Laura Bondi - Psicologa Psicoterapeuta

Laura Bondi - Psicologa Psicoterapeuta studio di Psicoterapia

10/09/2025

Giovedì 11 settembre alle ore 20:15, presso l’Hotel Minerva, si terrà un Caminetto in cui ci confronteremo sulle modalità di inserimento dei nuovi soci, sulla loro formazione ed istruzione.

Durante la serata, avremo modo di conoscere più da vicino la socia Laura Bondi - Psicologa Psicoterapeuta.

Laura, psicologa e psicoterapeuta iscritta all’albo degli Psicologi della Toscana, esercita la professione nel suo Studio di Arezzo.

È sposata dal 1991, le piace il cinema, il teatro, la musica e la lettura. Ama il mare e le passeggiate.

È entrata a far parte del nostro Club due anni fa, sotto la Presidenza di Francesco Pugi.

La bellezza è negli occhi di chi guarda diceva mia nonna, e anche la bruttezza dico io! Proverbio semplice quanto la par...
27/03/2025

La bellezza è negli occhi di chi guarda diceva mia nonna, e anche la bruttezza dico io! Proverbio semplice quanto la parabola della pagliuzza e della trave dal Vangelo secondo Matteo per spiegare il meccanismo della proiezione. Quando l’odio, l’irritazione, la rabbia generato da una persona è troppo intenso vuol dire che ci proiettiamo qualcosa di nostro che non vogliamo vedere
E allora mi chiedo il perché di tanta cattiveria e tanto odio anche da parte di colleghi psicologi, psicoterapeuti e psichiatri nei confronti di un personaggio come Sgarbi? Che bisogno c’è in questo momento difficile per lui di buttarli addosso tutto questo fango?
Io personalmente non lo conosco ma ho avuto modo di apprezzarlo nella sua geniale e semplice modalità di comunicare la bellezza e l’arte. Un oratore colto e profondo,
Divisivo perché del tutto privo di diplomazia.

In questo momento credo che chi non riesce a sostenerlo dovrebbe semplicemente stare zitto.

🦋

Siete tutti invitati!!! Ingresso libero, vi aspettiamo per condividere frammenti di Anima🦋
23/02/2025

Siete tutti invitati!!! Ingresso libero, vi aspettiamo per condividere frammenti di Anima🦋

09/12/2024

Tu ne quaesieris, scire nefas,quem mihi, quem tibi
finem di dederint, Leuconoe,nec Babylonios
temptaris numeros. Ut melius,quidquid erit, pati!
Seu pluris hiemes seu tribuitIuppiter ultimam,
5quae nunc oppositis debilitatpumicibus mare
Tyrrhenum, sapias: vina liqueset spatio brevi
spem longam reseces. Dumloquimur, fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.

Tu non chiedere, è vietato sapere, quale fine a me, quale a te gli dei abbiano assegnato, o Leuconoe,
e non consultare la cabala babilonese.
Quanto(è) meglio, qualsiasi cosa sarà, accettarla!
Sia che Giove abbia assegnato più inverni, sia che abbia assegnato come ultimo quello che ora sfianca con le scogliere di ,pomice ed che gli si oppongono il mareTirreno sii saggia: filtra il vino e ad una breve scadenza limita la lunga speranza. Mentre parliamo sarà fuggito,inesorabile,
il tempo: cogli il giorno, il meno possibile fiduciosa in quello successivo.

Orazio
Carpe Diem

27/10/2024

NON È UNA CHIACCHIERATA! LO PSICOLOGO COMPLESSATO.

Doc, buongiorno, volevo un appuntamento per fare una chiacchierata, mi da un appuntamento?

Non è raro sentirsi chiedere un appuntamento in questo modo o, come direbbe Dante in persona, in tal guisa. E, sempre Dante, descriverebbe i volti dei giovani psicologi, ma anche quelli dei meno giovani, come i volti di un San Sebastiano trafitto da cento frecce, o di Giordano Bruno sul rogo che, morente, guarda gli astanti come a dire…: “Beati voi che non capite un caz…!”

Si oggi vi parlo del complesso dello Psicologo verso gli Psicoterapeuti e degli Psicoterapeuti verso i medici Psichiatri, insomma dei complessi che la nostra categoria ha verso il mondo intero.

Si, perché, in fondo, c’è una profonda verità nel fatto che quello che diciamo noi psicologi lo può dire anche il mio barbiere a soli 20 o 25 euro e in più ti taglia pure i capelli.

Allora quando ci viene chiesto di fare una chiacchierata, noi, i paladini dell’anima, coloro che hanno sfiorato le alte vette della coscienza e dello spirito, coloro che hanno visitato gli inferi, lì dove solo Ercole, Ade o Mercurio hanno avuto il piglio di andare, noi, gli Psicologi, sentiamo svilite le nostre vite a meri allevatori di galline.

E già, le chiacchiere rimandano allo scoppiettìo e allo schiamazzo delle galline che chiocchiano, e questo strepitìo ha poco a che fare con le alte vette delle onorevoli professioni sanitarie.

Eppure? (Sapevate che ci sarebbe stato un eppure vero?) Eppure le chiacchiere etimologicamente rimandano anche al lamento, probabilmente proprio quello delle galline che fanno l’Uovo e lo covano. Niente di più insomma di ciò che avviene in terapia.

Nella stanza d’analisi, infatti, è il lamento che giunge per primo, è la chiacchiera che chiocca perché è ora di fare l’Uovo, e soprattutto è giunto il momento di dedicarsi alla cova affinché il pulcino cresca, e lo faccia fino al punto di avere la forza per rompere il guscio. Allora la chiacchiera è il lamento di chi ancora non ha questa forza? Di chi non riesce a rompere il guscio?

Tutto qui, insomma, ma la confessione non è questa, la confessione oggi ha a che fare col fatto che io stesso, nel tempo in cui ero un paziente sofferente, un tempo che ancora oggi si fa presente non di rado, telefonai al terapeuta con la speranza che quella cova faticosa si rivelasse solo una chiacchiera.

Si, lo confesso, dissi qualcosa del tipo "sento il bisogno di fare due chiacchiere", e lo dissi perché l’aura che ammantava la figura dello Psicologo era per me un grande e pericoloso impedimento, poiché strizzava l’occhio ad una grandiosità a cui dovevo rinunciare.

La mia analisi mi ha riportato a sentirmi terra e cenere, semplice porzione materica di un cosmo in decomposizione. La mia analisi mi ha liberato da quelle grandiosità che continuano ad ammantare la figura dello psicologo e di cui, vi confesso anche questo, ancora mi nutro facendo il terapeuta.

Di cui mi nutro anche scrivendo qui ora, queste righe di condanna di me che, terza confessione di oggi, alla fine sono solo un elogio mascherato di me stesso professionista.

Insomma siamo pieni di complessi, e questo ci spinge a dire che siamo indispensabili. E lo diciamo specialmente a inizio terapia, quando il nostro studio è vuoto e la nostra voce diventa un eco che rimbalza sulle pareti assordandoci.

Cavolo! Ma quale chiacchierata! La terapia è una cosa seria!

Si ok, lo so, è così. Ma voi sapete perché ho detto e in molti dicono chiacchierata? Volete la quarta confessione di oggi? Ecco! Semplicemente me la facevo sotto!

Ero terrorizzato, tremavo e fantasticavo di capitolare tra identità sessuali estranee o istinti omicidi o altro da film thriller psicologico dove io ero l’assassino. La mia mente in 25 anni di vita, questa la vita vissuta prima di iniziare una terapia, aveva vagato attraversando tutte le peggiori identità in catalogo.

Quindi, cari colleghi, lo dico spesso in supervisione, il vostro ego non è nel menù. Se un paziente chiama chiedendo una chiacchierata, non solo sta etimologicamente riassumendo la terapia, ma soprattutto sta dicendo che ha paura e non che voi non valete il loro barbiere.

E se voi, oggi, vestiti di tuniche a forma di camici, quelle sole con cui si può entrare nei templi delle professioni sanitarie, vi sentite sminuiti da Psichiatri, medici o barbieri sappiate che loro, non vi cagano, sappiate che quel diminuirvi è azione che compiete da soli e, questa è la cosa buffa, è l’azione più auto-terapeutica che ci sia. sminuirsi.

Quelle tuniche, in vero, ci chiamano ad una enorme responsabilità, ossia di prenderci cura dei pazienti. Ci chiamano a smetterla noi di chiacchierare e lamentarci, proprio allo stesso modo con cui un cardiologo con un extrasistole non chiede sostegno dal suo paziente che si sottopone a una cardioversione.

Quindi, che siate pazienti o terapeuti, non indignatevi se qualcuno vi chiede di fare due chiacchiere, c’è un mondo dietro, quello che potete svelare se siete a tavola con un amico chiacchierando a vostra volta, un mondo che terrete in disparte se state lavorando.

Insomma, quando un terapeuta dimentica di essere nato paziente finisce per perdere la pazienza e chiacchierare per sfuggire dalle chiacchiere. E non accogliendo le paure e i complessi dei pazienti, riesce a coltivare i suoi.

Buona terapia e buona chiacchierata

Luca Urbano Blasetti ai

La Psicologia deve uscire dalla stanza analitica per entrare davvero nella Polis e fare COM-UNITÀ Entrare nel mondo e ge...
14/10/2024

La Psicologia deve uscire dalla stanza analitica per entrare davvero nella Polis e fare COM-UNITÀ
Entrare nel mondo e generare, attraverso l’integrazione dei vari ingredienti, Anima Mundi.

Nel calderone delle due giornate che ho passato a Bagheria con gli uomini della Comunità dei Giovani, con i colleghi della scuola AION con la conduzione di Leonardo Seidita attraverso lo Psicodramma, abbiamo mescolato vari ingredienti
Fiducia
Speranza
Dolore
Sangue
Gioia
Bellezza

❤️🦋

10/06/2024

Il 24 maggio i soci di 50&Più Arezzo hanno preso parte a "Camminare in consapevolezza" condotto dalla Psicoterapeuta Laura Bondi.

Alle 16,00 camminata in consapevolezza al parco di Villa Severi.La passeggiata rientra nel contest, organizzato da 50 & ...
24/05/2024

Alle 16,00 camminata in consapevolezza al parco di Villa Severi.
La passeggiata rientra nel contest, organizzato da 50 & più, sul dialogo fra generazioni

Sviluppare la capacità di stare in contatto con il corpo e con il qui ed ora per aprirsi poi al dialogo con l’altro

Una serie di Netflix passata in sottotono, da vedere.Istanbul vista nei suoi contrasti attraverso gli occhi di 5 donne e...
07/05/2024

Una serie di Netflix passata in sottotono, da vedere.
Istanbul vista nei suoi contrasti attraverso gli occhi di 5 donne e la lente della Psicologia Analitica
Integrazione degli opposti: il velo della donna mussulmana e la laicità della donna occidentale rappresentate da una paziente e da una psicologa: la trasformazione sarà incisiva per tutte e due. Tutti i personaggi attraverseranno un viaggio trasformandosi, un percorso di individuazione.

Ringrazio Chiara che me l’ha segnalata
🌹

Prossimo appuntamento il 24 maggioIn cammino da Villa Severi per godersi il qui ed ora
27/04/2024

Prossimo appuntamento il 24 maggio
In cammino da Villa Severi per godersi il qui ed ora

Un momento molto partecipato l'incontro organizzato da 50&Più Arezzo "Generazioni a confronto" con il Gruppo Psicologi di Confcommercio.

18/12/2023

Concluso il 17 novembre il corso Coloriamo i Mandala proposto da 50&Più Arezzo, esperienza particolare molto apprezzato dai partecipanti.

Indirizzo

Via Curina 36
Arezzo
52100

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Presentazione

Lavoro con pazienti adulti e adolescenti nel mio studio ad Arezzo o attraverso sedute in videochiamata Skype, Zoom, Google meet, FaceTime e Whatsapp. Organizzo, sempre nel mio studio, gruppi a tema.

Mi sono laureata nel 2004 in scienze dell’educazione con indirizzo processi formativi all’Università di Siena e nel 2012 ho preso la mia seconda laurea in Psicologia alla Sapienza di Roma. Ho fatto un mio percorso analitico personale junghiano e ho partecipato a vari gruppi di individuazione sempre a matrice junghiana. Mi sono specializzata in Psicoterapia integrata con base analitica transazionale presso la scuola Aetos di Venezia. Ho il diploma di Ipnosi clinica rilasciato sempre dalla Aetos in collaborazione con Atelier dell’Anima dal prof. Giovanni Gocci e ho il diploma di Analista Funzionale, una forma attuale di Psicoterapia di matrice reichiana creato da Will Davis.

Il mio modo di fare Psicoterapia si basa sul presupposto che tutti noi abbiamo al nostro interno la via per l’armonia, per il benessere e che siamo dotati naturalmente dei mezzi per raggiungere l’auto-guarigione.

Utilizzo gli strumenti che ho nella mia cassetta degli attrezzi centrandomi sul paziente; ogni persona ha la sua unicità e la terapia è un viaggio ogni volta diverso in cui mi lascio guidare dalle caratteristiche del paziente per aiutarlo ad entrare in contatto con la sua essenza.