07/04/2025
I Medici di Famiglia incontrano i Sindaci
Mercoledì scorso, 2 Aprile, nella sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, si è svolto l’incontro tra i rappresentanti della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) ed i Sindaci dei comuni della Provincia di Alessandria.
L’incontro, voluto fortemente dai Medici di Famiglia alessandrini, aveva come ordine del giorno la possibile “riforma” della medicina territoriale, incentrata sulla proposta di parte pubblica del cambio del ruolo giuridico del medico di famiglia da libero professionista convenzionato a dipendente.
Il Segretario provinciale del sindacato più rappresentativo della categoria (75% dei medici), il Dr. Federico Torregiani, ha relazionato ai Sindaci intervenuti sul possibile scenario che questa modifica potrebbe ve**re a creare e su tutti i disagi che i cittadini potrebbero incontrare, a cominciare dalla scomparsa del rapporto fiduciario con gli assistiti. Si è anche parlato della campagna denigratoria in atto da sempre sui mezzi di comunicazione di massa, che ha lo scopo di gettare fango su una categoria che, come tutto il SSN, vive in trincea un periodo di sovraccarico dovuto soprattutto alla grave carenza di professionisti ed all'aumento smisurato della burocrazia, con una popolazione da seguire che diventa sempre più anziana e che necessita di cure sempre crescenti.
In particolare è stato illustrato il decremento numerico graduale dei Medici di Famiglia negli ultimi 10 anni sia a livello nazionale che locale, dovuto alla mancata o carente programmazione della politica degli anni passati, che ora fa sì che molti cittadini negli anni a ve**re possano rimanere senza il loro Medico di Famiglia.
E’ emerso un forte attaccamento da parte dei Medici della FIMMG al nostro Sistema Sanitario Nazionale, che negli ultimi 50 anni ha portato la vita media della popolazione Italiana ad allungarsi di circa 10 anni; un SSN che ha bisogno di investimenti e non di tagli, ha bisogno di sburocratizzazione e, soprattutto, della giusta valorizzazione delle figure professionali che in esso lavorano.
Il Medico di Medicina Generale è rimasto l’ultimo baluardo del SSN a difesa del cittadino, ma renderlo dipendente delle ASL equivarrebbe a colpire mortalmente il rapporto di fiducia tra medico e paziente, togliendo la possibilità al cittadino di scegliersi il proprio medico di fiducia. In questa malaugurata ipotesi succederebbe esattamente quanto sta succedendo nei nostri ospedali: lunghe liste d’attesa per avere una visita, con la certezza di trovare ogni volta un medico diverso, che nulla sa della storia clinica del paziente. Le visite domiciliari scomparirebbero completamente, così come la possibilità di trovare al telefono, anche solo per un consiglio, qualcuno che ci conosce da sempre.
E non è detto che la contropartita sia l'avvio senza problemi delle Case di Comunità, solo 9 in Provincia, le quali stenteranno comunque a partire più per la carenza di personale infermieristico ed amministrativo, che non per la scarsa disponibilità dei Medici di Medicina Generale, pronti a svolgere in un anno fino a 20 milioni di ore al loro interno.
Per tutti questi motivi i medici hanno chiesto l’aiuto e la collaborazione degli amministratori locali, perché i cittadini non perdano l’ultimo filo che li lega al SSN; nello stesso tempo il Sindacato sta raccogliendo le loro firme di quest'ultimi per contestare il passaggio alla dipendenza del Medico di Famiglia, che molto presto saranno portate in Regione all'attenzione del Governatore Cirio, ed anche quelle dei loro 40 mila collaboratori di studio ed infermieri, che perderebbero irrimediabilmente il lavoro.
Al termine della relazione del Segretario sono intervenuti diversi Sindaci, che hanno rappresentato i problemi dei loro cittadini, amplificati dalla carenza di medici, soprattutto nelle zone periferiche collinari e montane, come la Val Borbera e la Val Curone. Molto gradito è stato anche l’intervento del Vice Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Domenico Ravetti, sempre attento ai problemi della nostra sanità, che ha manifestato piena disponibilità a lavorare con la FIMMG per cercare di trovare delle soluzioni condivise, come sempre dovrebbe avve**re nelle dinamiche esistenti tra politica e parti sociali.