molto riflettere. Una donna mi ha scritto, con grande dolore, quasi implorando e raccontando la sua esperienza con la PCOS pur essendo normopeso: “Basta associare sempre la PCOS al sovrappeso.”
E aveva pienamente ragione.

Questo messaggio mi ha toccata profondamente, perché mi ha fatto rendere conto che non ho parlato abbastanza di questo aspetto, e me ne scuso.

Parliamone chiaramente: non tutte le donne con PCOS sono sovrappeso. È vero che circa il 70% delle donne con PCOS presenta un BMI superiore a 30,
ma c’è anche una parte significativa della popolazione che ha una diagnosi pur non avendo un problema di peso.
Ridurre tutto alla perdita di peso è scorretto e fuorviante.
Le donne “lean” con PCOS esistono, soffrono in silenzio, faticano ad arrivare a una diagnosi, vengono ascoltate poco, spesso non trovano risposte.

I sintomi possono essere fortissimi anche in assenza di sovrappeso:
Squilibri ormonali marcati: acne, irsutismo, amenorrea, infertilità, insulino-resistenza (sì, anche nelle magre), senso di frustrazione e la sensazione di non essere viste, nè ascoltate.

La PCOS è una sindrome complessa, multifattoriale. Non può essere affrontata con una sola formula per tutte.

E la dieta? Parliamo anche di questo:
La “dieta” intesa come dimagrimento non si applica a tutte. Per chi è normopeso, l’obiettivo non è certo “perdere peso” (rischiando di passare ad una amenorrea ipotalamica), ma piuttosto organizzare l’alimentazione, favorire equilibrio ormonale e metabolico, prevenire complicanze e migliorare il benessere.

Sono pronta ad affrontare, insieme a ogni donna che si trova in questa situazione, gli aspetti nutrizionali della PCOS, con un approccio:
Non giudicante
Non standardizzato
Attento a te e alla tua storia personale
Basato sull’ascolto, sull’evidenza scientifica e sul rispetto

Se ti riconosci, sappi che non sei sola. Io sono al tuo fianco.

- Teede HJ et al. (2023), International evidence-based guideline for the assessment and management of polycystic o***y syndrome

“Mi guardo allo specchio e non mi riconosco più”.Questa frase la sento spesso dalle mie pazienti con PCOS. E ogni volta,...
28/07/2025

“Mi guardo allo specchio e non mi riconosco più”.
Questa frase la sento spesso dalle mie pazienti con PCOS. E ogni volta, mi si stringe qualcosa dentro.

La PCOS può cambiare il corpo in modi che a volte sembrano piccoli all’esterno, ma che dentro lasciano segni profondi:
- acne persistente che fa vergognare
- irsutismo che ferisce la femminilità
- variazioni di peso nonostante ogni sforzo, anche se "mangio bene", anche se "faccio sport".

Ma sai qual è la parte più dolorosa?
Quando cominci a non piacerti più. Quando ti senti scollegata dal tuo corpo. Quando l'autostima crolla.
Quando ti convinci che, forse, sei tu il problema.
Quando ci si guarda e ci si sente sbagliate, rotte, inadeguate.

La verità è che la PCOS non è solo un disordine ormonale: è un'esperienza che attraversa il corpo e la mente.
E spesso si insinua lì, dove fa più male: nella tua relazione con te stessa.

Come nutrizionista al fianco delle donne che soffrono di PCOS da molti anni, lavoro ogni giorno con donne che portano sulle spalle il peso di sentirsi “sbagliate”.

Ma tu non sei il tuo sintomo.
Non sei la pelle che cambia, né i numeri sulla bilancia, né il ciclo che non arriva.

Se ti senti smarrita, io sono qui.
Ti accompagno con strumenti scientifici, ma anche con ascolto, presenza, umanità.
Perché il percorso non è solo nutrizionale: è anche di riconciliazione con te stessa.
E nessuna dovrebbe affrontarlo da sola.

La bellezza non è l’assenza di imperfezioni. È avere la forza di tornare a scegliere chi sei, oltre la diagnosi.

Sono una biologa nutrizionista (anche laureata in farmacia) e mi occupo di nutrizione al femminile dall'età fertile alla...
09/07/2025

Sono una biologa nutrizionista (anche laureata in farmacia) e mi occupo di nutrizione al femminile dall'età fertile alla menopausa.
Da più di 15 anni seguo dal punto di vista nutrizionale donne, in Italia e all'estero, con , e donne che desiderano curare la loro alimentazione per prepararsi alla o che hanno iniziato un percorso di per stringere fra le braccia il/la loro bambin*.

Il mio compito è starti accanto con sincera vicinanza e senza giudizio, aiutandoti a trovare soluzioni positive anche quando sembra tutto difficile.

Le mie consulenze nutrizionali si svolgono IN PRESENZA A TORINO, su appuntamento:
- presso gli ambulatori della Clinica Fornaca di Torino, Corso Vittorio Emanuele II, 87
- presso lo studio di Via Berthollet 45, a Torino
- online, una modalità che utilizzo da tempo e so essere efficace quanto un incontro in presenza. è utile per accorciare le distanze, se non puoi raggiungermi a Torino o se vivi all'estero.

Qualunque sia la modalità, il nostro incontro sarà uno spazio sicuro e riservato, dove parleremo di te e della tua storia con la massima riservatezza.

L'obiettivo? Una buona convivenza con la tua PCOS e soprattutto un rapporto sereno con il cibo per garantirti una migliore qualità di vita e gestione dei tuoi sintomi.

[ATTENZIONE: Questo post non vuole sminuire né sottovalutare i sintomi che stai vivendo. Anzi: proteggerti.]
So bene qua...
27/05/2025

[ATTENZIONE: Questo post non vuole sminuire né sottovalutare i sintomi che stai vivendo. Anzi: proteggerti.]

So bene quanto sia frustrante non sentirsi bene nel proprio corpo, percepire che “qualcosa non va” e ricevere risposte vaghe o frammentarie.

Prevenire significa anche ascoltare quei segnali precoci che il corpo ci manda e, se serve, indagare con strumenti adeguati.
Ma è altrettanto importante ricordare che alcuni sintomi sono molto generici e non indicano automaticamente una condizione di insulino-resistenza.

Ecco alcuni esempi 👇
- Sonnolenza dopo i pasti? Potrebbe derivare da un pasto troppo abbondante, sbilanciato o consumato di fretta.
- Tendenza ad ingrassare? Forse c’è poca attività fisica, o un’introito calorico che – magari inconsapevolmente – supera il tuo fabbisogno.
- Bisogno di carboidrati “urgente”? Esistono anche cause emotive, cicli restrizione-compensazione o stress cronico che aumentano il craving.
- Stanchezza persistente? Ritmi intensi, carichi mentali o una cattiva qualità del sonno possono incidere tantissimo.
- Ciclo assente o irregolare? Non sempre è colpa dell’insulina: a volte il problema è di origine ipotalamica, soprattutto in caso di stress, esercizio fisico eccessivo o sottopeso.

⚠️ L’insulino-resistenza esiste ed è importante intercettarla, ma va diagnosticata con attenzione e contestualizzata nella storia clinica e nello stile di vita della persona, e fidarsi del medico nel suo ambito di competenza:l’endocrinologo.

L’obiettivo NON è etichettare, ma comprendere. E agire, se serve, in modo personalizzato, gentile ma efficace.

Ti sei mai chiesta se i tuoi sintomi possano avere più di una causa? Ne parliamo qui e insieme nei prossimi post.

Negli ultimi tempi essere insulino-resistente è diventata una "diagnosi facile e frequente", quasi  fai-da-te. Ma siamo ...
20/05/2025

Negli ultimi tempi essere insulino-resistente è diventata una "diagnosi facile e frequente", quasi fai-da-te. Ma siamo sicuri che dietro a ogni glicemia un po’ alta o a un valore “sospetto” di insulina ci sia una vera insulino-resistenza?

Si dà spesso per scontato che tutte le donne con diagnosi di abbiano anche l'insulino-resistenza. Ma non è così.
Solo il 50-70% delle donne con PCOS mostra una resistenza insulinica clinicamente significativa, ed il valore dipende da fenotipo, BMI, e altri fattori metabolici.

Quando si fa una diagnosi frettolosa o fuori contesto o da un professionista non competente, si rischia di:
- essere sottoposte a trattamenti farmacologici/integrativi inutili o dannosi;
- dare inizio ad una catena negativa di interventi: se il ginecologo/dermatologo/nutrizionista/pincopallino dice che è presente IR allora tutti i professionisti sanitari a supporto, interverranno (male) di conseguenza;
- focalizzarsi solo sul peso, che nelle donne magre spesso è associata ad amenorrea ipotalamica e disturbi del comportamento alimentare di restrizione o ortoressia;
- trascurare altri aspetti della salute;
e soprattutto non avere più fiducia nei propri segnali del proprio corpo.

L’insulino-resistenza è una condizione complessa: serve un ragionamento clinico, e non si misura con un singolo esame. E questa competenza è del medico endocrinologo.

Se hai dubbi su insulina, glicemia, HOMA-IR e affini… parliamone.

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Lundi 09:00 - 17:00
Mardi 09:00 - 17:00
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La mia storia

Laurea Magistrale in Farmacia, Laurea Magistrale in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione Umana, Master internazionale di II livello in nutrizione e dietetica con indirizzo nutrizione nello sport, Master I livello in Nutrizione Sportiva, Già Professore AC presso SUISM, Università di Torino nel corso "Alimentazione dello sportivo".

Ho fondato il Global Sport Analysis Center insieme al dott. Beratto Luca, Amo scrivere e cominicare, quindi ho creato LotusFlowerPCOS Nutrition Center un blog tutto dedicato alle donne che soffrono di sindrome dell’ovaio policistico www.lotusflowerpcos.com

Sono e sono stata relatrice in numerose conferenze sia Italiane che Internazionali.

Ora sto svolgendo un dottorato di ricerca internazionale (UNINI MX) in Nutrizione, con indirizzo obesità e sindrome metabolica.