17/11/2024
L'ansia è una nostra costruzione.
Possiamo fare una distinzione tra l'Ansia di Stato, che rappresenta l'esperienza ansiosa di un arco di tempo limitato, in reazione a circostanze, stimoli contingenti, ed Ansia di Tratto, che rappresenta la tendenza costante ad affrontare ogni situazione di vita con ansia eccessiva.
Nel nostro caso stiamo parlando di Ansia di Stato, contestualizzata alla prestazione sportiva. È l'evento sportivo che la scatena.
L'ansia può essere considerata una etichetta, ovvero il nome che viene dato ad una serie di reazioni psico corporee.
L'etichetta Ansia contiene i nostri pensieri, le nostre credenze, la nostra elaborazione ed interpretazione delle informazioni che provengono dall'interno e dall'esterno del nostro corpo, le nostre emozioni, le nostre reazioni corporee.
All'interno del nostro corpo abbiamo dei sistemi di comunicazione che ci permettomo di essere connessi nella nostra totalità interiore e con l'ambiente esterno.
Analizzando cosa succede da un punto di vista neurobiologico ci aiuta a comprende meglio la connessione corpo, mente ed ambiente durante l'ansia da prestazione sportiva.
Ad esempio, l'Ansia da un punto di vista neurobiologico si manifesta attraverso una rete biologica di reazioni chimiche, dove troviamo neurotrasmettitori, sostanze chimiche che permettono la comunicazione tra neuroni (le cellule del sistema nervoso). I principali sono il GABA (acido gamma-amminobutirrico), il glutammato, la serotonina e la noradrenalina.
Questi neurotrasmettitori hanno una funzione di attivazione o inibizione del sistema nervoso centrale. Ad esempio il GABA è il principale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale, ed il Glutammato è il principale neurotrasmettitore eccitatorio. Livelli bassi di GABA sono associati a un'aumentata attività neuronale che può sfociare in ansia, il Glutammato in eccesso può aggravare le reazioni ansiose.
La serotonina, spesso associata alla regolazione dell'umore, ha anche un ruolo importante nella modulazione dell'ansia. Bassi livelli di serotonina sono collegati a una maggiore predisposizione all'ansia, il che spiega perché molti trattamenti anti-ansia mirano ad aumentarne i livelli.
La noradrenalina, coinvolta nelle risposte di "lotta o fuga", regola l'attenzione e l'arousal; un suo squilibrio può pertanto contribuire a disturbi d'ansia.
Oltre i neurotrasmettitori, abbiamo degli ormoni che svolgono un ruolo cruciale nell'ansia. Uno dei principali è il Cortisolo, rilasciato in condizioni di stress. Il Cortisolo mobilita le risorse energetiche dell'organismo durante i periodi di stress, questo fornisce energia immediata disponibile al cervello e ai muscoli preparando il corpo a una risposta rapida e efficace a potenziali minaccie. Tuttavia, livelli cronici elevati di cortisolo possono indebolire il sistema immunitario, aumentando la vulnerabilità a infezioni e malattie, e ciò può spiegare la maggiore vulnerabilità organica tipica della somatizzazione in chi soffre di ansia. Livelli alti di Cortisolo sono spesso associati con ansia e disturbi correlati. Quando il cortisolo rimane elevato troppo a lungo , può contribuire ad uno stato di ansia cronica, con conseguente disturbo d'ansia generalizza o altri disturbi correlati allo stress.
Infine elevati livello di cortisolo altera alcune aree cerebrali significative. Il Cortisolo porta ad una eccessiva sensibilità dell'lAmigdala, area del cervello centrale nella valutazione delle minacce e nella generazione della risposta di paura, che può correlarsi a frequenti stato di allerta, ed all'Ippocampo, area del cervello implicata nella formazione della memoria, inclusi i ricordi legati alle esperienze ansiogene.
Comprendere i meccanismi biochimici dell'ansia è fondamentale per capirne il meccanismo di formazione, e lo sviluppo di trattamenti efficaci.
Stiamo parlando di neurotrasmettitori ed ormoni che danno origine all'ansia, che noi stessi produciamo all'interno del nostro corpo, in relazione agli stimoli che noi stessi ci creiamo, o che ci arrivano dall'ambiente esterno.
Tornando alla storia di Luca, per aiutarlo a risolvere il suo problema di ansia da prestazione sportiva, ho utilizzo una strategia con due tipologie di tecniche:
Possiamo suddividerle in tecniche Top Down, dove lavoriamo sulla mente per agire anche sul corpo, e tecniche Bottom Up, dove lavoriamo sul corpo per avere effetti anche sulla mente.
Il primo fattore che ho equilibrato è stata la Sincronia. Ho effettuato una tecnica corporea ed una esercitazione mentale. Lo scopo è stato quello di aiutare Luca ad essere completamente presente e concentrato su ciò che stava facendo nel momento della prestazione, nel qui ed ora. Il problema che scatenava l'ansia di Luca all'entrata nel campo era data dal fatto che si focalizzava esclusivamente sull'immaginario, perdendo il contatto con il proprio corpo, perdendo la dimensione del qui ed ora, proiettandosi con la sua mente nel futuro, pensando a cosa sarebbe successo nel caso avesse fallito. Ciò non faceva altro che stimolare la sua neurobiologia innescante il suo stato di ansia.
Tecnica Bottom Up: Il trattamento manuale corporeo è un'ottima tecnica per migliorare la capacità della persona che la riceve di focalizzarsi sul presente.
Rimanendo concentrati nel qui ed ora, prestando la massima attenzione alle sensazioni che ci arrivano dal nostro corpo passiamo allenare la connessione mente corpo.
Invito Luca a posizionarsi sul lettino, gli chiedo di concentrarsi solo ed esclusivamente sulle mie mani, effettuo un trattamento manuale con l'obiettivo di allenare la mente di Luca ad essere concentrato sul suo corpo , sulle informazioni che il suo corpo stava ricevendo, nel presente, concentrato, consapevole, potenziando la sua connessione mente corpo.
Tra le tecniche corporee che ho utilizzato con Luca , ho inserito una tecnica sulla respirazione.
Posizione supina, chiedo a Luca di chiudere i suoi occhi e di concentrarsi esclusivamente sulla sua respirazione. Posiziono le mie mani sul torace di Luca e mi sintonizzo con il ritmo della sua respirazione. Chiedo a Luca di continuare a respirare, di rimanere concentrato sulla sua respirazione, sul movimento del suo torace e della sua pancia, contemporaneamente effettuo una tecnica manuale di amplificazione della respirazione di Luca, facilitando la connessione della mente di Luca con il suo corpo.
L'immagine che voglio consigliarvi per comprendere l'utilità di questo lavoro di connessione corpo-mente su Luca è quella di un sentiero che collega la vostra mente al vostro corpo, un sentiero specifico per l'azione che decidete di compiere in un determinato momento, questo sentiero all'inizio non è ben definito, ma continuando a percorrerlo avanti e dietro, calpestandolo, diventerà sempre più evidente, definito, e facile da percorrere nel momento del bisogno, in modo che quando vi occorrerà potrete sfruttare al massimo queste mappe già presenti..
Tecnica Top Down: Per affrontare l’ansia da prestazione una delle tecniche più efficaci è la visualizzazione. Il metodo che ho utilizzato con Luca consiste nell’immaginarsi mentre si eseguono correttamente le azioni richieste, rivivendo mentalmente l'esperienza sportiva ideale. È una esercitazione di immaginazione motoria che allena Luca a tenere la sua mente connessa con il suo corpo, migliorando la sua capacità di concentrazione. In questo tipo di tecnica abbiamo la massima Sincronia, ovvero mente e corpo sono perfettamete connessi. Tramite l'immaginazione dell'azione motoria si crea una connessione, un sentiero già tracciato che potrà essere riproposto nel momento presente della prestazione.
La scienza tramite gli studi di Motor Imagery ha dimostrato ampiamente che l'immaginazione di un movimento provoca una attivazione involontaria dei muscoli coinvolti, gli stessi che si attiverebbero se facessi realmente quel movimento, e che non c’è una grossa differenza nell’attivazione delle aree cerebrali tra quando immaginiamo un gesto motorio e quando lo eseguiamo realmente. La ripetizione di azioni motorie attraverso la pratica fisica e mentale può indurre cambiamenti cerebrali di tipo plastico. Gli allenamenti basati sull’immaginazione hanno effetti simili all’allenamento motorio vero e proprio.
Ancora più interessante quando si associa il trattamento manuale corporeo alla tecnica di immaginazione. Proprio perchè in una tecnica di immaginazione c'è una attivazione muscolare come se effettuassimo realmente l'atto motorio, avremo un feedback ovvero una risposta muscolare data dalle condizioni e quindi dallo stato di salute muscoloscheletrico. Disfunzioni muscolo scheletriche possono creare una connessione mente corpo meno funzionale per la prestazione. Ovvero, sto eseguendo la tecnica di immaginazione del gesto tecnico, ho presente in me una disfunzione articolare che comporta una mancanza di elasticità a livello muscolare, quando durante l'esecuzione della tecnica di immaginazione del gesto tecnico si ha l'attivazione della muscolatura che serve per l'esecuzione di quel determinato gesto tecnico, avremo una risposta di ritorno della non elasticità muscolare che si ripercuoterà negativamente sulla formazione della connessione mente corpo più funzionale per l'esecuzione futura di quel determinato gesto tecnico che si sta formando.
Una tecnica molto interessante che ho eseguito per aiutare Luca è stata quella di associare la tecnica di Motor Imagery, ovvero l'allenamento dell'immaginazione motoria, sfruttando l'effetto ideo motorio, ovvero il collegamento tra l'immagine mentale del movimento e la muscolatura che serve per eseguilrlo, ed il trattamento muscolo scheletrico, con tecniche manuali per rimuovere ogni tensione muscolare e limitazione di mobilità articolare necessarie per quel determinato gesto tecnico.
Lo scopo è stato quello di rendere più funzionale possibile la connessione psico corporea del gesto tecnico.
Grazie a queste tecniche, quando ora Luca entra in campo riesce a rimanere Sincronizzato, la sua mente rimane connessa con il suo corpo, nel momento presente e non si scatena più la reazione di ansia.
Sembrerebbe tutto risolto, ma in realtà non è così. Cosa c'è che ancora da migliorare?