Istdp Nordovest Italia

Istdp Nordovest Italia Benvenuti nella nostra comunità dedicata all’Intensive Short Term Dynamic Psychotherapy!

Siamo un gruppo di professionisti appassionati di psicoterapia e salute mentale, volto a diffondere la conoscenza e la pratica dell'ISTDP.

In partenza anche a San Donà nella zona Nord Est il 25 e 26 Ottobre.🎓 Vuoi rafforzare le tue competenze cliniche e otten...
25/08/2025

In partenza anche a San Donà nella zona Nord Est il 25 e 26 Ottobre.

🎓 Vuoi rafforzare le tue competenze cliniche e ottenere i crediti ECM per il 2025?

Partecipa al Pre-Core Training in ISTDP – Intensive Short-Term Dynamic Psychotherapy - un percorso formativo riconosciuto con 22 crediti ECM.

🧠 Impara le skills fondamentali per:
✔️ Gestire l’ansia disregolata
✔️ Riconoscere le difese
✔️ Rafforzare la motivazione al trattamento
✔️ Costruire un’alleanza terapeutica solida ed efficace

📍 Sedi e date di partenza:

Aulla- Massa Carrara (Nordovest): 27 Settembre e 04 Ottobre

Vicenza (Nord): Settembre/Ottobre

San Donà (Nordest): 25 e 26 Ottobre

Roma (Centrosud): Novembre

📌 Posti limitati | Iscrizioni aperte
🧾 Accreditato con 22 ECM per il 2025

👉 Clicca sul link www.istdpnordovest.it
per saperne di più e prenotare il tuo posto!
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🎓 Vuoi rafforzare le tue competenze cliniche e ottenere i crediti ECM per il 2025?Partecipa al Pre-Core Training in ISTD...
17/08/2025

🎓 Vuoi rafforzare le tue competenze cliniche e ottenere i crediti ECM per il 2025?

Partecipa al Pre-Core Training in ISTDP – Intensive Short-Term Dynamic Psychotherapy - un percorso formativo riconosciuto con 22 crediti ECM.

🧠 Impara le skills fondamentali per:
✔️ Gestire l’ansia disregolata
✔️ Riconoscere le difese
✔️ Rafforzare la motivazione al trattamento
✔️ Costruire un’alleanza terapeutica solida ed efficace

📍 Sedi e date di partenza:

Aulla (Nordovest): 27 Settembre e 04 Ottobre

Vicenza (Nord): Settembre/Ottobre

Jesolo (Nordest): Novembre

Roma (Centrosud): Novembre

📌 Posti limitati | Iscrizioni aperte
🧾 Accreditato con 22 ECM per il 2025

👉 Clicca sul link www.istdpnordovest.it
per saperne di più e prenotare il tuo posto!
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Le due giornate di formazione hanno lo scopo di fornire un’esperienza di apprendimento immersiva ed esperienziale per quei clinici interessati ad approfondire la propria conoscenza sull’alleanza terapeutica e sugli ostacoli che si oppongono alla sua costruzione. Questo workshop in presenza offri...

🎓 Sono ufficialmente aperte le iscrizioni!Stanno per partire il Pre Core Training 2025 e il Core Training 2025/2026 in I...
27/07/2025

🎓 Sono ufficialmente aperte le iscrizioni!

Stanno per partire il Pre Core Training 2025 e il Core Training 2025/2026 in Intensive Short-Term Dynamic Psychotherapy (ISTDP) — un percorso di formazione unico per chi desidera trasformare la propria pratica clinica.

Sede Nord Ovest: Aulla (MS)

📌 Date Pre Core Training: 27 settembre e 4 ottobre 2025
📌 Inizio Core Training: 25 ottobre 2025
Date Pre C

Sede Nord: Vicenza

📌 Date Pre e Core Training: Settembre/Ottobre

Sede Nordest: Jesolo

📌 Pre-Core Training: Novembre

Sede Centro Sud: Roma

📌 Pre-Core Training: Novembre

👉 Durata:
- 2 Giornate
pre core training "La costruzione dell'alleanza terapeutica"

- 3 anni
Core Training

🔒 Numero chiuso

Imparare l’ISTDP significa acquisire strumenti avanzati per lavorare in profondità, potenziare l’efficacia terapeutica e aiutare i pazienti a sciogliere resistenze croniche, con benefici concreti e duraturi.

👉 Clicca qui per saperne di più e riservare il tuo posto: https://page.co/jzloz

Istdp Nordovest Italia

20/07/2025

“Questo modello, con questa osservazione così attenta delle difese del paziente, non rischia di imbrigliare la spontaneità e la creatività?”

Grazie a E. per questa domanda che tocca un punto centrale del nostro lavoro.

Quando siamo in seduta, cosa significa essere spontanei?

La relazione terapeutica nasce da una domanda d’aiuto che implica, per sua natura, una forma di dipendenza temporanea.

Se portassimo in seduta tutta la nostra spontaneità — con visioni, valori, reazioni — cosa succederebbe?

Quali sono gli scenari possibili?.

Vi è mai capitato di riflettere su questo aspetto del lavoro?

È interessante sapere come lo vivete nella vostra pratica.

Quali sono le vostre esperienze o punti di vista?

Scrivetele nei commenti o, se preferite, in privato

È uscito l'articolo, sulla rivista frattali, con la seduta completa su cui abbiamo lavorato nel seminario.Per chi è inte...
13/07/2025

È uscito l'articolo, sulla rivista frattali, con la seduta completa su cui abbiamo lavorato nel seminario.
Per chi è interessato qui il link

https://www.rivistafrattali.it/rivista

06/07/2025

“Ma non è pericoloso togliere le difese ad un paziente?” Grazie a S. che nel nostro incontro online ha fatto questa domanda.

Le difese, o schemi di evitamento, sono costrutti interni, non oggetti fisici esterni, pertanto, non è possibile togliere qualcosa che non possiamo toccare. Solo la persona che usa difese può togliere una propria difesa, quello che possiamo fare è un lavoro di ristrutturazione delle difese aiutando i pazienti a vedere le difese inconsce, a vederne la funzione inizialmente adattiva e il modo in cui ora nel presente stanno creando sofferenza.

La domanda tocca anche un altro aspetto sul tema difese: ma se ci sono delle difese, queste non sono utili al paziente? Le difese inizialmente nascono per aiutare la persona ad adattarsi all’ambiente o a sopravvivere emotivamente a esperienze sopraffacenti ma nel momento attuale sono diventate modalità che producono sintomi.

Un esempio: Una persona è stata brutalmente aggredita e per superare l’esperienza ha dovuto distaccarsi emotivamente (difesa della dissociazione). Ora questa difesa le impedisce di essere presente nelle relazioni e crea negli altri l’esperienza di essere vicino ad una persona assente e questo produce ulteriore isolamento e sofferenza e da un punto di vista psicologico ed emotivo impedisce che le esperienze traumatiche vengano elaborate e superate.

🌀 Come possiamo, da terapeuti, aiutare i pazienti ad abbandonare le proprie difese senza “forzare”?

🗨️ Vi è mai capitato di temere di “togliere troppo presto” una difesa a un paziente?

Condividete pensieri o esperienze nei commenti.

29/06/2025

“E’ possibile lavorare sulla psicosi con questo modello? O gli stati psicotici della mente?”. Grazie a C. per aver sollevato questo tema durante il nostro incontro di sabato.

Questa domanda non riguarda solo l’ISTDP ma ogni tipo di psicoterapia. Se esistesse un modello/panacea per ogni malattia non ci sarebbe più psicopatologia. La realtà ci mostra che le cose non stanno così.

E' possibile affinare il nostro pensiero clinico e questo ci permetterà di avere maggiore chiarezza su come rispondere efficacemente a ciò che vediamo. Se capiamo quello che succede poi possiamo pensare a come intervenire.

È utile differenziare tra psicosi e stati psicotici. Per psicosi intendiamo una serie di sintomi positivi o negativi (allucinazioni, deliri, etc..) e una compromissione permanente dell’esame della realtà. In questa condizione una psicoterapia non può funzionare perché il paziente non è in relazione alla realtà e quindi neanche al terapeuta è in relazione alle distorsioni causate delle proprie difese regressive . Generalmente la sola psicoterapia in questa condizione aumenta i sintomi e le difese regressive quali la scissione e la proiezione. Qui è indispensabile, e talvolta non sufficiente, che ci sia un trattamento farmacologico che permetta di ristabilire almeno transitoriamente qualche legame con la realtà.

Per stati psicotici invece ci riferiamo a stati transitori della mente dovuti a diversi fattori. Escludiamo, per semplificare, i fattori dovuti all’uso di sostanze o conseguenti a condizioni organiche (demenza, tumori, etc..) per circoscrivere la riflessione agli aspetti emotivi e conflittuali.

L’espressione nuclei psicotici invece si riferisce più specificamente a stati profondi disorganizzati che non sono direttamente visibili, che restano latenti e possono emergere durante il lavoro clinico in pazienti apparentemente più solidi.

Da una reale situazione clinica di un paziente tossicodipendente (non in uso attivo della sostanza) con un’organizzazione borderline che ha capacità di essere in contatto con la realtà ma questo contatto è debole e va aiutato nella costruzione di capacità dell'Io:

P: “Non posso prendere psicofarmaci perché se prendo farmaci muoio, una volta che ho preso degli psicofarmaci mi sono dato fuoco” [Il paziente non ha consapevolezza della causalità psichica e attribuisce ai farmaci la causa di un comportamento autolesivo]
T: “Hai verificato attraverso delle analisi specifiche?” [Invito a fare un esame di realtà]
P: “No, è così, l’ho vissuto, non serve” [La scissione e il diniego sono presenti]
T: “Hai l’idea di avere un allergia a farmaci che di cui hai bisogno e non seve verificare se hai un allergia” [Mostro l’aspetto che diniega]
P: “ Ehm (confuso), detto così suona strano ma no non mi serve” [Qualcosa si muove rispetto al suo diniego, la sua ansia aumenta nel sistema cognitivo percettivo creando uno stato di confusione e subito dopo riutilizza il meccanismo regressivo del diniego]
T: “ Qualcosa a proposito del verificare se puoi dare a te stesso le medicine di cui hai bisogno ti ha reso confuso, questo è un segnale d’ansia. Sei consapevole di sentirti in ansia in questo momento? Come senti il tuo pensiero ora?” [Mostro la causalità psichica e lo aiuto a regolare l’ansia prima che inizi nuovamente a scindere e denegare].

Durante questo colloquio il paziente arriverà a spiegare che non erano stati i farmaci a dargli la sensazione di malessere insopportabile ma una voce che gli ha detto “Devi darti fuoco”. In questo caso quando il paziente prova a fare qualcosa di autoprotettivo, di buono per se stesso, un potente meccanismo autopunitivo interviene sotto forma di voce.
Questo è un esempio di un paziente con esperienze traumatiche che ha una struttura Borderline con sintomi psicotici. Aiutato durante la seduta riesce a recuperare l’esame di realtà. Oggi questo paziente prende i farmaci e sta molto meglio e non ha più avuto episodi allucinatori o voci o episodi autolesivi.

Ma se alla stessa osservazione “Hai verificato…” avesse risposto
P: “Voi volete controllarmi la mente, sapevo che mi avrebbe fatto questa domanda perché volete che io mi dia fuoco”. [L’invito all’esame di realtà ha aggravato il diniego e attraverso la proiezione ha posto questo meccanismo persecutorio sul terapeuta]. In questo caso avremo elementi diagnostici che ci spostano verso la gravità dell’organizzazione psichica che va valutata momento per momento. Generalmente in questi casi è possibile lavorare con questi pazienti solo una stabilizzazione farmacologica o dopo un ricovero.

Diversa la situazione di un paziente Nevrotico che ha “nuclei psicotici o di fragilità”. Questi emergeranno mano a mano che l’esperienza emotiva diventa più intensa e più vera nella relazione terapeutica ed emergeranno specificamente rispetto ai propri vissuti traumatici dell’esperienza di attaccamento.
E’ importante in questi casi, come dice Jon Frederickson, “costruire una scala mentre la stiamo salendo”, ovvero costruire, step by step, la capacità di contenere internamente l’esperienza emotiva che altrimenti deve essere scissa, proiettata, denegata.

Indirizzo

Via Cerri 35
Aulla
54011

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