Enza Biacchi

Enza Biacchi Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Enza Biacchi, Psicoterapeuta, Andria.

Psicoterapeuta trauma-focused- Cura dei bambini e adolescenti vittime di traumi relazionali.”“Aiuto genitori e professionisti a riconoscere e sostenere i minori feriti.”

“Di fronte a tragedie così estreme, la mente cerca spiegazioni rapide.Ma la realtà ci chiede di restare presenti, senza ...
14/11/2025

“Di fronte a tragedie così estreme, la mente cerca spiegazioni rapide.
Ma la realtà ci chiede di restare presenti, senza giudizio: queste storie spesso nascono nella solitudine, nella mancanza di rete, nella fragilità non vista.
La prevenzione non può cominciare quando tutto è già accaduto.
Si costruisce nei primi mille giorni di vita, sostenendo madri, padri e bambini con interventi precoci e integrati, capaci di accogliere la complessità senza semplificazioni.
Per chi desidera approfondire come lavorare in un’ottica di prevenzione precoce e supporto alla genitorialità, una risorsa utile è www.dimadreinmeglio.it.”

A volte i bambini non “esagerano”.Il loro sistema nervoso sta solo cercando di restare a galla.Comprendere la finestra d...
09/11/2025

A volte i bambini non “esagerano”.

Il loro sistema nervoso sta solo cercando di restare a galla.
Comprendere la finestra di tolleranza significa imparare a leggere il comportamento come il linguaggio di un corpo che ha vissuto troppo.

Quando ti senti “troppo” o “niente”: la finestra di tolleranza.

C’è un concetto nella psicologia del trauma che spiega perché, a volte, bambini e adolescenti reagiscono in modi che non capiamo.
Si chiama finestra di tolleranza.

È quello spazio interno in cui il sistema nervoso riesce a stare con ciò che accade senza collassare né esplodere.
Dentro quella finestra possiamo pensare, scegliere, restare presenti.

Fuori da quella finestra, invece, reagiamo:
🔺 in iperattivazione — ansia, rabbia, allerta costante.
🔻 in ipoattivazione — vuoto, distacco, assenza.

Chi è cresciuto in un ambiente sicuro ha imparato che le emozioni si possono attraversare.
Chi è cresciuto nel trauma, invece, ha spesso una finestra più stretta: basta poco per sentirsi sopraffatti o disconnessi.

Ma quella finestra può espandersi.
Ogni volta che respiri, che ti fermi, che scegli la gentilezza invece della colpa, il tuo corpo impara che può restare presente anche quando è difficile.

La regolazione non è controllo.
È fiducia: nel corpo, nella relazione, nella possibilità di tornare a casa dentro di sé.

La guarigione è l’espansione della finestra di tolleranza.
🦋

L’ingranaggio dell’integrazioneA volte, dopo tanto lavoro interiore, qualcosa si allinea da sé.Non per volontà, ma perch...
06/11/2025

L’ingranaggio dell’integrazione

A volte, dopo tanto lavoro interiore, qualcosa si allinea da sé.
Non per volontà, ma perché dentro si crea spazio.
È come un ingranaggio che trova finalmente il suo complementare: tutto ricomincia a fluire.
Quando la mente non forza e il corpo non trattiene, le parti del Sé smettono di opporsi e iniziano a collaborare.
È il segno di una nuova coerenza interna:
il sistema psichico non agisce più dalla difesa, ma dall’integrazione.
L’integrazione è silenziosa, somatica, precisa.
È il momento in cui la vita, dentro e fuori, ritrova il suo ritmo naturale.
Forse la guarigione comincia proprio qui: quando l’ingranaggio smette di fare attrito e torna a muoversi in armonia.


Mindfulness e trauma: la distorsione della calmaNegli ultimi anni la mindfulness è stata adottata in molti setting clini...
03/11/2025

Mindfulness e trauma: la distorsione della calma

Negli ultimi anni la mindfulness è stata adottata in molti setting clinici come tecnica di autoregolazione.
Tuttavia, si osserva una tendenza crescente a confondere la presenza consapevole con la ricerca della calma.
È un errore sottile ma profondo: un bias cognitivo edonico-adattivo che rischia di ridurre la mindfulness a uno strumento di controllo del sintomo, anziché a un processo di contatto con la verità corporea ed emotiva.
Nella pratica clinica trauma-focused, questo fraintendimento può risultare persino iatrogeno.
Il paziente che non riesce a “calmarsi” durante o dopo la pratica si sente nuovamente inadeguato: al dolore si aggiunge la colpa di non essere riuscito a “lasciare andare”.
In altre parole, la calma diventa un nuovo imperativo normativo che perpetua la vergogna somatica.
Il trauma, invece, ha bisogno di accoglienza, non di silenziamento.
La mindfulness autentica non cerca di eliminare l’attivazione, ma di riconoscere l’esperienza così com’è, nel corpo e nella psiche, senza giudizio.
È un atto di verità, non di perfezionismo regolativo.
Come clinici, possiamo restituire alla mindfulness la sua natura fenomenologica, spostandola dal registro del “benessere” a quello dell’integrazione dell’esperienza.
Solo allora la calma, se arriva, potrà essere considerata un effetto della resa, non il suo obiettivo.

“La mindfulness non è stare bene.
È esserci, anche quando non stiamo bene.”

Kabat-Zinn, J. (1990). Full Catastrophe Living.
Siegel, D. (2012). The Mindful Brain: Reflection and Attunement in the Cultivation of Well-Being.
van der Kolk, B. (2014). The Body Keeps the Score.
Fisher, J. (2017). Healing the Fragmented Selves of Trauma Survivors.

“Quando non possiamo più cambiare una situazione, siamo chiamati a cambiare noi stessi.”(Viktor E. Frankl)Nei momenti in...
02/11/2025

“Quando non possiamo più cambiare una situazione, siamo chiamati a cambiare noi stessi.”
(Viktor E. Frankl)

Nei momenti in cui tutto appare disorganizzato, caotico o incontrollabile, ai bambini e agli adolescenti feriti serve un ancoraggio al corpo, attraverso un adulto regolante.
È così che nasce la loro forma più profonda di agency.
E anche per noi adulti, la possibilità di restare presenti, come una casa antica che resiste al tempo, è ciò che trasforma la sopravvivenza in vita piena.


www.dimadreinmeglio.itRiconoscere il maltrattamento in contesti familiari vulnerabili durante la gravidanza è come esegu...
31/10/2025

www.dimadreinmeglio.it

Riconoscere il maltrattamento in contesti familiari vulnerabili durante la gravidanza è come eseguire uno screening oncologico: non per cercare la malattia, ma per intercettare precocemente i segnali di rischio.
Così come la medicina preventiva salva vite individuando alterazioni iniziali, anche l’ascolto clinico e relazionale può rilevare ferite invisibili prima che diventino trauma.
Di Madre in Meglio è questo: uno screening precoce per la salute relazionale perinatale, che non giudica ma protegge.
Perché la cura comincia dal riconoscere ciò che non si vede ancora, ma già chiede attenzione.
🦋

Strumento di screening per l’identificazione precoce di gestanti con rischio di maltrattamento nei confronti di neonati

A volte i bambini e i ragazzi feriti camminano sul bordo del mondo.Io resto accanto, in silenzio, finché possono tornare...
30/10/2025

A volte i bambini e i ragazzi feriti camminano sul bordo del mondo.
Io resto accanto, in silenzio, finché possono tornare a sentire che non cadranno.


“Il rimuginio è il modo in cui il trauma tenta di proteggere la mente.Ma quando la sicurezza torna, quel compito non ser...
25/10/2025

“Il rimuginio è il modo in cui il trauma tenta di proteggere la mente.
Ma quando la sicurezza torna, quel compito non serve più: si può affidare al respiro ciò che prima era affidato al controllo.”
E.B.

Le parole possono diventare un luogo di cura o un’altra forma di ferita. Dipende da come le usiamo.Forse è necessaria un...
22/10/2025

Le parole possono diventare un luogo di cura o un’altra forma di ferita. Dipende da come le usiamo.
Forse è necessaria una riflessione su come i media raccontano i femminicidi.
Ma questa attenzione al linguaggio non dovrebbe mai farci perdere di vista il cuore del problema: la responsabilità culturale e relazionale della violenza maschile.

Ogni volta che raccontiamo la violenza, dovremmo ricordare che stiamo parlando di corpi, non solo di notizie.


Ci sono momenti nella vita in cui tutto sembra sciogliersi: relazioni, certezze, appartenenze.Non è una perdita, è un te...
20/10/2025

Ci sono momenti nella vita in cui tutto sembra sciogliersi: relazioni, certezze, appartenenze.
Non è una perdita, è un tempo di decantazione.
Resta ciò che è vero e chi può respirare la mia autenticità senza spaventarsi.
Resta chi non ha bisogno che io sia forte, ma solo presente.
È un passaggio silenzioso, ma necessario.
Sto imparando che anche nel vuoto può esserci pace.


Chi resta.Ci sono terapeuti che curano studiando,e altri che curano studiando e ricordando.Non ricordando con la mente,m...
19/10/2025

Chi resta.

Ci sono terapeuti che curano studiando,
e altri che curano studiando e ricordando.
Non ricordando con la mente,
ma con il corpo che ha tremato e imparato a non fuggire.
Sono quelli che, quando l’altro vacilla,
non cercano di aggiustare subito,
ma restano.
Riconoscono il linguaggio del silenzio,
il respiro corto, la paura di impazzire.
Non hanno bisogno di molte parole,
perché sanno abitare la presenza.
Restare accanto a chi soffre, senza spaventarsi,
è la forma più profonda di conoscenza umana.
E forse anche la più trasformativa.

A chi sa restare, anche quando tutto trema.


18/10/2025

Il Brief Risk Assessment è uno strumento clinico di screening validato per la valutazione del rischio di violenza e maltrattamento sulle donne.
Come accade per le patologie oncologiche, anche nella violenza di genere e familiare gli strumenti di screening possono salvare vite, se correttamente applicati e seguiti da protocolli di protezione.
La cultura della prevenzione deve entrare stabilmente nei Pronto Soccorso e nei Servizi territoriali, perché il rischio non va intuito, ma valutato e preso in carico.
Per la gravidanza, esiste anche uno strumento di screening specifico per il riconoscimento precoce del maltrattamento: www.dimadreinmeglio.it
Ogni risposta “Sì” deve attivare una rete di protezione, non restare sulla carta.

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