Fisioterapia Marcello Cavicchioni

Fisioterapia Marcello Cavicchioni Un centro di fisioterapia con tecnologie all'avanguardia e le migliori tecniche di terapia manuale volte ad ottenere la completa guarigione del paziente

13/09/2021


E' ormai parere diffuso, che la mancanza dell'assistenza domiciliare ha causato migliaia di decessi, il non avere tempestivamente a domicilio curato al primo sorgere il contagio è stato fatale per molti cittadini.
Ebbene oggi è scomparso dall'agenda l'impegno a mettere mano, al ruolo del medico di base, alle visite di prevenzione, alla vera assistenza a domicilio fornita da formazione di medici specialisti, infermieri, fisioterapisti e psicologi i quali, su sollecitazione del medico di base, affrontano a domicilio l'insorgere del malanno.
Occorrono miliardi per dotare il SSN di quanto sino ad ora è stato delegato all'Ospedale quello di svolgere tutte le mansioni per le quali il cittadino ha impellente necessità. Tra gli obiettivi primari dell’assistenza domiciliare all’anziano, vi sono la riduzione del ricorso all’ospedalizzazione (in particolare per quanto riguarda i cosiddetti ricoveri impropri) e il contenimento della durata di un’eventuale degenza. Raggiungere tali propositi permette un risparmio della spesa sanitaria stimato dell’oltre il 20%. Inoltre, l’attivazione di questo servizio parte dalla constatazione che la maggior parte delle persone anziane non autosufficienti e in condizioni di fragilità preferisce restare al proprio domicilio, un ambiente ricco di contenuti umani e relazionali.
Mi preme sottolineare e ribadire che: L’anziano é una risorsa, sebbene abbia un peso sociale più forte, rispetto al passato, dovuto alle malattie croniche e ai bisogni di assistenza che devono comunque trovare spazio e considerazione attraverso una riorganizzazione della società ed una attenta allocazione dei servizi.

Un Augurio per un totale cambiamento di visione in vista delle prossime elezioni.

13/09/2021
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Una radiografia di un uomo di 300 kg.

Passate dalla bellissima pagina L'arte ai tempi dei social network

03/11/2017

“Ho amato il Rugby più della mia vita.
Nella mia carriera ho avuto molti problemi fisici, ma ho giocato anche infortunato. Una volta, con un menisco fuori uso, entrai negli spogliatoi a gara finita e svenni per il dolore. Poi nel 2011, scopro di essere celiaco. Difficile da accettare, per uno che mangia 11 volte al giorno. Poi però capisci che tanti malanni avevano un perché e allora ti curi. Poi nel 2015, sono in ritiro con la Nazionale in Inghilterra per preparare il Mondiale. Mi fa male la schiena ma voglio giocare, non mi sono mai allenato così tanto, ci tengo, è la mia quarta coppa del mondo, un traguardo importante. Mi dicono che ho il nervo sciatico infiammato, un bel punturone di antidolorifico e vado in campo. Gioco malissimo, arrivo sempre in ritardo, vengo criticato e mi sento vecchio come mai mi è capitato. Chiedo allo staff sanitario di vederci chiaro. Mi portano in ospedale, mi fanno una risonanza e aspetto i risultati. Vedo i medici vaghi, nessuno che mi dice come stanno le cose, li chiudo in una stanza e urlo: "O mi dite che cosa ho o da qui non uscite!". Mi fanno leggere il referto e scopro di avere un neurinoma al plesso lombare, un tumore per il quale gli inglesi mi danno 6 mesi di vita.

Non crollo, in fondo penso che finché parli, giochi, ti svegli la mattina, puoi lottare. Vengo di corsa alla clinica Humanitas a Milano e lì mi dicono che è raro che quel tumore sia maligno, però l'operazione sarà rischiosa perché potrei perdere l'uso della gamba. Mi operano, muovo la gamba. Un mese dopo sono di nuovo in campo. Poi vado a Cardiff con la Nazionale, durante l’inno piangevo come un bambino. Perdemmo in malo modo. A gara finita entrai nello spogliatoio e vidi i compagni più giovani, postare foto su instagram. Io stavo male per la sconfitta e loro si divertivano. Capii che quello non era più il mio mondo.
Oggi vedo ragazzi che al primo risentimento si danno malati per una settimana. Io giocavo anche con il sangue che mi usciva dagli occhi.”

[Martin Castrogiovanni]

Queste parole sono un inno allo Sport in generale.
Queste parole andrebbero appese in tutti i campi, le palestre e gli spogliatoi del mondo.
Che dire... !!!

28/10/2017

"Tutti abbiamo un luogo dove possiamo essere ciò che sognamo, anche se solo per un istante"

Mr Dott. Yellow

21/10/2017
11/09/2017

Fatene tesoro

06/09/2017

Quando andate a trovare un amico o parente in ospedale oppure quando è capitato a voi di dover fare una visita da uno specialista, vi siete mai chiesti come venivano curati i pazienti nei secoli…

Indirizzo

Via Giordano Bruno Ferrari
Acilia
00125

Orario di apertura

Lunedì 15:00 - 20:00
Martedì 15:00 - 20:00
Mercoledì 15:00 - 20:00
Giovedì 15:00 - 20:00
Venerdì 15:00 - 20:00

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