Dott. Marco Papalino Psichiatra

Dott. Marco Papalino Psichiatra Il benessere mentale dell’individuo è importante per una vita vissuta al massimo delle possibilità.

Per questo,nella mia pratica clinica, miro a prevenire, fare diagnosi precoce e intervenire tempestivamente per la restituzione del completo benessere. Le sedi dove sarà possibile richiedere un colloquio con Dottor Marco Papalino: Bari-Fasano

🧬 Congresso Nazionale sulla Sindrome dell’X Fragile. “Ricerca, cura, inclusione”🗓 9 ottobre 2025 | Università degli Stud...
16/10/2025

🧬 Congresso Nazionale sulla Sindrome dell’X Fragile. “Ricerca, cura, inclusione”

🗓 9 ottobre 2025 | Università degli Studi di Bari

Ci sono condizioni che con più difficoltà arrivano all’attenzione dei più.
Condizioni che, pur avendo un impatto profondo sulla vita di molte persone e famiglie, faticano a trovare uno spazio, una voce, una risonanza.

Parlare di Sindrome dell’X Fragile significa affrontare una realtà complessa, che accompagna la persona per tutta la vita, e che in età adulta si arricchisce di nuove sfide: la comparsa di comorbidità psichiche, la ricerca di autonomia, la costruzione di legami sociali più solidi e inclusivi.

La cura diviene, quindi, un processo delicato, integrato, sempre rispettoso dei bisogni del soggetto e dei suoi caregivers.

Una gestione farmacologica personalizzata, affiancata da interventi psicologici e supporti relazionali e occupazionali diventano la strategia più efficace non per “normalizzare” la differenza, ma per vivere appieno la propria individualità.

Ogni confronto tra professionisti, ogni occasione di ascolto, è un atto di cura. E ogni cura — quando è davvero tale — è anche un’assunzione di responsabilità condivisa.

Grazie all’Associazione Italiana Sindrome X-Fragile e a tutto il comitato Organizzativo per l’invito, un ringraziamento alle famiglie e ai ragazzə, nonché a chi continua a rendere questi spazi di riflessione non solo possibili, ma necessari.

10/10/2025

🧠 10 ottobre – Giornata Mondiale della Salute Mentale

Ci sono ambiti dei quali ci prendiamo cura senza esitazione:
se l’immagine si sfoca, se le lettere non sono più nitide, andiamo dall’oculista;
se ci viene suggerito di indossare un paio d’occhiali nessunə ci dice che dovremmo impegnarci di più per vedere meglio.
Nessunə ci accusa di mancanza di volontà.
Nessunə ci fa vergognare per il difetto di vista.

Perché, allora, è così diverso quando a sfocarsi è il nostro mondo interno?

Quando è la psiche a vacillare,
quando sono l’ansia, la paura, la tristezza o il senso di vuoto a farsi spazio,
improvvisamente cambia tutto.
Ci sentiamo giudicatə.
Sminuitə.
Invitatə al silenzio o, peggio, a “farcela da solə”.

Eppure, anche la Salute Mentale richiede Cura.
Anche i pensieri, le emozioni, i comportamenti, come la vista,
hanno bisogno — a volte — di supporto, di ascolto, di attenzione.

In un tempo che ci espone ogni giorno a emozioni forti, mutevoli, talvolta più difficili da contenere,
fermarci per prenderci cura di ciò che sentiamo non è debolezza.
È responsabilità.
È presenza.
È possibilità.

Per questo giornate come quella di oggi hanno senso:
per condividere, per parlare,
per riconoscere che anche quando non si vede bene,
anche quando tutto sembra sfocato,
c’è un altro modo di guardare.
E c’è sempre un modo per ricominciare a vedere.

“Altri sguardi… sul  ”🗓 28 settembre 2025 – Museo Civico di Bari📍 Giornate Europee del Patrimonio | Progetto  Esistono t...
29/09/2025

“Altri sguardi… sul ”
🗓 28 settembre 2025 – Museo Civico di Bari
📍 Giornate Europee del Patrimonio | Progetto

Esistono tante prospettive diverse attraverso cui guardare le cose.
Uno sguardo che non si limita solo ad osservare, ma prova a comprendere, a cambiare la prospettiva e costruire nuove possibilità.

Durante l’evento di ieri presso il Museo Civico di Bari abbiamo provato a fermarci un attimo per interrogarci su cosa significhi davvero “benessere”, salute mentale, trasformazione.

Lo abbiamo fatto attraverso due linguaggi: la fotografia e la parola, in uno spazio, quello museale, da sempre crocevia di saperi e luogo di divulgazione e conoscenza aperto alla cittadinanza.

📸 Con la mostra “Altri Sguardi”, il fotoreporter Uliano Lucas ci ha restituito cinquant’anni di immagini legate alla storia della psichiatria italiana, raccontando le trasformazioni dei luoghi, dei corpi e delle possibilità di cura, in un processo di umanizzazione della patologia e della Psichiatria in generale.

🗣 Con il workshop “Cornici e giudizi” abbiamo esplorato quanto i significati che attribuiamo alle cose dipendano spesso dalla cornice con cui le leggiamo. Pregiudizi, esperienze personali, convinzioni possono trasformare radicalmente la percezione di un gesto, un’immagine o una parola.
Imparare a mettere in discussione quella cornice è un atto di responsabilità e libertà.
E, forse, il primo passo per costruire un pensiero più critico, rispettoso e condiviso.

Un sentito ringraziamento va a chi ha reso possibile questa giornata:
🔹 Lisa Pietropalo, esperta in beni culturali del Comune di Bari
🔹 Maruzza Capaldi, curatrice della mostra
🔹 Stefania de Latte, psicologa e collega nel confronto
e, ovviamente, al Museo Civico di Bari, per l’invito e la costante sensibilità ai temi riguardanti la salute mentale.

Ma un grazie ancora più profondo va a chi ha preso parte alla riflessione, a chi ha raccontato, ascoltato, osservato.
Perché solo moltiplicando gli sguardi possiamo davvero capire cosa significa prenderci cura. Insieme.

Domenica 28 settembre ore 10:30, Museo civico Bari Vi aspettiamo con la dott.ssa Stefania di Latte, per partecipare al w...
25/09/2025

Domenica 28 settembre ore 10:30, Museo civico Bari

Vi aspettiamo con la dott.ssa Stefania di Latte, per partecipare al workshop “Cornici e giudizi” che si terrà nell'ambito dell'evento "Altri Sguardi sul ".

Insieme si visiterà la mostra e si affronterà il tema dei pre-giudizi partendo dalla presa di consapevolezza di come un contenuto, un gesto o una narrazione possano assumere significati radicalmente diversi a seconda della cornice in cui vengono collocati. L’obiettivo è, quindi, quello di offrire uno spazio di riflessione collettiva in cui sperimentare quanto sia fragile e condizionata la costruzione dei nostri giudizi.

L’incontro si inserisce nella tematica del progetto del e nelle GEP 2025 - Giornate Europee del Patrimonio del .

Ingresso gratuito.

10 settembre – Giornata Mondiale per la Prevenzione del Sui•ci•di•oEsiste una zona d’ombra in cui i pensieri si fanno pi...
10/09/2025

10 settembre – Giornata Mondiale per la Prevenzione del Sui•ci•di•o

Esiste una zona d’ombra in cui i pensieri si fanno più scuri.
Un luogo interno in cui risuonano, come un’eco, frasi che diventano convinzioni:
“Non ce la farai.”
“Sarà sempre così.”
“Non cambierà nulla.”
“È tutto troppo.”

Troppo.
A volte è davvero tutto troppo.
Oltre la soglia che sentiamo di poter tollerare.
Oltre i sentimenti che riusciamo a gestire.
Oltre i sintomi che il corpo riesce a reggere.

In quella zona d’ombra non è così difficile perdersi, sentendosi intrappolati in un presente senza vie d’uscita, come se esistesse una sola direzione possibile.
Una scelta che, a volte, arriva dopo una lunga riflessione.
Altre, come un impulso improvviso e silenzioso.

È lì che il pensiero di “non farcela” può diventare concreto.
È lì che chiedere aiuto può fare la differenza.

Fidarsi. Affidarsi. Lasciarsi accompagnare.
Anche quando non si ha voglia di parlare.
Anche quando può sembrare “inutile” o tardivo.

In Babies, Luigi Pavone ci porta nel cuore di queste contraddizioni.
Lo fa con una scrittura asciutta, cruda, a tratti sferzante, che ci accompagna in quella zona di confine tra vulnerabilità e resistenza.
E lo fa condividendo i pensieri più bui. I suoi.

🫂
Se stai attraversando un momento difficile, ricorda: non sei solə.

📞 Numero Verde per il supporto psicologico 24/7 – 800 833 833
📞 Telefono Amico – 0223272327
📞 Samaritans – 06 77208977

Ci sono sguardi che sfuggiamo.Altri che cerchiamo.Altri ancora che ci attraversano, lasciando un segno lieve ma nitido.I...
20/08/2025

Ci sono sguardi che sfuggiamo.
Altri che cerchiamo.
Altri ancora che ci attraversano, lasciando un segno lieve ma nitido.

In un tempo in cui lo sguardo è spesso rivolto verso uno schermo, ci stiamo disabituando a “incontrarci” davvero.
Alzare gli occhi, oggi, richiede quasi coraggio. Perché guardare l’altrə — e lasciarsi guardare — è un atto di esposizione. È un gesto che ci rende vulnerabili, ma anche profondamente umani.

Mi è capitato una volta, mentre attendevo la metro.
Lo sguardo di una donna ha incrociato il mio, per un tempo più lungo del previsto. Non c’era nessuna intenzione da decifrare, nessuna parola da dire. Solo due vissuti che si sono riconosciuti per un attimo e si sono salutati con un sorriso, come a dire: “Ti vedo. Ci sono.”
Poi ognuno è tornato ai propri pensieri.

Lo sguardo può connettere o può rendere invisibili.

Come scrive Michela Murgia in “Anna sotto la pioggia”:
“Se qualcuno nei tuoi paraggi può essere pericoloso o causare fastidio, bisogna fare in modo di non incrociare mai il suo sguardo. […] allora diventa possibile che qualcuno ti guardi attraverso e passi al prossimo.”

Eppure basta poco per tornare a guardarci.
Prendersi un attimo. Fermarsi.
Sospendere il gesto automatico del chinare il capo, e scegliere, invece, di incrociare.
Non per invadere, ma per riconoscere.
Per ritrovare, nello sguardo dell’altro, un riflesso gentile di noi.

Che valore dai ad uno sguardo?
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📸 Particolare Azulejos - Stazione Sao Bento - Porto (Portogallo)

Ci sono libri che non si limitano a raccontare storie, ma aprono uno spazio di dialogo silenzioso con chi li legge. Ques...
09/08/2025

Ci sono libri che non si limitano a raccontare storie, ma aprono uno spazio di dialogo silenzioso con chi li legge.
Quest’anno, durante la pausa estiva, sarà bello immergersi nelle parole di colleghi che hanno scelto di mettere su carta esperienze, incontri e riflessioni che parlano anche di noi.

📖 Le strade perdute – Fenomenologia della deriva dal mondo di Paolo Colavero é il racconto di un incontro tra Paolo, giovane psicologo, e Vito, uomo appena uscito da un lungo ricovero in manicomio. Un legame che nasce in un bar di paese e si trasforma in un viaggio oltre diagnosi e pregiudizi, alla ricerca di un senso, tra fragilità e possibilità di rinascita.

📖 Una persona per-bene di Francesco Rappoccio ( ) rappresenta un viaggio narrativo e terapeutico tra fragilità, riscatto e trasformazione. Un insieme di storie vere, raccontate con autenticità e delicatezza, che invitano a guardare oltre diagnosi e stigma. Un promemoria che essere “perbene” non significa essere perfetti, ma profondamente umani.

Incontrare queste pagine sarà come sedersi ad ascoltare: scoprire prospettive nuove, ritrovare tratti comuni, e ricordare che ogni esperienza raccontata è un pezzo di strada condivisa.

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