12/01/2024
Quante volte vi è capitato di sentire frasi tipo: “un bambino ha bisogno dei suoi genitori, deve stare con loro”, oppure “la propria famiglia, per quanto malridotta, è comunque preferibile ad un istituto”, ma dichiarazioni come queste non tengono conto della realtà dei fatti. Se la famiglia è un “sistema”, se il comportamento di ogni individuo influenza quello degli altri e ne è a sua volta influenzato, come possiamo dire che una famiglia maltrattante o fortemente trascurante sia meglio di niente? 😵💫
I “bambini di comunità” sono bambini che hanno trascorso un’infanzia infelice, che nella maggior parte dei casi si porteranno sempre dietro ferite profonde e le cui ripercussioni sulla vita e sulla personalità adulta possono essere molteplici.😔
Dunque l’allontanamento del minore da una famiglia d’origine dannosa e maltrattante, nonostante porti con sé una grossa dose di dolore tanto per la famiglia che per il bambino e addirittura per gli operatori coinvolti, resta in una prospettiva futura, la soluzione migliore in molti casi.🤞🏼
Quello che viene da chiedersi è: quale sarà il futuro di questi bambini? Chi o che cosa potrà sostituire le cure e le attenzioni di cui avevano bisogno nella loro famiglia di origine?❤️
La comunità per minori diventa, per il bambino accolto, lo spazio della sua vita attuale, la sua casa. L’ambiente favorevole in cui si trova ora il minore lo aiuta a rispecchiarsi, a capire ed accettare il suo passato e a trarre spunti per la ricostruzione della propria identità personale.💪🏼
La comunità intesa quindi in senso terapeutico, come occasione favorevole per crescere serenamente ed essere aiutato a ripensare in modo diverso alla propria difficile storia. Nella comunità per minori vi è naturalmente un interdipendenza fra l’organizzazione della quotidianità e lo sviluppo delle competenze sociali e cognitive dei bambini.
Tutti i momenti della giornata hanno rilevanza terapeutica; momenti in cui si gioca, si mangia, si studia, momenti in cui “non si fa niente” insieme aiutano il minore a ricostruire, o spesso ad incominciare a costruire per la prima volta, una propria identità. La vita quotidiana della comunità per minori è importante perché è riparativa, in un certo senso prevedibile, familiare e quindi rassicurante.🤩
In secondo luogo la comunità per minori è un sistema di relazioni. Innanzitutto vi sono le relazioni che si instaurano fra coloro che vivono all’interno della comunità: relazioni di adulti con minori, di minori con minori e di adulti che lavorano insieme. Ci sono poi le relazioni con l’esterno: con la famiglia d’origine, con i servizi, con i membri della rete che si prende cura del minore e con il Tribunale per i Minorenni. Questa dimensione relazionale comprende sia chi accoglie, sia chi è accolto.👫
I bambini e ragazzi accolti in comunità per minori provengono generalmente da storie di separazioni traumatiche dalle figure genitoriali, condizioni di maltrattamento fisico e psicologico, deprivazione affettiva e instabilità relazionale, o da percorsi interrotti di recupero emotivo-affettivo: la gravità delle ferite si osserva con relativa evidenza sul piano dello sviluppo delle competenze cognitive, emotivo-affettive, socio-comunicative. Nelle situazioni più compromesse è il Sé ad apparire come la dimensione più danneggiata da un’inadeguata relazione adulto/bambino in ambiente familiare multi-problematico ad alto rischio psicosociale.
I bambini traumatizzati hanno sperimentato quasi sempre un attaccamento disfunzionale con le figure genitoriali e necessitano di una riparazione a tale trauma primario, sperimentando relazioni significative con figure adulte positive che possano fungere da “base sicura” da cui ripartire.
Le comunità per minori vogliono e possono essere luoghi di accoglimento, di sosta, riposo e protezione, dove recuperare energie e prepararsi per il futuro, creando una base sicura da cui ripartire.❤️