02/04/2025
L’ossessione che uccide: quando l’amore diventa possesso
❌ “Se non posso averti, allora non ti avrà nessun altro.”
Quante volte abbiamo sentito questa frase nei film, nelle canzoni, nelle storie d’amore tossico? Eppure, non è amore: è possesso. È violenza. È morte.
In due giorni 2 omicidi, non è più un caso isolato, e non lo è da molto tempo. È l’ennesima dimostrazione che non abbiamo ancora capito cosa sia davvero l’amore. Un ragazzo ossessionato, incapace di accettare un rifiuto, ha trasformato il suo dolore in rabbia e la sua ossessione in omicidio. E mentre oggi tutti si indignano, la verità è che queste storie iniziano molto prima dell’ultimo gesto estremo.
La cultura che normalizza il possesso
Chi arriva a uccidere per “amore” non lo fa per un raptus improvviso. Dietro questi atti c’è un processo psicologico che si nutre di ossessione, fragilità emotiva e bisogno di controllo. Per alcuni, il rifiuto è intollerabile: mina la loro identità, scatena rabbia, umiliazione, desiderio di rivalsa.
E in una società che ancora associa la gelosia alla passione e il controllo alla devozione, queste dinamiche non vengono fermate in tempo.
Ma la domanda è: quante volte abbiamo visto segnali simili e non li abbiamo presi sul serio? .Un ragazzo che non accetta di essere lasciato.
Un ex che scrive cento volte “sei mia”. Un amico che dice “se ti ama davvero, lotterà per averti” o un’amica che dice “se è geloso vuol dire che ti ama”
Ogni volta che ridiamo davanti a un comportamento ossessivo, ogni volta che non prendiamo sul serio la paura di una ragazza, stiamo preparando il terreno per nuove tragedie.
Quali sono i segnali di un amore malato?
La violenza non inizia mai con un colpo. Inizia con il controllo. Con la manipolazione. Con la paura.
Ecco alcuni segnali che non devono mai essere ignorati:
⚠️ Ti controlla? Ti chiede continuamente dove sei, con chi sei, perché non rispondi subito ai messaggi?
⚠️ Ti isola? Ti fa sentire in colpa se esci con gli amici o la famiglia?
⚠️ Ti svaluta? Ti dice che senza di lui non sei nessuno? Ti fa sentire sbagliata, ingrata, colpevole?
⚠️ Minaccia di farsi del male? Usa il senso di colpa per tenerti legata?
⚠️ Passa dall’amore alla rabbia in un attimo? Ti dice che sei la cosa più importante per lui e un attimo dopo ti insulta, urla o si chiude nel silenzio?
Se anche solo uno di questi comportamenti ti suona familiare, ascolta quella sensazione dentro di te che dice che qualcosa non va.
Amore e possesso: imparare la differenza
L’amore sano è fatto di reciprocità, libertà e rispetto. Se un legame si basa sulla paura, sulla manipolazione o sull’impossibilità di dire “no”, non è amore, è prigione.
Per fermare questa spirale di violenza, dobbiamo insegnare ai ragazzi a riconoscere e gestire le emozioni, a tollerare il rifiuto senza viverlo come un fallimento, a costruire relazioni sane. E dobbiamo farlo presto, prima che diventi troppo tardi.
Vorrei invitare alla riflessione, sopratutto i ragazzi : secondo voi come si può fermare questa cultura del possesso?
Perché la soluzione non è SOLO proteggere le vittime. È insegnare agli uomini a non diventare carnefici e a saper regolare le proprie emozioni, la rabbia, la frustrazione..