27/07/2025
🌞Prevenire è volersi bene.👩⚕️
🧠Prendiamoci pochi minuti per leggere e riflettere.
🆘Smartphone prima dei 13 anni può compromettere la salute mentale. 📱
Sappiamo benissimo che oggi già a pochi mesi di vita facciamo trascorre ore intere ai nostri figli davanti ad uno schermo luminoso di smartphone e tablet.
Uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità sulla sorveglianza nazionale “Bambini 0-2 anni” ci dice che il 22,1% dei bambini tra i due e i cinque mesi trascorre tempo davanti a schermi – televisori, smartphone o tablet – prevalentemente per meno di un’ora al giorno. Una percentuale che sale al 58,1% tra gli 11 e i 15 mesi, con un 3% dei piccoli che arriva a superare le tre ore quotidiane.
Più bassa è l’età del primo cellulare, peggiori sono gli esiti
Eppure, questo piccolo oggetto, messo nelle mani dei bambini con crescente disinvoltura, potrebbe lasciare segni profondi e invisibili, che si manifestano anche a distanza di molti anni. A mettere in guardia i genitori e chiunque si occupi dell’educazione dei più piccoli è uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Human Development and Capabilities, basato su un’indagine condotta dal team di Sapien Labs attraverso il Global Mind Project.
I numeri parlano chiaro: i giovani adulti tra i 18 e i 24 anni che hanno ricevuto il loro primo smartphone prima dei 13 anni, oggi, hanno una salute mentale significativamente più fragile. E più bassa è l’età del primo cellulare, peggiori sono gli esiti.
Non solo ansia e depressione
La sofferenza raccontata dai partecipanti allo studio non si esprime solo attraverso sintomi depressivi. A emergere sono pensieri suicidari, aggressività, scarsa regolazione emotiva, distacco dalla realtà, bassa autostima, immagine di sé negativa, fino a una progressiva difficoltà a provare calma, stabilità ed empatia. Una fotografia nitida, che sfugge però ai comuni strumenti di screening, troppo spesso tarati su ansia e depressione e non su questi nuovi disagi.
Il problema non è lo smartphone in sé. O almeno, non solo. Gli autori spiegano che dietro la correlazione tra possesso precoce e disagio ci sono una serie di fattori a catena. L’accesso ai social media è il primo anello e rappresenta da solo il 40% dell’effetto totale. Poi ci sono relazioni familiari fragili (13%), cyberbullismo (10%), disturbi del sonno (12%). La precoce esposizione a dinamiche sociali complesse, filtri irrealistici, giudizi continui, chat invasive, notifiche notturne, modella il cervello in formazione in modi che ancora oggi – avvertono gli studiosi – non comprendiamo del tutto. Ma i dati ci dicono che l’impatto è profondo.
La neuroscienziata ,Tara Thiagarajan, fondatrice di Sapien Labs e prima firma dello studio, afferma: “Non possiamo più trattare l’accesso allo smartphone come una scelta neutra. È una decisione educativa, culturale e sanitaria”.
🏃♀️*E noi cosa possiamo fare?* 💪
http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2025/07/21/smartphone-prima-dei-13-anni-puo-compromettere-la-salute-mentale_5de46e33-7fbe-4886-9419-cc7bb42245d1.html