24/08/2025
24 agosto: il giorno in cui il diavolo è libero.
Occhio al 24 agosto. È la festa di San Bartolomeo Apostolo, sì… ma è anche il giorno in cui, secondo antiche credenze popolari, il diavolo viene sciolto dalle catene.
“A San Bartolomeo, il diavolo fa il giro del mondo” dicevano i nonni, scuotendo il capo. Per questo, in molte parti d’Italia, il 24 agosto era un giorno in cui non si iniziava nulla. Il rischio era quello di finire tra le mani sbagliate… o, peggio, farsi notare da forze che era meglio non disturbare.
La leggenda vuole che il diavolo sia incatenato tutto l’anno, ma proprio in questo giorno gli venga concesso di girare liberamente per la terra. Una sorta di licenza annuale, un giorno fuori dal calendario sacro, in cui il male – beffardo e curioso – può tentare.
E San Bartolomeo? Nella tradizione cristiana, è il santo che fu scorticato vivo per la sua fede. Per questo, è spesso raffigurato con la sua pelle sulle spalle, una figura forte, che conosce il dolore e l’inganno. Secondo alcune letture simboliche, proprio lui consegna le chiavi al diavolo per un solo giorno, come a ricordare che la libertà del male è sempre sotto controllo… ma solo fino a un certo punto.
In certe zone rurali del centro Italia, si diceva che se quel giorno piove, il diavolo si lava le mani. E se il cielo è limpido, attenzione doppia: “quando il diavolo esce, lo fa col sole addosso”, diceva un vecchio proverbio abruzzese.
Cosa fare, dunque, il 24 agosto? Poco. Meglio niente. Restare in casa, evitare litigi, lasciare in pace gli specchi e i pozzi (che quel giorno possono riflettere più di quanto dovrebbero). Chi proprio doveva uscire, portava in tasca un rametto di rosmarino o una medaglietta benedetta, giusto per stare al sicuro.