15/10/2025
FREUD E I “VASI COMUNICANTI”
Sigmund Freud aveva un'impareggiabile capacità di chiarire concetti psicologici complessi utilizzando vivide metafore e analogie. Una di queste metafore, che utilizzò nel suo saggio del 1914, "Introduzione al narcisismo", è quella dei "vasi comunicanti".
Questa metafora offre una rappresentazione vivida delle intricate relazioni tra amore per se stessi, amore per l'oggetto e sviluppo della psiche.
La metafora dei “vasi comunicanti”, conosciuta anche come “legge dell’equifinalità psichica”, descrive come l'energia psichica, la “libido”, si possa spostare all'interno dell’apparato psichico. Freud propose che l’energia psichica non fosse limitata o finita ma piuttosto una forza dinamica in costante flusso, capace di mobilità. Questa metafora illustra come l’energia investita nell’amore per se stessi e nell’amore per l’oggetto sia intercambiabile e fluida, proprio come l’acqua nei vasi interconnessi.
Secondo Freud, il bambino nasce in uno stato di “narcisismo primario”, in cui tutta l'energia psichica è diretta verso se stesso. Le zone erogene, le zone di contatto con l’oggetto, le aperture del corpo, divengono punto di “concentrazione libidica”, generando un vissuto di piacere e dispiacere. Man mano che il bambino cresce e si sviluppa, l’energia può spostarsi tra l’amore per sé e l’amore per gli “oggetti”, gli altri con cui il bambino entra in contatto, proprio come l’acqua può scorrere da un vaso all’altro.
Tuttavia, Freud riconobbe anche che esiste un principio fondamentale in gioco: quello della “conservazione” dell'energia psichica. Ciò significa che mentre l’equilibrio tra amore per se stessi e amore per l’oggetto può cambiare, la quantità totale di energia rimane relativamente costante.
Il processo di sviluppo e l'equilibrio tra “amore per se stessi” e “amore per l'oggetto” sono centrali per la comprensione di Freud della psiche.
Quando la libido si lega all’oggetto, essa viene definita “libido oggettuale”. La perdita dell’oggetto, come nel caso della morte di una persona amata, determina il ritorno della libido sull’Io.
Tuttavia questo non sarebbe l’unico effetto: davanti alla perdita dell’oggetto, perdiamo anche una parte di noi