13/04/2020
ESERCIZIO FISICO ADATTATO NEI SOGGETTI CON OSTEOARTRITE AL GINOCCHIO
Il termine osteoartrite (OA) descrive diversi disturbi caratterizzati dalla perdita di cartilagine nelle articolazioni sinoviali, associato a vari gradi di formazione osteofitica e subcondrale.
Il dolore è il sintomo principale, ma i soggetti riportano anche limiti funzionali nelle attività quotidiane, sportive e ricreative, diventando fisicamente meno attivi.
In generale, sia l'esercizio aerobico, che il lavoro di forza localizzato, mostrano effetti positivi in termini di riduzione dolore e miglioramento della funzionalità fisica.
L'allenamento di forza è l'approccio fondamentale, perché la debolezza muscolare degli arti inferiori è il fattore determinante in questa problematica.
I risultati di recenti recensioni suggeriscono, che oltre alla debolezza muscolare, in queste persone, vi sono altre menomazioni, come una ridotta capacità propriocettiva e deficit di attivazione muscolare, associate ad instabilità funzionale del ginocchio.
Da questo punto di vista, si può suggerisce che i programmi di allenamento, dovrebbero proporre una lavoro sulla funzione senso-motoria e stabilizzazione funzionale per migliorare la condizione ed alleviare i sintomi.
MECCANISMI ALLA BASE DELLA CARENZA DI CAPACITÀ SENSO-MOTORIA
Le carenze senso-motorie osservate nei giovani e nelle persone di mezza età ad alto rischio di malattia degenerativa del ginocchio e in quelli con malattia conclamata, spiegano che sono presenti menomazioni a diversi livelli del sistema nervoso, dall'ingresso sensoriale, all'elaborazione delle informazioni nel sistema nervoso centrale, fino all'esecuzione del movimento volontario.Diversi studiosi riassumono che vi sia un'alterazione del meccanismo neurale coinvolto nell'inibizione del riflesso miotatico, come quando si ha una lesione al crociato anteriore, danno meniscale e osteoartrite.
L'inibizione neurale causata da fattori come dolore, gonfiore, infiammazione, previene la lassità articolare e il danneggiamento dei recettori sensoriali dell'articolazione, compromette l'attivazione muscolare, a causa appunto di un'eccitabilità alterata delle vie spinali e sopra-spinali.
Non solo la forza, ma anche deficit coordinativi e di ritmizzazione motoria, possono creare disequilibri nella distribuzione del carico articolare.
Oggi ci sono prove evidenti da studi ben progettati, randomizzati e controllati, che gli allenamenti neuromuscolari, sono efficaci nel ridurre infortuni al ginocchio e i processi dell'osteoartrite.
La carenza di capacità senso-motoria, comporta riduzione di forza, riduzione delle prestazioni funzionali e nel tempismo di attivazione muscolare alterati, con conseguente carenza di aspetti propriocettivi e alterato controllo posturale, quindi instabilità
PRINCIPI DI ESERCIZIO NEURO-MUSCOLARE
L'enfasi è sulla qualità ed efficienza di movimento, e ciò prevede un lavoro anche sul core, oltre che sulle articolazioni degli arti inferiori.
Il controllo sensomotorio (chiamato anche controllo neuromuscolare) è la capacità di produrre un gesto controllato, attraverso un'attività muscolare coordinata e stabile (detta anche stabilità dinamica).
Il controllo senso-motorio, si può migliorare con esercizi a catena cinetica chiusa, con l'intenzione di ottenere punti di pressione distribuiti e per migliorare la coattivazione muscolare.
Il modello enfatizza il potenziamento delle funzioni posturali antigravitari dei muscoli portanti e il conseguente controllo posturale.
L'allenamento deve essere personalizzato perché i sintomi e i limiti funzionali sono eterogenei nelle persone.
La progressione è fornita variando il numero, la direzione e la velocità dei movimenti, o anche aumenti di carico, integrando superfici instabili e / o allenare la persona a movimenti inaspettati.
Siccome il dolore è un sintomo principale, occorre valutarlo durante le sedute, e su una scala da 1 a 10, si dovrebbe massimo avere la percezione di 5, sia durante che dopo l'allenamento.
ECCO ILLUSTRATI ALCUNI ESERCIZI CON LE RELATIVE PROGRESSIONI👇
tratti da:
AGEBERG, E. and E.M. ROOS “Neuromuscular exercise as treatment of degenerative knee disease” Exerc. Sport Sci. Rev., Vol. 43, No. 1, pp. 14-22, 2015.