14/11/2025
"Sono stata una donna in fuga. In me c'era l'inquietudine della partenza, la vulnerabilità del sopravvissuto, camminavo con il passo spezzato. Ho accettato gli allontanamenti che non ho scelto, ho accolto chi è entrato nella mia vita per evadere dalla sua. Ora inseguo l'amor proprio, coltivo il piccolo ambizioso progetto di non restare dove non c'è amore. Mi ritaglio lo spazio per ripassare le mie mancanze...mi propongo di mantenere inviolata la fame di vivere pienamente. In armonia con quello che c'è, con chi c'è. Lascio dietro di me le cose che non comprendo, quelle che non posso cambiare, lo sguardo ostile di chi non ti conosce, la città piena di assenza, i cellulari che rubano il tempo. Lascio il mondo dei vincenti, di quelli che si sentono tali. Lascio l'idea che non ci si debba annoiare e chi non mostra dubbi. Lascio le urla di prevaricazione, il convincimento che la vita sia prendere sempre un pochino di più, la paura di ciò che non si conosce, i muri che soffocano, l'idea di fare prima degli altri, la condivisione di ogni cosa. Lascio i discorsi frivoli, chi vorrebbe portarsi via un pezzo di me, chi ostenta, chi non ha tempo per riparare. Lascio il senso di colpa per non provare a cambiare le cose, l'idea del controllo e lascio agli altri il bisogno di avere ragione. Mi lascio dietro le mie aspettative asfissianti, le scuse che non servono e le sentenze gratuite, i palazzi che tolgono l'orizzonte, la foga che prende il prossimo. Lascio le cose non destinate a me, ciò che non può farsi meraviglioso, i pesi alle caviglie, vincere battaglie a tutti i costi, avere l'ultima parola. Lascio chi non si accorge del bello, chi non sa rallentare, lascio chi ha troppo e vuole ancora, chi non guarda negli occhi, lascio il mondo che non ha rispetto e nemmeno gratitudine. Lascio lo spreco dell'abbondanza, il lamento degli oziosi, l'abbuffata degli ingordi, lo sfruttamento dei prevaricatori, il tempo dell'individualismo, l'arroganza dei potenti. Lascio la voglia di girare il mondo per prendermi cura di me e di chi vorrà, per tendere la mano a chi non osa più chiedere. IMPARO A STARE, SENZA PIÙ RIMPIANTI, SENZA VOLER ESSERE CONTINUAMENTE ALTROVE. Questo è il mio onesto patto da onorare. Il mio piccolo contributo."
" La donna degli alberi" L. Marone