Nella cultura dei Guaranì, popolazione sita vicino Paraguay, il colibrì è l' uccello che accompagna il defunto in Paradiso:
"Quando muore un bambino, ne recupera l' anima che giace nel calice di un fiore e lo porta nel suo lungo becco a spillo nella Terra senza Male"
La necessità e l’importanza di offrire accompagnamento alla morte ad un uomo giunto al termine della sua vita non rientra ancora ne
ll’ educazione della cultura medica del nostro paese e tantomeno della cultura in generale. La morte fa parte della vita, molti operatori sanitari sono convinti che il compito termini quando non c’è più niente da fare per salvare la vita di un paziente. L’uomo è affidato alle cure della sanità, pubblica o privata che però non è in grado di compensare la perdita delle relazioni umane. Si muore in stanze d'ospedale impersonali, in un letto estraneo, identificati per via di una cartella clinica o di una malattia. Altro tassello fondamentale della nostra società che nasconde l’ imbarazzo della morte, è la famiglia, lasciata sola davanti a un parente, un familiare, un figlio, che sta per lasciare la vita. Una famiglia che naviga a vista nel grande mare della tristezza, del dolore, della consapevolezza di dover perdere quell’ uomo, quella donna, quel figlio, lasciare andare senza elaborare il lutto...
L' associazione "il Volo del Colibrì" accompagna l' individuo nella sua fase terminale e in seguito la sua famiglia nell' elaborazione del lutto.