Dott.ssa Manuela Sonaglio

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03/12/2025
Dott Guelfi Matteo Ortopedico.
11/09/2025

Dott Guelfi Matteo Ortopedico.

Il livello dei nostri Medici.Dott. Lozza Alessandro Neurologo .
11/09/2025

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06/06/2023

Insieme al Dott. Matteo Guelfi, chirurgo ortopedico, parliamo di artrosi della caviglia, in particolare di quali sono le cause più comuni e come si manifesta.

Sport e altre attività fisiche sono veramente utili per mantenere la schiena in forma?Dott.ssa Manuela SonaglioDottore i...
21/04/2022

Sport e altre attività fisiche sono veramente utili per mantenere la schiena in forma?
Dott.ssa Manuela Sonaglio
Dottore in Fisioterapia
Osteopata D.O.

Generalmente è possibile dire che l’attività fisica beneficia la schiena. L’esercizio fisico non solo migliora le funzioni di sostegno della colonna ma spesso, esercita benefici effetti direttamente sul disco.
L’attività fisica favorisce l’afflusso delle sostanze nutritizie al disco, ritardandone probabilmente il deterioramento. In effetti, l’unico modo attraverso il quale i dischi possono ricevere nutrimento è il movimento. L’esercizio regolare è dunque fondamentale per mantenere una colonna robusta ed elastica; purtroppo la maggioranza degli sport comuni ha un effetto molto limitato nel rinforzare la muscolatura di sostegno della colonna. Spesso gli esercizi provocano delle pressioni disomogenee sulla colonna, con il risultato che spesso ci si ritrova con i muscoli contratti o infiammati.
Nonostante l’elevato numero di casi di atleti professionisti che hanno abbandonato la carriera sportiva per problemi legati alla schiena, sta di fatto che nella maggior parte dei casi la lombosciatalgia affligge l’atleta novizio o del week end: è stato infatti provato che coloro che si dedicano all’ attività fisica senza alcuna precauzione, sfidando i propri limiti, hanno più possibilità di recare danno alla propria schiena senza massimizzare il proprio livello di forma fisica (fitness).
Se l’esercizio è fatto regolarmente senza soffrire di problemi di schiena, non vi è ragione di interrompere la pratica ginnica, porterà un sicuro beneficio. L’integrazione di un regime di mantenimento con esercizi di potenziamento dei muscoli dorsali e facendo precedere la seduta di allenamento da adeguati esercizi di stretching alla colonna.
La colonna vertebrale, rappresenta un autentico miracolo di perfezionamento, tale da consentire agli esseri umani di camminare in posizione eretta lasciando libere le mani per usi più specifici. D’altra parte camminare su quattro zampe non è necessariamente una garanzia di immunità ai problemi di schiena
In alcune razze di animali, infatti, si sviluppano ernie discali.
Quindi se lamentate abitualmente problemi alla colonna dovreste evitare determinati sport e attività in grado di peggiorare la vostra situazione precaria, in particolare quelli che richiedono torsione, inclinazione forzata, inarcamento della colonna.

Dall'8 Aprile 2022, il Prof. Dott. Matteo Formica visiterà presso il nostro Studio Specialistico in Corso Alfonso Lamarm...
29/03/2022

Dall'8 Aprile 2022, il Prof. Dott. Matteo Formica visiterà presso il nostro Studio Specialistico in Corso Alfonso Lamarmora, 9 in Alessandria

I nuovi approcci farmacologici, chirurgici e biofisici migliorano la cura delle fratture vertebrali da fragilità

E' con grande orgoglio che comunico che il Prof. Dott. Matteo Formica verrà a visitare nel mio Studio a partire dal mese...
16/03/2022

E' con grande orgoglio che comunico che il Prof. Dott. Matteo Formica verrà a visitare nel mio Studio a partire dal mese di aprile.

L'ANCADott.ssa Manuela SonaglioDottore in FisioterapiaOsteopata D.O.Il complesso articolare dell’anca o “articolazione c...
10/03/2022

L'ANCA
Dott.ssa Manuela Sonaglio
Dottore in Fisioterapia
Osteopata D.O.

Il complesso articolare dell’anca o “articolazione coxo-femorale” è l’articolazione più grande del nostro corpo, ed una delle più mobili.
L’anca è costituita dall’articolazione tra la testa del femore e l’acetabolo del bacino.
L’acetabolo è una conca ossea a forma di coppa situata nella parte infero-laterale del bacino, mentre la testa del femore è una sfera che si incastra perfettamente alla concavità dell’acetabolo, ed entrambi sono ricoperte di uno strato di cartilagine.
Questo collegamento osseo è rinforzato, come ogni articolazione, da una capsula articolare, legamenti, tendini e muscoli, che insieme mantengono la testa del femore stabile all’interno dell’acetabolo.
E sono proprio queste ultime strutture ad essere responsabili del 90% dei dolori all’anca.
Considerando che l’anca deve sopportare costantemente tutto il peso del tronco e stabilizzare ogni movimento di deambulazione, non c’è da stupirsi che spesso le sue strutture subiscano un qualche danno da sovraccarico funzionale. Quali sono i motivi per cui l’anca può andare in sofferenza:
contratture muscolari
tensioni legamentose
disallineamenti articolari
compressioni nervose
artrosi e artrite
Queste problematiche possono essere acuite da problemi di sovrappeso, che aumentano notevolmente il carico che dovrà sopportare l’anca, e da uno sforzo eccessivo.
Il dolore causato da coxalgia ha caratteristiche precise:
dolore all’inguine, glutei o interno coscia
clic doloroso all’inguine
aumento del dolore quando si fanno le scale
tensione dietro le articolazioni dell’anca durante lo stretching
L’osteopata, attraverso tecniche manuali, può rimuovere gli ostacoli al normale funzionamento di una o piu’ articolazioni per ripristinare proprio quell’equilibrio funzionale che si era alterato.
Per chi soffre di coxartrosi o semplicemente artrosi dell’anca, il dolore si localizza all’inguine, al gluteo, nella faccia anteriore, medialmente e lateralmente della coscia, al ginocchio.
La coxartrosi viene distinta in primaria e secondaria. Nella primaria i soggetti più colpiti sono le donne sopra i 50 anni e può essere associata prevalentemente all’obesità, all’età, all’ereditarietà, al post menopausa, ad alterazioni metaboliche. Nella secondaria, come dice la parola stessa, è secondaria a patologie già esistenti.
Maggiormente colpiti i giovani con fattori predisponenti come displasia congenita, esiti traumatici, patologie vascolari, reumatiche, metaboliche. Queste persone assumono un atteggiamento antalgico durante la stazione eretta e la sua deambulazione risulta alterata.
L’obiettivo della terapia osteopatica è quello di ristabilire la mobilità che è stata alterata normalizzando tutte le aree di carico del bacino e riducendo anche le tensioni tissutali, riducendo la sintomatologia e l’evoluzione degenerativa.
L’osteopata non si concentra unicamente sul dolore provato dal paziente ma verifica l’esistenza di una eventuale sequenza meccanica ascendente e discendente normalizzando l’eventuale adattamento del piede, del ginocchio, del bacino, della colonna e di tutte le strutture ossee e fasciali che entrano in relazione con l’anca.

LE COSTEDott.ssa Manuela SonaglioDottore in Fisioterapia - Osteopata D.O.Il dolore costale è responsabile di un dolore t...
03/02/2022

LE COSTE
Dott.ssa Manuela Sonaglio
Dottore in Fisioterapia - Osteopata D.O.

Il dolore costale è responsabile di un dolore toracico acuto.
Si manifesta a seguito di un urto, di uno sforzo o di un movimento falso.
Il meccanismo di comparsa è quasi sempre un movimento di rotazione del tronco o di uno sforzo per la tosse.
Questo tipo di “lesione “è molto più dolorosa di quella vertebrale, produce un quadro clinico di tipo” dorsalgia” (equivalente toracico del torcicollo a livello cervicale o della lombalgia a livello lombare).
Il dolore costale è aumentato dalla rotazione del tronco e soprattutto dalla respirazione, spesso si manifesta in inspirazione. A volte il dolore si irradia lungo la costa, corrispondente in questo caso ad una neuropatia d’imprigionamento del nervo intercostale: questa patologia di origine vertebrale o costale è molto simile al processo fisiopatologico di una nevralgia cervico-brachiale o di una sciatalgia
Il paziente può presentare un attitudine antalgica in flessione del tronco.
La diagnosi differenziale di incrinatura costale resta sovente delicata.
Occorre in primo luogo eliminare la possibilità di:

- una frattura di una costa non diagnosticata.
- un’infiammazione polmonare, l’infiammazione della pleura provoca, frequentemente, un dolore toracico.
- un dolore riferito viscerale di tipo cardiaco vescicolare, pancreatico, stomacale.
- una sindrome di TIETZE (reumatismo infiammatorio delle articolazioni sterno-condro-costali.

FISIOPATOLOGIA DELLE LESIONI DELLE COSTE
Eziologia del dolore costale
Il dolore acuto, in caso di lesione costale è dovuto alla distensione legamentosa provocata dalla protrusione del disco intervertebrale nell’articolazione costo-vertebrale. Questa protrusione discale produce un edema responsabile dell’irritazione del nervo sino-vertebrale e, al contempo, può realizzare un quadro clinico di tipo neuropatia di compressione del nervo intercostale.

La causa di questa lesione costale, include diversi fattori:
- micro-traumi sopra l’anello fibroso che favoriscono la protrusione discale;
- la rotazione vertebrale che modifica la posizione dell’articolazione costo-trasversa ,aumentando la protrusione discale;
- l’edema e la protrusione discale che disturba l’articolazione costo-vertebrale e che irrita sia il sistema legamentoso
che le parti nervose .

TRATTAMENTO DELLE COSTE
La terapia inizia con il trattamento del rachide dorsale. Occorre essere prudenti nelle “tecniche dirette” con TRUST
su soggetti anziani per la presenza frequente di osteoporosi che rende fragili le coste, può esistere il rischio di frattura.
Un incrinatura della costa può rendere il trattamento inefficace, il dolore costale persisterà ancora per 3 settimane.
In questo caso il trattamento più efficace è quello di realizzare uno STRAPPING che il paziente conserverà per 15 giorni.
Il trattamento si svilupperà con:

- tecniche per il diaframma
- tecniche di stretching per le coste
- tecniche con TRUST per le coste

Tanti Auguri per un S. Natale da tutti noi.
09/12/2021

Tanti Auguri per un S. Natale da tutti noi.

Indirizzo

Corso Lamarmora 9
Alessandria
15121

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