Psicologa Ersilia Maria Tuosto

Psicologa Ersilia Maria Tuosto Psicologa Cognitivo Comportamentale, Danzaterapista, e Analista Comportamentale.
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11/03/2022

Una sinfonia di… sinapsi!

Avete mai pensato alla straordinaria somiglianza che intercorre fra l’apprendimento linguistico e l’apprendimento musicale? O a quante volte i bambini emettono spontaneamente vocalizzazioni molto simili a suoni musicali? Avete mai immaginato il motherese (quel particolare modo di parlare che usano le mamme con i propri bambini) come un vero e proprio esempio di discorso musicale articolato in ritmi, ripetizioni, pause, dinamiche e modulazioni della voce?

Edwin E. Gordon partì da tali presupposti teorici per formulare la “Music Learning Theory”, teoria in continua evoluzione che pone in primo piano l’individualità del bambino nel rispetto dei suoi tempi di apprendimento, l’elaborazione di un pensiero musicale prima ancora della pratica strumentale, una piena consapevolezza del proprio corpo, del respiro e della voce. La Music Learning Theory si basa sull’analogia tra apprendimento linguistico e musicale. Come i bambini ascoltano i discorsi degli adulti sin dalla nascita senza comprenderne il significato ma assorbendone ogni suono, per poi iniziare a vocalizzare e sperimentare il vocabolario acquisito, allo stesso modo il bambino potrà apprendere un vocabolario musicale ampio se i genitori o gli insegnanti canteranno per lui con continuità e lo guideranno verso l’accurata emissione dei suoni. Del resto, perché un processo così naturale come quello linguistico non dovrebbe valere anche per la musica?

Un ragionamento simile fu elaborato da Zoltán Kodály, educatore ungherese e fondatore del “metodo Kodály”: come la parola è dapprima ascoltata e in seguito codificata in segni, così accade per l’alfabetizzazione della musica. Il metodo Kodály educa alla comprensione delle più importanti nozioni musicali quali melodia, ritmo e metro, che saranno estrapolate dalle canzoni e studiate con varie tecniche. Questo metodo evidenzia la centralità della voce, la profonda percezione ritmica che comincia con la comprensione delle pulsazioni per poi procedere verso una sincronizzazione e una categorizzazione dei vari ritmi in base alla pulsazione. Ogni sillaba è associata a formule ritmiche: “ta” vale per le semiminime, “ti” per le crome e “tiri” per le semicrome. Inoltre, ogni nota è collegata a un gesto della mano e ciò consente di interiorizzare il carattere delle note stesse e di sviluppare la coordinazione fisica e mentale: ad ogni gesto dell’insegnante associato alla voce, il bambino risponderà per imitazione.

Un ulteriore metodo che enfatizza notevolmente il movimento naturale del corpo, la capacità di riflessione e la stretta connessione fra percezione e azione è il “metodo Jacques-Dalcroze”, noto come “ritmica Dalcroze”. Questo metodo è stato ideato dal pedagogista svizzero Emile Jacques-Dalcroze, il quale riuscì ad unire musica, spazio, tempo, emozioni e corpo e educò a sviluppare il senso melodico e ritmico sin dalla più tenera età. Il metodo Dalcroze è basato sul ritmo, considerato elemento essenziale della natura umana: durante le lezioni si lavora in gruppo e la musica eseguita dal maestro è sempre accompagnata da movimenti quali salti, camminate, movimenti delle mani e linee immaginarie disegnate, creando così una profonda unione fra componente fisica e mentale. Inoltre, si lavora molto sul solfeggio e sull’improvvisazione in modo da educare l’orecchio alla profonda comprensione musicale, sviluppare appieno la personalità e la capacità di collaborazione con i pari.

Pertanto, una precoce educazione musicale ha indubbiamente effetti positivi, come ampiamente dimostrato dalle ricerche condotte nel corso degli ultimi anni ed evidenziato in un precedente post. L’ascolto della musica e la pratica strumentale hanno infatti effetti sorprendenti sul cervello sin dalla più tenera età: la musica promuove una maggiore stimolazione della corteccia motoria, migliora la capacità di introspezione, induce comportamenti prosociali e insegna a sviluppare la propria immaginazione e creatività.

Per approfondire:

https://www.unirc.it/documentazione/materiale_didattico/1465_2020_503_37564.pdf

https://www.dalcroze.it/wp-content/uploads/2019/01/il-metodo-dalcroze.pdf

GORDON, E. (2003). L’apprendimento musicale del bambino dalla nascita all’età prescolare. Milano: Curci.

Proverbio, A. M. (2019). Neuroscienza cognitive della musica - il cervello musicale tra arte e scienza. Bologna: Zanichelli.

19/02/2022

È STATO APPROVATO IL BONUS PSICOLOGICO!
Un importante passo avanti che avvicina le istituzioni ai bisogni dei cittadini, le cui richieste sono state finalmente ascoltate, dimostrando la volontà del Governo di iniziare azioni di contrasto alla psicopandemia e di modernizzazione del Paese.
Siamo sulla strada giusta!

Per approfondire ▶️ https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/02/17/bonus-psicologo-ok-del-senato-nel-decreto-milleproroghe-20-milioni-per-le-strutture-sanitarie/6497014/

10/01/2022

Ancora una volta arriviamo dove altri arrancano.

Oggi il presidente Nicola Zingaretti ha annunciato lo stanziamento di 2,5 milioni di euro per il della Regione Lazio, destinato in particolare ai giovani e alle persone più fragili del nostro territorio.

Ripariamo almeno in parte il danno fatto con la bocciatura dell'emendamento nella manovra di bilancio nazionale. Lo facciamo consapevoli del fatto che con il bonus interveniamo sull'emergenza accesa dalla pandemia, con l'obiettivo di sempre di potenziare il servizio socio-sanitario pubblico del Lazio.

Grazie all'impulso dell'Ordine degli Psicologi del Lazio, sin dal primo giorno del primo lockdown abbiamo messo il disagio psicologico derivato o acuito dall'emergenza pandemica al centro dei nostri sforzi. Proseguiamo su quella strada.

Il diritto alla salute e al ben-essere non poteva prima, non può oggi e potrà sempre meno in futuro prescindere dalla cura della nostra salute mentale.

A partire dalle ragazze e dai ragazzi.

03/01/2022

Molti sono gli aspetti che intervengono nello sviluppo emotivo dei bambini: conosciamoli per diventare adulti bravi ad educare i bambini alle emozioni

01/01/2022

Parole che feriscono, giudizi, opinioni infondate, critiche malevoli, etc. Sono tutte espressioni ignoranti per le quali risultano necessarie orecchie intelligenti,...

Ci insegnano sin da piccoli ad allontanare il dolore, sin da bambini ci viene detto: "non piangere", "non arrabbiarti" e...
29/12/2021

Ci insegnano sin da piccoli ad allontanare il dolore, sin da bambini ci viene detto: "non piangere", "non arrabbiarti" e questo tipo di frasi ci insegnano che certe emozioni non hanno il diritto di essere vissute o meglio accettate e attraversate. Grazie a quelle frasi impariamo ad ignorare il dolore, a portarlo lontano, a nasconderlo e rinchiuderlo nella segreta più buia del nostro castello interiore, provando in tutti i modi a gettare la chiave. Purtroppo così facendo quel dolore continuerà ad urlare forte, a dare calci alla porta per farsi ascoltare e ha tutto il diritto di essere ascoltato, compreso e accettato. Userò una metafora tratta dell'approccio ACT per farvi comprendere quanto sia poco conveniente allontanare il dolore: pensate al dolore come ad una pesante pila di libri che dovete spostare da un luogo ad un altro, quanto sforzo fisico in più sarebbe necessario se portaste quel peso con le braccia tese e lontano da voi anziché vicino al vostro petto. Quello sforzo che facciamo quando allontaniamo o vogliamo a tutti i costi allontanare da noi il dolore prende il nome di dolore secondario che non fa altro che sommarsi alla sofferenza che invano proviamo ad annullare. Il dolore va abbracciato, attraversato, compreso, validato, riconosciuto ma, l'aspetto più difficile di tutti, va accettato, solo attraverso l'accettazione può avvenire l'elaborazione e la propria rinascita.

Nonna, come si fa a superare un momento così buio?
~Bambina mia, l'oscurità è solo un invito. A liberarti dalla vita di prima. Si spengono i riflettori su ciò che era per poter vedere ciò che è.
In questo momento vedo solo nero.
~Perché stai cercando la luminosità quando invece è proprio in quel nero che puoi trovare la tua forza. Per rinascere a nuova vita. Non rifiutare il buio, attraversalo.
Potrei morire...
~Potresti invece solo guarire. Da tutti i tuoi malanni interiori.
Nonna, guarire è un'altra cosa. Vuol dire sentirsi bene, in pace con se stessi e con il mondo, significa essere in forma ed avere forze necessarie per affrontare la vita.
~Bambina mia, ci hanno fatto credere che per stare bene bisogna impiegare il tempo ad allontanare i problemi. Ma la via per l'arricchimento interiore è un altro. Guarire significa avere il coraggio di camminare attraverso la propria oscurità. Non conosco altra via di guarigione se non il viaggio buio e misterioso. Dentro se stessi...

Elena Bernabè
Art. Claudia Tremblay

04/12/2021

L'euritmia è un'arte del movimento concepita da Rudolf Steiner, il cui scopo è trasformare il linguaggio verbale in linguaggio del corpo. Scopriamo perché...

12/11/2021

Una mappa di 13 parole chiave della relazione di cura in oncologia raccontate dal punto di vista di specialisti, pazienti e caregiver, per cercare un punto d&r…

23/10/2021

Tristezza e irritabilità frequente, senza una causa precisa, potrebbero nascondere un disagio psicologico che non sempre è necessario trattare con i farmaci. Da non sottovalutare anche una causa di tipo organico

16/10/2021

AMBIENTE E CAMBIAMENTI CEREBRALI

Durante la pandemia di Coronavirus, le passeggiate sono diventate un passatempo popolare e regolare.
Un recente studio neuroscientifico suggerisce che questa abitudine ha un buon effetto non solo sul nostro benessere generale ma anche sulla nostra struttura cerebrale.
I risultati hanno dimostrato che il cervello beneficia anche di brevi soggiorni all'aperto. Finora si pensava che gli ambienti ci influenzassero solo per periodi di tempo più lunghi.
Lo studio longitudinale è apparso di recente su The World Journal of Biological Psychiatry.
Le scansioni cerebrali mostrano che il tempo trascorso all'aperto dai partecipanti era positivamente correlato alla materia grigia nella corteccia prefrontale dorsolaterale destra, che è la parte superiore (dorsale) e laterale del lobo frontale nella corteccia cerebrale. Questa parte della corteccia è coinvolta nella pianificazione e regolazione delle azioni e nel cosiddetto controllo cognitivo. Inoltre, è noto che molti disturbi psichiatrici sono associati a una riduzione della materia grigia nell'area prefrontale del cervello.

(Risorsa: Kühn, S., Mascherek, A., Filevich, E., Lisofsky, N., Becker, M., Butler, O., ... & Gallinat, J. (2021). Spend time outdoors for your brain–an in-depth longitudinal MRI study. The World Journal of Biological Psychiatry, 1-7.)

Coinvolgere attivamente i genitori nel trattamento di bambini con autismo permette sia al bambino di sentirsi maggiormen...
22/09/2021

Coinvolgere attivamente i genitori nel trattamento di bambini con autismo permette sia al bambino di sentirsi maggiormente compreso e accolto sia al genitore di sentirsi capace e utile nella gestione del suo bambino. Imparare ad usare gli strumenti giusti e comprendere i tempi e le modalità di pensiero e azione del proprio bambino permetterá al genitore di instaurare una relazione solida e una comunicazione verbale ed affettiva efficace, volta all'accettazione dei propri e altrui limiti e alleggerita dai sensi di colpa.

Aiutare i genitori a migliorare la comunicazione nei casi di autismo incide positivamente sulla gravità dei sintomi

02/04/2021

Giovedì 1 aprile 2021 alle ore 17:00 Giovanna Tramontano intervista alla dott.ssa Ersilia Tuosto, Psicologa Noi Voci di Donne, Analista del Comportamento, per parlare di: "Donne Murate Vive, Costrette a Convivere con il Proprio Carnefice"

12/03/2021
13/02/2021

Indirizzo

Via Gigi Chessa 372
Rome
00125

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
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Telefono

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