Associazione Kalyanamitta - APS

Associazione Kalyanamitta - APS Associazione di promozione sociale per la meditazione e lo studio del Buddhismo, per tutti, dovunque siano, on-line e in presenza.

Le qualità astratte diventano reali per noi, quando sono radicate nel particolare e nel materiale. Nel corso dei secoli,...
19/11/2025

Le qualità astratte diventano reali per noi, quando sono radicate nel particolare e nel materiale. Nel corso dei secoli, i discepoli del Buddha illuminati hanno insegnato la saggezza, la compassione e la purezza interiore in modo molto potente con il loro essere, piuttosto che con le loro parole. Anche le parole che pronunciano e che rimangono con noi non sono necessariamente le più ovvie.
Uno dei miei ricordi più cari di Ajahn Chah è il suo uso di una particella grammaticale priva di contenuto, “noh?” (provate a dire ‘knock’ con un tono alto e troncando la “ck” alla fine). Questa particella ha il significato di “non è vero?” ed è informale nel tono. Implica una relazione tra chi parla e chi ascolta, in cui entrambi attingono a un patrimonio di valori ed esperienze condivisi. È un suono che senza sforzo accomuna, un caloroso “noi”.
Ancora oggi riesco a sentire il suono della voce di Ajahn Chah che usa questa particella quando mi parla. Le frasi e i contesti in cui appariva li ho dimenticati. Quello che ricordo è il calore che questo breve suono esprimeva. Dopo tutti questi anni, continuo a pensare che il suo uso di “noh?” sia il migliore indicatore sulla natura di mettā e della compassione, che io abbia mai ricevuto.

Ajahn Jayasāro, 18 novembre 2025

La settimana scorsa ero in una piccola carovana di auto sul lungo tragitto che doveva portarci attraverso una catena mon...
15/11/2025

La settimana scorsa ero in una piccola carovana di auto sul lungo tragitto che doveva portarci attraverso una catena montuosa. Mentre la frescura del tardo pomeriggio avanzava, convenimmo di fermarci per una sosta. Parcheggiammo ed entrammo in un edificio con un ristorante e dei servizi al secondo piano. Appena le porte automatiche del piano terra si aprirono silenziosamente, ci trovammo di fronte a un piccolo negozio: i nostri occhi furono immediatamente attratti dalla vista di file di pani e dolci appena sfornati, i nostri nasi dal loro profumo meraviglioso. Era un espediente ben congegnato.
Mentre sedevo di sopra sorseggiando una tazza di caffè, con lo sguardo rivolto al paesaggio spettacolare, mi resi conto di quante memorie d’infanzia avessi accumulato, legate a quel profumo di pane fresco, e di come fossero tutte positive. Per me, quel profumo non suscitava tanto il desiderio di mangiare del pane, ma era piuttosto un’icona, un nimitta di benessere.
Così, mentre ero seduto lì, riportai alla mente le percezioni che avevo associato a quel profumo di pane appena sfornato e lasciai che la sensazione di benessere che evocavano in me si diffondesse nel corpo. I ricordi non devono per forza costituire un ostacolo alla meditazione. Usati con discernimento, possono divenire porte d’accesso a emozioni positive che sostengono l’addestramento della mente.

Ajahn Jayasāro, 15 novembre 2025

Se qualcuno vi desse uno schiaffo (vi auguro che possa non accadere mai), sarebbe corretto dire: «Mi ha fatto male». Chi...
12/11/2025

Se qualcuno vi desse uno schiaffo (vi auguro che possa non accadere mai), sarebbe corretto dire: «Mi ha fatto male». Chiunque vi avesse colpito, in qualunque momento, qualunque fosse il vostro stato d’animo, avrebbe prodotto lo stesso effetto: è il loro schiaffo che ha causato il vostro dolore.
Ma il sorgere nella mente del dolore e dell’emozione negativa non può essere così direttamente attribuibile alle azioni di un'altra persona. È comune, per esempio, dire: "Mi ha fatto arrabbiare". Tuttavia, il fatto che vi arrabbiate o meno, e, se questo accade, quanto intensa sia la vostra rabbia, dipende da molti fattori - per lo più interiori. La vostra personalità, cioè quanto inclini siete alla collera, ha un ruolo. Anche il vostro umore al momento della provocazione conta, e così i sentimenti che nutrite verso la persona che ha detto o fatto qualcosa di spiacevole. Forse, in misura ancora maggiore, influisce il livello al quale avete coltivato la consapevolezza, la pazienza e la benevolenza.
Le parole o le azioni di un’altra persona sono condizioni che possono favorire il sorgere della rabbia, ma non ne sono la causa scatenante.
La radice della rabbia è piuttosto il desiderio smodato, che si manifesta come incapacità di accettare che sia possibile non ottenere ciò che si desidera o che si ritiene giusto.
Attribuire ad altre persone o evenienze la responsabilità delle nostre emozioni negative deriva dal non osservare con sufficiente attenzione ciò che realmente accade.
Gli insegnamenti del Buddha non sono prescrizioni moralistiche, del tipo "fai questo" o "non fare quello".
Rappresentano piuttosto una sfida a coltivare le condizioni che ci permettano di ottenere una chiara visione e di osservare come questa visione ci fornisca le reazioni più sagge al verificarsi delle difficoltà della vita.

Ajahn Jayasāro, 11 novembre 2025

In una delle mie storie preferite un bandito tibetano, mentre attacca una carovana con i suoi uomini, ferisce accidental...
10/11/2025

In una delle mie storie preferite un bandito tibetano, mentre attacca una carovana con i suoi uomini, ferisce accidentalmente con la spada una cavalla in avanzato stato di gravidanza. Il trauma provoca la nascita del puledro. Con le sue ultime forze, la cavalla continua a leccare il suo piccolo. Vedendo la sua devozione altruistica, anche agonizzante e alla fine della vita, il bandito rimane profondamente commosso. Improvvisamente, la sua indifferenza verso la vita gli appare sotto una nuova luce. Abbandona la sua esistenza violenta e diventa un grande monaco. Credo che questa storia sia vera.
Non è difficile capire perché qualcuno dovrebbe essere sensibile alle verità eterne quando queste vengono presentate in forme così drammatiche e indimenticabili. Ma la sfida consiste nell‘estendere questa sensibilità alle verità rivelate dagli eventi più umili e quotidiani.
La pratica del Dhamma consiste nell'imparare a renderci esposti alle verità della nostra vita. I dettagli banali della nostra esistenza quotidiana sono ricchi di insegnamenti quanto quelli drammatici e singolari. Ridurre il chiacchiericcio nella nostra mente è piacevole di per sé, ma soprattutto ci rende aperti al Dhamma senza parole, discreto, nascosto, per così dire, in bella vista, che dimora silenziosamente nell'ordinario.

Ajahn Jayasāro, 8 novembre 2025

09/11/2025

In una goccia d’acqua si riflette il mondo intero.

In un istante di riconoscimento c’è tutta la tua vita.

Saññā, la percezione. Non vedi solo una tazza. Vedi ogni esperienza che ti ha insegnato cos’è una tazza.

L’universo in un attimo. Osserva questo e l ascia andare.

🎧RIFLESSIONI SULL’INCOSTANZA DELLE PERCEZIONI, Riflessioni di Dharma, Link in bio | 23 min

Ogni venerdì sera, meditiamo insieme su questi temi. Se vuoi partecipare, vai sul sito kalyanamitta.it / Partecipa / Gruppi di meditazione. Non si paga ed è aperto a tutti


https://kalyanamitta.it/riflessioni-sullincostanza-delle-percezioni/

09/11/2025

Puoi davvero fidarti di ciò che riconosci?

Ogni percezione è come sabbia nel vento: appare, cambia, scompare. La riconosci, ma un attimo dopo è già diversa.

Saññā - il riconoscimento - nasce e muore in continuazione.

Quando non vediamo questa impermanenza, soffriamo aggrappandoci a ciò che già non c’è.
Quando la vediamo, siamo liberi.

🎧 Meditazione completa (35 min)

Ogni venerdì sera, meditiamo insieme su questi temi. Se vuoi partecipare, vai sul sito kalyanamitta.it / Partecipa / Gruppi di meditazione. Non si paga ed è aperto a tutti

C’è un vecchio detto che afferma: quando un borseggiatore vede un santo, tutto ciò che vede sono le sue tasche.Noi compi...
05/11/2025

C’è un vecchio detto che afferma: quando un borseggiatore vede un santo, tutto ciò che vede sono le sue tasche.
Noi compiamo sempre delle scelte tra tutte le cose a cui potremmo prestare attenzione. Diamo precedenza ad alcune di esse e sorvoliamo o ne ignoriamo altre. Ma spesso non ci sembra così, perché le cose a cui diamo attenzione sembrano presentarsi a noi spontaneamente.
Anche il modo in cui prestiamo attenzione alle cose è significativo. Aggiungiamo costantemente interpretazioni. Qualcuno sorride o si acciglia, si gira verso di noi o ci volta le spalle, e noi interpretiamo quel gesto e ne traiamo delle conclusioni, che sembrano far parte dell’osservazione stessa.
Nella pratica del Dhamma impariamo a decostruire le nostre esperienze. Riconosciamo la coscienza sensoriale come coscienza sensoriale; le reazioni fisiche come reazioni fisiche; le reazioni mentali piacevoli, spiacevoli e neutre come toni emotivi; pensieri, conclusioni, credenze, dubbi come formazioni mentali. Sembra un lavoro impegnativo, ma in realtà significa soltanto usare gli strumenti concettuali del Buddha per vedere ciò che realmente accade, momento per momento.
Più chiaramente vediamo, più l’idea di “io" e "mio” si indebolisce. E più si indeboliscono le nostre supposizioni di “io” e “mio”, meglio è per tutti.

Ajahn Jayasāro, 4 novembre 2025

04/11/2025

🎧 𝗥𝗜𝗙𝗟𝗘𝗦𝗦𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗦𝗨𝗟 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗥𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗦𝗘𝗡𝗦𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜

Perché reagiamo prima ancora di pensare?

Vedanā - la sensazione che colora istantaneamente ogni esperienza. Più veloce del pensiero. È questo meccanismo sottile che determina tutte le nostre reazioni.

Se non lo vediamo, ci domina. Se lo riconosciamo, inizia la libertà.

🎧 Riflessioni complete (35 min): https://kalyanamitta.it/riflessioni-sul-colore-delle-sensazioni/

Se vuoi partecipare agli incontri, vai sul nostro sito, sezione Partecipa / Gruppi di meditazione.

04/11/2025

𝗩𝗘𝗗𝗔𝗡𝗔̄ – 𝗜𝗟 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗥𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗦𝗘𝗡𝗦𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜

Ogni momento della nostra vita viene automaticamente "colorato" da una sensazione: piacevole, spiacevole, o neutro.

Nel Buddhismo chiamiamo questo meccanismo vedanā. È così rapido che non ce ne accorgiamo, ma determina moltissimo del nostro modo di vivere.

Il Buddha insegnava: le sensazioni sono impermanenti come bolle che esplodono. Ma noi pensiamo che dureranno per sempre, e coloriamo tutto il mondo con quel colore momentaneo.

La libertà è sapere che non rimangono.

🎨 Guarda il video completo
🧘‍♂️ Meditazione guidata (35 min): https://kalyanamitta.it/meditazione-sul-colore-delle-sensazioni/

Se vuoi partecipare agli incontri,
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03/11/2025

𝗥𝗜𝗙𝗟𝗘𝗦𝗦𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗦𝗨𝗟 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗥𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗦𝗘𝗡𝗦𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜

Perché sentiamo un odore di lavanda e pensiamo “tutto è bello”?

Non è una valutazione razionale. È vedanā - la sensazione piacevole, spiacevole o neutra che colora istantaneamente ogni nostra esperienza. Succede prima del pensiero, prima della storia che ci raccontiamo.

Il Buddha ci insegna: se non vediamo questo meccanismo, la sensazione ci domina. Reagiamo automaticamente, senza scelta. Ma quando iniziamo a riconoscere vedanā nel momento in cui sorge - senza aggrapparci, senza respingere - lì inizia la vera libertà.

È un meccanismo sottile, velocissimo. Ma riconoscerlo cambia tutto.

→ Scorri (swipe) per capire come funziona questo processo
→ 35 minuti di riflessioni dal gruppo del venerdì

🎧 Ascolta la registrazione completa:
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Nel 1972, il furto con scasso nella sede del Partito Democratico degli Stati Uniti a Washington DC portò alla caduta del...
02/11/2025

Nel 1972, il furto con scasso nella sede del Partito Democratico degli Stati Uniti a Washington DC portò alla caduta del presidente Nixon. L'incapacità con cui fu condotto il furto non fu l'unico errore. Si trattò di un'idea fondamentalmente mal concepita, che comportava rischi enormi per guadagni potenzialmente insignificanti. La pura stupidità dell'intera vicenda fu sbalorditiva. In seguito, fu rivelato come i cospiratori avessero seguito una via di mezzo. Il piano originale era molto più estremo e pericoloso. Invece di abbandonarlo del tutto, optarono per una versione edulcorata. Il senso di moderazione e ragionevolezza che questo suscitò nei cospiratori li rese ciechi di fronte alla follia dell'intera idea.
Le vie di mezzo devono essere trattate con grande circospezione. Il loro valore dipende dalla saggezza con cui si scelgono i due estremi tra cui operare. Stare a metà tra il cattivo e il disastroso, ad esempio, non è una buona strada da seguire. Allo stesso tempo, nella pratica del Dhamma, un periodo di gravoso ascetismo può essere integrato in una strategia complessiva di via di mezzo, se si hanno obiettivi specifici e un quadro temporale chiaro. Di tanto in tanto le contaminazioni hanno bisogno di un breve e forte shock.

Ajahn Jayasāro, 1 novembre 2025

La nostra mente cambia con estrema facilità: è simile a un kayak. Il nostro corpo, invece, cambia molto più lentamente; ...
31/10/2025

La nostra mente cambia con estrema facilità: è simile a un kayak. Il nostro corpo, invece, cambia molto più lentamente; è come una petroliera. La mente può colmarsi all’improvviso di paura e, con la stessa rapidità, liberarsene. Il corpo, invece, impiega più tempo per tornare alla normalità: l’adrenalina e il cortisolo rilasciati dalla percezione del pericolo non scompaiono a comando. Il corpo rimane quindi per qualche tempo in uno stato di eccitazione, che può facilmente suscitare nuove ondate di pensieri paurosi.
Per questo motivo, quando sorge la paura, dobbiamo gestire al tempo stesso le sue manifestazioni sia fisiche che mentali. Se rivolgiamo l’attenzione all’esperienza fisica della paura con un atteggiamento aperto, curioso, desideroso di comprendere esattamente come ci si sente, possiamo praticare con equanimità la nostra piena presenza nei confronti delle sensazioni.
Questo calma il corpo e, nello stesso tempo, rivolgendo la consapevolezza al corpo, arrestiamo la proliferazione mentale.

Ajahn Jayasāro, 28 ottobre 2025

Indirizzo

Via Tor Paluzzi , 85
Albano Laziale
00041

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