23/05/2025
Un nuovo problema psicologico: il beauty burnout
La crescente pressione esercitata dai social media (tik-tok, Instagram, influencer, ecc.) ha convinto a dover essere “belli” a tutti i costi, cercando miglioramenti continui che si confrontano con modelli irrealistici ed irraggiungibili come quelli creati dai filtri e dall’intelligenza artificiale.
In pratica la ricerca della bellezza sempre più non viene vissuta come gratificazione personale ma come un obbligo sociale e può diventare ossessiva, generando insicurezza, ansia e stanchezza emotiva, fino a dipendenza dal giudizio altrui e dai trattamenti estetici e veri e propri stati depressivi nei soggetti psicologicamente più fragili.
E ciò purtroppo non riguarda solo i giovani ma anche persone adulte, che finiscono per perseguire modelli estetici irrealizzabili che le trasformano in maschere grottesche, con risultati ben lontani da quell’aspetto armonioso e naturale che contraddistingue chi pratica una “buona” dermatologia estetica.
Nel tentativo di “piacere”, si finisce per perdere il contatto con la propria identità, dissipando fiumi di denaro in trattamenti o, peggio, tentando di risparmiare il più possibile affidandosi a figure non qualificate.
Dovere medico è anche quello di porre l’accento su queste problematiche, che stanno generando tra i più giovani anche fenomeni di bullismo e body shaming.
La bellezza non è quella artefatta e stereotipata proposta dai social, alterata dai filtri.
È armonia, fascino, carisma personale, spessore interiore e va ricercata come forma di espressione del proprio sé.
Rivolgetevi a professionisti seri, che sappiano anche dirvi no, perché solo così manterrete un approccio sano al vostro aspetto fisico ed agirete in maniera responsabile per il vostro benessere psico-fisico