Dott.ssa Teresa Iacopo Psicologa e Psicoterapeuta Sistemico Relazionale

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Dott.ssa Teresa Iacopo Psicologa e Psicoterapeuta Sistemico Relazionale Psicologa e Psicoterapeuta riceve su appuntamento

14/11/2025

"Sono stata una donna in fuga. In me c'era l'inquietudine della partenza, la vulnerabilità del sopravvissuto, camminavo con il passo spezzato. Ho accettato gli allontanamenti che non ho scelto, ho accolto chi è entrato nella mia vita per evadere dalla sua. Ora inseguo l'amor proprio, coltivo il piccolo ambizioso progetto di non restare dove non c'è amore. Mi ritaglio lo spazio per ripassare le mie mancanze...mi propongo di mantenere inviolata la fame di vivere pienamente. In armonia con quello che c'è, con chi c'è. Lascio dietro di me le cose che non comprendo, quelle che non posso cambiare, lo sguardo ostile di chi non ti conosce, la città piena di assenza, i cellulari che rubano il tempo. Lascio il mondo dei vincenti, di quelli che si sentono tali. Lascio l'idea che non ci si debba annoiare e chi non mostra dubbi. Lascio le urla di prevaricazione, il convincimento che la vita sia prendere sempre un pochino di più, la paura di ciò che non si conosce, i muri che soffocano, l'idea di fare prima degli altri, la condivisione di ogni cosa. Lascio i discorsi frivoli, chi vorrebbe portarsi via un pezzo di me, chi ostenta, chi non ha tempo per riparare. Lascio il senso di colpa per non provare a cambiare le cose, l'idea del controllo e lascio agli altri il bisogno di avere ragione. Mi lascio dietro le mie aspettative asfissianti, le scuse che non servono e le sentenze gratuite, i palazzi che tolgono l'orizzonte, la foga che prende il prossimo. Lascio le cose non destinate a me, ciò che non può farsi meraviglioso, i pesi alle caviglie, vincere battaglie a tutti i costi, avere l'ultima parola. Lascio chi non si accorge del bello, chi non sa rallentare, lascio chi ha troppo e vuole ancora, chi non guarda negli occhi, lascio il mondo che non ha rispetto e nemmeno gratitudine. Lascio lo spreco dell'abbondanza, il lamento degli oziosi, l'abbuffata degli ingordi, lo sfruttamento dei prevaricatori, il tempo dell'individualismo, l'arroganza dei potenti. Lascio la voglia di girare il mondo per prendermi cura di me e di chi vorrà, per tendere la mano a chi non osa più chiedere. IMPARO A STARE, SENZA PIÙ RIMPIANTI, SENZA VOLER ESSERE CONTINUAMENTE ALTROVE. Questo è il mio onesto patto da onorare. Il mio piccolo contributo."

" La donna degli alberi" L. Marone

12/11/2025

Non ho pazienza per alcune cose, non perché sia
diventata arrogante,
semplicemente perché sono arrivata a un punto della mia vita, in cui non mi piace più perdere tempo con ciò che mi dispiace o ferisce.
Non ho pazienza per il cinismo, critiche eccessive e richieste di qualsiasi natura.
Ho perso la voglia di compiacere chi non mi aggrada, di amare chi non mi ama e di sorridere a chi non mi sorride. Non dedico più un minuto a chi mente o vuole manipolare. Ho deciso di non con-vivere più con la presunzione, l'ipocrisia, la disonestà e le lodi a buon mercato.
Non tollero l'erudizione selettiva e l'arroganza accademica. Non mi adeguo più al provincialismo e ai pettegolezzi.
Non sopporto conflitti e confronti.
Credo in un mondo di opposti.
Per questo evito le persone rigide e inflessibili. Nell'amicizia non mi piace la mancanza di lealtà e il tradimento.
Non mi accompagno con chi non sappia incoraggiare o elogiare.
I sensazionalismi mi annoiano e ho difficoltà ad accettare coloro a cui non piacciono gli animali. Soprattutto, non ho nessuna pazienza per chi non merita la mia pazienza.

Josè Micard teixeira “Non ho pazienza”

12/11/2025

“Il contenuto di un’immagine o di un pensiero repressi possono, ordunque, farsi largo nella coscienza, a condizione di essere negati. La negazione è un modo per realizzare quanto represso.”
-Sigmund Freud-

La psicoanalisi sostiene che esistono diverse strategie incoscienti che tutti attuiamo per mantenere l’equilibrio. Dette strategie sono denominate meccanismi di difesa. Uno di questi è la negazione o il desiderio di non sapere o non ammettere.
Come indica il nome, la negazione consiste nell’inficiare qualche informazione che risulta sgradevole o che non si vuole riconoscere. Questo processo viene realizzato in modo incosciente.
Il desiderio di non sapere risulta inappropriato, poiché impedisce alla persona di sviluppare il giusto modo per affrontare la realtà.

08/11/2025

"Penserai che il dolore non finirà mai, ma finirà. Ma prima devi permettere a te stesso di provarlo tutto. Non puoi combatterlo, è più grande di te. Devi permettere a te stesso di annegare in esso, ma poi, alla fine, inizierai a nuotare. E ogni singolo respiro per il quale combatterai, ti renderà più forte."

(E. Gilbert)
..non lo so se il dolore finisce...di sicuro si trasforma...magari resta lì in uno spazio indefinito del corpo, del cuore, della mente...ho guardato il mare, mi sono persa in un tramonto e mi sono resa conto di quanta bellezza ancora la vita può regalare...nonostante tutto, nonostante il dolore, nonostante le mancanze, nonostante questi giorni...e allora il dolore non è uno spazio di non-vita ma è uno spazio che di vita ne contiene molto di più...è uno spazio da cui scappiamo ma nel quale invece dobbiamo imparare a stare...è il sentiero della vita, è il cambiamento, un germoglio per nuovi equilibri...ed ogni singolo respiro per il quale combatterai ti renderà più forte...

Dott.ssa Teresa Iacopo

😏
06/11/2025

😏

05/11/2025

- Non ti ho vista per un po’, dove sei stata?
- In disparte, per conto mio.
- A fare?
- Calcoli. A contare tutte le cose che la vita non mi ha dato, quelle che ha finto di darmi, quelle che mi ha dato per poco, spacciandole per ciò che desideravo in quel momento, e poi rivelandole per le cianfrusaglie e presenze inconsistenti quali erano. A contare quanto tempo é passato, quanto ne resta. A guardare il Cielo di questo autunno pieno di enigmi, a muovergli accuse, ringraziamenti, domande, a strappargli promesse, a fissarlo in silenzio e versare qualche lacrima. O un sorriso. O una speranza.
- Sembra una cosa molto molto triste. E come stai, adesso?
- Consapevole.
- Consapevole non é uno stato d’animo. Sembra davvero una cosa triste. Vuol dire triste?
- Vuol dire consapevole. La tristezza é come la felicità, o come la vita stessa. A un certo punto, passa. Arriva altro. La consapevolezza, invece, resta. Se la eserciti, resta sempre.
Gabriela Pannia

Gravemente dannoso per la salute!
04/11/2025

Gravemente dannoso per la salute!

"Non avvicinarti alla mia tomba piangendo. Non ci sono. Non dormo lì. Io sono come mille venti che soffiano. Io sono com...
02/11/2025

"Non avvicinarti alla mia tomba piangendo. Non ci sono. Non dormo lì. Io sono come mille venti che soffiano. Io sono come un diamante nella neve, splendente. Io sono la luce del sole sul grano dorato. Io sono la pioggia gentile attesa in autunno. Quando ti svegli la mattina tranquilla, sono il canto di uno stormo di uccelli. Io sono anche le stelle che brillano, mentre la notte cade sulla tua finestra. Perciò non avvicinarti alla mia tomba piangendo. Non ci sono. Io non sono morto."
Canto Navajo

Non so dove vanno le persone quando scompaiono,
ma so dove restano.
(Antoine de Saint Exupery - Il Piccolo Principe)
..Ognuno di noi porta nel cuore la sofferenza per qualcuno che non c'è più...ma non c'è assenza nelle presenze del cuore...

Novembre è un nuovo foglio di calendario, l'anno che sta per finire, il freddo che vuole arrivare...È la fiamma nel cami...
01/11/2025

Novembre è un nuovo foglio di calendario, l'anno che sta per finire, il freddo che vuole arrivare...
È la fiamma nel camino, il momento sbagliato, il cielo grigio, il fumo delle aspettative...i ricordi che tornano prepotenti…
Novembre è il raggio di sole tra i rami spogli che, intimorito, cerca la via...

27/10/2025

"Lamentarsi e reagire sono schemi favoriti della mente grazie ai quali l’ego rafforza se stesso. Per molte persone, gran parte dell’attività mentale-emozionale consiste nel lamentarsi e reagire contro questo o quello. Così facendo, rendete gli altri o la situazione «sbagliati» e voi stessi «giusti». Grazie al fatto che vi sentite «giusti» vi sentite superiori, e grazie al fatto che vi sentite superiori rafforzate il vostro senso del sé. In realtà state ovviamente rafforzando solo l’illusione dell’ego. Potete osservare in voi questi schemi e riconoscere la voce che si lamenta nella vostra testa, per quello che è?”
Eckhart Tolle

...siamo più attaccati a ciò che avremmo voluto che fosse piuttosto che a ciò che è realmente. Quindi ora stai esattamen...
27/10/2025

...siamo più attaccati a ciò che avremmo voluto che fosse piuttosto che a ciò che è realmente. Quindi ora stai esattamente nel punto in cui sei. E anche se non te ne sei accorto sei esattamente dove devi essere. E stai attirando a te esattamente le persone di cui hai bisogno. L'amore è luce che illumina. E se brancoli ancora nel buio ama ancora più forte.

SULLA LENTEZZA - Franco CassanoBisogna essere lenti come un treno di campagnae di contadine vestite di nero,come chi va ...
26/10/2025

SULLA LENTEZZA - Franco Cassano

Bisogna essere lenti come un treno di campagna
e di contadine vestite di nero,
come chi va a piedi e vede.. aprirsi magicamente il mondo,
perché andare a piedi è sfogliare il libro
e invece correre è guardare soltanto la copertina.

Bisogna essere lenti, amare le soste
per guardare il cammino fatto,
sentire la stanchezza conquistare
con malinconia le membra,
invidiare l’anarchia dolce di chi inventa
di momento in momento la strada.

Bisogna imparare a star da sé
e aspettare in silenzio,
ogni tanto di essere felici di avere in tasca
soltanto le mani.

Andare lenti è incontrare cani senza travolgerli,
è dare i nomi agli alberi,
agli angoli, ai pali della luce,
è trovare una panchina,
è portarsi dentro i propri pensieri
lasciandoli affiorare a seconda della strada,
bolle che salgono a galla e che quando sono forti scoppiano
e vanno a confondersi con il cielo.

E’ suscitare un pensiero
involontario e non progettante,
non il risultato dello scopo e della volontà,
ma il pensiero necessario,
quello che viene su da solo,
da un accordo tra mente e mondo.

Andare lenti è fermarsi su un lungo mare
su una spiaggia, su una scogliera inquinata,
su una collina bruciata dall’estate,
andare col vento di una barca
e zigzagare per andare dritti.

Andare lenti è conoscere le mille differenze
della propria forma di vita, i nomi degli amici,
i colori e le piogge, i giochi e le veglie,
le confidenze e le maledicenze.

Indirizzo

Via Pietro Pirolo 44
Aversa
81031

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