Yoga e Benessere Psicofisico con Daniela

Yoga e Benessere Psicofisico con Daniela Hatha yoga, Yoga Posturale, Pilates, Ginnastica dolce per la terza età, meditazione, rilassamento guidato, training autogeno.

Da sempre appassionata di Yoga che ho praticato sin dall'adolescenza, ho conseguito il diploma triennale come insegnante di Hatha Yoga presso l'EFOA International University di Roma, specializzandomi in Yoga Posturale sotto la guida della Maestra Francoise Berlette (nipote del Maestro Andrè Van Lysebeth, pioniere dello Yoga in occidente) e in Yoga Terapia sotto la guida del Maestro Roberto Laurenz

i. Sempre presso la stessa scuola ho conseguito l'attestato di operatore di tecniche Pilates. Ho seguito poi seminari e workshop con gli insegnanti: Renato Turla, Marc Beauvain e Antonio Nuzzo. Da sempre appassionata del legame mente-corpo, ho inoltre approfondito i miei studi laureandomi in Psicologia presso l'Università Federico II di Napoli, e frequentando seminari su: training autogeno, tecniche di induzione ipnotica, rilassamento progressivo e tecniche di visualizzazione guidata.

Buona settimana di ferragosto🌻 e buone vacanze per chi potrà permettersele...o almeno cerchiamo di ritagliarci qualche s...
11/08/2025

Buona settimana di ferragosto🌻
e buone vacanze per chi potrà permettersele...o almeno cerchiamo di ritagliarci qualche spazio per stare soli con noi stessi e rigenerarci

08/08/2025
05/08/2025

Nel mondo frenetico di oggi, la fretta è spesso vista come un valore, ma nel cammino dello yoga è esattamente il contrario: la lentezza è la chiave della vera trasformazione.

Muoversi lentamente durante la pratica non è solo un invito alla calma, ma un potente strumento per:

Fare progressi duraturi e sostenibili, rispettando i tempi naturali del corpo e della mente.

Evitare infortuni, ascoltando con attenzione i segnali del nostro corpo.

Accrescere la consapevolezza e la presenza, fondamentali per ogni asana e per ogni momento di vita.

Migliorare la concentrazione, affinando la connessione tra respiro, mente e movimento.

Per un insegnante di yoga, trasmettere questo messaggio significa donare agli studenti la possibilità di un percorso autentico e sicuro. È nel rispetto del ritmo individuale che si genera la vera crescita, fisica e spirituale.

Prendiamoci il tempo per andare piano, perché solo così possiamo andare davvero lontano.

Rifiorisci ogni giorno con la pratica dello yoga e della meditazione: ti radichi nella terra e ti elevi verso il cielo, ...
01/08/2025

Rifiorisci ogni giorno con la pratica dello yoga e della meditazione: ti radichi nella terra e ti elevi verso il cielo, anche ad agosto.
🧡

▶️Ti aspetto tutti i martedì e venerdì presso il Centro Sociale Don Giustino, ad Altavilla Silentina-SA, alle ore 19 (sala con aria condizionata).

11/07/2025

𝐀𝐫𝐝𝐡𝐚 𝐂𝐡𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚𝐬𝐚𝐧𝐚 - 𝐋𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐞𝐳𝐳𝐚𝐥𝐮𝐧𝐚

Da Tadasana, unisci i piedi e gira in avanti i palmi delle mani. Tieni attivi i glutei. Inspira, solleva le braccia descrivendo un cerchio con le mani e alzati sulla punta dei piedi. Intreccia i pollici sopra la testa, con i palmi in avanti, e allungati verso l’alto. 8 4

Espirando, abbassa solo il tallone sinistro, mentre il destro rimane sollevato da terra; ambedue le gambe sono dritte. Sposta le anche a destra, le braccia a sinistra: tutto il corpo forma dinamicamente un arco laterale, mantenendo aperta la parte inferiore (sinistra) della cassa toracica. Tieni la spina dorsale allungata ma le spalle abbassate, lontano dalle orecchie. Il tuo corpo è in un unico asse, come se fosse tra due lastre di vetro: non è in torsione, e neppure in avanti o indietro.

Mentre mantieni la posizione, respira naturalmente, senti l’asana e ripeti l’affermazione: «𝐅𝐨𝐫𝐳𝐚 𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐫𝐢𝐞𝐦𝐩𝐢𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐜𝐞𝐥𝐥𝐮𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨».

Per uscire dalla posizione inspira e ritorna al centro, poi espirando riporta le braccia in Tadasana. Assorbi gli effetti di Ardha Chandrasana e ritirati nel tuo Sé più alto, nel tuo centro. Ripeti dall’altro lato.

CONTROINDICAZIONI: Alcune lesioni spinali; in caso di pressione alta, porta le mani al cuore.

28/06/2025

🧘‍♂️ “Yoga non è un’arte, né una religione. È un’applicazione pratica della scienza dei problemi dell’uomo, e l’arte della vita.” — B.K.S. Iyengar

Questa frase ci ricorda che lo yoga va ben oltre le apparenze: non è una semplice pratica fisica o una fede, ma un sistema profondo e concreto che ci insegna come affrontare le sfide dell’esistenza.

Lo yoga ci guida nella comprensione di noi stessi, nelle dinamiche della mente e del corpo, e ci offre strumenti efficaci per vivere con equilibrio, consapevolezza e forza interiore.

Insegnanti, portiamo avanti questa scienza antica con responsabilità e dedizione, aiutando ogni praticante a scoprire il proprio potenziale di trasformazione.

Ricordiamoci sempre: lo yoga è l’arte della vita, e attraverso la nostra pratica e il nostro insegnamento possiamo contribuire a costruire un mondo più sano, consapevole e armonioso.

ecco perchè nelle mie lezioni diamo tanta importanza al respiro diaframmatico
27/06/2025

ecco perchè nelle mie lezioni diamo tanta importanza al respiro diaframmatico

IL GRANDE SEGRETO NASCOSTO NELL’ADDOME: QUANDO IL DIAFRAMMA INCONTRA LO PSOAS

E se ti dicessi che respirare bene cambia anche la tua postura, il tuo pavimento pelvico e persino la gestione del dolore lombare?

In questa immagine anatomica pazzesca, vediamo qualcosa che spesso sfugge anche agli occhi dei clinici più esperti: il contatto profondo tra il diaframma (con i suoi pilastri) e lo psoas, il muscolo chiave del nostro assetto posturale e motorio.

Cosa stai guardando davvero?

Il diaframma (costale, sternale, lombare) si ancora anteriormente alle coste, ma posteriormente si allunga fino a toccare le vertebre lombari.

I suoi pilastri (crura) scendono lungo i corpi vertebrali di L1-L3, interdigitandosi letteralmente con il grande psoas. Nello stesso piano troviamo quadrato dei lombi, iliaco, muscoli addominali profondi e la fascia toraco-lombare.

Al centro: la colonna vertebrale con i suoi dischi e la centralità viscerale (retto, vescica, aorta..).

Ma cosa significa tutto questo?

Significa che non puoi separare la respirazione dalla stabilità. Ogni atto respiratorio coinvolge diaframma, psoas, bacino, pavimento pelvico.

E viceversa.

Significa che quando lavori sulla respirazione profonda e funzionale, non stai solo “ossigenando”: stai mobilizzando la colonna, stai massaggiando i visceri, stai armonizzando le catene miofasciali profonde, stai riprogrammando la postura, senza nemmeno muoverti.

I fisioterapisti lo sanno, chi lavora sul respiro senza considerare questo asse profondo, lavora a metà. Chi parla di “core” ignorando lo psoas e il suo abbraccio viscerale, sta tagliando fuori la colonna lombare dalla conversazione.

Se vuoi lavorare su stabilità, postura, dolore cronico, incontinenza o performance, parti da qui: dalla centralità respiratoria del diaframma e dalla sua intimità con psoas, iliaco e bacino.

Per chi non è del mestiere..

Ti senti contratto? Hai mal di schiena? Ti senti “chiuso”?
Allora forse non ti manca un esercizio, ma un respiro.
Uno vero, profondo, tridimensionale.
Quello che parte da dentro e si irradia ovunque.

Vuoi davvero cambiare il tuo assetto corporeo?

Inizia a sentire dove si muove il tuo respiro.
Se si ferma nel petto, forse è il momento di “liberare il diaframma”.

E da lì, parte tutto.

Succede spesso così. Ti capita qualcosa che fa male: un dolore fisico, un’ingiustizia subita, una delusione profonda, un...
22/06/2025

Succede spesso così. Ti capita qualcosa che fa male: un dolore fisico, un’ingiustizia subita, una delusione profonda, una paura che ti stringe il petto.

Cerchi uno sguardo che ti accolga, una presenza che ti faccia sentire che esisti, che quello che stai provando ha diritto di essere.
Ma davanti a te c’è tua madre, o forse tuo padre o forse tuo fratello …

E cambia argomento, ti fa una domanda che non c’entra nulla, si alza e si allontana, guarda altrove. A volte addirittura ti rimprovera per il tuo “esagerare”. Ti dice che non è niente, che devi essere forte, che ci sono problemi più grandi.

E tu impari che non c’è spazio per te. Che quello che senti è un ingombro. Che le emozioni vanno nascoste, messe in un angolo.

Il tuo sistema nervoso lo capisce in fretta: impara a dissociarsi.
A non sentire troppo, a non mostrare. Impara a chiudere il cuore, a trattenere il respiro, a irrigidire il corpo.
Trattieni dentro di te tutte le tue emozioni e come se il tuo corpo non sapesse cosa farne di quelle emozioni, nemmeno il tuo cuore che si sovraccarica e impara a smettere di sentire.

E così cresci. E continui a vivere lo stesso schema.
Ti succede di sentirti male e di non riuscire a chiedere aiuto.
Ti capita di piangere in silenzio per paura di essere giudicato.
Quando hai un problema, la prima reazione è quella di minimizzare, di dirti che non è niente, che puoi farcela da solo.
In una discussione ti blocchi, non riesci a spiegarti, senti che le parole ti restano in gola.
Cerchi relazioni in cui ripeti il copione: scegli persone che non ti vedono, che non ti ascoltano, che non sanno contenerti.
Ti senti spesso solo, anche in mezzo alla gente.
Ti isoli perché hai imparato che esprimerti non serve, e dentro di te resta quel vuoto che nessuno ha mai saputo colmare.
Ti senti in colpa quando provi emozioni intense, come se il tuo sentire fosse sbagliato.
Hai sintomi che il corpo usa per gridare quello che tu non puoi dire: tachicardia, nodo alla gola, mal di stomaco, insonnia, tensioni muscolari, stanchezza cronica.

Il sistema energetico mostra il segno di queste ferite: il cuore chiuso come un bocciolo che non ha mai potuto aprirsi, il plesso solare contratto, la gola serrata. L’anima si sente lontana da casa, come se non ci fosse un posto in cui poter essere davvero se stessa.

Uscirne significa prima di tutto accorgersi.
Accorgersi di come questo schema vive ancora dentro.
Osservare senza giudizio come si ripete, come ti tiene prigioniero.
E piano piano, cominciare a costruire dentro di te quello spazio sicuro che all’esterno non hai mai trovato.

(Claudia Crispolti)

Indirizzo

Altavilla Silentina

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Our Story

Sono una Psicologa, laureata con lode presso l'Università Federico II di Napoli con una tesi in psicosomatica. Successivamente ho approfondito gli studi sul dolore specializzandomi come psicologa nelle cure palliative e nelle cure di fine vita presso la SICP Società Italiana di Cure Palliative. Da sempre appassionata del legame mente-corpo, ho approfondito i miei studi con seminari sul training autogeno, le tecniche di induzione ipnotica, il rilassamento progressivo e le tecniche di visualizzazione guidata; da sempre appassionata di Yoga che ho praticato sin dall'adolescenza, ho conseguito il diploma triennale come insegnante di Hatha Yoga presso l'EFOA International University di Roma, specializzandomi in Yoga Posturale sotto la guida della Maestra Francoise Berlette (nipote del Maestro Andrè Van Lysebeth, pioniere dello Yoga in occidente) e in Yoga Terapia sotto la guida del Maestro Roberto Laurenzi. Sempre presso la stessa scuola ho conseguito l'attestato di operatore di tecniche Pilates. Ho seguito poi seminari e workshop con gli insegnanti: Renato Turla, Marc Beauvain, Jacopo Yogendra Ceccarelli, Piero Vivarelli e Antonio Nuzzo.

Ho partecipato come insegnante di Yoga Posturale ad entrambe le annualità della manifestazione Namastè tenutasi presso l’Oasi Fiume Alento a Prignano Cilento (SA) nei mesi di agosto 2018 e 2019. Tengo attualmente lezioni di Hatha yoga, Yoga Posturale, Yoga terapia, Ginnastica Dolce e Pilates per la terza età presso il Centro Sociale di Altavilla Silentina (SA).

Sono una psicologa e un’insegnante di yoga, accompagno le persone nel dialogo con il loro corpo e con il loro cuore; le accompagno a ritrovare la forza, la flessibilità, la compassione, l’ascolto, la presenza, la gioia di vivere e di stare bene. E, nel frattempo, faccio lo stesso con me stessa, costantemente.