14/12/2025
Metti nel piatto i 5 colori della salute
Mangiare alimenti colorati garantisce un apporto sinergico di vitamine del gruppo B, nitrati naturali, polifenoli vasodilatatori e minerali alcalinizzanti
In natura la mescolanza, specialmente dei geni, ha sempre prodotto buoni risultati. La varietà permette di cogliere il meglio di ciascuna natura. Lo stesso vale per la policromia degli alimenti ad ogni colore corrisponde una diversa caratteristica di nutrienti. In qualche modo i colori son indicativi e più facilmente si può scegliere ciò che occorre. Ogni pigmento vegetale è un marcatore di molecole attive che si percepisce visivamente: carotenoidi, flavonoidi, antociani, glucosinolati, allicina, tutte queste molecole si interfacciano con i nostri geni, i recettori immunitari e prioritariamente con il metabolismo. Che determinati colori degli alimenti avessero attinenza con alcune funzioni del nostro organismo è noto da tempo. Basti pensare ai piloti della RAF (Royal Air Force) britannica, che durante la guerra per migliorare la visione notturna mangiavano mirtilli e marmellata di mirtilli. Magari ai piloti serviva come aiutino psicologico, per essere maggiormente agguerriti e compiere incursioni aeree migliori, però è vero che i mirtilli sono ricchi di antocianine e polifenoli benefici alla vista.
I benefici
Mettere in tavola una variegata gamma di colori e certamente benefico. La strategia del mangiare a colori detta anche rainbow diet suggerisce che mettere a tavola le cinque maggiori famiglie cromatiche rosso, arancione-giallo, verde, blu-viola e bianco, permette di assicurare la buona salute in generale e in particolare al sistema immunitario. Ogni pigmento vegetale corrisponde a un diverso profilo di fitocomposti ovvero carotenoidi, flavonoidi, antociani, glucosinolati, allicina, ecc., ciascuno agisce su vie metaboliche, offrendo un ventaglio di micronutrienti e molecole bioattive impossibile da ottenere con un assortimento monocromatico.
Se guardiamo ai singoli colori, la fisiologia conferma il loro beneficio in diversi aspetti. I carotenoidi presenti nelle tinte giallo-arancio incidono sui geni dell’omeostasi glucidica: la ricerca scientifica ha riscontrato un potenziale ruolo nella prevenzione della sindrome metabolica. Le sfumature blu-viola sono ricche di antociani, pigmenti che potenziano l’attività delle cellule del sistema immunitario, riducono le citochine pro-infiammatorie e migliorano l’elasticità dei vasi sanguigni, ottimizzando così la salute cardiovascolare.
Tali sfumature bluastre inducono anche miglioramenti consistenti della pressione arteriosa, al profilo lipidico e alla dilatazione arteriosa e venosa. Ciò accade dopo un consumo regolare di alimenti vegetali colorati. Mangiare colorato garantisce un apporto sinergico di vitamine del gruppo B (verdi), nitrati naturali (verdure a foglia), polifenoli vasodilatatori (rossi e viola) e minerali alcalinizzanti (bianchi), ottimizzando la produzione di energia cellulare e accelerando il recupero infiammatorio e sportivo.
La diversità cromatica si traduce in un miglioramento dell’attesa di vita e una riduzione della mortalità e delle patologie croniche, stimola la sazietà e limita la monotonia alimentare, favorendo uno stile alimentare più sano e sostenibile nel lungo periodo. Inserire quotidianamente tutti i colori della natura significa modulare simultaneamente metabolismo, immunità, livelli di energia, un piccolo arcobaleno nel piatto con solide fondamenta scientifiche. La policromia degli alimenti ha effetti benefici su peso corporeo, infiammazione, rischio cardiovascolare, diabete e cancro: più colori si assumono con più classi di molecole bioattive, maggiore sarà la protezione sistemica dell’intero organismo. L’ideale sarebbe quello di assumere ogni giorno un alimento di ciascun gruppo.