07/08/2025
Per chi ha un dolore nel cuore, agosto è un mese complesso.
Probabilmente le seguenti parole faranno provare un abbraccio di comprensione.
Spesso estate significa solitudine. Traumi accaduti in quei mesi e spesso rimossi o prepotenti da non lasciare tregua.
Sicuramente anche le altre festività riecheggiano antiche sofferenze.
Ma l'estate dura tanto, le ore di luce sono di più, fa caldo e ci sono pure le zanzare 😅
Quindi forza e coraggio e andiamo avanti.
Attraversare l'estate è tipo il Cammino di Santiago dell'anima.
🫂
Camminando si attivano dentro nuove risorse che magari non sapevamo di avere.
Il divertimento non è un obbligo.
Ognuno fa ciò che sente di fare e gli altri non dovrebbero giudicare o forzare.
Comprendo il volere aiutare ma il miglior aiuto è comprendere e non far sentire l'altro sbagliato se in certi periodi ha meno energia oppure voglia di ritiro, silenzio o isolamento.
Impariamo a non giudicare.
Annarita Bavaro
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"Odio l’estate. Odio il mese di agosto fino al giorno di ferragosto.
Tutti partono e ci chiedono se anche noi partiremo. Impossibile rispondere, quando siamo nel numero di quelli che non hanno voglia né di partire né di restare.
(...) io non trovavo il mondo triste, lo trovavo bellissimo, solo che a me per qualche ragione oscura era vietato di celebrarne le radiose giornate, così non potevo che cercare e amare l’autunno, l’inverno, il crepuscolo, la pioggia e la notte. Scopersi, in seguito, che una simile sensazione non ero io sola a provarla, che era una sensazione comune a molti, perché molti come me in qualche istante della loro esistenza si sono sentiti esclusi e mortificati dall’estate, giudicati per sempre indegni di raccogliere i frutti dell’universo. Molti come me allora hanno odiato lo splendore abbagliante del cielo sui prati e sui boschi. Molti come me ai primi segni dell’estate si sentono in angoscia come all’annuncio di una disgrazia, perché in essi risorge lo spavento del giudizio e della condanna."
Natalia Ginzburg, intervista a La Stampa, 11 luglio 1991, dal titolo “Maledette vacanze”.