Simona Secoli Fisioterapista

Simona Secoli Fisioterapista Fisioterapista iscritta all'Albo, specialista nel trattamento del linfedema e del lipedema

Buongiorno Carissimi. Oltre alla mia pagina professionale ho deciso di crearne una nuova dedicata in particolare al movi...
31/10/2025

Buongiorno Carissimi.
Oltre alla mia pagina professionale ho deciso di crearne una nuova dedicata in particolare al movimento e alla rieducazione motoria.
In questa nuova pagina affronterò vari temi con un approccio fisioterapico, semplice e concreto, rivolto a chi vuole prevenire dolori, migliorare la propria mobilità e ritrovare benessere per vivere meglio.
Parlerò di esercizi, abitudini e strategie per rendere il movimento una vera forma di cura di sé.
Se vuoi seguimi, troverai senz’altro argomenti che possono interessarti. Grazie

Studio Fisiokinesiterapico
di Simona Secoli
📍 C.so Ivrea 14/e, Torre A
📞 328 2007575 www.simonasecolifisioterapista.it

“Carissima Simona. Ho letto il tuo post in cui descrivevi la sindrome femoro rotulea. Io ho un dolore al ginocchio che n...
23/10/2025

“Carissima Simona.
Ho letto il tuo post in cui descrivevi la sindrome femoro rotulea.
Io ho un dolore al ginocchio che non riesco a capire bene: a volte sento fastidio davanti alla rotula, altre volte il ginocchio si irrigidisce o mi dà fastidio stare a lungo seduta o salire le scale.
Vorrei capire da che cosa potrebbe dipendere il mio dolore . Grazie “

Ciao Antonia, cerco di darti una mia visione, anche se, sarebbe opportuno un consulto.
Come ben sai, molte persone avvertono dolore al ginocchio e faticano a capirne la causa.
Può presentarsi nella parte anteriore, intorno alla rotula, peggiorare stando seduti a lungo, salendo le scale o dopo uno sforzo.

Il dolore al ginocchio può avere origini molto diverse: a volte è legato a sovraccarichi muscolo-tendinei, altre a processi degenerativi articolari. Per questo non è possibile stabilire la causa precisa solo dai sintomi.

In questi casi è importante rivolgersi allo specialista (ortopedico o fisiatra ) per eseguire esami mirati come RX, RMN o ecografia, utili per chiarire la diagnosi.
Solo dopo aver definito la causa, si può impostare un percorso fisioterapico personalizzato per ridurre il dolore e migliorare la funzionalità. Appena torni in Asti vieni a farmi visita.

Simona Secoli – Fisioterapista
C.so Ivrea 14/e Torre A
📞 328 2007575
www.simonasecolifisioterapista.it

SINDROME FEMORO-ROTULEA (PFPS)Dopo aver parlato della riabilitazione dopo protesi di ginocchio, oggi affronto un tema ch...
16/10/2025

SINDROME FEMORO-ROTULEA (PFPS)

Dopo aver parlato della riabilitazione dopo protesi di ginocchio, oggi affronto un tema che si collega spesso a quel percorso: la sindrome femoro-rotulea.
Si tratta di una condizione comune che causa dolore nella regione anteriore del ginocchio localizzato dietro e intorno alla rotula. Può interessare chi ha subito un intervento, ma anche chi pratica sport o attività che sovraccaricano il ginocchio oppure chi trascorre molte ore seduto. 
Cos’è
È una delle cause più frequenti di dolore anteriore al ginocchio. Il dolore tende a insorgere durante movimenti come salire e soprattutto scendere le scale, correre o restare seduti o accovacciati per molto tempo.
Perché succede
Il dolore nasce da un allineamento o movimento non ottimale della rotula sul femore, che provoca attrito e infiammazione. Tra le cause comuni ci sono sovraccarico funzionale, squilibri muscolari soprattutto dei muscoli della coscia e alterazioni posturali 
Cosa fare
La fisioterapia è il trattamento di riferimento: esercizi mirati, fisioterapia strumentale, mobilità articolare e rieducazione del movimento per ridurre il dolore e migliorare la stabilità del ginocchio.
Se avverti dolore nella parte frontale del ginocchio:
*   Non ignorarlo.
*   Una valutazione fisioterapica può guidarti nel recupero e prevenire peggioramenti.
*   Evita sovraccarichi funzionali e riduci attività che provocano dolore finché non migliora.

Simona Secoli – Fisioterapista
C.so Ivrea 14/e Torre A
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Riabilitazione dopo protesi di ginocchioLa fisioterapia dopo una protesi di ginocchio è fondamentale quanto l’intervento...
12/10/2025

Riabilitazione dopo protesi di ginocchio

La fisioterapia dopo una protesi di ginocchio è fondamentale quanto l’intervento chirurgico.
Serve per recuperare mobilità, forza e funzionalità, accompagnando passo dopo passo il paziente nel ritorno alla vita quotidiana. L’approccio dovrebbe essere personalizzato e si articola in diverse fasi, in base ai tempi di recupero e alle condizioni del paziente.

Fase iniziale
Subito dopo l’intervento si lavora sulla gestione del dolore e del gonfiore. Il paziente inizia a muovere il ginocchio con esercizi di mobilizzazione passiva e attiva assistita. Anche il cammino, protetto da stampelle o deambulatore avviene il più precocemente possibile.

Fase intermedia
Si introducono esercizi mirati per recuperare la flessione ed estensione del ginocchio, rinforzare i muscoli della coscia e migliorare l’equilibrio. È una fase delicata in cui il carico viene aumentato gradualmente e seguendo il dolore

Fase avanzata
Obiettivo: recuperare forza, stabilità e autonomia nei movimenti. Si lavora su cammino, scale e attività della vita quotidiana, fino a permettere al paziente di tornare a una buona qualità di vita e successivamente all’ attività sportiva.

Il risultato
Con costanza e un percorso personalizzato, la fisioterapia permette di ridurre dolore e rigidità, migliorare la mobilità e tornare a svolgere in autonomia le attività di ogni giorno.

Simona Secoli – Fisioterapista
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Protesi al ginocchio. Parte medico-chirurgica:La protesi al ginocchio è un intervento ortopedico che permette di sostitu...
06/10/2025

Protesi al ginocchio.
Parte medico-chirurgica:
La protesi al ginocchio è un intervento ortopedico che permette di sostituire le superfici articolari danneggiate con componenti artificiali biocompatibili.
Si ricorre a questa soluzione quando il dolore, la rigidità e l’ instabilità del ginocchio diventano invalidanti e non rispondono più a terapia conservativa: farmaci, fisioterapia o infiltrazioni.

Le cause più frequenti sono:
-artrosi avanzata,
-deformità congenite o patologiche del ginocchio (es. ginocchio varo o valgo)
-artrite reumatoide,
-gravi fratture o esiti traumatici.
-Sovraccarico funzionale dovuto a obesità o attività lavorative molto impegnative e usuranti

L’intervento è indicato soprattutto tra i 60 e gli 80 anni, ma può essere necessario anche prima se il danno è importante e limita le attività quotidiane.
Esistono diversi tipi di protesi:
• totale, quando l’intera articolazione è compromessa,
• parziale (monocompartimentale), quando solo una parte del ginocchio è danneggiata.

L’operazione dura in media 1–2 ore e richiede un ricovero di circa una settimana.
L’obiettivo non è solo ridurre il dolore, ma anche restituire mobilità e migliorare la qualità della vita, permettendo di tornare a camminare, salire le scale e svolgere le normali attività con meno limitazioni.

Simona Secoli – Fisioterapista
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Riabilitazione dopo protesi di spalla. La riabilitazione fisioterapica dopo una protesi di spalla è fondamentale.Serve p...
29/09/2025

Riabilitazione dopo protesi di spalla.

La riabilitazione fisioterapica dopo una protesi di spalla è fondamentale.
Serve per recuperare mobilità, forza e funzionalità, accompagnando il paziente passo dopo passo verso il ritorno alla vita quotidiana.
Dovrá necessariamente adeguarsi al tipo di intervento e alle condizioni del paziente, quindi dovrà essere sempre personalizzata
- Fase iniziale
Il braccio viene mantenuto in un tutore. Si inizia con esercizi di mobilizzazione passiva all’ inizio solo di gomito e mano, per evitare rigidità e favorire la guarigione dei tessuti.
Si dovrà educare il paziente spiegandogli quali sono i movimenti consentiti e quelli da evitare
-Fase intermedia
Si introducono esercizi di mobilità attiva assistita e un progressivo rinforzo dei muscoli della spalla e della scapola. Importante anche il lavoro sulla postura e sul controllo motorio.
-Fase avanzata
Obiettivo: recuperare la forza, la coordinazione e la funzionalità della spalla. Si inseriscono esercizi specifici per le attività quotidiane e lavorative.

Risultato finale
• Dolore ridotto
• Maggiore autonomia
• Ritorno a una buona qualità di vita

Ti ricordo che, senza un percorso riabilitativo mirato, i benefici dell’operazione rischiano di essere parziali o incompleti.
La fisioterapia è quindi un passaggio indispensabile per ottenere il massimo beneficio post intervento di protesi alla spalla.

Simona Secoli – Fisioterapista
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PROTESI DI SPALLA La protesi di spalla è un intervento chirurgico che il chirurgo ortopedico valuta di eseguire quando l...
18/09/2025

PROTESI DI SPALLA

La protesi di spalla è un intervento chirurgico che il chirurgo ortopedico valuta di eseguire quando l’articolazione è troppo compromessa e non risponde più a terapie conservative come fisioterapia, farmaci, infiltrazioni.

Perché si fa?
• Artrosi avanzata della spalla
• Esiti non soddisfacenti di fratture gravi dell’omero prossimale che compromettono la funzionalità dell’ arto superiore
• Necrosi della testa omerale
• Patologie tumorali a carico delle ossa o dei tessuti molli che non permettono più il movimento del braccio

Chi riguarda principalmente?
Più spesso persone tra i 50 e gli 80 anni, ma può essere indicata anche in pazienti più giovani con traumi complessi o patologie degenerative precoci.

Tipi di protesi
• Anatomica → riproduce la forma naturale della spalla
• Inversa → usata quando i tendini della cuffia dei rotatori sono irreparabili e l’ artrosi è in stato avanzato ( per esempio nell’ anziano)
• Parziale → sostituisce solo la testa dell’omero

Obiettivi della protesizzazione
• Ridurre il dolore cronico
• Recuperare la mobilità articolare (anche solo in parte)
• Migliorare la qualità di vita, permettendo attività quotidiane come vestirsi, pettinarsi, cucinare o guidare

La protesi di spalla è un intervento complesso, ma offre ottimi risultati nel controllo del dolore e nel ritorno alla funzionalità. Nel mio prossimo post vi parlerò di riabilitazione fisioterapica post intervento.

Cara Simona. “Dopo l’intervento di protesi all’anca ero piena di dubbi e paure. Non sapevo se sarei riuscita a tornare a...
13/09/2025

Cara Simona.
“Dopo l’intervento di protesi all’anca ero piena di dubbi e paure. Non sapevo se sarei riuscita a tornare a camminare bene, a muovermi liberamente, a riprendere la mia vita quotidiana senza dolore.

Con Te ho trovato non solo una fisioterapista competente, ma anche una persona capace di ascoltare e incoraggiare nei momenti più difficili. Ogni seduta è stata un passo avanti: dagli esercizi più semplici, che all’inizio sembravano impossibili, fino ai movimenti più naturali che oggi riesco a fare senza fatica.

Oggi cammino con più sicurezza, mi sento più forte e autonoma. È stato un percorso impegnativo, ma sapere di avere accanto una professionista attenta e disponibile ha fatto la differenza. Grazie di cuore Simona, per avermi accompagnata con pazienza e professionalità in questo cammino di rinascita.”

Sabrina M.

Dopo un intervento di artroprotesi d’anca, il recupero funzionale è un processo graduale e personalizzato. La fisioterap...
07/09/2025

Dopo un intervento di artroprotesi d’anca, il recupero funzionale è un processo graduale e personalizzato.
 La fisioterapia riveste un ruolo fondamentale in tutte le fasi del percorso riabilitativo.

Fase  Post-operatoria precoce (0-2 settimane)
Obiettivi: controllo del dolore, prevenzione delle complicanze e inizio della mobilizzazione.
- Ghiaccio e terapie per ridurre
l’ edema e favorire la corretta circolazione.
-Mobilizzazioni passive e attive assistite (entro i limiti di sicurezza articolare).
-Esercizi isometrici per il rinforzo precoce del quadricipite, glutei e stabilizzatori del bacino.
-Educazione posturale e addestramento alla deambulazione con ausili.
-Istruzioni per le attività quotidiane nel rispetto delle precauzioni anti-lussazione.

Fase Sub-acuta (2-6 settimane)
Obiettivi: recupero della mobilità articolare, miglioramento del controllo neuromuscolare.
-Progressione verso esercizi attivi e attivi contro resistenza.
-Lavoro sul carico graduale in ortostatismo.
-Attività in catena cinetica chiusa per il reclutamento selettivo.
-Esercizi propriocettivi statici e dinamici.
-Addestramento alla deambulazione corretta senza compensi.

Fase funzionale (6-12 settimane)
Obiettivi: ripristino della funzionalità, prevenzione delle disfunzioni secondarie.
-Lavoro analitico e globale per forza, resistenza e controllo motorio.
-Rieducazione al passo su terreni irregolari e su scala.
-Esercizi di stabilizzazione del core e del cingolo pelvico.
-Eventuale utilizzo di tecnologie riabilitative (biofeedback, pedane propriocettive).

Fase di Mantenimento e prevenzione (oltre 12 settimane)
Obiettivi: stabilizzazione dei risultati e ritorno alle attività abituali.
-Programma di esercizi personalizzato per mantenere forza, mobilità e funzionalità.
-Educazione al corretto utilizzo dell’arto operato nelle attività quotidiane e lavorative.
-Follow-up fisioterapico per prevenire recidive o sovraccarichi articolari.

La rieducazione post-protesica non è mai standardizzata: ogni protocollo deve essere adattato alle caratteristiche del paziente, al tipo di impianto e agli obiettivi funzionali.

PROTESI DELLA TESTA DEL FEMORELa coxo-femorale è un’articolazione sferica formata da due ossa principali: FEMORE: L’osso...
16/04/2025

PROTESI DELLA TESTA DEL FEMORE

La coxo-femorale è un’articolazione sferica formata da due ossa principali:
 FEMORE: L’osso della coscia, la cui estremità superiore presenta una testa sferica (la testa del femore) che si articola con l’acetabolo.
 ACETABOLO: Una cavità a forma di coppa situata nell’osso del bacino.

In un’anca “SANA” la testa del femore ruota fluidamente all’interno dell’acetabolo consentendo un’ampia gamma di movimenti.
In un’anca “MALATA” sia la testa del femore che l’acetabolo possono subire cambiamenti significativi che compromettono la funzione articolare causando dolore, rigidità e limitazioni nelle attività quotidiane.
Per risolvere  queste problematiche dovute a patologie oppure ad un evento traumatico si ricorre ad un impianto di una artroprotesi.
Esso è un intervento chirurgico comune per trattare patologie come l’artrosi, le fratture del collo del femore, l’ osteonecrosi o altre condizioni che danneggiano l’articolazione dell’anca. 

Tipi di intervento chirurgico:

1)Protesi totale d’anca (PTA)
Viene sostituita sia la testa del femore che la cavità acetabolare del bacino.
È l’intervento più comune per patologie degenerative gravi.

2)Endoprotesi o protesi parziale d’anca
Viene sostituita solo la testa del femore, lasciando intatta la cavità acetabolare.
Spesso usata negli anziani con fratture del collo del femore.

3)Protesi di rivestimento (resurfacing)
Comporta il rivestimento della testa del femore anziché la sua rimozione completa.
Usata in pazienti giovani con buona qualità ossea.

4)Artroplastica di revisione: Intervento chirurgico per sostituire una protesi d’anca precedentemente impiantata che si è usurata, allentata o infettata.
Le protesi moderne sono realizzate con materiali avanzati tra i quali titanio, ceramica, polietilene, tantalio, acciaio, cromo cobalto e oxinium che consentono di ridurre al minimo le reazioni avverse, favorire l’integrazione della protesi nell’organismo, ridurre i tempi di recupero e minimizzare i rischi associati alle procedure.
Nel prossimo post vi illustrerò la mia procedura d’intervento per eventi di questo genere. 
www.simonasecolifisioterapista.it

Le PROTESI ARTICOLARI:Un aiuto per il RECUPERO della MOBILITÀ e del BENESSERE !La storia della protesizzazione articolar...
09/04/2025

Le PROTESI ARTICOLARI:
Un aiuto per il RECUPERO della MOBILITÀ e del BENESSERE !

La storia della protesizzazione articolare è ormai vecchia di più di cento anni: a fine 1800 il medico tedesco Glück impiantò la prima protesi di ginocchio in avorio.

Negli ultimi decenni, le protesi hanno trasformato radicalmente il modo in cui affrontiamo problemi articolari e di mobilità. Che si tratti di una protesi di ginocchio, anca o spalla, questi dispositivi innovativi hanno aperto nuove porte a milioni di persone che, altrimenti, avrebbero vissuto con dolore cronico e limitazioni nelle attività quotidiane.

Cosa Sono le Protesi Articolari?
Sono dispositivi artificiali progettati per sostituire articolazioni usurate, danneggiate o malate. Realizzate con materiali avanzati come leghe metalliche, titanio, cobalto-cromo, poliuretano, plastica e ceramica, le protesi sono progettate per imitare il movimento naturale delle articolazioni, garantendo così una funzionalità ottimale. Questi materiali sono selezionati non solo per la loro funzionalità e durabilità, ma anche per garantire la sicurezza e la compatibilità con il corpo umano.

Quali sono i vantaggi della protesi articolare?
Le protesi riducono il dolore causato da artrite, fratture o altre condizioni degenerative, ripristinano la funzione articolare, permettendo di riprendere le attività quotidiane e sportive (entro certi limiti, ovviamente)
Le protesi moderne sono progettate con materiali all’avanguardia, offrendo durata e performance superiori.

Se sei nelle condizioni di dover ricorrere ad una protesi ortopedica, il tuo medico ortopedico ti saprà consigliare le opzioni migliori per te. Non lasciare che il dolore ti fermi: un nuovo inizio ti aspetta!

La TROCANTERITE è un’infiammazione che interessa la regione intorno al trocantere del femore. Il trocantere è la porzion...
30/03/2025

La TROCANTERITE è un’infiammazione che interessa la regione intorno al trocantere del femore. Il trocantere è la porzione più esterna del femore e lo si apprezza come salienza ossea dell’anca. Esso funge da punto di inserzione e origine di vari muscoli e tendini tra i quali il piccolo e medio gluteo e il tensore della fascia lata.

È spesso causata da attività ripetitive, traumi diretti, sovraccarichi eccessivi, squilibri muscolari, esiti di interventi su articolazioni degli arti inferiori, malattie reumatiche. La trocanterite può essere influenzata anche dall’età. Con l’avanzare degli anni, i tessuti tendinei e muscolari possono subire processi degenerativi.

Sintomi: 
- Dolore acuto o lancinante all’esterno dell’anca, che può irradiarsi lungo l’ esterno della coscia.
- Difficoltà nel camminare, salire le scale o ruotare l’anca.
- Sensazione di rigidità e difficoltà nei movimenti.
 
La fisioterapia è essenziale per gestire e trattare la trocanterite. 
I miei interventi prevedono :
-Valutazione: 
Analisi approfondita della forza e del movimento dell’anca per identificare disfunzioni che possono essere concause del processo infiammatorio.
-Esercizi di Rinforzo: 
Programmi mirati per rinforzare gli stabilizzatori dell’ anca ( spesso gli extrarotatori sono deficitari) aiutando a stabilizzare l’anca e migliorare la funzionalità.
-Stretching e Mobilizzazione:
Tecniche per aumentare la flessibilità e ridurre la tensione muscolare, migliorando così il movimento dell’anca e la percezione del dolore.
Terapie manuali: Massoterapia sui muscoli contratti e tecniche di terapia manuale e pompage su coxo-femorale ( se dolorosa)
    
 -Terapia fisica: Crioterapia e ultrasuoni       per ridurre la sintomatologia dolorosa
-Educazione e Prevenzione: Modifiche alle attività quotidiane e strategie per prevenire recidive, assicurando un ritorno sicuro alle attività desiderate.

Se soffri di questa patologia non lasciare che la trocanterite influisca sulla tua vita! Contattami per una consulenza personalizzata e inizia il tuo percorso verso il benessere.

Indirizzo

Corso Ivrea, 14/E/Torre A
Asti
14100

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