studio di fisiokinesiterapia "Azimut"

studio di fisiokinesiterapia "Azimut" studio di fisiokinesiterapia ginnastica posturale, riabilitazione ortopedica, terapia fisica

11/09/2025

MI CURO CON L'IA: OPPORTUNITA', LIMITI E INQUIETUDINE



Non è una battuta. Sono sempre di più le persone che arrivano dal medico con diagnosi, terapia, prospettive suggerite dall'Intelligenza artificiale. E quasi sempre sono percorsi esatti, o quasi. E' quel "quasi" che inquieta e che costringe la categoria medica a prodigarsi in webinar, corsi e convegni dove le luci e le ombre dell'IA vengono analizzati nel dettaglio. Una vera e propria opera di "anatomia" di un sistema che ci piaccia o no, ci accompagnerà negli anni a ve**re.

A preoccupare gli esperti, in particolare, sono le cosiddette “allucinazioni” dell’IA, ovvero risposte errate o fittizie prodotte dai modelli generativi, anche in ambito medico. Studi internazionali indicano che questi errori possono variare dal 3% al 46% dei casi, con una frequenza maggiore nelle risposte più complesse o specialistiche. Ma l’IA ha anche un volto virtuoso. Permette diagnosi più precoci, favorisce la medicina di precisione, alleggerisce il carico amministrativo delle strutture sanitarie e rende accessibili cure in territori marginali. La sfida, oggi, è costruire un equilibrio tra innovazione e responsabilità clinica. Non va sottovalutato che sono molti i professionisti che si appoggiano all'AI, naturalmente valutandone i limiti e adattandola alle proprie necessità. Ma il pericolo di un utilizzo acritico è dietro l'angolo. La comunità scientifica e le istituzioni stanno cercando come detto di rispondere: con strumenti normativi (come l’AI Act europeo), con linee guida etiche, ma anche investendo nella formazione dei professionisti e nella valutazione rigorosa delle tecnologie prima dell’uso su larga scala.

04/08/2025

Michele Zarrillo
Celle di Bulgheria
6 agosto 2025

30/07/2025
30/07/2025

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Perché con il caldo si ha meno fame?
Come contrastare il caldo?
Cosa mangiare quando fa caldo?
Cosa evitare?
Con l’arrivo dell’estate, l’appetito tende spesso a diminuire e, quando si ha fame, si preferiscono piatti freddi, frutta fresca e cibi leggeri.

Questo calo dell’appetito ha basi fisiologiche ben precise.

Perché con il caldo si ha meno fame?
Quando le temperature si alzano, il nostro corpo mette in atto una serie di meccanismi per mantenere stabile la temperatura interna. Il processo di digestione comporta un dispendio energetico e genera calore.

Gli alimenti ricchi di proteine, in particolare, hanno un effetto termico maggiore e aumentano più di altri la temperatura corporea durante la digestione. Per questo, inconsciamente, il corpo tende a ridurre l’introito calorico nei periodi di caldo intenso.

A influenzare l’appetito concorre anche la disidratazione. Quando si suda molto, si perdono liquidi e sali minerali. Se questi non vengono reintegrati, aumenta la concentrazione di alcune sostanze nel sangue, come proteine e sali minerali. Il rischio è quello di entrare in un circolo vizioso: meno si mangia, meno si introducono liquidi attraverso gli alimenti, aggravando ulteriormente la disidratazione e, di conseguenza, l’inappetenza.

Inoltre, le alte temperature possono influenzare i livelli di alcuni ormoni che regolano l’appetito, come leptina e grelina, contribuendo così alla diminuzione dell’appetito.

Infine, è bene ricordarsi anche del colpo di calore, che ha tra i principali sintomi proprio l’inappetenza, insieme a:

febbre alta
tachicardia
nausea
confusione mentale.
Come contrastare il caldo?
Il primo rimedio per contenere gli effetti del caldo sull’appetito è mantenere un buon livello di idratazione. Bere un litro e mezzo/due di acqua al giorno è un riferimento utile, ma il fabbisogno varia in base all’età, all’attività fisica e al tempo trascorso all’aperto. In media, nelle giornate più calde si perdono fino a due litri e mezzo di liquidi al giorno.

Anziani e bambini sono particolarmente vulnerabili: nel primo caso perché lo stimolo della sete si riduce con l’età, nel secondo perché i più piccoli, soprattutto se molto attivi, tendono a sudare molto. È quindi utile distribuire l’assunzione di acqua durante la giornata, anche con piccoli accorgimenti pratici, come tenere a portata di mano una bottiglia già riempita al mattino.

Oltre ai liquidi, anche gli alimenti ricchi di acqua aiutano a mantenere l’equilibrio idrico. Frutta e verdura fresca come anguria, melone, cetrioli, lattuga e pomodori possono coprire fino al 30% del fabbisogno quotidiano di liquidi.

L’integrazione di alimenti ricchi di minerali come potassio e magnesio — presenti in frutta, verdura fresca e legumi — aiuta a mantenere l’equilibrio elettrolitico, soprattutto nei periodi di maggiore sudorazione.

In alcuni casi specifici, come per gli sportivi o chi lavora a lungo all’aperto, può essere utile ricorrere a bevande contenenti sali minerali per reintegrare gli elettroliti persi con il sudore. In ogni caso, è bene chiedere consiglio al proprio medico.

Anche l’attività fisica intensa durante le giornate molto calde può aumentare il rischio di disidratazione e influire sull’appetito. È quindi importante monitorare l’idratazione, soprattutto in caso di sforzo fisico prolungato.

Cosa mangiare quando fa caldo?
Nei periodi più caldi è consigliabile consumare pasti leggeri, frequenti e ben distribuiti, aggiungendo uno spuntino a metà mattina e uno nel pomeriggio, senza aumentare la quantità complessiva di cibo. Questo aiuta a mantenere stabili i livelli energetici e a non appesantire la digestione.

Le insalate di pasta, riso o farro, arricchite con verdure e legumi, sono un’ottima scelta per garantire un apporto bilanciato di nutrienti. I legumi, in particolare, si prestano a preparazioni fredde e possono essere utilizzati anche per zuppe estive o insalate complete.

Tra le fonti proteiche, meglio privilegiare pesce e uova, che si digeriscono più facilmente rispetto alle carni rosse. Anche i latticini freschi sono validi alleati: forniscono proteine e calcio e sono facilmente digeribili. Occorre però bilanciarne l’assunzione e prediligere i formaggi più magri, come la ricotta.

Anche nei periodi più caldi, è importante garantire un adeguato apporto proteico per preservare la massa muscolare e supportare le funzioni immunitarie. Le fonti proteiche leggere, come pesce, uova e latticini freschi, possono rappresentare una valida scelta.

Anche se l’appetito diminuisce, è fondamentale mantenere una dieta varia ed equilibrata per assicurare l’apporto di tutti i nutrienti essenziali.

Cosa evitare?
In estate, è consigliabile ridurre il consumo di alimenti ricchi di sale e grassi saturi, come insaccati e formaggi grassi e stagionati perché aumentano la ritenzione idrica e la sensazione di sete, aggravando il rischio di disidratazione. Lo stesso vale per le carni rosse, più impegnative da digerire.

Attenzione anche agli alimenti apparentemente “rinfrescanti”, come gelati, ghiaccioli e bevande fredde zuccherate. Il sollievo che offrono è solo temporaneo: la digestione delle calorie contenute in questi alimenti può contribuire ad aumentare la temperatura corporea, proprio per via dell’effetto termico.

Ciò non significa eliminare del tutto alimenti proteici o calorici: l’obiettivo è trovare un equilibrio: idratarsi, evitare cibi troppo elaborati, ma mantenere una dieta varia e completa. Il caldo può ridurre l’appetito, ma non deve compromettere l’apporto di nutrienti essenziali.

Saltare i pasti può accentuare la disidratazione e portare a cali glicemici, che a loro volta possono aggravare la sensazione di spossatezza e inappetenza. Distribuire i pasti in modo regolare aiuta a mantenere stabili i livelli glicemici.

30/07/2025
30/07/2025

Le tecniche di respirazione per le gestanti rappresentano un’ottima pratica in vista della gestione dello stress da parto, oltre che del parto stesso.

Dal punto di vista del movimento, le pratiche di respirazione aiutano a rimuovere le tensioni muscolari e scheletriche a carico della schiena, favoriscono la circolazione sanguigna e aiutano a preve**re i dolori lombosacrali che spesso si accompagnano alla gravidanza per via del peso aggiuntivo del pancione.

Nello specifico, alcune posture yoga applicate con una corretta respirazione, profonda e controllata, aiutano a ritrovare un contatto con il proprio corpo e a ridurre l’ansia legata alla gravidanza. Uno dei vantaggi più importanti è quello del rilassamento.

Grazie agli esercizi respiratori si ottiene un benessere di lunga durata, che può ve**re in aiuto della donna più avanti: le tecniche di rilassamento e le posizioni che permettono una maggiore elasticità delle articolazioni e del bacino si rivelano di grande utilità nel momento del travaglio e dell’arrivo del bebè.

Quello che segue è un esercizio davvero utile.

● In piedi, con braccia rilassate lungo i fianchi, palmi rivolti all’esterno.

● Gambe divaricate e piedi puntati verso l’esterno di circa 45°.

● Retroversione del bacino (si ottiene contraendo i glutei).

● Mantenere la contrattura a livello dello sfintere a***e.

● Inspirare profondamente con la pancia ed espirare lentamente, allungando i tempi.

Con questo tipo di esercizio, davvero semplice ma che richiede un certo grado di autoascolto, avvertirete un controllo della cinta addominale, lavorando solo con il diaframma toracico e una tenuta della zona perineale. Così facendo state realizzando una respirazione diaframmatica corretta con rinforzo della zona pelvica, che vi darà grandi benefici nel momento del parto!

28/07/2025

Ansia per mancanza di tempo, ansia per il lavoro, ansia per le notizie in televisione... Viviamo in un mondo ansiogeno.
Veniamo al dunque. La prima cosa da verificare è se c’è una reale causa scatenante: un esame, una situazione di reale pericolo o altro.
Se la risposta è sì, bisogna capire se è una situazione ricorrente e potenzialmente evitabile oppure no. Se l’ansia è generata dal lavoro, o dall’impegno all’università, da determinate situazioni sociali, dovremmo riflettere sulle nostre scelte. Se l’ansia invece è ricorrente ma totalmente slegata da cause reali (il cibo, le relazioni sociali in generale..) necessita di un approfondimento più importante.
Alcune persone convivono con l’ansia per tutta la vita, con ripercussioni anche gravi sulla salute. La sensazione di paura legata all’ansia scatena una serie di reazioni fisiche e ormonali che in situazioni di reale pericolo sarebbero funzionali e adattive, ma in situazioni di ansia cronica diventano dannose e logoranti.
Cosa fare quindi?
1. Se l’ansia è legata a una situazione specifica, è bene affrontare tale situazione una volta per tutte. Tutto può cambiare e noi abbiamo il potere di scegliere per il nostro bene. Se abbiamo scelto un lavoro che non ci piace, una relazione di coppia insoddisfacente o «tossica», o è arrivato il momento di allontanarci dalla nostra famiglia… dobbiamo affrontare la situazione.
2. Se l’ansia è legata a uno specifico motivo scatenante come cibo, relazioni sociali, spazi affollati...iniziamo a prendere nota di quali sono le situazioni più critiche e ci domandiamo: «Nell’ipotesi peggiore, cosa potrebbe capitare?» Se l’ansia è pervasiva, ricorrente e si «attiva» nelle più svariate situazioni, le regole appena accennate sono comunque valide e bisogna prendere in considerazione un percorso di psicoterapia cognitiva e meditazione.

Le tecniche di respirazione possono aiutare moltissimo: fra queste suggerisco quella cosiddetta «in 3 tempi»:
1. inspirazione diaframmatica attraverso il naso
2. inspirazione toracica attraverso il naso
3. espirazione completa rilassante attraverso la bocca.
Durante la fase 3 vi suggerisco di ripetere mentalmente la frase «sono rilassato» o «sto bene».
Ovviamente, si tratta di un semplice esercizio. Non ho la pretesa di fornire nessuna bacchetta magica, ma visto che vi posso garantire che anche io nella mia vita ho sofferto e soffro di ansia, cerco di essere molto realista: cose semplici danno grandi risultati. Si tratta solo di conoscere gli strumenti e saperli praticare, alcune volte anche a livello preventivo. Credetemi!

31/05/2025

Offrire ai minori e ai giovani adulti con problemi di giustizia un futuro migliore, lontano dalla devianza, dall'emarginazione sociale e dalla delinquenza. (ANSA)

30/05/2025
27/05/2025
25/05/2025
25/05/2025

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84043

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