DEMA Studio Fisioterapico

DEMA Studio Fisioterapico La fisioterapia è una branca delle scienze sanitarie che si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione delle patologie motorie e neurologiche

28/09/2025

Scopri consigli pratici e approfondimenti sul benessere fisico e la fisioterapia. Leggi i nostri articoli su EduCare Fisio.

24/09/2025

MANIFESTO – FISIATRIA & FISIOTERAPIA: INSIEME È RIABILITAZIONE.

Due strade, un orizzonte. Per i pazienti, insieme.

PERCHÉ SIAMO QUI

Quante volte abbiamo visto pazienti perdersi in un mare di confusione? Chi va dal medico di base, chi dall’ortopedico, chi dal fisiatra, chi dal fisioterapista.. e chi, purtroppo, finisce nelle mani sbagliate: figure non sanitarie che si appropriano di parole, competenze e promesse che non gli appartengono.

Il risultato?

Percorsi lunghi, a volte inutili. Tempo e soldi sprecati. Pazienti che smettono di fidarsi. E, peggio, diagnosi tardive.

Noi vogliamo cambiare questa storia. Non perché ci sentiamo migliori, ma perché abbiamo scelto la responsabilità di prenderci cura delle persone.

FISIATRIA E FISIOTERAPIA: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

Il fisiatra è il medico che sa leggere il quadro clinico complessivo: fare diagnosi medica, individuare patologie, prescrivere esami e trattamenti, intervenire con procedure quando servono.

Il fisioterapista è il professionista sanitario che trasforma quel quadro in movimento: valuta la funzionalità, progetta e attua il percorso riabilitativo, accompagna il paziente nella quotidianità, giorno dopo giorno.

Sono due ruoli diversi.
Sono due responsabilità distinte.
Ma hanno un destino comune: se non lavorano insieme, il paziente non guarisce davvero.

BASTA MODELLI DEL PASSATO

Per anni la relazione tra fisiatra e fisioterapista è stata raccontata come verticale: il medico che ordina e prescrive, il fisioterapista che esegue.
Un’immagine che oggi non rispecchia più la realtà della cura.

Oggi scegliamo un modello paziente-centrico, in cui l’interesse della persona viene prima delle categorie.

Quando serve una diagnosi medica e/o un esame diagnostico, il riferimento è il fisiatra; quando serve un inquadramento clinico-funzionale e/o un percorso riabilitativo, il riferimento è il fisioterapista.

E sempre più spesso, queste competenze si intrecciano: si valuta insieme e si cura insieme.

Da qui nasce la nostra alleanza: un rapporto orizzontale, paritario e fondato sulla responsabilità condivisa.

COSA VOGLIAMO COSTRUIRE

Non un’altra sigla, non un’associazione, non un sindacato. Non ci interessano le poltrone o le bandiere.

Vogliamo creare un contenitore culturale che parli chiaro a ai cittadini, che devono sapere a chi affidarsi, ai medici di medicina generale, che devono orientare correttamente i pazienti, agli specialisti e ai colleghi, che devono riconoscere ruoli e confini senza zone grigie.

Un contenitore che non sia solo parole, ma esempi concreti: articoli co-firmati, rubriche con doppia voce, casi clinici raccontati a due mani, percorsi spiegati passo dopo passo.

L’OBIETTIVO PIÙ GRANDE

Il nostro sogno è semplice ma rivoluzionario.
Creare un network trasparente e reale.
Un sistema dove un cittadino, partendo dal suo medico di base, possa trovare subito e senza dubbi: il fisioterapista di riferimento, il fisiatra di riferimento, e, quando serve, gli altri specialisti.

Un percorso lineare, sicuro, protetto dagli abusivi. Un percorso in cui nessuno perde tempo, nessuno si sente abbandonato, nessuno cade nelle mani sbagliate.

Non siamo qui per difendere interessi personali, ma per affermare un principio semplice: la salute merita chiarezza e collaborazione vera.

LO SPIRITO CON CUI PARTIAMO

Non ci sono finanziamenti, non ci sono sponsor, non ci sono secondi fini. Questo è un progetto senza scopi di lucro, nato per passione e perché ci crediamo davvero.
Lo facciamo gratis, lo facciamo nel nostro tempo libero, lo facciamo perché sappiamo che è giusto.

LA PROMESSA CHE CI FACCIAMO

Da oggi in poi vogliamo che le persone possano dire:
«So chi è il mio fisiatra.»
«So chi è il mio fisioterapista.»
«So a chi rivolgermi, senza confusione.»

Se ci riusciremo, avremo fatto la differenza.

CONCLUSIONE

Fisiatria & Fisioterapia non è un progetto per pochi, ma un movimento culturale che vuole cambiare il modo in cui si pensa la riabilitazione in Italia.

Non ci interessa discutere “chi comanda”: ci interessa costruire, spiegare, educare, accompagnare. Perché la vera cura non nasce dalla competizione, ma dalla fiducia reciproca.

Questo è il nostro manifesto.
Questo è l’inizio.
Se oggi posiamo il primo mattone, domani potremo guardare indietro e dire: abbiamo costruito ciò che mancava.

E ogni mattone successivo saranno le vostre storie: esempi di collaborazione tra fisiatra e fisioterapista che hanno fatto la differenza. Raccontatele: sono la prova che insieme è davvero riabilitazione.

Hai mai visto un percorso in cui fisiatra e fisioterapista hanno lavorato insieme con successo?

Sei un professionista che collabora già in modo virtuoso con un collega dell’altra disciplina?

Sei un paziente che ha sperimentato sulla propria pelle i benefici di questa alleanza?

Condividi la tua storia nei commenti o scrivici in privato: saranno proprio queste testimonianze a dare forza al progetto e a diventare i primi mattoni della nostra casa comune.

🍀🤞🌈🍉🕊️❣️
21/09/2025

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 ?Noi aderiamo, il nostro compito è tutelare la salute.Il nostro compito è tutelare i bambini❣️🤞🍀🌈🍉🕊️Mai Più...ovunque
21/09/2025

?
Noi aderiamo, il nostro compito è tutelare la salute.
Il nostro compito è tutelare i bambini

❣️🤞🍀🌈🍉🕊️
Mai Più...ovunque

22/09/25: credo che il segnale più vero e più forte che possa arrivare da parte del mondo social, sia quello di non aprire nessuna app social per 24 ore.

Io ci provo.

Li poi vedrai se non se ne accorgono, coi danni economici che tutto ciò provocherebbe, specie se rieterato… ma tutto ció sembra davvero utopistico, forse impossibile, a meno che non decida di essere tu stesso il padrone del tuo smartphone, anzichè viceversa…

Quando vedo bambini cercare le briciole nel terreno si stringe il cuore a me come a tutti noi, perchè in automatico proietto con la mente i miei figli lì a rastrellare il terreno…

E con le incomprensibili piroette geopolitiche tese tra i potenti del mondo (Usa, Russia, Cina) e l’Europa che a momenti mi sembra “il ciuccio in mezzo” (il famoso gioco della nostra infanzia chi lo ricorda?), a volte temo dentro me anche che in un futuro non lontano, non sia del tutto impossibile che ció possa accadere proprio qui nelle nostre città…

Dare un segnale forte a chi è da noi eletto a prendere decisioni, che tutto ciò A NOI NON PIACE, è fondamentale non solo per G4z4 oggi ma anche per il futuro dei nostri figli…

Che equilibrino la loro geopolitica in altri modi, e non usando f4m3 e gu3rr4, perchè stanno lì al potere proprio per questo: il loro lavoro dovrebbe essere trovare soluzioni che non prevedano l’autodistruzione umana.

L’unica cosa che mi fa sentire un po’ ipocrita sapete però qual è: perché solo ora? perché per gli altri bimbi del mondo nelle stesse condizioni nessuno sciopero?

Attenzione! Ciò non vuol dire che non sia giusto unirsi per dire NO a quanto accade a G4z4, ma aver ignorato e continuare a ignorare tutto il resto è una cosa che fatico a comprendere, perchè le briciole nel terreno sono ricercate da troppi bimbi in troppe zone di guerra nel mondo… zone di cui quasi ignoriamo l’esistenza…

E questa velata ipocrisia che sento dentro mi impedisce di sentirmi pienamente limpido e disinvolto, finanche quando affermo l’unica cosa che è davvero giusto affermare di fronte alle scene di G4z4 e cioè: FERMATEVI!!!

21/09/2025

“È solo una tendinite alla spalla.”

Peccato che la spalla non esista. O meglio: non esiste una sola spalla, né un solo modo in cui può fare male. Quello che chiamiamo “spalla” è una giunzione articolare complessa, un sistema che unisce: cinque articolazioni, più di venti muscoli, una catena di adattamenti che parte dal rachide e finisce nella mano.

E in mezzo a tutto questo.. sì, ci sono anche quei quattro muscoli famosi:
sovraspinato, infraspinato, sottoscapolare e piccolo rotondo.

Ma ridurre il dolore di spalla a “tendinite della cuffia” è come dire che un’orchestra stona perché il primo violino ha preso una nota sbagliata.

Doppia lettura

Livello 1 – per pazienti

Quando ti dicono che hai un problema alla spalla, spesso è solo la punta dell’iceberg. Il dolore non è (solo) dove lo senti, ma dove il tuo corpo ha smesso di compensare in silenzio. E nella spalla, le compensazioni sono quotidiane, invisibili.. e potentissime.

Un muscolo tira troppo, uno tira troppo poco.
La scapola ruota male, il torace è rigido, il core non sostiene.
Il dolore è la somma finale di tutte queste micro-disfunzioni.

Livello 2 – per clinici

Chiamarla “cuffia dei rotatori” è corretto.
Ma ragionare solo sulla cuffia.. è riduttivo.
Qui si parla di neuromeccanica fine, non solo di RMN.

Ogni muscolo della cuffia modula l’allineamento omerale in co-attivazione con scapola e core, lavora in feedforward su base motoria appresa, diventa sintomatico quando il carico supera la sua funzione di “stabilizzatore silenzioso”.

Sovraccarico da sottoscapolare dominante uguale a perdita di rotazione esterna.
Sovraccarico del sovraspinato uguale a riduzione dello spazio subacromiale.
Infraspinato ipoattivo uguale ad un omero che sale senza freni.
Dominanza del deltoide uguale ad una “spalla forte che fa male”.

Non è infiammazione.
È fallimento di sistema.

In breve, il sovraspinato inizia l’abduzione e guida la centratura omerale, l'infraspinato ruota esternamente e frena il movimento, il sottoscapolare ruota internamente e protegge anteriormente, il piccolo rotondo garantisce il fine tuning della rotazione esterna e stabilità posteriore.

Quattro muscoli. Ma inseriti in un sistema con il core (per pre-attivazione e controllo pressorio), colonna toracica (per escursione scapolare), scapola (per orientamento e ritmo scapolo-omerale), arto superiore (per continuità di movimento e scarico del carico distale)

E quindi?

Ogni volta che dici “spalla dolorosa”, non chiederti solo “quale tendine?”,
ma “quale equilibrio è saltato?” Chi lavora troppo per coprire gli altri? Chi ha smesso di collaborare? Il dolore è un allarme o un abbandono?

“Allora devo rinforzare la cuffia?”
No.
Devi rieducare il sistema.

Devi ripristinare le sinergie tra scapola, core e arto. Devi restituire timing, feedforward, controllo fine. Devi far tornare la spalla quello che è davvero: una staffetta di funzioni, non una somma di muscoli.

La spalla non si infiamma per caso. Si ribella quando smette di essere un'orchestra e diventa un assolo stonato. Non curare il violino. Riaccorda l’intera sinfonia. 🥰

20/09/2025
🍀🤞❣️🕊️🍉🌈
20/09/2025

🍀🤞❣️🕊️🍉🌈

19/09/2025

Fisiatra? Fisioterapista? Chinesiologo? Osteopata? Posturologo?

Facciamo chiarezza una volta per tutte.

In un mondo in cui ogni giorno si parla di dolore, postura, diagnosi, benessere, prevenzione, ginnastica posturale, trattamenti risolutivi ed esercizi miracolosi.. orientarsi è sempre più difficile.

E spesso, chi ha un sintomo o un fastidio finisce per scegliere in base a ciò che appare sui social, non in base alle competenze reali.

Il problema? Sui social si sente di tutto.

Per questo, il dott. Marco Di Gesù, presidente dell’Associazione Nazionale di Fisiatria Interventistica, e Fisio-Notizie hanno deciso di fare un po’ di chiarezza insieme con un articolo pensato per aiutarti a scegliere in modo consapevole.

L’obiettivo di questo articolo? Fare finalmente ordine. E lo faremo analizzando, in modo pratico e comprensibile, le figure professionali che più spesso si incontrano cercando soluzioni a un dolore o a un problema fisico.

1. FISIATRA – Diagnosi, prescrizione, trattamenti mini-invasivi

Quando c’è un sintomo, serve prima di tutto capire di cosa si tratta.

Il fisiatra è il medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione: visita, formula una diagnosi, prescrive esami, farmaci, trattamenti fisioterapici e può indicare percorsi riabilitativi specifici. È anche l’unica figura tra quelle che tratteremo, abilitata a eseguire trattamenti percutanei (come infiltrazioni, dry needling, elettrolisi) e utilizzare l’ecografo a fini diagnostici.

In ambito medico, accanto al medico di base (Medico di Medicina Generale) e al pediatra, il fisiatra rappresenta un riferimento fondamentale, insieme a ortopedico, reumatologo, neurologo, medico dello sport, a seconda dei casi.

Nell’ambito muscoloscheletrico, in particolare, il fisiatra specializzato in interventistica può integrare la visita con l’ecografia e include nel percorso riabilitativo le tecniche mini-invasive più appropriate, favorendo una presa in carico coordinata ed efficace.

2. FISIOTERAPISTA – Valutazione funzionale, trattamento e prevenzione clinica

Il fisioterapista è il professionista sanitario con competenze specifiche nella valutazione e nel trattamento delle disfunzioni dell’apparato muscolo-scheletrico, neurologico e viscerale che limitano il movimento e la funzione, sia in fase acuta che cronica, anche in autonomia (in contesto privato).

Può lavorare anche in assenza di una diagnosi medica, purché i segni e i sintomi presentati rientrino nelle sue competenze. In caso contrario, ha il dovere di indirizzare il paziente verso una valutazione medica specialistica.

Il fisioterapista appartiene alle professioni sanitarie, le uniche ad eseguire valutazioni cliniche funzionali, trattare sintomi, agire in presenza di dolore, patologie diagnosticate o sospette, o pianificare percorsi riabilitativi personalizzati.

Nessun altro professionista non sanitario può farlo in questi termini, anche se in possesso di master, attestati o certificazioni private.

Il fisioterapista lavora anche in ambito preventivo, promuovendo stili di vita corretti e strategie per ridurre il rischio di recidive o di peggioramento funzionale.

Inoltre, ha la capacità di discernere i casi in cui si sia in presenza di una patologia che richieda, pertanto, una diagnosi e l’invio alla corretta figura sanitaria specialistica a cui rimandare il paziente.

3. CHINESIOLOGO – Prevenzione, performance, movimento

Il chinesiologo è il laureato in Scienze Motorie, esperto in attività motoria finalizzata al benessere e adattata, alla prevenzione e al miglioramento della performance.

- Chinesiologo con laurea triennale (L-22)

Si occupa di attività motoria in soggetti sani, con finalità educative, ludiche, preventive e di promozione della salute. Non è abilitato a redigere programmi di esercizio fisico adattato su soggetti con patologie, né a operare in presenza di dolore o sintomi clinici. Può collaborare con le figure sanitarie in fase post-riabilitativa, sempre su indicazione e sotto la supervisione di un professionista sanitario.

⁠- Chinesiologo con laurea magistrale (LM-67)

È l’unica figura non sanitaria che può elaborare e gestire programmi di Esercizio Fisico Adattato (EFA), rivolti a soggetti con patologie croniche stabilizzate. Anche in questo caso, l’attività deve svolgersi in assenza di condizioni cliniche acute, sempre con finalità preventive e di mantenimento funzionale, e non di trattamento riabilitativo della patologia. Richiede un raccordo con il medico o il fisioterapista responsabile del percorso di cura fatto precedentemente.

La sua attività è quindi lecita e preziosa nella prevenzione primaria, nel miglioramento dello stile di vita e nel periodo post-riabilitativo, purché siano chiari i confini: il chinesiologo non è una figura sanitaria e non può sostituirsi ai professionisti della riabilitazione clinica.

Anche master universitari, corsi di alta formazione o certificazioni private non abilitano ad attività cliniche o terapeutiche se non affiancati da un titolo sanitario abilitante.

4. OSTEOPATA – Tra manualità e limiti normativi

L’osteopatia non è ancora una professione sanitaria ufficialmente operativa in Italia. Chi la esercita deve essere già un sanitario (medico, fisioterapista, ecc.). In caso contrario, il rischio è quello dell’abuso di professione (art. 348 C.P.).

Dal 2018 esiste un percorso legislativo per il riconoscimento dell’osteopatia come professione sanitaria, ma ad oggi non è ancora completamente definito né attuato con percorsi universitari abilitanti. Questo significa che chi si presenta come osteopata senza un titolo sanitario di base, di fatto, non è autorizzato a trattare clinicamente dolore o patologie.

5. POSTUROLOGO – Attenzione ai titoli e alla formazione

La posturologia, invece, non è una professione, ma un ambito di studio multidisciplinare. Un “posturologo” può avere una formazione eterogenea (fisioterapista, medico, laureato in scienze motorie) ma la qualifica non corrisponde a un titolo abilitante di per sé.

Attenzione dunque a scuole private, attestati non riconosciuti o chi si presenta come “terapista posturale” senza titoli abilitanti: il rischio è di affidarsi a figure non qualificate, con conseguenze per la salute e per la legalità dell’atto terapeutico.

6. LE PAROLE CONTANO – Quando “trattamento” e “paziente” non sono neutre

Quando è presente un sintomo o una disfunzione, parole come “paziente” e “trattamento” implicano un atto sanitario. Non sono termini neutri: presuppongono una formazione abilitante, una responsabilità professionale, norme deontologiche, un’assicurazione obbligatoria.

Per questo è fondamentale che il fisiatra (o altro medico) faccia diagnosi, il fisioterapista si occupi di prevenzione e riabilitazione clinica, il chinesiologo con laurea magistrale LM-67 elabori e gestisca programmi di esercizio fisico adattato su soggetti con patologie croniche stabilizzate, sempre in raccordo con la figura sanitaria e senza finalità terapeutiche, il chinesiologo con laurea triennale promuova il benessere e la salute nei soggetti sani.

L’abuso di titoli (come “dottore” quando usato in modo da far intendere che si tratti di un medico) ha contribuito alla confusione. Ma la chiarezza protegge tutti: i cittadini, i professionisti onesti, la salute pubblica.

IN SINTESI, A CHI RIVOLGERSI?

Hai dolore, rigidità, un problema, un dubbio o un sintomo che non passa? Parlane con il tuo medico di base o con un fisiatra: se necessario, saranno loro a indirizzarti verso lo specialista più idoneo.

Puoi anche rivolgerti direttamente a un fisioterapista qualificato, che saprà valutare la situazione, trattare i casi di sua competenza ed eventualmente inviarti al medico più adatto.

Stai bene oppure hai una patologia cronica stabilizzata dal medico o dal fisioterapista e vuoi migliorare la tua autonomia e la tua forma fisica in sicurezza? Puoi affidarti a un chinesiologo con laurea magistrale LM-67, che progetta programmi di esercizio fisico adattato.

Se stai bene e vuoi migliorare postura, performance e qualità della vita, puoi rivolgerti a un chinesiologo laureato in Scienze Motorie.

La prossima volta che hai un sintomo o un fastidio e leggi “trattamento risolutivo” o “miracoloso”, fai due domande: “Hai una laurea? Sei un professionista sanitario?”

Se la risposta è vaga.. cambiare strada è già prendersi cura di sé.

Se questo contenuto ti è stato utile, condividilo. Anche informare è un atto di cura. Anche una condivisione può cambiare il percorso di chi è in cerca di risposte.

Verifica sempre la qualifica di chi si prende cura di te!

Medico: https://portale.fnomceo.it/cerca-prof

Fisioterapista: https://albo.alboweb-fnofi.net/registry/search

Chinesiologo: https://www.scienzemotorie.it

Questo contenuto è stato realizzato da Fisio-Notizie e dal dott. Marco Di Gesù per promuovere una cultura della salute basata su competenza e responsabilità.

19/09/2025

INTRODUZIONE

Avremmo potuto scrivere un commento veloce sotto al video del collega, ma non avrebbe aggiunto nulla di utile. Preferiamo invece farlo con un post a parte, per dare spazio a una riflessione più ampia.

Il collega Pietro, come tanti altri colleghi fisioterapisti, sta lavorando molto per smascherare chi, senza avere titolo sanitario, continua a mettere piede dove non dovrebbe: nella fisioterapia e nella riabilitazione.

Chi diffonde false informazioni può anche generare un’onda alta e minacciosa, che sembra crescere e autoalimentarsi. Ma, inevitabilmente, è destinata a scagliarsi sulla riva e a dissolversi, grazie agli interventi di chi con competenza e responsabilità riporta verità e chiarezza.

Link al video in questione nel primo commento

E noi vogliamo sostenerli questi interventi, scegliendo però un linguaggio volutamente ironico e un po’ più forbito: perché certe invasioni di campo si smontano meglio con l’eleganza delle parole che con l’ennesimo commento incredulo o rabbioso.

IL GIOCO DELLE PAROLE

Il modus operandi è sempre lo stesso: quando si evidenzia l’uso improprio del termine riabilitazione (e di altri termini sanitari), alcuni si affrettano a precisare che “per loro” significa tutt’altro, riatletizzazione, attività preventiva e adattata, curare con il movimento.

Un’elasticità linguistica che, però, nulla ha a che fare con la cornice normativa.

Si portano esempi suggestivi: lo psicologo che fa “riabilitazione cognitiva”, il logopedista che fa “riabilitazione del linguaggio”, l’ortottista che fa “riabilitazione oculare”. Ma si dimentica un dettaglio essenziale: quelle sono tutte professioni sanitarie riconosciute.

Ed è qui che nasce la confusione: chiamare “riabilitazione” ciò che è allenamento o adattamento motorio. Il risultato? Il cittadino crede di ricevere un intervento sanitario, quando in realtà non lo è.

Un copione chiaro: appropriazione di parole sanitarie, ridefinizione semantica a proprio uso e consumo, e derisione finale di chi solleva dubbi.

Cos’è davvero un intervento sanitario?

Un intervento sanitario a pieno titolo non è un generico esercizio fisico. Significa una diagnosi medica, una valutazione clinica del paziente, un protocollo scientifico validato, la gestione di rischi e complicanze, una presa in carico globale con responsabilità legale e deontologica.

È questo che distingue la riabilitazione da qualsiasi percorso motorio.

LA NARRAZIONE RICORRENTE

Negli ultimi tempi si leggono dichiarazioni che riducono la fisioterapia a “pochi movimenti passivi” e che attribuiscono ad altri la fase attiva e conclusiva della riabilitazione, persino in contesto post-chirurgico.

Si cita l’esempio di grandi campioni recuperati “fuori dal contesto sanitario”, come se l’eccezione potesse trasformarsi in regola.

Si parla di “integrazione” e di “nuove professioni sanitarie”, quasi che basti allargare il significato delle parole per spostare i confini delle competenze.

Ma la realtà è semplice: la riabilitazione non è un concetto elastico. È un atto sanitario a pieno titolo, regolato dalla legge e affidato a chi ha titolo, responsabilità e competenze.

UN RICHIAMO NECESSARIO

Per questo il nostro intervento si fa necessario: un richiamo fermo a chi continua ad arrogarsi diritti che non possiede.

“Dopo un richiamo istituzionale, sarebbe naturale attendersi un salutare otium reflexivum, o quantomeno un più composto e sobrio contegno oratorio.

E invece, talvolta, si assiste con singolare pertinacia, a lambire nuovamente confini che non spettano, quasi che l’hybris avesse sopravanzato la prudentia.

Conviene rammentare, con il necessario garbo ma con pari fermezza, che la riabilitazione è atto sanitario a pieno titolo: un ambito normato con rigore e custodito da competenze esclusive, che non tollerano né surrogati né indebite appropriazioni semantiche.

Sarebbe davvero infausto far scomodare i nostri legittimi rappresentanti affinché ribadiscano ciò che il diritto ha già scolpito con nitidezza marmorea. Essi, in quanto organo istituzionale, hanno ben altre e più nobili incombenze cui attendere. Perseverare oltre questo limite non sarebbe più leggerezza, bensì imprudenza manifesta.

E come ammoniva Cicerone: “Summum ius, summa iniuria.” Talvolta l’insistenza nel forzare i confini non rafforza una posizione, ma ne rivela la sostanziale inconsistenza, decretandone l’inevitabile dissoluzione.”

Avvertenza
Le considerazioni qui espresse si configurano come legittima critica fondata su riferimenti normativi, atti e commenti pubblici.
Non intendono ledere persone o enti, ma offrire chiarezza ai cittadini e tutelare la corretta delimitazione delle competenze sanitarie.

Per maggiori informazioni, link dell’articolo nel secondo commento.

Grazie mille per l’attenzione!

Indirizzo

Via Conte Di Lemos, 3
Acerra
80011

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 20:00
Mercoledì 08:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 20:00
Venerdì 08:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 12:00

Telefono

+393341003495

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