Associazione Kalyanamitta - APS

Associazione Kalyanamitta - APS Associazione di promozione sociale per la meditazione e lo studio del Buddhismo, per tutti, dovunque siano, on-line e in presenza.

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27/09/2025

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Quando vediamo immagini di guerra, sorge naturalmente rabbia e impotenza. Il Buddha nel Dhammapada insegna: "Con la non-rabbia si conquisti la rabbia". Non possiamo sempre fermare le bombe, ma possiamo scegliere di non aggiungere altro odio al mondo. Anche deponendo le armi nella nostra mente, diventiamo semi di pace. Ogni volta che lasciamo andare la rabbia invece di alimentarla, contribuiamo alla pace.


Riflessioni di Dharma registrate registrata da Sirimedho Stefano De Luca nel gruppo di meditazione dell'Associazione Kalyanamitta il 19 settembre 2025.
Se vuoi partecipare agli incontri, vai sul nostro sito, sezione Partecipa / Gruppi di meditazione.

πŸ‘‰ Trovi la registrazione sul sito Kalyanamitta.it (link in bio/info)


Riflessioni sulla pace nel cuore, tra guerra e pace interiore: trasformare l'impotenza in accettazione con la pratica del Dhammapada

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27/09/2025

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Tutto cambia, niente rimane uguale.
Nella meditazione sull'impermanenza osserviamo come pensieri ed emozioni sorgano e svaniscano naturalmente, come onde nel mare.

La pratica si basa sul celebre insegnamento del Buddha: "sabbe saαΉ…khārā aniccā": tutte le formazioni condizionate sono impermanenti, cambiano, si trasformano e poi svaniscono. Non si tratta di un concetto filosofico astratto, ma di una realtΓ  da verificare attraverso l'esperienza diretta, osservando con gentile attenzione ciΓ² che accade nel corpo e nella mente momento dopo momento.

Ci insegna ad accettare il cambiamento con serenitΓ , trovando pace anche nell'incertezza. Non serve controllare o trattenere: solo osservare con gentile curiositΓ  il naturale fluire dell'esperienza.

Meditazione guidata registrata da Sirimedho Stefano De Luca nel gruppo di meditazione dell'Associazione Kalyanamitta il 19 settembre 2025.

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Un gruppo di asceti criticati dal Buddha lo accusarono di essere un nichilista. Con questo intendevano dire che egli si ...
25/09/2025

Un gruppo di asceti criticati dal Buddha lo accusarono di essere un nichilista. Con questo intendevano dire che egli si limitava a condannare in modo indiscriminato tutto ciò che essi facevano. Il Buddha rispose che non era così; egli criticava solo le pratiche religiose che, nei loro praticanti, portavano a un aumento degli stati mentali malsani e a un declino delle qualità salutari. Egli disse anche di aver lodato tutte le pratiche religiose che, nei loro praticanti, portavano a un aumento degli stati mentali salutari e a un declino delle qualità malsane.
L'uso di questo criterio - l'aumento o la diminuzione dei dhamma salutari o di quelli malsani - è insegnato in tutti i sutta, in primo luogo come criterio per valutare le amicizie. Essendo un criterio basato sull'esperienza diretta, piuttosto che su teorie o dogmi, è pienamente accessibile solo ai meditanti. Le tecniche di meditazione buddhista coltivano la capacità di riconoscere gli stati mentali man mano che si verificano. Una mente sviluppata, più che limitarsi a una consapevolezza calma e non reattiva, presenta una dimensione discriminatoria. I meditanti sono consapevoli se lo stato mentale che si verifica nel momento presente è salutare (cioè che porta alla liberazione) o malsano (che porta alla schiavitù) e procedono di conseguenza.

Ajahn Jayasāro, 23 settembre 2025

La fede ci permette di semplificare, di stabilire delle prioritΓ . Ci sono moltissime cose affascinanti a cui potremmo de...
21/09/2025

La fede ci permette di semplificare, di stabilire delle prioritΓ . Ci sono moltissime cose affascinanti a cui potremmo dedicare il nostro tempo, ma esprimere la fede nel Dhamma significa fare scelte basate sulla domanda: "Che cosa posso fare che conduca al mio benessere e alla felicitΓ  nel lungo periodo?"
Ogni volta che torniamo a porci questa domanda, dovremmo tenere a mente la nostra morte. Non dobbiamo mai dimenticare che moriremo e che non ci sono garanzie sul quando e il come la morte avverrΓ . Quando parliamo a noi stessi della morte, non c’è bisogno di usare tatto o diplomazia. Meglio essere diretti: "La morte sta arrivando. È giΓ  per strada. Che cosa sto facendo della mia vita? Che cosa sto facendo oggi, in questo preciso momento?"
Il tempo Γ¨ il nostro tesoro piΓΉ grande. I piaceri a breve termine possono sembrare innocui, ma lo sono davvero soltanto se non ci derubano del tempo prezioso di cui abbiamo bisogno per dedicarci al nostro benessere a lungo termine. Molte persone hanno la disciplina necessaria per anteporre gli obiettivi a lungo termine alle gratificazioni immediate. CiΓ² che distingue una persona saggia non Γ¨ tanto la capacitΓ  di lasciare andare il desiderio smodato di soddisfazioni immediate, quanto la qualitΓ  e la profonditΓ  dello scopo per cui quel sacrificio viene compiuto.

Ajahn Jayasāro, 20 settembre 2025

Nel 1955 lo storico britannico Cyril Parkinson annunciΓ² un principio che divenne noto come Legge di Parkinson: il lavoro...
19/09/2025

Nel 1955 lo storico britannico Cyril Parkinson annunciΓ² un principio che divenne noto come Legge di Parkinson: il lavoro si espande fino a riempire tutto il tempo assegnatogli.
Settant'anni dopo, un principio ausiliario, la Legge di Prungtaeng*, fa la sua prima comparsa in questa pagina: afferma che gli stati mentali si espandono per riempire lo spazio loro concesso.
L'ansia ne è un chiaro esempio. Anche quando le condizioni esterne sono relativamente favorevoli, è sorprendente osservare quante persone si mettano comunque a cercare disperatamente qualcosa, qualsiasi cosa, di cui preoccuparsi. È come se avessero riservato una grande porzione del proprio spazio mentale alle preoccupazioni e non sopportassero di vederlo vuoto. Non sono sicuro che un mondo libero da minacce come catastrofi climatiche, intelligenza artificiale fuori controllo o una guerra nucleare porterebbe davvero a una riduzione della sofferenza umana. È più probabile che la gente comincerebbe semplicemente a preoccuparsi per cose più banali.
Una soluzione esiste e si trova nelle leggi della natura che il Buddha scoprì più di 2500 anni fa: non abbiamo nemico più pericoloso della nostra mente non addestrata.Ma la mente può essere addestrata, e il Nobile Ottuplice Sentiero fornisce la disciplina migliore. I saggi lo praticano, vi si esercitano con costanza e così facendo, essa diventa il loro rifugio.
Quindi, se siete dei tipi ansiosi, provate a piantare qualche albero nel vostro "giardino delle preoccupazioni" e poi godetevi l'ombra.

Ajahn Jayasāro, 16 settembre 2025

*Prungtaeng (thai ΰΈ›ΰΈ£ΰΈΈΰΈ‡ΰΉΰΈ•ΰΉˆΰΈ‡): "condire, arricchire, decorare una pietanza", qui adoperato metaforicamente per descrivere le distrazioni che disturbano la pratica meditativa. NdT

14/09/2025

Colui che abbandona i vincoli che derivano dalla propria idea del sé entra nella corrente che scorre in modo ineluttabile verso il Nibbāna.
I cinque khandha sono origine di quattro forme di attaccamento ciascuno, e questo dΓ  luogo a venti tipi, in tutto, di visione del sΓ©.
La prima forma di attaccamento Γ¨ l’identificazione totale. Il corpo, le sensazioni, i ricordi e le percezioni, i pensieri e le emozioni, la coscienza sensoriale vengono visti come una stessa, unica cosa chiamata "sΓ©". Questo attaccamento si manifesta, ad esempio, con la paura improvvisa della morte. I commentari paragonano il rapporto tra il sΓ© immaginato e i khandha a quello tra una fiamma e il suo colore.
La seconda forma di attaccamento vede il sΓ© come possessore dei khandha. Si manifesta quando ci si esalta per i propri successi, ci si abbatte per i propri fallimenti o quando si prova un senso di colpa. Qui i commentari paragonano il sΓ© immaginato a un albero e i khandha alla sua ombra.
La terza forma di attaccamento Γ¨ quella a un sΓ© che racchiude i khandha al proprio interno, come un fiore fa con il suo profumo. È l’idea di un essere unico che contiene e trascende il corpo e la mente. Si manifesta nella spensieratezza della giovinezza.
La quarta forma di attaccamento concepisce un sΓ© esistente all’interno dei khandha, come un gioiello in uno scrigno. È l’idea di un’anima permanente, indipendente e autosufficiente, in cammino o impegnata a realizzare il proprio ruolo in un disegno divino.
L’entrata nella corrente, secondo le parole del Buddha, Γ¨ "cosa piΓΉ grandiosa dell'essere imperatore dell'universo, piΓΉ grandiosa del nascere nei cieli, piΓΉ grandiosa dell'avere potere su tutti i mondi".

Ajahn Jayasāro, 13 settembre 2025

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13/09/2025

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A partire dalla lettura del Mettā sutta, l’insegnamento del Buddha sulla gentilezza amorevole.

La rabbia Γ¨ come un fuoco che scatta quando qualcuno ci colpisce. L'odio invece Γ¨ una brace fredda che continua a covare, danneggiandoci il cuore. Il Buddha ci insegna: quando la rabbia si posa sulla mente, Γ¨ come una mosca sul braccio. Non diventiamo la mosca. Riconosciamo la rabbia ma non le diamo retta. Questa Γ¨ la forza della pratica: trasformare anche i conflitti piΓΉ aspri in occasioni di crescita interiore.

Riflessioni di Dharma registrate registrata da Sirimedho Stefano De Luca nel gruppo di meditazione dell'Associazione Kalyanamitta il 12 Settembre 2025.
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D&R sulla meditazione di gentilezza per le persone in guerra. La rabbia Γ¨ fuoco istantaneo, l'odio brace che cova, evitiamo entrambi

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13/09/2025

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In tempi di conflitto e divisione, la pratica della gentilezza amorevole (mettā) offre una via di trasformazione interiore.

Questa meditazione guidata di 35 minuti ci insegna a mantenere il cuore aperto anche di fronte alla sofferenza del mondo, estendendo compassione a vittime e aggressori, non per giustificare la violenza, ma per spezzare il ciclo dell'odio con la comprensione.
La pace nel mondo inizia dalla pace nel nostro cuore.

Meditazione guidata registrata da Sirimedho Stefano De Luca nel gruppo di meditazione dell'Associazione Kalyanamitta il 12 settembre 2025.
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Meditazione di gentilezza per le persone in guerra: trasformare il dolore del mondo in compassione universale attraverso la pratica buddhista

10/09/2025

Una volta conobbi uno studioso davvero brillante, ma che presentava le sue idee in saggi quasi completamente privi di punteggiatura, con uno stile tipo "flusso di coscienza", che pochissimi leggevano.
Considerava banali e superficiali i commenti sul suo stile di scrittura. PerchΓ© tutti facevano tanto caso al contenitore, e nessuno parlava del CONTENUTO?
La risposta che gli diedi fu questa: se egli non mostrava rispetto o considerazione per i suoi lettori, perchΓ© mai essi avrebbero dovuto fidarsi abbastanza da voler passare del tempo con la sua mente?
Quando comunichiamo idee, creare nel pubblico la disposizione all’ascolto Γ¨ importante quanto presentare contenuti validi, e questo vale anche per la pratica della meditazione.
Conoscere gli impedimenti e i loro pericoli a livello teorico non significa che si possa convincere la mente a lasciarli andare durante la meditazione, come se fosse scontato. Conta il modo in cui si comunica l’informazione.
Ajahn Chah raccomandava, nel guidare noi stessi, di adottare l’atteggiamento gentile ma fermo del buon genitore. Quando la mente Γ¨ catturata da un ostacolo, il meditante evita irritazione, depressione o scoraggiamento; incoraggia piuttosto la mente a tornare all’oggetto della meditazione e al momento presente, perchΓ© Γ¨ il miglior posto in cui stare.
Il genitore non rinuncia al bambino disobbediente e il meditante non rinuncia alla mente difficile.
La chiave sta in un calore sconfinato e concreto.

Ajahn Jayasāro, 9 settembre 2025

08/09/2025

Molti anni fa ho trascorso il ritiro delle piogge in una capanna con il tetto di paglia, sulla cima di una scogliera che si affacciava a est sul fiume Mekong, verso le colline ricoperte dalle f***e foreste del Laos occidentale. Ho ricordi piacevoli di quando mi rilassavo sulla veranda della mia kuti, guardando il Mekong scorrere tranquillamente verso sud e le barche che avanzavano lentamente sulla sua superficie.
Alcune volte scendevo lungo un piccolo sentiero sul fianco della scogliera per andare a fare la questua nel villaggio sottostante. Lì, sulla riva del fiume, rimanevo colpito dalla rapidità con cui scorreva. Era difficile conciliare nella mia mente il fiume veloce e tumultuoso che vedevo da vicino con la versione lenta e graziosa che osservavo dalla mia kuti.
Le similitudini con le cime delle montagne nei testi del Dhamma tendono a concentrarsi sulla vastitΓ , la purezza dell'aria e la vista privilegiata dall'alto di ciΓ² che ci circonda, per esprimere l'esperienza di una mente ben allenata. Ora ho colto un'altra sfumatura. La mente dell'adepto sperimenta tutto ciΓ² che accade intorno a sΓ© come se avvenisse a un ritmo piΓΉ lento, come il flusso di un fiume visto da molto in alto. CiΓ² che un osservatore non addestrato potrebbe vedere, a livello del suolo, come un torrente di confusione frenetica, viene visto dai grandi monaci come Ajahn Chah come un flusso gentile di condizioni intorno ad essi, che permette loro di agire senza tensione, con saggezza.

Ajahn Jayasāro, 6 settembre 2025

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06/09/2025

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A partire dalla lettura di testi del Buddha.
Quando vediamo le guerre nel mondo, l'istinto Γ¨ di dividere in buoni e cattivi. Ma il Buddha insegna: "Con l'astio le azioni ostili giammai si placano; Γ¨ con l'amicizia che si placano".

Come l'ossigeno in aereo: prima stabilizza te stesso, poi aiuta gli altri. Se agiamo portando odio nel cuore, perpetuiamo solo il ciclo di violenza.

Non Γ¨ facile, forse impossibile per molti. Ma anche solo orientarci verso la non-violenza interiore Γ¨ giΓ  un passo verso la pace.

Cosa emerge nel tuo cuore di fronte alla violenza?

Riflessioni di Dharma registrate da Sirimedho Stefano De Luca nel gruppo di meditazione dell'Associazione Kalyanamitta il 5 settembre 2025.

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Riflessioni sulla guerra: come il Buddha risponde alla violenza con l'insegnamento radicale che l'odio non spegne mai l'odio

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06/09/2025

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La meditazione samatha sul respiro Γ¨ una pratica semplice ma profonda che ci insegna a trovare pace nel momento presente.

Attraverso l'osservazione gentile del respiro, la mente gradualmente si calma, le preoccupazioni si dissolvono e emerge una chiarezza naturale. Non serve esperienza pregressa, solo la volontΓ  di dedicare alcuni minuti a questa antica pratica che ha portato serenitΓ  a innumerevoli praticanti. Un rifugio di pace sempre disponibile, a un respiro di distanza.

Meditazione guidata registrata da Sirimedho Stefano De Luca nel gruppo di meditazione dell'Associazione Kalyanamitta il 5 settembre 2025.

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Meditazione Samatha sul Respiro: sviluppare la concentrazione profonda e calma mentale attraverso la pratica buddhista del respiro consapevole

Indirizzo

Via Tor Paluzzi , 85
Albano Laziale
00041

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