03/04/2025
“L’educazione è insegnare a volare, non a restare”
“Educare vuol dire togliere. Eppure, quante volte sentiamo un genitore dire con orgoglio: ‘Io non ho mai fatto mancare niente a mio figlio’? Quella frase racchiude una totale idiozia. Perché il vero compito di un genitore è far mancare qualcosa. Se non ti manca niente, a cosa ti serve la curiosità? L’ingegno? Il talento? Se sei stato servito e riverito come un piccolo lord rimbecillito sul divano, che stimoli avrai mai?
Io me lo ricordo ancora l’1 in matematica. Non mi ricordo i sei, quelli non dicono nulla. Ma quell’1 sì. Quando lo dissi a mio padre, pensavo che avrebbe scatenato gli inferi. Invece mi guardò e disse: ‘Fantastico, 4 lo prendono in tanti, ma 1 non l’avevo mai sentito. Hai un talento, figliolo.’ E poi, serio: ‘Cerca di recuperare entro giugno, altrimenti sarà una br**ta estate.’ Fine. Perché lui credeva in me.
Se credi in un ragazzo, non devi aiutarlo. Lo aiuti se è in difficoltà, ma se è bravo ce la farà. Perché dovremmo raccomandarlo, sistemarlo, proteggerlo da ogni ostacolo? Hai messo al mondo un’anima, non un oggetto da esporre in una vetrina.
Educare non è democrazia. Noi dobbiamo comandare, perché loro sono più piccoli. In natura, gli anatroccoli seguono l’anatra, non il contrario. Perché le anatre sono intelligenti. Noi, a volte, meno.
Un genitore è un istruttore di volo. Il suo compito non è tenerti a casa fino a sessant’anni per farti da badante gratis. Quello è egoismo, non amore. L’amore vero è guardarti prendere il volo.”