07/03/2022
Invitiamo tutti a sottoscrivere la petizione indirizzata al Presidente della Repubblica che rivendica il diritto universale alla Salute Mentale e, per la prima volta, afferma la parità di stato e di carriera, nel campo della salute mentale, tra medici e psicologi che hanno conseguito una formazione specialistica.
A questo link troverete la petizione ed il relativo testo che l’accompagna:
https://chng.it/jc5KZdLHBQ
La Salute Mentale pubblica è in profonda crisi per adulti, bambini e adolescenti. Si sta ingabbiando in un dispositivo assistenziale che, strutturato sul trattamento farmacologico sintomatico, trasforma le persone sofferenti in esistenze diagnostiche spersonalizzate. È necessario uscire dalla stagnazione attuale per costruire un servizio di cura pubblico fondato sul pluralismo scientifico e sull’équipe territoriale.
La centralità dell’équipe territoriale è fondata sul principio che la persona sofferente deve essere presa in cura nella comunità in cui vive e di cui è parte. L’équipe deve integrare in un approccio multidisciplinare dialogante le diverse, ma complementari, culture scientifiche della salute mentale:
- il contenimento farmacologico dell’angoscia e della depressione;
- la psicoterapia (psicoanalitica, cognitivo-comportamentale, relazionale sistemica, fenomenologica e di altri indirizzi) che elabora il dolore e restituisce alla persona sofferente il senso della propria esistenza;
- il reinserimento socio-culturale e lavorativo di chi soffre, incluso lo sviluppo delle potenzialità di una sua espressione creativa.
L’équipe richiede una buona formazione specialistica nei diversi saperi che essa integra in una cultura unitaria di cura, la valorizzazione delle altre professioni della presa in carico (infermieri, assistenti sociali, cooperatori del privato sociale), la collaborazione costante con le istituzioni e con gli ambienti della cultura, della letteratura, del teatro, del cinema, dell’arte. Luogo di ricerca e di formazione permanente essa deve garantire un lavoro rigoroso di prevenzione e la partecipazione attiva e organizzata dei soggetti sofferenti e dei loro familiari.
Il diritto alla salute mentale è un diritto fondamentale. Soprattutto per chi il benessere psichico l’ha perso e si trova ai margini della società. Investire fortemente nella salute mentale è necessario alla costruzione di una società democratica, equa e garante di una buona qualità di vita. L’investimento, ragionato e lungimirante, deve dare assoluta priorità