Carlo Rosso Psichiatra

Carlo Rosso Psichiatra Medico, specialista in psichiatria, psicoterapeuta, sessuologo.

Da anni studia e cura le problematiche legate all'umore, all'ansia, al panico, al desiderio e agli esiti del’ADHD nell’adulto.

Negli ultimi decenni, la psichiatria si è man mano avvicinata a un concetto biologico più ampio e sistemico della mente....
25/07/2025

Negli ultimi decenni, la psichiatria si è man mano avvicinata a un concetto biologico più ampio e sistemico della mente.
È sempre più evidente che i disturbi psichici non nascono esclusivamente nel cervello, ma coinvolgono, e forse iniziano, in altre sedi corporee. Tra queste l’intestino si è guadagnato un ruolo di protagonista silenzioso.
Parlare oggi di microbiota intestinale significa entrare in un campo affascinante dove immunologia, neurobiologia, endocrinologia e psichiatria si intrecciano.
E se in passato questo interesse si concentrava soprattutto sulla depressione maggiore e sui disturbi d’ansia, oggi sappiamo che anche il disturbo bipolare potrebbe essere influenzato – e forse in parte modulato – dalla composizione del microbiota intestinale. Vediamo perché:

Negli ultimi decenni, la psichiatria si è lentamente (ma con decisione) avvicinata a un concetto biologico più ampio e sistemico della mente. È sempre più evidente che i disturbi psichici non nascono esclusivamente nel cervello, ma coinvolgono, e forse iniziano, in altre sedi corporee. Tra quest...

Siamo in estate, il tempo delle vacanze. E per molti, vacanza significa anche viaggio in aereo. Ma, per alcune persone, ...
14/07/2025

Siamo in estate, il tempo delle vacanze. E per molti, vacanza significa anche viaggio in aereo. Ma, per alcune persone, l’idea di salire su un aereo non evoca leggerezza o avventura, bensì ansia, tensione, a volte puro terrore. Parliamo della paura di volare, o «aviofobia», una delle fobie specifiche più comuni.
Dal punto di vista psicodinamico, la paura di volare può essere letta come una perdita del controllo, una resa simbolica al vuoto e all’ignoto. Volare implica affidarsi a un Altro, il pilota, la macchina, le leggi della fisica. Inconscio e simbolico si incontrano: l’aereo rappresenta la separazione, il distacco dalla terra-madre, il confine tra contenimento e abbandono.
In alcune persone, soprattutto con una struttura fobica o ansiosa, l’aereo diventa il teatro della riattivazione di antiche angosce: paura di morire, perdere il controllo, impazzire. Volare toglie punti d’appoggio e, per chi ha bisogno di tenere tutto sotto controllo, questo è intollerabile.
La paura di volare è un disagio serio, che ha radici profonde, ma che può essere affrontato. Le soluzioni esistono, dal lavoro sulla mente a quello sul corpo. E anche se l’aereo rimane un contenitore denso di simboli, imparare a volare – dentro e fuori – è possibile.

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Siamo in estate, il tempo delle vacanze. E per molti, vacanza significa anche viaggio in aereo. Ma, per alcune persone, l’idea di salire su un aereo non evoca leggerezza o avventura, bensì ansia, tensione, a volte puro terrore. Parliamo della paura di volare, o «aviofobia», una delle fobie spec...

04/07/2025

Cos’è specifico della relazione d’amore? Cosa la rende particolare rispetto ad altri modi d’essere in relazione? Non il sesso, non la condivisione, non la reciproca protezione, non l’affetto. Questi aspetti possono animare anche altri tipi di costruzioni relazionali. Ciò che consente a una relazione d’essere d’amore è la capacità di entrambi i suoi attori di porsi innanzi all’Altro senza difese. Ciò non può accadere nella continuità della vita di coppia, ma non di meno deve scandirla, consentendole così di percepirsi
nel segno dell’amore.

25/06/2025

La colpa è sapere e permettere. L’errore, invece, è ignorante. Si sbaglia perché non si sa.

Sono sempre più numerosi i casi di persone che si innamorano di un chatbot, con cui spesso intrattengono anche conversaz...
05/06/2025

Sono sempre più numerosi i casi di persone che si innamorano di un chatbot, con cui spesso intrattengono anche conversazioni a sfondo sessuale. Ma cosa ci spinge a preferire un rapporto sessuale con un partner virtuale piuttosto che con un umano?

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Sono sempre più numerosi i casi di persone che si innamorano di un chatbot, con cui spesso intrattengono anche conversazioni a sfondo sessuale

Solo quando iniziamo a «guardare dentro» al nostro bagaglio – cioè ad analizzare i significati, le parole e i desideri c...
26/05/2025

Solo quando iniziamo a «guardare dentro» al nostro bagaglio – cioè ad analizzare i significati, le parole e i desideri che ci sono stati trasmessi dagli altri (genitori, società, cultura) – possiamo iniziare a capire chi siamo davvero e cosa desideriamo veramente. Altrimenti, rischiamo di vivere portando avanti desideri che non sono nostri, ma che sono ereditati, imposti o mai messi in discussione.
In questo senso, «attraversare il proprio bagaglio simbolico» significa fare chiarezza, sciogliere i nodi inconsci e, magari, liberarsi da ciò che ci fa soffrire senza che ne comprendiamo il motivo. Solo così possiamo avvicinarci a un desiderio più autentico, che non sia più una risposta cieca all’aspettativa dell’altro, ma una scelta consapevole e nostra.

Carlo Rosso è medico, psichiatra e psicoterapeuta. Da anni studia e cura i disturbi dello spettro depressivo, bipolare panico/fobico, oltre ai disturbi d’ansia, alle disfunzioni del comportamento sessuale e ai disturbi della concentrazione e dell’iperattività correlati all’ADHD nell’adulto...

14/05/2025

«La vita sessuale è in primo luogo immaginativa; è nell’immaginazione che essa nasce, è di immaginazione che si alimenta e continua ad alimentarsi. È un pensiero di James Hillmann, lo psicoanalista e scrittore americano (deceduto nel 2011), che sintetizza con efficacia dove abita il fuoco sessuale nelle coppie che ambiscono a conservarlo una volta emancipatesi dallo stato «drogato» dell’innamoramento. È così, l’intreccio dei corpi si accende e si significa solo se in esso si infiltra la fantasia. Non vi è alternativa al dialogo delle fantasie e, se questo è sterile, l’incendio di un tempo presto diventa brace. Potremmo consolarci raccontandoci che è arrivata l’abitudine, l’andropausa e la menopausa. Sì, possiamo farlo, ma conviene per paura e pigrizia non darci un’occasione?

Il doppio è la testimonianza che l'identità non è mai piena né definitiva. Ogni essere umano è attraversato da una sciss...
05/05/2025

Il doppio è la testimonianza che l'identità non è mai piena né definitiva. Ogni essere umano è attraversato da una scissione originaria: ciò che mostriamo al mondo e ciò che rimane nell’ombra convivono in un equilibrio instabile. Il doppio non è un semplice riflesso, ma una parte viva e attiva dell’Io, che ne mette in discussione la coerenza apparente. In esso si manifesta il rimosso, il desiderio inconfessabile, l’errore, la possibilità altra.

È solo dal 1995 che disponiamo di un termine oggi da tutti condiviso anche in ambito scientifico per indicare le molesti...
24/04/2025

È solo dal 1995 che disponiamo di un termine oggi da tutti condiviso anche in ambito scientifico per indicare le molestie persistenti, lo STALKING. Meloy, sull’American Journal of Psychiatry, lo ha descritto come «il volontario, malevolo e ripetuto controllare o molestare una persona al punto da fargli temere per la sua integrità». Nel 77% dei casi lo stalker è un conoscente e spesso è una persona con cui si ha avuto una relazione.

Le vittime di Stalking possono presentare un quadro sindromico caratterizzato da ipervigilanza, paura eccessiva, persistente incapacità di provare emozioni positive, riduzione delle capacità lavorative e sociali e anche aspettative negative relative a se stessi, agli altri o al mondo, che si correlano a sentimenti di sfiducia, rabbia, umiliazione. Quando questi quadri sindromici raggiungono una particolare intensità possono portare a scenari di sofferenza ascrivibili al Disturbo da Stress Post Traumantico, all’episodio Depressivo Maggiore, al Disturbo di Panico. In questi casi diventa necessario un aiuto di tipo psichiatrico e terapie farmacologiche mirate. Purtroppo non è infrequente l’abuso di psicofarmaci in assenza di controllo medico.

L’analisi della letteratura scientifica ha permesso di individuare cinque peculiari modalità di reazione delle vittime di stalking, vediamoli:
1) moving away – scappare, cercare di evitare qualsiasi tipo di contatto con il molestatore;
2) moving with – cercare di negoziare una nuova relazione con il molestatore che sia per entrambi più accettabile;
3) moving against – cercare di ferire, di punire il molestatore;
4) moving inward – cercare un significato personale (autocolpevolizzazione) e una soluzione di ciò che accade dentro di sé;
5) moving outward – cercare un aiuto esterno, che è possibile solo quando la vittima ha chiaro in mente che non ha responsabilità di ciò che sta accadendo.

Solo il 30% delle donne e il 20% degli uomini cerca un aiuto professionale quando è vittima di uno stalker. Non esistono linee guida condivise che orientino il trattamento di soggetti vittime di stalking. Certo è che queste persone sono restie ad accettare un aiuto psicoterapeutico, poiché sono restie a rievocare episodi a cui non vorrebbero ripensare. Invece la collaborazione tra tutti (polizia, terapeuti, familiari ecc.) è indispensabile per adottare una strategia efficace. La vittima deve innanzitutto sentirsi sicura, sia in casa sia al lavoro. L’ingiunzione restrittiva, in cui è fatto divieto allo stalker di avvicinarsi al luogo di lavoro o al domicilio della vittima, contribuisce a farla sentire più protetta e, guadagnando fiducia, a renderla più disponibile agli opportuni trattamenti terapeutici.

È solo dal 1995 che disponiamo di un termine oggi da tutti condiviso anche in ambito scientifico per indicare le molestie persistenti, lo stalking. Meloy, sull’American Journal of Psychiatry, lo ha descritto come «il volontario, malevolo e ripetuto controllare o molestare una persona al punto da...

Un caffè prima di iniziare nella comunità Cometa di Turbigo per pazienti autori di reato.
07/04/2025

Un caffè prima di iniziare nella comunità Cometa di Turbigo per pazienti autori di reato.

«Tredici (13 Reasons Why)» è una serie televisiva statunitense basata sul romanzo «13» dello scrittore Jay Asher, dispon...
31/03/2025

«Tredici (13 Reasons Why)» è una serie televisiva statunitense basata sul romanzo «13» dello scrittore Jay Asher, disponibile su Netflix. Tratta temi attuali e delicati, come il suicidio, il bullismo e la violenza sessuale a partire dalle 13 motivazioni che hanno indotto la protagonista al suicidio. Qualche giorno dopo il tragico evento, un compagno di classe trova un pacco sulle scale di casa: all’interno sono contenute 7 audiocassette registrate in cui la ragazza spiega i 13 motivi che l’hanno spinta a togliersi la vita. La vicenda esistenziale della protagonista ben rappresenta le vertigini psicologiche, le crisi e i rischi comportamentali dell’attuale generazione di adolescenti.
Il punto è il timore che l’esito mortale della storia possa divenire un innesco emulativo per chi nella vita sta subendo le angherie dei bulli, l’indifferenza dei pari e l’assenza di comprensione delle figure adulte di riferimento. Non nego che ho pensato con preoccupazione che alcune delle mie giovani pazienti potessero entrare troppo in risonanza con la protagonista. Ho sperato che la visione degli episodi avvenisse sempre in presenza di adulti sensibili e attenti.
Una di loro, ferita dalla vita ma dotata di una notevole intelligenza emotiva, mi racconta di essere stata aggredita e umiliata in pubblico da due ragazze che un tempo erano sue amiche. «La mia prima reazione è stata ‘adesso lo faccio anch’io, faccio come la protagonista di 13, salgo su quel ponte e mi butto giù’», racconta. Poi, traendo la giusta ispirazione dalla vicenda della serie, decide che una lettera rivolta alle sue aguzzine sarebbe potuta bastare. «In questo modo», dice, «mi sono risvegliata da un incubo». Insomma, una lettera che traccia una via alternativa a quella mortifera della protagonista di 13. La mia giovane paziente mi ha concesso di pubblicare questo suo scritto, che riporto sotto e che ha un valore generale, perché ci aiuta a entrare più a fondo nel modo di pensare e sentire di un adolescente e ci fornisce una chiave comprensiva per essere più vicini ai nostri figli, allievi e pazienti, per poterli aiutare. Non farò altri commenti, vi lascio alle parole di E., alla sua sofferenza e alla sua forza introspettiva. E. ha saputo fare suoi gli orizzonti di speranza suggeriti dagli adulti a lei vicini capaci di una testimonianza significativa. A questa siamo chiamati e la sua lettera ci può aiutare.

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«Tredici (13 Reasons Why)» è una serie televisiva statunitense basata sul romanzo «13» dello scrittore Jay Asher, disponibile su Netflix. Tratta temi attuali e delicati, come il suicidio, il bullismo e la violenza sessuale a partire dalle 13 motivazioni che hanno indotto la protagonista al suic...

Comunità psichiatrica di Turbigo, al lavoro con una collega psichiatra.
20/03/2025

Comunità psichiatrica di Turbigo, al lavoro con una collega psichiatra.

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