Dott.ssa Alessia Picardi-TNPEE

Dott.ssa Alessia Picardi-TNPEE -Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva n. Iscrizione Albo 878

“Sapete cosa ha ucciso mia sorella? Non solo una mano violenta, ma la giustificazione e il menefreghismo per gli stadi d...
04/12/2024

“Sapete cosa ha ucciso mia sorella? Non solo una mano violenta, ma la giustificazione e il menefreghismo per gli stadi di violenza che anticipano il femminicidio.”

Le parole di Elena Cecchettin.
Lucide. Potenti, come sempre.
“Una sentenza giudiziaria non corrisponde sempre alla realtà dei fatti. Si chiama verità giudiziaria, ed è quello che viene riportato dal verdetto. E basta”.
Elena Cecchettin su Instagram, parla dopo la notizia della condanna all’ergastolo di Filippo Turetta.
La Corte non ha riconosciuto le aggravanti di stalking e crudeltà per il femminicidio di Giulia. “È una mancanza di rispetto anche alla famiglia, è un’ennesima conferma che alle istituzioni non importa nulla delle donne. Sei vittima solo se sei morta”.
E poi “Se non iniziamo a prendere sul serio la questione, tutto ciò che è stato detto su Giulia, che doveva essere l'ultima, sono solo parole al vento.
Sì, fa la differenza riconoscere le aggravanti, perché vuol dire che la violenza di genere non è presente solo dove è presente il coltello o il pugno, ma molto prima. E significa che abbiamo tempo per prevenire gli esiti peggiori".
Ineccepibile.
“Sapete cosa ha ucciso mia sorella? Non solo una mano violenta, ma la giustificazione e il menefreghismo per gli stadi di violenza che anticipano il femminicidio”.

Bisogna riscrivere le regole alla luce di quanto sta accadendo alle donne di questo paese.
I parametri di prima non sono più adatti.
Urge.

Se domani non tornoSe domani non rispondo alle telefonate, mamma.Se non ti dico che vado a cena. Se domani, mammina, non...
25/11/2024

Se domani non torno
Se domani non rispondo alle telefonate, mamma.
Se non ti dico che vado a cena. Se domani, mammina, non compare il taxi.
Può essere che sia avvolta nelle lenzuola di un albergo, per strada, o in una borsa nera
(Mara, Micaela, Majo, Mariana).
Forse sono in una valigia, o mi sono persa sulla spiaggia (Emily, Shirley).
Non spaventarti, mamma, se vedi che mi hanno pugnalato (Luz Marina).
Non urlare quando vedi che mi hanno trascinato (Arlette).
Mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalato (Lucia).
Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato, che sono stati i miei vestiti, l'alcol nel mio sangue.
Ti diranno che era la mia ora, che ero sola.
Che quello psicopatico del mio ex aveva delle ragioni, che ero infedele, che ero una pu***na.
Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria. Lo giuro, mamma, sono morta combattendo.
Lo giuro, che ho gridato forte mentre me ne andavo.
Si ricorderà di me, mamma.
Capirà che sono stata io a rovinarlo quando mi vedrà nei volti di tutte le ragazze che grideranno il mio nome.
Perché so, mamma, che non ti fermerai.
Ma, qualunque cosa tu voglia, non tenere prigioniera mia sorella.
Non rinchiudere le mie cugine, non negare nulla alle tue nipoti.
Non è colpa loro, mamma; non era neanche mia.
Sono loro, saranno sempre loro.
Combatti per le loro ali, quelle per cui mi hanno ucciso.
Lotta affinché siano libere e volino più in alto di me.
Combatti in modo che gridino più forte di me.
Perché vivano senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.
Mamma, non piangere le mie ceneri.
Se domani tocca a me, mamma
Se domani non torno, distruggi tutto
Se domani tocca a me voglio essere l’ultima

Cristina Torres Caceres

Levante - “Gesù Cristo sono io” repack: http://radi.al/LevanteLIVE2017Regia di ZEROEtichetta Carosello RecordsUna Produzione A’ b...

21/11/2024

Caro governo
Ti svelo un segreto magico:
È il terapista, con la sua esperienza, i suoi anni di studio, con la sua formazione in continua crescita, la sua visione riabilitativa a fare una TERAPIA.
Parlando di mototerapia allora dovremmo riconoscere anche la palla terapia, la cuscino terapia, cerchio terapia, i personaggi terapia, bambola terapia, specchio terapia, scivolo terapia e chi più ne ha più ne metta.
Certo, mi rendo conto che comprare una mini moto è sicuramente più semplice di aspettare liste d’attese infinite. Forse il governo dovrebbe ragionare su altro e non semplificare la strada a chi inventa metodi random sfociando in abusivismo professionale.
L’abracadabra è racchiuso nell’utilizzo pensato e studiato dell’oggetto in terapia: eh si, potrebbe essere qualsiasi oggetto, anche il più bizzarro, ma ci vuole uno studio clinico alla base.
Scienza.🪄

La frase “non si disegna sui muri!” include l’azione vietata, portando il bimbo a ripeterla ancora perché, in fondo, se ...
24/09/2024

La frase “non si disegna sui muri!” include l’azione vietata, portando il bimbo a ripeterla ancora perché, in fondo, se ci pensiamo bene, non abbiamo dato nessuna istruzione per un’alternativa più funzionale e corretta.
Si! Può sembrare ovvio dire “eh vabbè, ma si sa che si scrive sui fogli!!!!”, beh non direi!!! Soprattutto se si è piccoli e non si conoscono le cose corrette e meno corrette da fare: anche a questo serve la guida di un genitore!
E poi tutto cambia anche dal contesto, anche per noi adulti: a pensarci bene molti artisti dipingono sui muri in luoghi in cui è concesso.
Quindi?
Quindi possiamo riformulare semplicemente il “non si disegna sui muri”:
piuttosto che usare un divieto potremmo utilizzare una semplice istruzione più funzionale ed efficace e meno frustrante sia per il bambino che per l’adulto!!! E allora??? Eccola qui👇🏽
🌸“Si disegna sul foglio” prendendo la mano del bambino e accompagnandolo proprio verso il foglio.

Regali non materiali che vanno oltre e durano nel tempo❣️Sarete accolti e guidati da un’eccellente professionista❣️ Manc...
04/09/2024

Regali non materiali che vanno oltre e durano nel tempo❣️
Sarete accolti e guidati da un’eccellente professionista❣️
Manca davvero pochissimo✨
Non temere di chiedere maggiori info👇🏽
Federica Amatruda

Non sovraccaricare il tuo bimbo. Ricominciare è delicato per tutti noi. Diamogli tempo per riabituarsi al ritmo della ro...
02/09/2024

Non sovraccaricare il tuo bimbo. Ricominciare è delicato per tutti noi. Diamogli tempo per riabituarsi al ritmo della routine quotidiana. E non temere se nei primi giorni ti sembrerà nervoso o irritabile.

Donagli tempo. Donati tempo.
Buona ripresa❣️

La mia amicaGrande logopedistaSuper professionaleSempre in crescitaFederica Amatruda✨❣️👇🏽👇🏽👇🏽👇🏽
24/07/2024

La mia amica
Grande logopedista
Super professionale
Sempre in crescita
Federica Amatruda✨❣️
👇🏽👇🏽👇🏽👇🏽

Per la rubrica “Un LiBrO pUó TaNtO✨” “Un libro” di Hervè Tullet: un libro interattivo e divertente che stimola la compre...
22/06/2024

Per la rubrica “Un LiBrO pUó TaNtO✨”

“Un libro” di Hervè Tullet:
un libro interattivo e divertente che stimola la comprensione, il ritmo, la coordinazione oculomanuale e la condivisione. Utile durante i noiosi e tanto temuti tempi d’attesa. Una versione tascabile di divertimento e intrattenimento da portare con sé sui mezzi pubblici, in auto, sotto l’ombrellone o all’ombra di un albero in montagna.

UN LIBRO PUÒ TANTO.✨
E tu? Che rapporto hai con i libri?
Commenta qui sotto o scrivi in DM.👇🏽💬💌

✨
13/06/2024

Lui è M., un grande appassionato di animali: conoscerne sempre di nuovi è una grande gioia.Altra cosa da sapere è che M....
11/06/2024

Lui è M., un grande appassionato di animali: conoscerne sempre di nuovi è una grande gioia.

Altra cosa da sapere è che M. aveva tanta difficoltà ad autoregolarsi e questo si rifletteva anche nella difficoltà di organizzazione, di condivisione e di articolazione di un gioco: restava per un tempo brevissimo su un’attività , per poi passare subito a qualcos’altro non considerando mai la possibilità di poter giocare e divertirsi con l’altra persona.

Questa nella foto è la cena per i nostri amici lamantini (ebbene sì, ultimamente il suo cuore palpita per un animale scoperto da poco, che lo affascina davvero tanto)🦭. Ovviamente siamo nel gioco di finzione, quindi ritorna bambino anche tu e immagina che quei cilindri colorati siano proprio dei veri lamantini.🪄
Una cosa tanto bella è che M. adesso prende iniziativa, organizza, CONDIVIDE e ARTICOLA un gioco con l’altro avendo raggiunto, dopo tanto lavoro e impegno, una maggiore regolazione emotivo-comportamentale.🧡

È una foto di un paio di mesi fa, ma ritrovarla nella galleria mi ha fatto emozionare.

I miei bambini❤️

02/06/2024

CONFRONTIAMOCI🌹
Ragioniamo insieme e, se ti va, lascia un commento o scrivimi in privato per dirmi la tua su questo argomento.

L'essere umano nasce con una regolazione emotiva immatura: spetta, quindi, al genitore interpretare e decodificare i segnali non verbali, ma intenzionali del proprio bambino, captando i segnali preverbali sul piano di intenzione e comunicazione preverbale. Questa stimolazione o modulazione, influenza quindi l'intensità dell'interazione e del gioco, passando attraverso la descrizione degli stati fisici e comportamentali del bambino, prodotti da un suo stato mentale che il genitore PRESUME appartenente al figlio, di cui quest'ultimo ancora non pienamente consapevole. In questo modo il genitore sostiene il mantenimento di una regolazione attentiva ed emotivo comportamentale, andando a potenziare e prolungare l'interazione con il bambino.
Andando più nello specifico, la regolazione emotiva consta dell'attraversamento di 4 stadi, che potrebbero essere interrotti in qualsiasi momento: riconoscere l'insorgere dell'emozione, identificarla, esprimerla e condividerla. La regolazione emotiva è un sistema che matura e si consolida con la reiterazione di esperienze, progressivamente interiorizzate con il sostegno di un adulto che adotta comportamenti prevedibili per il bambino ( e quindi rassicuranti), andando a sostenere il bambino nella tolleranza, nell'attraversamento e nella risoluzione degli stati emotivi. Il genitore svolge una funzione di specchio che consente di creare, di interiorizzare e processare l'esperienza da parte del bambino. La reiterazione dell'esperienza, se adeguatamente rispecchiata e restituita dal genitore, crea un senso di sicurezza nel bambino che gradualmente andrà liberandosi dal costante bisogno genitoriale per regolarsi.
Alla luce di queste informazioni mi sorge spontaneo un quesito: è chiaro cosa distrugge, quale processo blocca e l'apprendimento di quale basilare abilità distrugge l'utilizzo di un dispositivo fruito come strumento di distrazione durante un vissuto emotivo di qualsiasi natura (che sia ipercinesia da felicità, da spavento, scatti di rabbia e crisi di pianto)? Quanto è realmente chiaro che tale cattiva abitudine preclude il vissuto della coregolazione con il genitore?
Riprendiamo un attimo gli stadi della regolazione emotiva: riconoscimento dell'insorgenza dell'emozione, identificazione, espressione e condivisione.
A questo punto, pensi che abbia inizio il percorso per l'attraversamento di questi stadi sotto la distrazione digitale? Che tipo di reiterazione esperienziale fa il bambino? Quanto il genitore è presente nella preziosa coregolazione? O meglio, in quel caso, si potrebbe parlare di coregolazione? Siamo davvero così convinti di lasciare la maturazione di questa abilità tanto fondamentale per la vita del bambino ( e del futuro adulto) nelle mani della fredda tecnologia?

In un mondo che purtroppo protende verso l’esposizione ai dispositivi digitali sempre più precoce (pur illustrandone  co...
25/05/2024

In un mondo che purtroppo protende verso l’esposizione ai dispositivi digitali sempre più precoce (pur illustrandone continuamente i numerosi e pericolosi danni) inauguriamo la rubrica
“un libro può tanto” ✨.

Sì!!!!

Perché un libro può intrattenere in un’attesa tanto noiosa, mal tollerata dai bambini (ma bada bene, anche da taaaanti adulti).
Perché un libro può insegnare, può avere una funzione di rispecchiamento, riflessiva, che contiene, rassicura e sostiene.
Perché un libro è un mezzo di condivisione e riflessione con l’adulto di riferimento, uno strumento capace di far confrontare l’adulto e il bambino su esperienze presenti o passate.
Perché un libro può illustrare esperienze che si andranno ad affrontare nell’imminente futuro: prepara il terreno, contiene le preoccupazioni illustrando i vari passaggi e pone le basi per verbalizzare le emozioni aderenti.
Perché un libro è un momento di gioco, di scoperta e quindi di crescita.
Perché un libro è un momento di rilassamento.
Perché un libro è un momento di empatia e mentalizzazione.
Perché un libro è un buon compagno nelle routine di addormentamento e se letto e condiviso con una persona tanto importante, come un genitore, si trasforma in un momento magico, emozionante e rassicurante, donando cura al famoso, prezioso e basilare attaccamento sicuro.
Perché un libro è tanto altro.
Perché un libro può tanto.

Quindi inauguriamo la rubrica con questi 3 amici:

‘Che rabbia’- d’Allancé: per conoscere e non negativizzare l’emozione della rabbia e la sua regolazione emotivo comportamentale

‘Il Gruffaló” -Donaldson e scheffler: una storia in rima sulla teoria della mente e le false credenze

‘Coniglietto ha la bua’-Mühle: per un simpatico, dolce, empatico e semplice gioco simbolico da condividere

UN LIBRO PUÒ TANTO.
E tu? Che rapporto hai con i libri?
Rispondi in DM o qui sotto.💬💌

Indirizzo

Avellino

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dott.ssa Alessia Picardi-TNPEE pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Dott.ssa Alessia Picardi-TNPEE:

Condividi