04/05/2024
Quando si parla di disturbi alimentari spesso non viene citato il “binge eating”, ancora poco riconosciuto sia dal grande pubblico che in ambito sanitario. Eppure, ad esempio, negli Stati Uniti è il disturbo dell’alimentazione più comune.
Come spiegato dall’autore dell’articolo, il “binge eating disorder”, o disturbo da alimentazione incontrollata, presenta alcuni sintomi, come frequenti episodi di abbuffate con perdita di controllo rispetto a cosa e quanto viene mangiato.
Ci sono anche altre caratteristiche: chi ne soffre mangia più rapidamente del normale, ingerisce grandi porzioni anche senza appetito, prova sentimenti come disgusto per se stesso, senso di colpa o depressione, e altri sintomi.
Le persone con questo disturbo possono sviluppare bulimia nervosa o viceversa, anche se da solo il binge eating non è collegato a comportamenti di eliminazione per “compensare” il cibo ingerito, ad esempio il vomito indotto o l’esercizio fisico eccessivo.
Non ci sono ancora risposte certe sulla natura del binge eating, ma sono stati individuati alcuni fattori di rischio come le esperienze traumatiche, i sintomi depressivi e la difficoltà nella regolazione delle emozioni.
In Italia i disturbi alimentari sono un problema sempre maggiore: secondo un’indagine svolta tra il 2018 e il 2021 c’è stato un aumento dei casi del 30%. In particolare, in seguito alla pandemia i più colpiti sono stati i bambini nella fascia d’età tra i 12 e i 17 anni.
Per approfondire 👇🏻
https://www.stateofmind.it/2024/05/disturbo-binge-eating/