Dott. Stefano Coletta - Studio di Psicologia Castelli Romani

Dott. Stefano Coletta - Studio di Psicologia Castelli Romani Il Dott. Stefano Coletta riceve per appuntamento ad Albano Laziale (Villa Ferrajoli) o a domicilio

Lo psicologo non si occupa solo di patologie conclamate ma si rivolge anche a chi ha solo voglia di conoscere meglio i propri meccanismi psicologici nella vita quotidiana. Grazie allo psicologo è possibile migliorare la propria capacità di comprendere se stessi e gli altri portando la persona alla consapevolezza dei propri processi mentali, affettivi e comportamentali. Non è quindi sempre necessario fare un percorso lungo, a volte è sufficiente anche solo qualche colloquio!..................................................................

Il Dott. Stefano Coletta è a Vostra disposizione con sedute sia On-Line che direttamente presso lo Studio di Albano Laziale. Per maggiori info visitate: http://stefanocoletta.blogspot.com/p/servizi-offerti.html..................................................................

Problemi di ansia o stress? L "'Immagine Risanatrice è un metodo messo a punto dal Dott.Coletta utile nella gestione dell'ansia e delle fobie attraverso l'uso delle immagini. Il metodo consiste nel costruire, insieme allo psicologo, una determinata immagine mentale che dovrà poi essere evocata nei momenti di maggior bisogno. Per maggiori informazioni:
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16/11/2025

LA DIFFICOLTÀ DEL SAPERE
Se un neofita volesse studiare Freud, il fondatore della psicoanalisi, da dove dovrebbe partire?

Dai libri di Freud? E in quale ordine? In ordine di pubblicazione o di traduzione? In ordine cronologico o dal più recente?
Oppure dovrebbe partire dallo studiare il contesto storico e culturale da cui sono nate le intuizioni freudiane?
O, ancora, dovrebbe partire dallo studiare gli autori che hanno stimolato il suo pensiero?

Per dare ordine a tutto ciò è necessario rivolgersi ad un professore. Il professore è proprio questo: è colui che ti garantisce un piano di studi, ovvero ti fornisce la strada per arrivare alla tua destinazione. Ti fornisce l'ordine dei volumi da studiare, ti suggerisce quali sono i volumi tradotti male, su quali case editrici fare affidamento, e tanto, tanto altro.

Questo, che è solo un piccolo aspetto, già fa capire il tempo, il lavoro e la difficoltà che si cela dietro al sapere, dietro allo studiare.

Questo è anche il motivo per cui, nella vita, non abbiamo tempo per studiare troppe cose. Possiamo sapere molte cose, ma lo studio approfondito, vero, autentico, ci obbliga a limitare l'offerta.

Per questo Leopardi usava l'espressione "studio matto e disperatissimo", perché nel suo approfondire, lo studio non conosce mai fine.

Se, dunque, persino un piano di studi sbagliato può indurre in errore, cosa dire della competenza appresa o elargita mediante i social?

14/11/2025

"Devo accostarmi all'anima mia come uno stanco viandante, che nulla ha cercato nel mondo al di fuori di lei.

Devo imparare che dietro ogni cosa da ultimo c'è l'anima mia, e se viaggio per il mondo ciò accade in fondo per trovare la mia anima.

Perfino le persone più care non sono la meta e il fine della ricerca d'amore, ma simboli della nostra anima".

C.G.Jung, Libro Rosso, Liber primus, Anima e Dio, p.233.

11/11/2025

"La distruzione precede la rinascita.
Esiste, tuttavia, un lasso temporale tra il momento in cui qualcosa dentro di noi sta morendo e muore, e quello in cui un nuovo assetto psicologico viene alla luce.

Riuscire a sopportare la crisi, e tenebre senza luce, rispondere alla chiamata dell'inconscio, senza sapere ciò che avverrà richiede coraggio.

L'uomo capace di resistere alla tensione, di rischiare il certo per l'incerto, di accettare una morte immediata, senza la sicurezza di poter rinascere, è, senza dubbio, un coraggioso.

Egli sa che al richiamo dell'inconscio è meglio non opporsi, rimanendo fermi in una non-vita, ma dargli ascolto, andando avanti, qualsiasi cosa possa poi accadere."

ALDO CAROTENUTO

10/11/2025

"È importante avere un segreto, una premonizione di cose sconosciute.
Riempie la vita di qualcosa di impersonale, di un numinosum.

Chi non ha mai fatto questa esperienza ha perduto qualcosa d’importante.
L’uomo deve sentire che vive in un mondo che, per certi aspetti, è misterioso.

Che in esso avvengono e si sperimentano cose che restano inesplicabili, e non solo quelle che accadono nell’ambito di ciò che ci si attende.

L’inatteso e l’inaudito appartengono a questo mondo. Solo allora la vita è completa.
Per me, fin dal principio, il mondo è stato infinito e inafferrabile"

C. G. Jung, Ricordi, Sogni, Riflessioni, BUR 1995, pag. 416

06/11/2025

IL RUOLO DEL PADRE

All'inizio il bambino è un tutt'uno con la mamma. Una simbiosi perfetta che inizia dalla nascita e si protrae fino ai primi anni.

Questa simbiosi, seppur perfetta, non può durare per sempre. Perché tale simbiosi non permette al bimbo di individualizzarsi, di crescere, di diventare un individuo a sè.
Il bambino, cioè, per diventare adulto, deve separarsi dalla mamma.

Ma questo passaggio non può farlo da solo in quanto non ne ha le forze e, diciamocelo pure, perché è assolutamente sconveniente per lui.

E allora, chi aiuta il bambino a separarsi dalla mamma? Si, lui. Il papà.

Il ruolo del papà, da sempre, è stato quello di separare la mamma dal figlio, attraverso la sua presenza, spesso austera, che dettava regole e divieti. Regole e divieti che venivano rispettati in quanto il padre era presente poco nella vita del figlio e questo faceva sì che il figlio, non conoscendo mai a fondo il padre, nutrisse rispetto per quella figura serale.

Oggi le cose sono cambiate.
Il papà moderno è un padre sempre presente, affettivo, che gioca col figlio, che lo ascolta e lo segue in ogni suo passo. E, diciamolo pure, meno male.

Ma il punto è un altro. Il ruolo che oggi il padre riveste non permette più di svolgere la sua funzione primaria, ovvero di separare il figlio dalla mamma.

A quel punto il bambino ha 2 possibilità: o resta immaturo, ovvero dipendente dalla mamma, con atteggiamenti ed emozioni infantili che si protraggono anche in età adulta oppure prova ad effettuare da solo la separazione dalla mamma, e allora diventa aggressivo e violento verso la mamma stessa.

Entrambi questi scenari mostrano l'assenza del padre. Assenza della "funzione" paterna, sostituita dalla sua eccessiva presenza. S.C.

04/11/2025

Viviamo in un’epoca in cui sembra che l’obiettivo sia “risolversi”: guarire, capire tutto di sé, arrivare a una versione definitiva e serena di noi stessi quasi perfetta e proiettiamo questa idea nelle relazioni.

Ma essere “in cammino” non significa non cadere mai, ma sapere come rialzarsi. Significa non identificarsi con le proprie ferite e ombre ma nemmeno negarle o proiettarle sull'altro.

La crescita non è una linea retta né un traguardo, è un movimento continuo tra luce e ombra, tra chiarezza e confusione.

James Hillman scriveva: "Nella misura in cui siamo impegnati a fare anima, siamo tutti, ininterrottamente, in terapia," per dire che l'atto di prendersi cura della propria interiorità e di esplorare la propria anima è un percorso costante che tutti intraprendono consapevolmente o meno.

E forse, proprio lì, in quell’imperfezione, si nasconde la nostra parte più autentica e la nostra imperfetta umanità.

01/11/2025

Marie-Louise von Franz, allieva e collaboratrice di Carl Gustav Jung, osserva che le persone “molto sensibili” vivono costantemente immerse nei propri sentimenti, emozioni, impressioni sottili e ferite.

Questo continuo auto-riferimento interiore può trasformarsi in una forma di narcisismo inconscio: tutto ciò che accade viene sentito come “riguardante sé”, e ogni minima vibrazione emotiva diventa centrale.

Ciò porta alla tendenza a giudicare tutto in base a ciò che “si sente”, e non in base a ciò che è. Le emozioni, infatti, possono ingannare e non sono l'unico metro con cui interpretare la realtà.

Von Franz mostra come questo possa addirittura portare la persona sensibile a imporre agli altri il proprio mondo emotivo:
“Tu devi capire come mi sento!”
“Non puoi parlarmi in quel modo, mi ferisci.”
“Non riesco a sopportare quell’energia negativa…”

In questo modo, il sentimento, diventa una legge morale e la persona, pur soffrendo sinceramente, finisce per controllare gli altri attraverso la sua vulnerabilità. E questo può fare allontanare ancora di più l'altro che si sente giudicato e manipolato.

Von Franz riconosce anche che questa ipersensibilità nasce spesso da una ferita antica. Ma fintanto che questa ferita resta inconsapevole, la persona sensibile resta prigioniera della propria sensibilità, incapace di relazionarsi in modo reciproco e libero.

21/10/2025

La scorsa settimana, ho ottenuto più di 20 reazioni su uno dei miei post. Grazie a tutti per il sostegno! 🎉

11/10/2025

"Arriverà il giorno in cui in una classe ci saranno solo etichette, ci saranno 7 ADHD, 8 DSA, 15 DOP, e così via, fino a ricoprire il numero totale dei bambini, in realtà ci siano vicinissimi, manca davvero poco.

Saremo tutti felici perché avremo una guida universale per tutti, gli ADHD si trattano così, i DSA cosa', con quelli nello SPETTRO si farà cola'.

Poi per facilitare le cose si creeranno classi ADHD, classi DSA e via dicendo, nel frattempo aumenteranno tutti, e allora si creeranno scuole per bambini nello SPETTRO e scuole per bambini DOP, e così via.

Nel frattempo di bambini NORMALI non ci sarà più l'ombra, oppure esisteranno ancora, si chiameranno pure loro con un nome, tipo IPER PLUS DOTATI, chissà, e comunque nasceranno scuole pure per loro, i fighissimi.

Poi arriverà il giorno in cui i bambini non avranno più un nome, non si chiameranno più Gigetto, Sofia o Tommaso, anche tra loro si chiameranno per sigle e affini, esisteranno super test che definiranno vari disturbi in epoca prenatale, e sarà bellissimo, perché si saprà già che figlio avrai e tutti ti diranno subito come trattarlo.

Sarà splendido, sarà quello che abbiamo voluto davvero, ci siamo quasi.

È chiaramente un incentivo alla riflessione, se civile meglio, ricordo che la nostra Garante per i Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza Marina Terragni ha appena comunicato in commissione parlamentare che abbiamo TROPPE neurodiagnosi precoci INAPPROPRIATE e troppi ipertrattamenti seguenti.

Chissà quanto sarà difficile per molti che commenteranno comprendere la differenza tra diagnosi e iperdiagnosi, tra trattamento e ipertrattamento, a scapito di chi ha veramente bisogno".

Ludivica Isotta Turchetti, logopedista

07/10/2025

“Il motto «Volere è potere» è la superstizione dell’uomo moderno.

Egli resta cieco al fatto che, pur con tutta la sua razionalità e la sua efficienza, «forze» non controllabili lo tengono ancora in loro balia. I suoi dei e i suoi demoni non sono affatto scomparsi: hanno solo cambiato nome.

Essi lo tengono in uno stato d’agitazione incessante attraverso vaghe apprensioni, complicazioni psicologiche, un bisogno insaziabile di pillole, di alcool, di tabacco, di cibo e soprattutto imponendogli un pesante fardello di nevrosi. [...]

All’uomo piace credere di essere padrone della propria anima. Ma nella misura in cui egli si dimostra incapace di controllare i propri stati d’animo e le proprie emozioni, o di prendere coscienza degli infiniti modi segreti in cui i fattori inconsci arrivano a insinuarsi nei suoi propositi e nelle sue decisioni, egli non è affatto padrone di se stesso.....”

Carl Gustav Jung

29/09/2025

"Se non si accetta il proprio destino, al suo posto subentra un’altra sofferenza: si sviluppa una nevrosi.

Dopo molte riflessioni sono giunto a questa conclusione: è meglio vivere quel che si è e accettare le difficoltà che ci attendono… perché sfuggirvi è molto peggio.

Un motivo decisivo per seguire questa via è stato sapere che se io non realizzo pianamente la mia vita, essa passerà in eredità ai miei figli e su di loro incomberà, oltre alle loro proprie difficoltà, anche il peso della vita non vissuta"

C. G, Jung, in Aniela Jaffè , In Dialogo con Carl Gustav Jung, Bollati Boringhieri

28/09/2025

Buona domenica con Fëdor Dostoevskij:

"La tragedia della maggior parte delle persone buone è non avere mai la risposta pronta quando vengono attaccate.

Gli altri, invece, sfruttano proprio questa fragilità e vincono battaglie ingiuste — rapide, decisive, dolorose.

Chi ha uno spirito pacifico e una coscienza limpida trova la risposta giusta solo dopo, quando ormai il momento è passato, quando il duello è già perso.

Non è mancanza d’intelligenza, no.
È una forma di purezza d’animo… forse troppo pura per questo mondo"

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Villa Ferrajoli
Albano Laziale
00041

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