
11/07/2025
Forse più che punire sarebbe il caso di chiedersi: “Perché questi ragazzi lo hanno fatto? Quali sono le ragioni che sottendono questa scelta? Cosa vogliono comunicare? Quale è la nostra responsabilità di adulti? C’è qualcosa nel sistema che forse deve essere modificato?”. La posizione “buoni-cattivi” o “ai miei tempi….” non aiuta di certo a crescere e ad evolversi ed è una faccenda che non riguarda solo i ragazzi ma anche, e soprattutto, noi adulti.
Dopo il secondo caso in Veneto di scena muta all'orale della maturità per contestare il sistema dei voti, interviene il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che annuncia: sarà bocciato chi boicotta l'esame di Maturità.
Era stata una studentessa liceale di Belluno a seguire l'esempio dello studente del liceo scientifico Fermi di Padova Gianmaria Favaretto. Anche lei ha motivato la sua scelta come una protesta contro «i meccanismi di valutazione scolastici, l'eccessiva competitività, la mancanza di empatia del corpo docente». I due studenti saranno comunque promossi perché, essendosi presentati all'esame orale e avendo superato i 60/100 grazie ai voti dei crediti scolastici più quelli dei due scritti, il loro esame risulta valido. Ma in futuro, dall'anno prossimo quando entreranno in vigore le nuove disposizioni ministeriali per la Maturità, ha spiegato Valditara a Sky, «comportamenti di questo tipo non saranno più possibili. Se un ragazzo non si presenta all'orale, oppure volontariamente decide di non rispondere alle domande dei suoi docenti non perché non è preparato, cosa che può capitare, ma perché vuole "non collaborare" e quindi "boicottare" l'esame, dovrà ripetere l'anno». 👉 L'articolo sul Corriere