
05/04/2025
(✏Giorgia C***a) «I bimbi prematuri nascono in un momento in cui dovrebbero essere ancora nel grembo materno dove ad essere stimolati sono soprattutto il tatto, il gusto e l’olfatto e tutte le stimolazioni sono positive, piacevoli» spiega Massimo Agosti, presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), professore ordinario di Pediatria all’Università degli Studi dell’Insubria e direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale Del Ponte di Varese. «In Terapia Intensiva Neonatale gli stimoli uditivi sono intensi e prevalentemente ostili, pensiamo al bip dei monitor e alle voci sconosciute e talvolta concitate dei professionisti sanitari che spesso superano il limite dei 45 decibel a cui i bimbi erano abituati nella pancia della mamma, quando tutti i suoni e le voci erano a bassa frequenza». Secondo alcuni studi solo il 2-5% dei suoni presenti in TIN corrispondono a un linguaggio identificabile dal neonato e questo contribuisce alla potenziale alterazione del neuro-sviluppo, con il rischio di anomalie delle capacità comunicative precoci e di deficit di attenzione in un periodo successivo della crescita. A contrastare questa stimolazione negativa può essere proprio la voce della mamma. Gli studi confermano che quando un genitore legge per il suo bambino ci sono effetti positivi sullo sviluppo uditivo ed emotivo e migliorano le prestazioni neurologiche. I benefici, anche a livello relazionale, sono tali che si raccomanda di portare avanti questa consuetudine con costanza dopo la dimissione dal reparto
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