27/06/2025
“Sfide”: un concerto per i Nonni, un grido d’amore per il futuro dell’Ipab Domenico Bertone
Il 20 settembre 2025, alle ore 16:00, presso l’Ipab Domenico Bertone, le note dell’Unione Musicale di Inverso di Pinasca risuoneranno nel cuore di tutti noi. Il concerto, intitolato “Sfide”, non è soltanto un momento di festa dedicato ai Nonni, ma è un potente simbolo di resistenza, speranza e memoria. Un evento che va oltre la musica, parlando direttamente al senso profondo della nostra comunità.
“Sfide” è un titolo che calza come un abito cucito su misura alla storia recente di questa storica istituzione. Tre anni di difficoltà, di incertezze, di lotte silenziose ma tenaci per non far spegnere un presidio di umanità e cura. Un luogo che, per decenni, ha accolto, protetto, ascoltato. Un faro per gli anziani, ma anche uno specchio per noi tutti: perché ciò che facciamo per loro, oggi, dice chi siamo come società.
In questi tre anni, l’Ipab Domenico Bertone ha affrontato tempeste che avrebbero potuto farla crollare. E invece è ancora qui. Non intatta, ma viva. Non senza ferite, ma con la forza di chi ha ancora qualcosa da dire, da dare, da custodire.
Il concerto per la Festa dei Nonni diventa così molto più di un’esibizione: è una dichiarazione di intenti, è un gesto d’amore collettivo. La musica, con la sua capacità unica di unire, emozionare, guarire, sarà il linguaggio con cui dire grazie a chi ci ha preceduti, ma anche con cui chiedere al territorio, alle istituzioni e ai cittadini di non voltarsi dall’altra parte.
Salvare l’Ipab Domenico Bertone non è solo un dovere morale. È una scelta di civiltà. Significa affermare che nessuno deve essere lasciato indietro, che la vecchiaia non è un peso ma una stagione della vita che merita rispetto, cura, dignità.
Le “sfide” non sono ancora finite. Ma eventi come questo ci ricordano che affrontarle insieme è possibile. E che la bellezza, la memoria e la solidarietà sono gli strumenti più potenti per costruire il futuro.
Un futuro in cui l’Ipab non sia solo un ricordo da celebrare, ma una realtà viva da proteggere.
Perché ogni nota suonata quel pomeriggio parlerà anche per chi non ha più voce. E ogni applauso sarà una promessa: non smetteremo di lottare