
07/07/2025
Ho passato diverso tempo tra le mura del Gaslini con mio figlio.
Quelle giornate appartengono al passato, ma l’altro giorno camminare in mezzo a quei corridoi e respirarne l’odore ha fatto riaffiorare ricordi così reali da sentirli passare attraverso. Ricordi di un dolore così palpabile da sembrare vero, da sembrare attuale.
Quante ne abbiamo passate.
Quanti ostacoli abbiamo superato.
Quanti traguardi abbiamo raggiunto.
Abbiamo guardato la strada fatta dall’alto, come se fossimo sulla cima della montagna con il percorso più faticoso e la vista più mozzafiato di sempre.
Gratitudine.
Ho provato tanta gratitudine.
Per noi stessi per averci creduto tanto, ma anche per i medici e gli infermieri che ci hanno seguito con passione ma soprattutto con tanto amore.
Ed è stato grazie a loro che passeggiare tra quei corridoi non è stato più solo il ricordo del dolore, ma è stato anche essere felice di tornare a casa e rivedere quei volti che per tanto tempo sono stati una famiglia.
Credo che essere nel posto giusto sia proprio questo: trovare la felicità in un posto dove c’è stato tanto dolore e nonostante tutto sentirsi a casa. Sentirsi a casa grazie a delle braccia che ti accolgono, ad un abbraccio, una stretta di mano, un sorriso sincero.
La differenza la fanno le persone, come sempre.
La differenza la fa la relazione.
È la relazione che cura ❤️
Per i genitori dei miei bambini voglio essere quel luogo che quando tutto sta andando per il verso sbagliato, gli ricorda che per andare lontano non serve essere veloci… ma basta fare un passo alla volta.
Tornare al Gaslini mi ha fatto ricordare cosa voglio essere come professionista: ovvero essere prima di tutto una persona, che si prende a cuore i suoi pazienti e se ne prende cura ✨