Marinella Balzano - psicoterapeuta dell'età evolutiva

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Marinella Balzano - psicoterapeuta dell'età evolutiva Sono una psicologa specializzata in Psicoterapia per l'infanzia e l'adolescenza.

Lavoro con bambini, ragazzi, giovani adulti e genitori per incrementare il benessere individuale e del nucleo familiare, ridurre il disagio, conoscersi nel profondo.

Noi psicoterapeuti siamo gli strumenti del nostro stesso lavoro e come ogni strumento che suona e ascolta, anche noi abb...
29/07/2025

Noi psicoterapeuti siamo gli strumenti del nostro stesso lavoro e come ogni strumento che suona e ascolta, anche noi abbiamo bisogno di essere accordati.
Le ferie servono a questo: a ritrovare il silenzio da cui nasce ogni parola autentica, a respirare prima di tornare a incontrare il respiro dell’altro. È solo prendendoci cura di noi stessi che possiamo prenderci cura degli altri (ma questo non vale solo per chi fa il nostro mestiere 😉).

Si chiude un anno di lavoro particolarmente intenso e significativo, un anno in cui la mia vita privata ha incrociato quella professionale con passo deciso, intrecciando percorsi, domande, emozioni.
Ne è nata una trama nuova, fatta di umanità inattesa, di gratitudine profonda, di verità condivise. Di immensa ricchezza.

La pausa estiva è ben diversa da quella che ho dovuto affrontare per la maternità qualche mese fa: è un tempo collettivo dettato dal calendario che ci raggiunge con il suono del sole e delle valigie, ma che ciascuno colora a modo suo.
Il tempo sospeso: dono prezioso o inquietudine mascherata?

Ne parleremo a settembre, quando la mia porta tornerà ad aprirsi per accogliere le storie di chi vorrà affidarmele.
Nel frattempo, vi auguro di veleggiare leggeri, di concedervi approdi morbidi, di scegliere, se potete, spazi di cura.

Buona pausa, buona estate. 🌤️

I traumi sanno sopraffarci come le onde di uno tsunami e molto spesso capita che continuiamo a vivere parte della nostra...
13/07/2025

I traumi sanno sopraffarci come le onde di uno tsunami e molto spesso capita che continuiamo a vivere parte della nostra vita travolti, con un continuo richiamo alla terra ferma e un costante sentore di allerta.
Poter regalarci la possibilità di un’isola di pace, di riscrivere la nostra storia in modo tale che non faccia più male suona come una magia - e invece è scienza.

Ho concluso oggi una formazione intensiva di EMDR, la tecnica terapeutica riconosciuta a livello mondiale d’elezione per il lavoro sul trauma, che lavora rielaborandolo emotivamente attraverso una stimolazione bilaterale che coinvolge aree sottocorticali del cervello.

Come i più sanno, ho una formazione psicodinamica ma più vado avanti nel tempo, più comprendo l’importanza di una pratica clinica che possa cucire sul paziente il percorso più adatto a sé.

Ampliare il ventaglio delle conoscenze è un atto dovuto nei confronti delle persone che seguo, poter osservare da vicino come lavora la nostra mente e lavorare sempre in funzione di un maggior benessere è ciò che non smetterà mai di incuriosirmi e entusiasmarmi.

Da oggi sono (anche) terapeuta EMDR e non vedo l’ora di scoprire in che territori ci farà viaggiare. 🛶

Il 14 febbraio avrò il piacere di presentare Pensi di stare meglio?, novello premio TIR per la categoria graphic novel, ...
10/02/2025

Il 14 febbraio avrò il piacere di presentare Pensi di stare meglio?, novello premio TIR per la categoria graphic novel, presso l’Officina degli esordi.

È una cosa che mi rende molto felice perché io per prima utilizzo molto lo strumento del fumetto nella psicoterapia con i più piccoli ed è bello vedere come possa diventare una risorsa fondamentale non solo per l’espressione di sé ma anche, al rovescio, per parlare della psicoterapia, di quel viaggio all’interno di sé stessi in cui i protagonisti siamo noi ma anche tutte le parti e le relazioni che ci abitano.

è stato magistrale in questa operazione e io non vedo l’ora di fargli i complimenti dal vivo e di ascoltare e far ascoltare tutto quello che ha da dire, che a me è sembrato ricchissimo.

“It’s the most wonderful time of the year” solo se il luogo interno in cui si torna è un luogo sufficientemente buono. A...
23/12/2023

“It’s the most wonderful time of the year” solo se il luogo interno in cui si torna è un luogo sufficientemente buono. Altrimenti, regredire fino a celebrare una nascita simbolica può significare scontrarsi con spigoli duri, con ferite scoperte, con passati faticosamente digeriti che tornano a galla.

A tutti coloro i quali in questo periodo festeggiano, auguro delle giornate all’insegna dell’amore e dei sorrisi. A coloro i quali faranno più fatica, auguro di sapersi aggrappare, oggi e sempre, ai futuri che sono in grado di costruirsi con le proprie risorse.

A tutti, auguro dei giorni di gentilezza. Con gli altri, ma soprattutto con se stessi.

Buone feste 🌹

Non capita spesso che un’assessora abbia la sensibilità di toccare temi inerenti la genitorialità e di farlo istituendo ...
02/12/2023

Non capita spesso che un’assessora abbia la sensibilità di toccare temi inerenti la genitorialità e di farlo istituendo un percorso di formazione, ascolto e sostegno proprio con i genitori. In questo, l’assessora di Alberobello Valentina Liuzzi si è confermata la collega attenta e brillante che avevo già conosciuto.

Ieri, insieme a lei e ai tanti genitori interessati, abbiamo affrontato un tema vastissimo: la paura nei bambini e negli adolescenti e il ritiro sociale.

Per me è stata una sfida: come unire due mondi così diversi ma, in fondo, facenti parte dello stesso continuum (che altro non è se non la vita)?

Ci siamo risposti ieri, attraversando le varie fasi dei bisogni evolutivi che un figlio porta a un genitore, cercando di cogliere la differenza fra la fisiologia della paura (che va sostenuta e accolta) e le fobie che possono strutturarsi come invalidanti (che vanno aiutate), aiutandoci a cogliere quali possono essere i primi segnali di allarme di un fenomeno sempre più incalzante quale quello del ritiro sociale.

Ho trovato un pubblico sensibile e attento, che si è saputo mettere in gioco e in discussione con intelligenza e sensibilità. In fondo, questo è quello che fa un genitore sufficientemente buono: un genitore “perfetto” rischia di alimentare ideali e aspettative irrealistiche cui l’adolescente fatica a far fronte, arrivando, nei casi limite, a ritirarsi dal palcoscenico sociale per il timore di non avere il copione adatto.

Non posso che ringraziare gli stimoli, le riflessioni e le esperienze che sono circolate: si torna a casa sempre arricchiti quando ci si confronta con autenticità.

Ci vediamo il 1 Dicembre ad Alberobello 😊
09/11/2023

Ci vediamo il 1 Dicembre ad Alberobello 😊

Visita l'articolo per saperne di più.

Il 1 dicembre mi trovate ad Alberobello a fare una cosa che mi piace moltissimo: parlare ai genitori per cercare di acco...
04/11/2023

Il 1 dicembre mi trovate ad Alberobello a fare una cosa che mi piace moltissimo: parlare ai genitori per cercare di accompagnare il loro sguardo su quelli che sono i bisogni evolutivi dei propri figli.

Ringrazio l’assessore e collega Valentina Liuzzi che mi ha dato questa fiducia e mi ha voluta con sé in questa Accademia della Genitorialità illuminata: ci sono figli più sereni lì dove ci sono genitori più consapevoli ♥️

Il 1 dicembre mi trovate ad Alberobello a fare una cosa che mi piace moltissimo: parlare ai genitori per cercare di acco...
04/11/2023

Il 1 dicembre mi trovate ad Alberobello a fare una cosa che mi piace moltissimo: parlare ai genitori per cercare di accompagnare il loro sguardo su quelli che sono i bisogni evolutivi dei propri figli.

Ringrazio l’assessore e collega Valentina Liuzzi che mi ha dato questa fiducia e mi ha voluta con sé in questa Accademia della Genitorialità illuminata: ci sono figli più sereni lì dove ci sono genitori più consapevoli ♥️

Pensieri come tanti su Una vita come tante - non richiesti e con spoiler, da leggere solo se si è già letto il libro o s...
02/08/2023

Pensieri come tanti su Una vita come tante - non richiesti e con spoiler, da leggere solo se si è già letto il libro o si è facili alla dimenticanza.

Quando Ferenczi, nel 1929, scrive il saggio Il bambino malaccolto e la pulsione di morte, ha un’intuizione geniale per i tempi: scopre che i neonati sono molto più vicini alla non esistenza che all’esistenza e che, per così dire, si avvicinano gradualmente alla vita solo grazie alle cure primarie. È solo interiorizzando il desiderio, l’afflato vitale di chi si prende cura di noi che, nel tempo, entriamo a pieno titolo nell’esperienza della vita.

Non passò molto tempo prima che queste intuizioni venissero confermate da René Spitz che, osservando gli effetti della deprivazione materna negli orfanotrofi, notò come alcuni bambini potevano arrivare persino alla morte senza le cure emotive e affettive adeguate, senza quel calore che ci nutre persino più del soddisfacimento dei bisogni materiali. Scivolare verso la non esistenza, appunto.
Il corpo, che pur ci tiene in vita, attacca se stesso se non viene sostenuto dal desiderio, dall’amore, dalla cura, come se fosse la spina dorsale attorno alla quale cresciamo solidi e eretti.

Non è un caso che il protagonista assoluto di questo libro straziante - orfano - abbia proprio la postura danneggiata; l’incespicare della camminata richiama in maniera esatta l’incespicare all’interno dell’esperienza vitale, fragile eco dei tentativi goffi che mette in atto per restare in piedi e procedere per la sua strada nonostante una vita - non esattamente - come tante.

E ancora, è di nuovo a Ferenczi che dobbiamo l’intuizione su quelli che sono i tragici effetti dell’abuso sui minori: quando l’adulto confonde e sessualizza il linguaggio della tenerezza del bambino, il bambino introietta il senso di colpa dell’abusante che andrà a inscriversi in un essere in formazione, di nuovo calcificandosi come una parte di sé fondante. È attorno a quel senso di colpa che ci si struttura, attorno a un’immagine di sé come indegna di cure appropriate.

Tante sono le cornici teoriche di riferimento che si sono affacciate alla mia mente durante la lettura di questo libro: all’interno ho sentito l’eco delle voci di questi padri, ma anche molto di più.

Questo è un libro tragico, che a volte può essere letto come forzatamente drammatico. In realtà, il parossismo del dolore ha una funzione paradossale: da un lato, spingere all’ennesima potenza il piede sull’acceleratore della tragedia fa sentire in maniera più accentuata le sfumature che si nascondono tra le pieghe della sofferenza: il trauma, la deprivazione e la privazione, i bisogni non ascoltati, la confusione delle lingue. Dall’altro, è solo attraverso il buio più pesto che possiamo vedere le luci, quelle fioche che illuminano e riscaldano come possono - ma illuminano, e riscaldano. Forse solo così possiamo scorgere e avvertire a livello sensoriale i frammenti che compongono la nostra esperienza fino a farne quello che chiamiamo vita: la speranza che ci attraversa e aggiunge al nostro passaggio su questo mondo la dimensione più importante - il futuro, l’amore che in ogni momento ci forma e ci trasforma, la piccolezza dei momenti felici, che passano prima ancora di poter renderci conto che li stiamo vivendo, come lo sguardo intenso e innamorato di chi amiamo mentre ci ascolta, come la risata sguaiata e un po’ brilla di un pranzo in famiglia, come gli affetti che ci tengono e ci contengono in ogni momento nella nostra piccola vita. Così piccola da essere immensa e echeggiare nonostante il limite, nonostante tutto.

Il concetto di supereroe sta penentrando nella nostra cultura: ci sentiamo tutti in dovere di performare, di eccellere, ...
06/06/2023

Il concetto di supereroe sta penentrando nella nostra cultura: ci sentiamo tutti in dovere di performare, di eccellere, di dimostrare di poter svettare.
L’intento del progetto “Supereroi Moderni” è chiaro sin dalla scelta della buccia di banana come copertina dell’esposizione: sulla buccia si scivola, si cade… eppure noi sappiamo che anche nelle cadute possiamo avere una prospettiva nuova, che dalle crisi possiamo apprendere risorse nuove.

I nostri supereroi si mostrano con la maschera del superomismo, per poi scoprire che il vero potere è quella risorsa ordinaria che invece è specialissima e fa capo a una maturità e una profondità che in realtà si acquisisce solo attraverso l’esperienza e - anche - il dolore, che sempre più spesso è evitato nella nostra cultura e invece come sarebbe importante attraversarlo con una certa curiosità, con una certa fiducia (facile a dirsi, ma direbbe la boa che “c’è un tempo per agire e uno per stare in attesa”!).

Ieri sul portale .io io e abbiamo parlato di questo e tanto altro e abbiamo ascoltato tutte le magnifiche suggestioni che ci sono tornate indietro grazie alla bravura delle conduttrici e : dire che non ci aspettavamo che dai nostri supereroi potesse nascere tutta questa vivacità e vitalità è dire poco.

I nostri supereroi saranno ancora in giro per Bari, ma per oggi lascio la poesia con la quale ci siamo salutati ieri, nella speranza che possa stuzzicare e sollecitare i pensieri e la curiosità di chi vi si imbatte.

(Nell’ultima foto: io che, mentre parlo, faccio sfoggio di tutta la mia italianità 🤌🏻)

Se c’è una cosa che amo del mio lavoro è che costantemente mi obbliga a rimettere in discussione le mie conoscenze, a im...
21/05/2023

Se c’è una cosa che amo del mio lavoro è che costantemente mi obbliga a rimettere in discussione le mie conoscenze, a imparare cose nuove, ad aggiungere lenti con cui guardare quella materia viva e cangiante che è l’essere umano.

Ebbene, non è uno psicologo ma - nella sua newsletter prima e nel suo libro poi - ci aiuta a conoscere meglio il sottobosco dei social e, in particolare, l’uso che ne fa quella che viene chiamata Generazione Z, gli adolescenti di oggi. Tra dirette su twitch nelle quali le persone diventano personaggi, quasi protagonisti di videogames viventi, reaction a video su YouTube in cui ogni emozione viene colorata di tinte forti, senza sfumature e personaggi che raggiungono la celebrità in pochi secondi per poi essere scaraventati con violenza in un dimenticatoio fatto di delusione e rabbia, il quadro che ne vien fuori può essere considerato a tratti cinico e distopico.

Vincenzo Marino, però, ha la grande abilità di compiere questa disamina sui social lasciando al lettore le sue considerazioni, come un documentarista che scatta una fotografia dell’attualità. Sarà interessante potersi confrontare al di fuori di queste pagine, incontrarci tra le righe, nei pensieri in movimento. Lo faremo il 24 maggio a .zaum 📚

.io è senza dubbio il mio portale preferito per la formazione: non si contano i seminari che ho seguito e che mi hanno a...
13/05/2023

.io è senza dubbio il mio portale preferito per la formazione: non si contano i seminari che ho seguito e che mi hanno appassionato, così come sono innumerevoli i professionisti di grandissimo spessore che si sono avvicendati.

Per me è un grandissimo onore poter portare il nostro piccolo progetto in uno spazio di così gran valore, grazie agli occhi vivaci di che si sono interessati e incuriositi ai nostri supereroi.

Il 5 Giugno, insieme a , parleremo proprio di loro: di quante cose belle stanno facendo in questo periodo, di quante menti fantasiose stanno incontrando, di come sono nati e di come stanno cambiando man mano che imparano a camminare da soli.

Per chi ci vorrà ascoltare: https://www.psicologia.io/formazione-online/supereroi-moderni
Il workshop è gratuito ma la prenotazione è obbligatoria.

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Chi sono

Era necessaria un’altra pagina di psicologia, di un’altra psicologa? Forse no.

Ho voglia di crearla lo stesso? Sì, tanto. Perché amo il mio lavoro e penso che passione e condivisione vadano a braccetto.

E dunque, come vogliono le buone maniere, mi presento: mi chiamo Marinella Balzano, dopo essermi laureata nel 2012 in Psicologia Clinica, smaniosa di imparare a mettere le mani in pasta, ho cominciato a lavorare con i bambini. La curiosità e l’interesse per questo mondo che a volte mi sembrava incomprensibile mi ha portato a iscrivermi al C.I.Ps.Ps.I.A, il Centro Italiano di Psicoterapia Psicodinamica per l’Infanzia e l’Adolescenza a Bologna, dove mi sono specializzata con lode nel 2018.

In questi anni ho imparato ad accompagnare bambini, ragazzi e giovani adulti in percorsi di riflessione su di sé orientati al benessere, ma anche a lavorare con i genitori e ad attivare momenti di confronto sul proprio ruolo, specialmente nei momenti in cui sembra tutto difficile e confuso. Non sempre è facile essere figli, non sempre è facile essere genitori.