
26/02/2024
Una parola che amo molto e che spesso cerco di introdurre nelle mie esperienze (e lo faccio proprio perché riconosco nel suo significato una fonte di ispirazione) è "entusiasmo".
Condivido, intanto, la sua etimologia, così non dovrai farti carico di cercarla e, soprattutto, come ho già detto, perché è una delle parole che più amo.
Entuṡiasmo s. m. [dal gr. ἐνϑουσιασμός, der. di ἐνϑουσιάζω «essere ispirato», da ἔνϑεος, comp. di ἐν «in» e ϑεός «dio»]. – 1. Presso i Greci, la condizione di chi era invaso da una forza o furore divino (ἔνϑεος), cioè dell’indovino, del sacerdote, nonché del poeta, che si pensava ispirato da un dio. 2. Nell’uso com., sentimento intenso di gioia, di ammirazione, di desiderio per qualche cosa o per qualcuno, oppure totale dedizione a una causa, a un ideale, ecc
È, a mio parere, una condizione dal sapore delizioso, un momento di presenza di Dio nell'operare.
Quale miglior consulente, aiutante, consigliere, progettista, quale miglior maestranza si potrebbe scegliere se non Lui?
L'Onnipotente.
Ha un curriculum di tutto rispetto, esperienza millenaria,, risorse infinite e pazienza da vendere.
La differenza tra un'azione compiuta con entusiasmo ed una fatta "per forza" è la stessa che c'è tra un lampione acceso ed uno spento.
Quando il lampione è acceso... si vede!
C'è una preghiera molto bella che viene recitata nella colletta della messa del giovedì dopo le ceneri ed è un po' l'esploso della parola in questione.
La colletta recita così: Ispira, Signore, le nostre azioni, e accompagnale con il Tuo aiuto, perché ogni nostra attività abbia sempre da Te il suo inizio e in Te il suo compimento.
È o non è, davvero, la spiegazione della parola entusiasmo?
Continuando a leggere la definizione, compare "sentimento intenso di gioia" e poi, ancora, "totale dedizione a una causa, a un ideale".
Mi mancano le parole stasera, davvero, non riesco ad esprimere il concetto che vorrei, così chiedo l'ispirazione, l'entusiasmo, vediamo che succede...
Lavorare, a qualsiasi progetto, con la volontà di farlo totalmente in Lui, con l'intervento dell'Onnipotente, con il consiglio della Sapienza, e soprattutto ispirati dal Suo Amore, rende, anche il semplice gesto di cucinare un piatto di spaghetti, un momento di meditazione, di contemplazione e di presenza vera.
Quali effetti hanno la meditazione, la contemplazione e la presenza nell'esperienza dell'uomo?
In poche e spicciole parole, potrei dire che sono sinonimi che indicano uno stato di "apertura e collegamento" con Dio.
Meditazione e contemplazione sono strumenti attraverso i quali si riesce ad acquietare la mente focalizzando l'attenzione sul proprio respiro, su un oggetto o su un unico pensiero nella prima, entrare in collegamento con la Bellezza ed in connessione con il creato e il suo Creatore nella seconda.
Riuscire a compiere i gesti più comuni o meccanici che compiamo durante la routine giornaliera, focalizzando "volontariamente" il pensiero sul respiro o sulla azione stessa che sto compiendo, è meditazione anch'essa e in quanto tale, non consente alla mia mente di vagare, in completa autonomia, verso pensieri non desiderati.
Questo piccolo escamotage evita, di riflesso, che le emozioni derivanti dai racconti che la mente mi offre (ricordi, aspettative...), mi aggancino e mi trasportino verso una tanto automatica quanto inarrestabile amplificazione delle stesse.
È la presenza che mi permette di scegliere di compiere un'azione con entusiasmo e meditare, o farla, semplicemente, perché va fatta.
Io scelgo l'entusiasmo.
L'entusiasmo mi avvicina a Dio.
Ho visto un Suo annuncio, l'altro giorno, su un giornale, diceva così: AAA offresi progettista, operaio e problem-solver a costo zero. Basta chiedere.