11/08/2023
Ecco il pronto soccorso per i ricchi: a Bergamo paghi e salti la fila
Al Policlinico di Zingonia con 149 euro non si fa la coda e si viene assistiti subito, con un codice bianco o verde. Con esami strumentali la cifra sale a 500. I rischi sulle diagnosi e la divisione tra cittadini di serie A e serie B
Dunque funziona cosi. Sei un cittadino benestante e hai un problema di salute magari non grave (o che non sembra grave), non hai un medico di base come altre centinaia di migliaia nel Belpaese in cui la sanità è diventata Cenerentola, al pronto soccorso più vicino ti assegneranno probabilmente un codice bianco o verde che tradotto significa ore ed ore di attesa.
Allora che fai? Prendi l'auto e vai al pronto soccorso privato. Sborsi 149 euro (si noti il 9 come da consolidato marketing commerciale per evitare la cifra tonda) et voilà, ti comperi il diritto a una visita immediata. Se poi ti prescrivono esami di primo e secondo livello o strumentali, la cifra lievita a seconda della prestazione per arrivare fino a 500 euro.
Non siamo ancora nell'America dove ti chiedono la carta di credito prima dell'ingresso anche se sei su un lettino d'emergenza, ma a quel modello ci stiamo avviando a grandi passi. L'ultimo tabù a essere rotto è quello del pronto soccorso.
Succede in Lombardia, naturalmente, la Regione che da trent'anni ha spinto sul sistema misto pubblico-privato a tutto vantaggio del secondo, sotto la guida del destra-centro egemonizzato dalla Lega. Succede, più esattamente, al Policlinico San Marco di Zingonia, località famosa perché casa dell'Atalanta, di proprietà del gruppo San Donato.
Gigi Riva 10 agosto su Domani