26/08/2025
✨ Mummie & Party: quando l’archeologia diventava spettacolo ✨
Dalle polveri “miracolose” vendute tra Medioevo e Rinascimento (su cui torneremo a breve con nuove scoperte), ai salotti vittoriani, le mummie egizie sono state per secoli oggetto di commercio, curiosità e spettacolo.
Nell’Ottocento, in piena Egittomania, le mummie non erano solo reperti archeologici: diventavano protagoniste di veri e propri eventi mondani. Nei salotti londinesi e parigini si organizzavano i famosi Mummy Unwrapping Parties, dove gli invitati, in abito da sera, assistevano allo sbendaggio di mummie appena giunte dall’Egitto.
La figura più richiesta per lo svolgimento di questi party era il medico chirurgo Thomas Joseph Pettigrew (1791-1865), il quale divenne famoso per i suoi sbendamenti pubblici, a metà tra lezione scientifica e spettacolo teatrale. Il medico in questione, soprannominato “Mummy” Pettigrew, era famoso nelle società londinesi per le sue serate private nelle quali svolgeva apertura e autopsie di mummie di fronte ai suoi ospiti, suscitando meraviglia e talvolta scandalo. Lo stesso Pettigrew iniziò a interessarsi all’Egitto negli anni Venti del XIX secolo, quando aiutò Giovanni Battista Belzoni, noto esploratore, ad organizzare una mostra, in occasione della quale aveva sbendato una delle mummie ivi portate. Ne sbenderà molte altre in seguito, passando da esposizioni in contesti più scientifici a feste private davanti a gruppi ristretti o a grandi f***e di diverse centinaia di persone. Pettigrew anche fu membro fondatore della British Archaeological Association, e durante la prima riunione dell’associazione, tenutasi a Canterbury nel 1844, svolse una pubblica apertura di mummia. Nel 1834 pubblicò il suo trattato “A History of Egyptian Mummies”, considerato un’opera di riferimento per la storia della mummificazione e dell’antropologia egiziana nel mondo anglofono. 
Ma come avveniva lo sbendamento di una mummia? Le operazioni seguivano solitamente lo stesso schema: il corpo veniva posto su un tavolo circondato dai simboli dell'Egitto, tra cui geroglifici ed oggetti vari, e veniva tenuta una conferenza con l'avvertenza che le condizioni della mummia non potevano essere garantite. Poi si procedeva rimuovendo i diversi strati di bende, gli eventuali amuleti ed oggetti rinvenuti, fino a scoprire il corpo stesso, il quale veniva esaminato, e commentato tramite l’osservazione di alcune caratteristiche antropologiche, come il sesso, l’età, la presenza di capelli, perfino la provenienza geografica.
Tra stupore, voyeurismo e desiderio di conoscenza, scienziati, aristocratici e curiosi trasformavano un antico rito funerario in un intrattenimento teatrale. Un fenomeno che oggi ci sembra bizzarro, ma che racconta molto del fascino esercitato dall’Egitto faraonico sull’Europa del XIX secolo.