Diana Massa - Psicologa Psicoterapeuta

Diana Massa - Psicologa Psicoterapeuta ᴀʙʙɪ ᴄᴜʀᴀ ᴅɪ ᴛᴇ. 💖 Mi chiamo Diana Massa, sono una Psicologa ad indirizzo clinico e dello sviluppo. Specializzata in Psicoterapia Fenomenologico-esistenziale.

Iscrizione all' Albo degli Psicologi della Regione Campania n.5776. L’approccio fenomenologico osserva i fenomeni umani direttamente, senza strutture teoriche prestabilite in cui, successivamente, inserire l’individuo. Qualunque struttura infatti è riduttiva. Non esiste una realtà in sé, ma solo una realtà in me: sono io che dò significato all’esperienza così come la percepisco. Il sentire non è verificabile, non è giusto o sbagliato: il paziente può solo imparare a riconoscerlo e a gestirlo. La psicoterapia fenomenologica è indicata soprattutto nei casi di gravi alterazioni dell’equilibrio psichico con compromissione dell’esame di realtà (è una psicoterapia delle psicosi). Ma è anche adatta a chiunque voglia sviluppare consapevolezza di sé e acquisire la capacità di reagire (responsabilità) adeguatamente, ma a modo suo, a ciò che gli accade.

01/09/2025

Settembre.
Inizia da adesso a costruire la versione di te che sogni. 💫

Non sottovalutate mai i bambini.Perché loro vedono tutto.Vedono quando vi scannate per una bolletta.Vedono quando piange...
28/08/2025

Non sottovalutate mai i bambini.

Perché loro vedono tutto.
Vedono quando vi scannate per una bolletta.
Vedono quando piangete in silenzio credendo che non vi senta nessuno.
Vedono quando ridete davvero, quella volta ogni tanto.
E si tatuano tutto dentro, senza filtri.

Non fatevi fregare dal fatto che giocano coi Lego mentre litigate in cucina:
i Lego sono un alibi, mica un anestetico.
Loro incollano un mattoncino e intanto registrano le crepe della casa.

E allora crescono col nodo in gola,
fingono di essere forti,
per non darvi un peso in più.
Ma dentro si fanno mille domande,
e nessuno gliele scioglie.

I bambini sono radar di emozioni.
Non gli puoi mentire con la voce,
perché loro ascoltano le vibrazioni, non le parole.
Non gli puoi mentire con il sorriso,
perché loro vedono il tremito negli occhi.
Non gli puoi mentire con la forza,
perché loro riconoscono il dolore travestito.

Sono creature sacre,
e tutto ciò che fate davanti a loro
diventa seme.
Che sia luce o che sia buio.

E quindi occhio, perché poi non vale dire “non ti ricordi, eri piccolo”.
Eh no, se lo ricordano eccome.
Magari non la scena precisa,
ma la sensazione sì, quella resta.

I bambini sono archivi silenziosi.
Custodiscono più di quanto riescano a dire.
Non ricordano le frasi precise,
ma il colore dell’aria,
il suono che mancava,
la carezza che li salvava.

E intanto tengono tutto in tasca,
le cose belle e quelle che fanno male.
Perché da piccoli non si sa ancora buttare via niente.
Si cresce imparando a distinguere
quale peso tenere
e quale lasciare andare.

E allora ricordatevi che ogni gesto è una carezza o un graffio.
Che ogni parola è una piuma o un mattone.
Che ogni silenzio è un deserto o un abbraccio.

Perché i bambini non chiedono perfezione,
chiedono solo verità.
E la verità, a volte,
è abbassarsi alla loro altezza,
e dire: “sì, anche io ho paura,
ma se la affrontiamo insieme
fa meno male”.

A.Faber

19/08/2025

«Fare psicoterapia è una cosa seria. Vuol dire affidare i propri dubbi e bisogni a un’altra persona competente, formata a questo scopo e che ha a cuore la tutela del paziente».

In un’intervista a La Stampa, la Presidente del CNOP, Maria Antonietta Gulino, avverte che i chatbot terapeutici non possono sostituire l’incontro umano tra psicologo e paziente. «L’Intelligenza artificiale non ha i requisiti. Per cui non solo è inutile, ma può addirittura causare un peggioramento del disagio».

Il fascino della disponibilità 24 ore su 24, osserva Gulino, è solo apparente: «Quando si fa psicoterapia anche l’attesa è importante nella ricerca della risposta a un bisogno. La richiesta immediata di un riscontro non è sempre positiva. Spesso lo psicoterapeuta non dà risposte, ma accompagna a rimanere nel dubbio».

A preoccupare è soprattutto il rischio di banalizzare i vissuti dei più giovani: «Le frasi fatte, ripetute e un po’ consolatorie, quasi come fossero pacche sulla spalla, non servono a risolvere un disagio.»

L’intelligenza artificiale, sottolinea la Presidente, non va demonizzata: «Abbiamo un gruppo di lavoro che si occupa di IA e nuove tecnologie per studiare come possiamo utilizzarla e integrarla nei percorsi terapeutici».

Per il CNOP la priorità rimane una: aumentare la presenza di psicologi e psicoterapeuti nel servizio pubblico, evitando che la diffusione dei chatbot crei un nuovo digital divide tra chi deve accontentarsi di servizi digitali insoddisfacenti e chi può permettersi un percorso privato.

Per leggere l'intervista 👉🏻 https://www.lastampa.it/cronaca/2025/08/19/news/psicoterapia_intelligenza_artificiale_psicologa_gulino-15274875/amp/

12/08/2025

Dal 15 settembre al 14 novembre sarà nuovamente aperta la possibilità di effettuare richiesta per ottenere il bonus psicologo.
Un' opportunità per chi ha deciso, sta decidendo o deciderà di intraprendere un percorso psicologico.
Con un ISEE entro i 50.000 è possibile presentare domanda tramite spid o farsi aiutare presso un Caf.
A seconda dell' Isee varia la cifra disponibile da poter usufruire per le sedute.
In seguito sarà pubblicata una graduatoria e i vincitori che rientrano nei posti disponibili potranno scegliere il terapeuta aderente nell' elenco Inps.

Abbiate cura di voi e dei vostri cari. 💖

"EDUCARE NON È APPLICARE UNA TECNICA. È ESSERCI.Ogni giorno.Con il corpo, la voce, lo sguardo.Non bastano metodi o proce...
15/06/2025

"EDUCARE NON È APPLICARE UNA TECNICA.
È ESSERCI.

Ogni giorno.
Con il corpo, la voce, lo sguardo.

Non bastano metodi o procedure.
Serve una relazione che nutra.
Una presenza che accompagni.

Non abbiamo fallito
se i nostri figli prendono strade diverse.
Falliamo solo quando non ci siamo.
Quando smettiamo di guardare con attenzione.

Educare è vivere.
Non strategia.
È offrire sé stessi,
con pazienza, cura, fedeltà."

18/05/2025

Una vipera morse una pecorella sul muso.
Lei sentì un dolore fortissimo. Si gonfiò.
La vipera provava odio. E vederla soffrire… la fece sorridere.
Ma non conosceva la forza che scorre nel sangue delle pecore.

Sai con cosa si crea l’antidoto contro il veleno di serpente?
Con il sangue delle pecore.

La pecorella non si fermò.
Continuò a pascolare, bere, camminare nel prato con serenità.
Sapeva che sarebbe guarita.

Nel frattempo, la vipera, da lontano, la osservava piena d’invidia.
Non sopportava vederla felice.
Quel sorriso la faceva impazzire.
Tanto che alla fine… fu vittima del suo stesso veleno.

Non preoccuparti delle vipere.
Non vivere nella paura dei loro morsi.
Assicurati solo che nelle tue vene scorra la forza del bene.

Come ci sono serpenti, ci sono persone che non sopportano la tua luce.
Il tuo sorriso. La tua pace.
Si infastidiscono anche solo a vederti… serena.

E a volte, mordono.
Con parole. Con gesti. Con assenze.
Fa male, sì.
Ma non lasciare che il loro veleno ti cambi.

Prenditi il tempo per guarire.
Per piangere, se serve. Per fermarti.
Ma poi… torna a camminare nel tuo prato. A testa alta.

Il segreto non è non essere ferita.
Il segreto è sapere che guarisci.
Perché il vero antidoto… sei tu.

Dal web

17/05/2025

"Voi psicologi dovreste unire le persone e non separarle!"

Questa affermazione riflette un'aspettativa condivisa: che la psicologia promuova la connessione e la comprensione reciproca. In effetti, uno degli obiettivi fondamentali della nostra professione è favorire relazioni sane e autentiche, sia con gli altri che con noi stessi.

Tuttavia, è importante riconoscere che "unire" non significa mantenere legami a tutti i costi, soprattutto quando questi risultano dannosi o disfunzionali. In alcuni casi, la crescita personale e il benessere emotivo richiedono la capacità di stabilire confini chiari o, se necessario, di prendere le distanze da relazioni che compromettono la nostra salute mentale come abusi emotivi, fisici e sessuali e manipolazioni affettive.

Il nostro compito non è giudicare o imporre decisioni, ma accompagnare le persone nel loro percorso di consapevolezza, aiutandole a riconoscere ciò che è meglio per loro. A volte, questo significa lavorare per ricostruire legami; altre volte, significa accettare la necessità di una separazione.

In definitiva, il nostro obiettivo è sostenere e guidare ogni individuo nel raggiungimento di una vita più autentica e soddisfacente, anche quando questo comporta scelte difficili.

Tiziano Cerulli psicologo

Famiglia è dove ti senti libero di essere chi sei. 💓
15/05/2025

Famiglia è dove ti senti libero di essere chi sei. 💓

14/05/2025

Non è compito tuo rimpicciolirti per fare stare comodi gli altri.

11/05/2025

"Della festa della mamma, personalmente, non mi importa un accidente. Anzi, non vedo l'ora che passi.
Una volta non la pensavo così: mi sembrava che il regalo dei miei figli avrebbe posto un sigillo di bontà sul mio operato di madre; una specie di bollino di qualità, un riconoscimento sociale e universale. Una stampella alle mie insicurezze.
Oggi trovo che sia un momento di grande pressione sociale e psicologica oltre che uno spot sdolcinato e fuorviante sul ruolo delle madri - e direi che non abbiamo bisogno di questi messaggi.
Però un desiderio in proposito ce l'ho. Anzi, mi sa che sono parecchi, perché non è vero che essere madri è facile, né sempre meraviglioso, e nemmeno così istintivo.

Tanto per cominciare, auguro a noi mamme di silenziare i sensi di colpa che hanno la stessa età dei nostri figli. Mettiamola così: i sensi di colpa non sono poi così forti se non riescono a impedirci di sbafare noi l'ultimo biscotto al cioccolato in dispensa. Giusto? Sensi di colpa, siete delle schiappe. Prendetevi una vacanza, che è meglio.

Auguro a tutte di non sentirsi più chiedere ai colloqui di lavoro se hanno figli (ricordo che questa cosa è illegale). Mi auguro che sparisca ogni forma di mobbing contro le lavoratrici al rientro dalla maternità. Che le madri siano valorizzate come risorsa, non demonizzate come fossero una macchia della società (ma come, non eravamo sante prima di partorire?).

Poi mi piacerebbe che la parola "mamma" non venisse presa e strumentalizzata per squallidi tornaconti elettorali o propagandistici, o per un click in più ai siti dei quotidiani.

Mi piacerebbe non vedere la parola "mamma" usata - male - per vendere gioielli, s*x toys, fiori o qualunque altra cosa, ché casomai ce li comperiamo da sole, grazie, soprattutto se ci rifilate pubblicità che sembrano pensate da maschietti poco pagati e molto confusi a cui è appena spuntata la barba.

Mi piacerebbe non essere chiamata solo "mamma" dalle maestre dei miei figli per anni e anni, perché ho anche un nome e mi piace che sia usato: gli unici dai quali adoro sentirmi chiamare "mamma" sono i miei figli. Per tutti gli altri vorrei essere una persona. Avete presente una persona? Ecco.

Vorrei non leggere più, sui libri di scuola, frasi come "La mamma prepara una torta/ lava i piatti/ è in cucina", come se fossimo le uniche designate all'ambiente domestico e ai lavori di cura. Siamo nel 2025 e, a quanto mi risulta, l'evoluzione ha fatto spuntare due mani anche al resto dell'umanità.

Desidero sentirmi libera di dire che certi giorni non ho affatto voglia di fare la madre senza sentirmi colpevole di alto tradimento degli stereotipi.

Vorrei meno adulazioni retoriche, bigotte e opportunistiche sulla gravidanza, una vera libertà di scelta (ricordo che è garantita dalla legge) e una rete di sostegno se decidiamo di mettere al mondo dei figli: aiuti concreti, psicologici e sociali, perché con gli slogan le famiglie non campano.

Mi auguro meno giudizi ingenerosi e più incoraggiamenti sull'operato delle madri, che spesso sono sole, e se non lo sono ci si sentono, e sentono di non essere mai abbastanza brave nonostante crescere i figli (da sole o in coppia) sia un'impresa titanica. Se proprio non ce la fate, apprezziamo anche il silenzio.

Mi piacerebbe che nessuna donna fosse portata a pensare che, quando diventa mamma, la sua vita comincia e finisce lì. Tu esisti ancora e non hai firmato nessun contratto per diventare come ci si aspetta che tu sia. E se cercano di convincerti del contrario, beh, mandali tutti a quel paese.

Desidero che la frase "auguri e figli maschi" sia punita con un minimo di venti frustate sulla lingua di chi apre bocca prima di aver resuscitato il neurone solitario.

Desidero non sentire più il termine "pancine" o altre etichette che non servono a nessuna, ma solo a perpetrare questa presunta rivalità fra madri che fa sentire tutte, dalla prima all'ultima, divise, sole e inadeguate perché "troppo", perché "troppo poco".

Per la festa della mamma vorrei che al cospetto di un'altra madre sapessimo abbassare le armi e mostrarci per come siamo: stanche, felici, tristi, depresse, spettinate, impaurite, gioiose, ansiose, vere, e accogliere l'altra con un pat pat sulla spalla che significa "Ti capisco, io ci sono, non è vero che mio figlio camminava a otto mesi e che sapeva le tabelline a tre anni, è che a volte mi prende questa smania di gareggiare. Sì, so che non serve a niente e tutto quello di cui ho voglia è non dover fingere di essere la madre perfetta di figli perfetti. Ci facciamo uno spritz insieme?".

Vogliamoci bene. Dentro, fuori e tutt'intorno. Che se riusciamo a farlo noi per prime, poi il resto del mondo ci verrà dietro, come è sempre stato. Anche se fanno finta che non sia così.
Vi abbraccio."

Mammaturchina

Che sia Pasqua nel luogo più dolce del vostro cuore ❤️Possiate ogni giorno aprirvi al nuovo che arriva con serenità, cor...
20/04/2025

Che sia Pasqua nel luogo più dolce del vostro cuore ❤️

Possiate ogni giorno aprirvi al nuovo che arriva con serenità, coraggio e speranza.
Per voi, per me.

Auguri di Buona Pasqua

“Quando le persone ti lasciano, lasciale andare. Il tuo destino non è mai legato a chi se ne va, e questo non significa ...
01/04/2025

“Quando le persone ti lasciano, lasciale andare. Il tuo destino non è mai legato a chi se ne va, e questo non significa che siano persone cattive. Significa semplicemente che il loro ruolo nella tua storia è terminato.”
— Julia Roberts

A volte ci aggrappiamo a persone che hanno già compiuto il loro ruolo nella nostra vita, come se lasciarle andare fosse una sconfitta. Ma non lo è. È un atto di amore verso sé stessi.

Non tutti quelli che arrivano sono destinati a restare. Alcuni vengono per insegnarci delle lezioni, altri per condividere momenti, e alcuni solo per mostrarci chi siamo quando ci spezzano un po’.

Aggrapparsi a ciò che non c’è più ti lega solo al passato e ti impedisce di vedere tutto il nuovo che la vita ha in serbo per te.

Lasciar andare non significa che quella storia non sia stata importante, significa che ha già compiuto il suo scopo.
E sì, fa male. Fa male lasciare andare ricordi, promesse e futuri che avevi immaginato.
Ma fa ancora più male restare bloccati in un posto dove non cresci più.

Quando qualcuno se ne va, crea spazio per ciò che è davvero destinato a te: relazioni più sane, nuove opportunità, e la versione più forte di te stessa.
Non è abbandono, è accettazione. Non è una perdita, è evoluzione.

Quindi, quando qualcuno si allontana, non ti aggrappare. Ringrazia, lascia andare… e continua a camminare.
La tua storia non finisce qui.

💕

Indirizzo

Via Francesco Petrarca 17
Bacoli
80070

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 20:00
Mercoledì 08:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 20:00
Venerdì 08:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 12:00

Telefono

+393332443107

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Our Story

Mi chiamo Diana Massa, sono una Psicologa ad indirizzo clinico e dello sviluppo e Psicoterapeuta. Iscritta all'Albo degli Psicologi della Regione Campania con il n.5776. Mi sono specializzata in Psicoterapia Fenomenologico-esistenziale presso la Scuola Sperimentale per la Formazione alla Psicoterapia ed alla Ricerca nel Campo delle Scienze Umane Applicate che si trova presso la ASL Napoli 1. Secondo l’approccio fenomenologico è necessario che i fenomeni umani siano osservati direttamente, senza strutture teoriche prestabilite in cui inserire l’individuo. Qualunque struttura infatti è riduttiva. Non esiste una realtà in sé, ma solo una realtà in me: sono io che dò significato all’ esperienza così come la percepisco. Tutto ciò che noi sentiamo, che proviamo, che osserviamo dentro e fuori di noi non è verificabile, e soprattutto non è giusto o sbagliato: il paziente può solo imparare a riconoscerlo e a gestirlo. La psicoterapia è un percorso di rinnovamento, un percorso di vita e di libertà. Ed è adatto a chiunque voglia sviluppare consapevolezza di sé e acquisire la capacità di reagire (con responsabilità) adeguatamente, ma a modo suo, a ciò che gli accade.