Francesca Camisa - Psicologa e Psicoterapeuta

06/05/2025

Nuova avventura. Ad oggi faccio parte della schiera di esperti a disposizione per offrire servizi in qualità di Life Coach e psicoterapeuta su Consulente Ideale.

01/05/2024

Tutta colpa delle favole.
Psicoadvisor

24/04/2024

Una recensione di Claudia Mazzilli

24/04/2024

/pro•cra•sti•na•zió•ne/

23/04/2024

La cultura del “consenso”, la cultura della reciprocità.
alfemminile.com

16/04/2024

Le aspettative degli altri e ciò che desideriamo noi nel profondo.
Psicoadvisor

24/02/2024

Eloquente ❤️

20/02/2024

Miosessuologo.it

16/02/2024

Lasciar andare non significa non interessarsi, ma smettere di credere di aver potere al posto degli altri.
Lasciar andare non significa fregarsene, ma lasciare che l’esperienza sia consigliera, non le parole.
Lasciar andare non è vittimismo, ma la profonda certezza che spesso gli effetti non dipendono da noi.
Lasciar andare non corrisponde ad una critica, ma ad un atto di estrema fiducia.
Lasciar andare non è imporre nuove catene, ma permettere alla libertà di ognuno di esprimersi.
Lasciar andare non è ancorarsi al passato, ma vivere pienamente un nuovo futuro.
Lasciar andare non è un atto egoistico, ma è il coraggio di scoprire il nuovo che si svela di fronte a noi.
Lasciare andare non è dominio e controllo, ma un atto i fede perchè la vita si sveli.
Lasciar andare non è cedere ai fardelli della vita, ma credere che siamo nati per uno scopo elevato.
Lasciar andare non è soffrire, ma permettere alla gioia di abitare in noi.
Lasciar andare non è di domani, ma è di un oggi che aspetta di essere vissuto.
Lasciar andare libera, purifica, migliora… lasciare andare è accogliere la gioia.

Stephen Littleword, "Nulla è per caso"

18/01/2024

Psicoadvisor

30/12/2023

Questi giorni di Festa -così ideologica e assoluta- sembrano fatti apposta per mortificare i nostri saldi di bilancio così vulnerabili e imperfetti.
Ma il cerchio di ogni saldo negativo e di ogni dolore e anche del più intenso rammarico, si chiude quando, dopo lunghi giri di elaborazioni ‘storte’, finalmente ‘vediamo’ e ‘ci diciamo’ che siamo stati il massimo possibile. Che non poteva andare diversamente.
Che sia bastato o meno, comunque di più non potevamo.
Qui finiscono la rabbia e il rimpianto e cominciano la comprensione, la dolcezza, il diritto al perdono.
Comincia il dialogo col nostro Limite, l'ascolto delle sue ragioni. L'unica possibilità di spostarlo in avanti ed emancipare i nostri scenari.
La potenzialità ci connette con gli standard astratti e frustranti di ‘tanti’.
La ‘nostra’ possibilità ci connette, invece, con noi stessi e con la soggettiva ‘condizione data’ dalla nostra storia.
Abbiamo troppo spesso negoziazioni interiori agitate dallo sbilanciamento sulla potenzialità.
Potremmo stare meglio se fossimo, invece, più ‘distesi’ sulla nostra possibilità.
Se fossimo più accoglienti e comprensivi col nostro Limite.
Per questo, nell’anno nuovo, auguro a tutti noi di viaggiare di più e con più indulgenza, assieme alla nostra Possibilità.
Buon 2024 amici e vogliamoci sempre bene. Come sempre, nel senso di noi e, soprattutto, nel senso di ‘a noi’.

Catello Parmentola

20/12/2023